testo scritto in collaborazione con Marco Ferrari
Intorno al 1925 al civico 1 di via Sansovino - una traversa di viale Abruzzi poco distante dal cinema Plinius (*)- è già operativo il cinema Abruzzi. Si tratta di una sala popolare - dotata di una platea da 900 posti - aperta nella seconda grande fase di espansione dei cinema al di fuori del centro storico, che si sviluppa intorno alle grandi vie di comunicazione: il locale si trova pochi metri al di fuori della circonvallazione esterna, è quasi all’angolo con viale Abruzzi, dal quale prende il nome, ed è raggiungibile a piedi da piazzale Loreto.
Nei primi anni d’attività la sala è connotata come rionale e la programmazione, rivolta agli abitanti del quartiere, viene pubblicizzata attraverso l’affissione dei manifesti tipografici nella zona. Come si può notare dai
manifesti tipografici, fino al 1930 il nome della sala è cinema Viale Abruzzi; in seguito il termine “viale” compare a caratteri minuscoli sugli affissi e viene completamente eliminato a partire dal 1934. D’altro canto il
locale è uno dei primi cinema di zona la cui programmazione appare sui quotidiani milanesi, tant’è che già nel 1930 è presente nelle pagine degli spettacoli, dove compare col nome semplificato di cinema Abruzzi.
Il cinema passa al sonoro nel 1931. La programmazione è incentrata su commedie e film d’avventura, sia italiani, sia americani, usciti generalmente almeno uno-due anni prima nelle sale del centro storico e che ormai hanno
completato la circolazione nelle sale di prima e seconda visione. L’Abruzzi scampa ai bombardamenti e prosegue la programmazione lungo tutto il conflitto bellico: nel 1944, causa disposizioni di coprifuoco, l’ultimo
spettacolo è alle ore 20. Nei duri inverni dei primi anni del dopoguerra l’Abruzzi è tra le poche sale di seconda e terza visione ad essere dotata di impianto di riscaldamento, vantaggio che viene opportunamente evidenziato
nelle pagine degli spettacoli. Negli anni cinquanta la programmazione, di carattere popolare, si incentra su film d’avventura e commedie; l’Abruzzi si rivolge soprattutto al pubblico del quartiere, con una limitata presenza
di annunci (tamburini) sui quotidiani. E’ probabile che la gestione del cinema sia ancora di tipo familiare, slegata dai mini-circuiti milanesi costituiti da più sale aventi in comune lo stesso gestore oppure la stessa società
che ne cura la programmazione. A partire dalla seconda metà del decennio la sala spesso propone il doppio spettacolo, abbinando la proiezione di un film alla diretta di una partita di calcio o di un programma televisivo di
grande richiamo. Ad esempio, il 26 aprile 1956 Aquile nell’infinito (Mann, 1954), seguito alle 21:00 da Lascia o Raddoppia. Curiosamente, quella sera la trasmissione - ultima puntata della stagione - era in
contemporanea su schermo anche in altre 26 sale milanesi: Abanella (*), Abanera (*), Abel (*), Alce (*), Alcione (*), Ambrosiano (*), Argentina (*), Ariosto (*), Astoria (*), Augusteo (*), Aurora (*), Diamante (*), Donizetti
(*), Durini (*), Filodrammatici (*), Fossati (*), Garibaldi (*), Gloria (*), Ideal, Odeon (*), Olimpo, Orfeo (*), Pace, Poliziano (*), Puccini (*) e Rialto (*). Analogo abbinamento di una pellicola con la puntata del giorno
della trasmissione televisiva di un gioco a premi viene fatto il 28 novembre del 1957 - in cartellone il film L’astronave atomica del dottor Quatermass (Guest, 1955) - e il 24 aprile 1958 - in cartellone Maruzzella (Capuano, 1956).
Interessante notare che, a distanza di circa un anno e mezzo nel primo caso e di due nel secondo, solo altre due sale ospitano in contemporanea la diretta del gioco a premi: Pace e Rialto (*) nel primo e Pace e Plinius (*)
nel secondo. Probabilmente la ragione sta nella progressiva diffusione degli apparecchi televisivi, evidentemente ancora limitata in zona Città Studi. Sul finire dell’estate 1957 il cinema Abruzzi chiude per un breve periodo
per rinnovare arredi e macchinari e nell’autunno dello stesso anno riapre promuovendosi come “locale completamente rinnovato”. Nel 1959, con la ripartizione sulle pagine degli spettacoli delle sale milanesi in tre categorie,
l’Abruzzi si trova classificato tra le terze visioni. Anche negli anni sessanta, il cinema continua a proporre due pellicole in doppia programmazione. In quegli anni la sala, costituita da sola platea, leggermente
digradante verso lo schermo è dotata di sedie di legno; le ultime file sono rialzate, quasi a costituire una mini balconata. Lo schermo, piuttosto grande, offre una buona visibilità da qualsiasi punto della platea. La sala
è parallela alla strada, con lo schermo posto in direzione opposta a viale Abruzzi. L’interno del cinema Abruzzi è scarsamente illuminato: il locale risulta piuttosto buio sia nell’atrio, sia in platea. Una volta
entrati nell’atrio, la cassa è ubicata sulla sinistra; di fronte alla cassa (a destra per chi entra), c’è l’ingresso alla platea con davanti la maschera che strappa i biglietti; superata la maschera, attraverso due file di
spessi tendoni di velluto si accede in sala. Nell'intervallo, anche nei giorni feriali, per la sala gira l'omino dei gelati con la cassetta a tracolla. Tra le pellicole più interessanti proiettate al cinema Abruzzi
ricordiamo: nel 1926: Anna Bolena (t.o. Anna Boleyn, E. Lubitsch, 1920); Cuore nel mondo (A. Palermi, 1920) nel 1928: S.O.S. rimorchiatore Chief (t.o. Loving Lies, W. Van Dyke II, 1924), Prigioniero di guerra (t.o. Her Man O'War, F. Urson, 1926), La casta Susanna (t.o. Die Keusche Susanna,
R. Eichberg, 1926), Odette (t.o. id, Luitz-Morat, 1927) nel 1930: Il ladro di Bagdad (Walsh, 1924 con D. Fairbanks, K.G. Mac Lean), Lo scandalo di Biarritz (t.o. Come to My House; Green, 1927), La veglia di capodanno (Dillon, 1928), L’arca di Noé (t.o. Noah’s Ark, M. Curtiz, 1928), I quattro diavoli (t.o. Four Devils, F. Murnau, 1929)
nel 1932: Le due orfanelle (M. Tourneur, 1932), Il fornaretto di Venezia (M. Almirante, 1923), L’aquila nera (t.o. The Eagle, C. Brown, 1925); La signora del mistero (t.o. L’evadée, H. Menessier, 1929), La canzone del cuore (t.o. The Lady of the Pavements, D. Griffith, 1929), Marocco (t.o. Morocco,
J.von Sternberg, 1930 con Gary Cooper e Marlene Dietrich), Resurrezione (Carewe, 1927 con Dolores Del Rio) in doppia programmazione con Giornata di fuoco a Shanghai (Craveri, 1932), Corte d’assise (G. Brignone, 1930), La ragazza del porto (Glennon 1930), L’angelo della notte (E. Goulding, 1931), La Wally (G. Brignone, 1931), La casetta sulla spiaggia (H. King, 1931)
nel 1933: Il capitano Craddock (H. Schwartz, 1931), Il sergente X (V. Strijewski, 1931), L’Orloff (M. Neufeld, 1932) nel 1934: Il re di Parigi (t.o. Der Konig von Paris, L. Mittler, 1930), I balenieri del Viking (G. Melford, 1931), La spia bionda (t.o. Roar of the Dragon, W. Ruggles, 1932), Angeli senza paradiso (W. Forst, 1933), Signorina dell’autobus (Malasomma, 1933), Le sei mogli di Enrico VIII (Korda, 1933), Questa notte o mai più (Litvak, 1933), Aspetto una signora (J. May, 1933)
nel 1935: Febbre di vivere (Cukor, 1932); Dik Turpin Il bandito gentiluomo (J. Stafford, 1933), Padre (J, Raymond, 1934), La moglie è un’altra cosa (S. Lanfield, 1934), Il mistero del signor X (E. Selwyn, 1934), Senza famiglia (M. Allegret, 1934); XX secolo (Hawks, 1934); La donna è mobile (W. Van Dyke, 1934), Il principe Woronzeff (Robison, 1934); Il grande Barnum(W. Lang, 1934) Giovinezza (C. Froelich, 1933); L’amante sconosciuta (W. Howard, 1934), Il conte di Montecristo (R. Lee, 1934)
nel 1936: Un certo signor Grant (Lamprecht, 1933), Zarevich (Janson, 1933), Il conte di Montecristo (Lee, 1934), La donna nell’ombra (A. Santell, 1934), La spia B28 (K. Freund, 1934); Lo zingaro barone (Hartl, 1935), Una notte a New York (Conway, 1935), Turandot (G. Lamprecht, 1934);
Scarpe al sole (M. Elter, 1935), Quando si ama (Moeller, 1935) nel 1937: La bambola del diavolo (T. browning, 1936); Vita e amori di Rembrandt (A. Korda, 1936), Il terrore
del circo (t.o. Charlie Chan at the Circus, H. Lachman, 1936), Il mercante di schiavi (t.o. Slave Ship, T. Garnett, 1937) nel 1938: Notti di fuoco (L'Herbier, 1936), Uragano (Ford, 1937con Dorothy Lamour e Mary Astor) nel 1938
nel 1939: Sotto la croce del sud (Brignone, 1938), Palcoscenico (La Cava, 1937), La ragazza del porto (Santley, 1935), Amore e mistero (Hitchcock, 1936) e Una donna sola (Frenke, 1936) nel 1940: Adorazione (Litvak, 1937 con Paul Muni), Volontario del pericolo (B. Ray, 1938), Finisce
sempre così (Susini, 1939), Assenza ingiustificata (Neufeld, 1939 con Alida Valli e Amedeo Nazzari), poi riproposto nel 1942 Ritorna l’amore (Cromwell, 1939 con Carole Lombard) nel 1941, La corona di ferro (Blasetti, 1941 con Luisa Ferida, Gino Cervi) nel 1942
nel 1943: Una famiglia terribile (Stengel, 1939); L’amante casta (Tourjanski, 1940), Margherita fra i tre (Perilli, 1942); Vicende della vita noto anche come E adesso pover' uomo ? (Borzage, 1934), La
fanciulla dell’altra riva (Ballerini, 1942), La fortuna viene dal cielo (Rathonyi, 1942), Noi vivi (Alessandrini, 1942) Carmela (Calzavara, 1942) nel 1944, Diamante nero (Delannoy, 1940), Amante del granduca (Bolváry, 1942) e Non sono superstizioso ma…(Bragaglia, 1943 con Vittorio De Sica) nel 1945, Luna nuova (Leonard, 1940) nel 1946, La grande pioggia (Brown, 1939 con Tyrone Power), Il
sole spunta domani (Rowland, 1945) nel 1947, Quella di cui si mormora (Bernhardt, 1946) e D’Artagnan e i tre moschettieri (Dwan, 1939) nel 1948, Così vinsi la guerra (Nugent, 1944) e I trafficanti (Conway, 1947) nel 1949, Il ragno e la mosca (Hamer, 1949) e Sorelle in armi (Sandrich, 1943) nel 1950
nel 1951: La voce nella tempesta (Wyler, 1939), Antonio da Padova (Francisci, 1949), Il cervello di Frankenstein (Barton, 1948), Anna Karenina (Brown, 1935 con Greta Garbo) e L’amante
di una notte (Clémént, 1950) nel 1952: La leggenda dell’arciere di fuoco (Tourneur, 1950 con Burt Lancaster), Il segreto del lago (Gordon, 1951 con Glenn Ford), Anna (Lattuada, 1951), David e Betsabea (King, 1951), Donne
verso l’ignoto (Wellman, 1951) e Mia moglie si sposa (Sale, 1951) Il brigante di Tacca del Lupo (Germi, 1952) e Là dove scende il fiume (Mann, 1951) nel 1953, nel 1954: L’età dell’amore (De Felice, 1953), Don Lorenzo (Bragaglia, 1952), Vite vendute (Clouzot, 1953 con Yves Montand), Il più grande spettacolo del mondo (De Mille, 1952), La lupa (Lattuada, 1953),
Il diamante del re (Brahm, 1953), L’età dell’amore (De Felice, 1953), Le giubbe rosse del Satskachewan (Walsh, 1954) e Allegro squadrone ovvero Alberto il marmittone oppure L'allegra brigata (Moffa, 1954)
nel 1955: La corda d’acciaio (Borghesio, 1954), Destinazione Terra (Arnold, 1953), Riso Amaro (De Santis, 1949 con Silvana Mangano), L’oro di Napoli (De Sica, 1954), Sabrina (Wilder, 1954 con Humphrey Bogart, Audrey Hepburn, William Holden), Prigionieri del cielo (Wellman, 1954), La
grande notte di Casanova (McLeod, 1953) Il cavaliere del mistero (Garnett, 1954), Non siamo angeli (Curtiz, 1955 con Humphrey Bogart), Gioventù bruciata (Kazan, 1955 con James Dean) nel 1956,
nel 1957: L’ultima carovana o Il fuciliere del deserto (Brower e Burton, 1931 con Gary Cooper), Montecarlo (Macchi e Taylor, 1956), Gangster cerca moglie (Tashlin, 1956), L’astronave
atomica del dottor Quatermass (Guest, 1955) e Le notti di Cabiria (Fellini, 1957), Picnic (Logan, 1955) poi riproposto in doppia programmazione con U-Boot 55 il corsaro degli abissi (Wysbar, 1957) nel 1958
nel 1959: Mogambo (Ford, 1953), Le avventure di Arsenio Lupin (Becker, 1956) in doppia programmazione con Passaggio a Nord-Ovest (K. Vidor, 1940), Il cacciatorpediniere maledetto (Bennett, 1952), Non sono una spia (Stevenson, 1940), I diavoli del Pacifico (Fleischer, 1956), Un
condannato a morte è fuggito (Bresson, 1956) in doppia programmazione con Calypso (Rossi, 1959), Marinai donne e guai (Simonelli, 1958), Guardatele ma non toccatele (Mattoli, 1959) Alla larga dal mare (Walters, 1957), Crimine silenzioso (Siegel, 1958) nel 1960, Il
processo di Norimberga (Podmaniczky, 1958), Strada infuocata (Samsonov, 1957) e Il quadrato della violenza (Kane, 1957) nel 1961, nel 1962: La schiava di Roma ovvero La conquista delle Gallie (Greco, 1961), Ombre sul Kilimangiaro (Thorpe, 1959), Maciste all’inferno (Freda, 1962), Sorci e soci al sesto round (AA.VV., 1960) e L’uomo che visse nel futuro (Pal, 1960)
I comancheros (Curtiz, 1961) nel 1963, nel 1964: Budda (Misuri, 1962), Sexy follie (Bianchi Montero, 1963), Bastogne (Wellman, 1949), Il pirata del diavolo (Mauri, 1963), La grande sfida (Webb, 1956), Il destino di un’imperatrice (Marischka, 1957), I due mafiosi (Simonelli, 1964)
Quattro notti con Alba (D’Amico, 1962), Gli eroi del West (S. Vanzina, 1963), Angelica alla corte del re (Bordèrie, 1965), Tulipano nero (Christian-Jaque, 1963) nel 1965, nel 1966: James Tont operazione Uno (B. Corbucci e Grimaldi, 1965), Una moglie americana (Polidoro, 1965), Normandia anno 43 (Jung-Alsen, 1962) Una pistola per Ringo (Tessari, 1965), Il cardinale (Preminger, 1963)
Deguejo (Vari, 1966), Metempsyco (Boccacci, 1963), I due seduttori (Lévy, 1964), Il lungo, il corto, il gatto (Fulci, 1967) nel 1967, La truffa che piaceva a Scotland Yard (Smight, 1966) in doppia programmazione con Due assi nella manica (Panama, 1966) nel 1968.
Il cinema Abruzzi chiude per restauri nell’autunno del 1968.
Dopo alcuni mesi di chiusura per restauri, l’ex-cinema Abruzzi, riprende l’attività all’inizio del 1969: la sala, completamente rinnovata come arredi e
macchinari – la capienza è sempre di 540 posti - compie un salto di categoria e viene classificata tra le seconde visioni. Il locale (ora figura al civico 3 di via Sansovino) ha cambiato denominazione e ora si chiama
Atlas (il riferimento è alla figura mitologica di Atlante): la scelta del nome, come per altre sale di quartiere in quegli anni, è probabilmente finalizzata a dare un’immagine di modernità alla sala, facendole perdere la
connotazione prettamente rionale conferitale dal nome dell’adiacente viale. All’esterno viene aggiunta un’insegna a bandiera riportante il nuovo nome del locale, con sopra una stella. All’interno del locale non sono state
fatte modifiche strutturali significative: anche nello spazioso atrio la cassa rimane sempre ubicata immediatamente all'entrata, sulla sinistra, mentre l'accesso alla sala
sulla destra. Le poltrone sono sempre di legno e i nuovi proiettori sono della Cinemeccanica. La gestione è curata dalla ditta Angione-Visaggio che segue anche Jolly (*), Lux (*), Magenta (*) e Rialto (*). Sui due lati del
muro del palazzo all’angolo tra via Sansovino e viale Abruzzi è presente un porta locandine bordato di rosso con in testa il nome della sala; all’interno di ciascuno dei due viene regolarmente inserito l’affisso del film in
programmazione. La sala rinnovata condivide la società che gestisce la programmazione, entrando così a far parte dell’universo dei mini-circuiti cittadini che caratterizzano le sale di seconda e terza visione di quegli anni:
in particolare, i film in cartellone all’Atlas sono spesso in contemporanea con il De Amicis (*). Dalle seconde visioni, il cinema di via Sansovino viene promosso ai proseguimenti prime visioni nel 1973, per poi ritornare
ad essere classificato tra i cinema di zona nel 1976. La programmazione della prima metà degli anni settanta è molto ricca e variegata, con pellicole d’autore che si alternano a film di serie B, vecchi classici – tra i quali
anche alcune pellicole di Chaplin - e commedie. Interessante notare che nell’ottobre del 1970 l’Atlas ha in cartellone il film Il caso “Venere Privata” e nell’ottobre 1971 il film Da parte degli amici. Firmato mafia, entrambi diretti dal francese Yves Boisset, in seguito uno dei registi più vessati dalla censura cinematografica per i suoi film di denuncia (si pensi a L’attentato, 1972).
Nella seconda metà del decennio, nonostante l’impegno della gestione per catturare diversi tipi di pubblico. purtroppo la contrazione degli incassi inizia a farsi sentire pesantemente sul bilancio del locale. Nel 1978,
visto il costante declino degli incassi per le sale di seconda visione, la gestione dell’Atlas inizia a proporre film sexy, per poi convertire la sala alla molto più remunerativa programmazione a luce rossa, nel 1980.
Il cinema compare spesso sui quotidiani proprio con la dicitura "Atlas Luce Rossa" per non lasciare dubbi sul tipo di programmazione. Siamo ancora negli anni del boom milanese del cinema porno, iniziato nel 1977 con il Majestic ed esploso nel biennio successivo.
La programmazione a luce rossa dell’Atlas si caratterizza per film piuttosto spinti e la sala è tra quelle sospettate di modificare a posteriori una pellicola con il visto della censura, mediante l’inserimento di spezzoni
molto più hard. In tal senso, venerdì 2 agosto 1985, l’Atlas è tra le sale milanesi - le altre sono Giardini (*), Aphrodite (*), Tiziano (*), Aurora (*) e Impero (*) – oggetto dell’intervento degli agenti della Questura,
agli ordini del questore Antonio Fariello. In sala si proiettava “Super super bestia” e la pellicola viene sequestrata dagli agenti, con l’obiettivo di verificare – rispetto alla descrizione della trama contenuta nel visto di censura – la presenza di eventuali inserimenti illeciti. Non si conosce l’esito dell’iniziativa.
Forse proprio in seguito a questo episodio, è curioso ricordare che, a ridosso delle tornate elettorali, in particolare per le elezioni politiche, la sala sostituisce il vero film hardcore con un film softcore,
probabilmente provvisto di visto di censura. In quelle occasioni - in particolare per le elezioni politiche del 1987 - nell’acquistare il biglietto d’ingresso, allo spettatore può capitare che la cassiera si scusi
anticipatamente per il contenuto poco hard del film in cartellone. Tra le pellicole più interessanti proiettate all’Atlas ricordiamo: nel 1969: La ragazza con la pistola (Monicelli, 1968 con Monica Vitti), Nell’anno del Signore (Magni, 1969 con Nino Manfredi e Ugo Togazzi), La matriarca (Festa Campanile, 1968), L'investigatore Marlowe (P.Bogart, 1969), Il commissario Pepe (Steno, 1969), Porcile (Pasolini, 1969), Sento
che mi sta succedendo qualcosa (Rosenberg, 1969 con Jack Lemmon) nel 1970: Anni ruggenti (Zampa, 1962), Il trapianto (Steno, 1970), Bob e Carol e Ted e Alice (Mazursky, 1970), La parmigiana (Pietrangeli, 1962 con Nino Manfredi), I due nemici (Hamilton, 1961), Il
caso “Venere Privata” (Boisset, 1970), Andate all’inferno e dite al diavolo che vi manda Clegg! (Shonteff, 1969), L’amante (Sautet, 1970 con Romy Schneider), Tristana (Bunuel, 1970
con Catherine Deneuve), Al di là di ogni ragionevole dubbio (Furie, 1968), L’inafferrabile, invincibile Mr. Invisibile (Margheriti, 1970) nel 1971: Una lucertola con la pelle di donna (Fulci, 1971), Joe ovvero La guerra privata del cittadino Joe (Avildsen, 1970), Patton, generale d’acciaio (Schaffner, 1970), La califfa (Bevilacqua,
1971 con Ugo Tognazzi), Cinque pezzi facili (Rafelson, 1970 con Jack Nicholson), Punto zero (Sarafian, 1971), Da parte degli amici. Firmato mafia (Boisset, 1971), Confessione di un commissario di
polizia al procuratore della Repubblica (Damiani, 1971) nel 1972: I cavalieri della Tavola Rotonda (Thorpe, 1953), Tempi moderni (Chaplin, 1936), Domenica maledetta domenica (Schlesinger, 1971), Il ribelle di Scozia (D. Mann, 1971 con Michael Caine), La
pantera rosa (Edwards, 1963), La polizia ringrazia (S. Vanzina, 1972), Agente 007 Thunderball (Young, 1965 con Sean Connery), Luci della città (Chaplin, 1931), La cagna (Ferreri, 1972 con Marcello Mastroianni e Catherine Deneuve), Aggrappato
ad un albero in bilico su un precipizio a strapiombo sul mare (Korber, 1971), Decametone proibitissimo (Girolami, 1972), Nel nome del padre (Bellocchio, 1972), Don Camillo e i giovani d’oggi (Camerini, 1972)
nel 1973: Mash (Altman, 1970), Frenzy (Hitchcock, 1972), Io e lui (Salce, 1973), La cosa buffa (Lado, 1972), Gli sposi dell’anno secondo (Rappeneau, 1972), Vogliamo i colonnelli (Monicelli, 1973),
Preparati la bara (Baldi, 1968), Contratto marsigliese (Parrish, 1974 con Michael Caine) nel 1974, nel 1975: Il seme del tamarindo (Edwards, 1974) e La pantera rosa colpisce ancora (Edwards, 1975),
Il padrino parte seconda (Coppola, 1974) nel 1976: Per un pugno di dollari (Leone, 1964 con Clint Eastwood, Gian Maria Volonté), Per qualche dollaro in più (Leone, 1965), La guerra dei bottoni (Robert, 1961), La bestia (Borowczyck, 1975), Una donna chiamata moglie (Troell, 1974 con Gene Hackman), Mean Streets (Scorsese, 1973)
nel 1977: Dersu Uzala, il piccolo uomo delle grandi pianure (Kurosawa, 1975), La presidentessa (Salce, 1977), La pantera rosa sfida l’ispettore Clouseau (Edwards, 1976 con Peter Sellers), Super Vixens (R. Meyer, 1975), Storia di un peccato (Borowczyck, 1975), Quella pazza famiglia Fikus (Arkin,1977), Karl e Kristina (Troell, 1969 con Max Von Sydow e Liv Ullman)
nel 1978: Il prigioniero della seconda strada (Frank, 1974), Telefon (Siegel, 1977), Cabaret (Fosse, 1972) e Capricorn one (Hyams, 1977) Assassinio sul treno (Pollock, 1961) nel 1979.
Tra i titoli nel periodo a luce rossa: Hard Love - Le porno adolescenti (Thomas, 1980 con la pornostar francese Claudine Beccarie) nel 1981, Ingordigia erotica (Brönneke, 1980) nel 1982, I vizi di Marilyn (Le Moine, 1985) nel 1987, Tutte le provocazioni di Moana (Sacco, 1990 con Moana Pozzi) nel 1990, Taboo N.1 nel
1992 (il prezzo del biglietto è passato dalle L.8000 del 1991 a L.9000 nel 1992), Casa d'appuntamento nel 1995 (l'ultimo prezzo d'ingresso costa L. 10.000). Con l’arrivo degli anni novanta, le mutate abitudini di
consumo di film porno non risparmiano neppure l’Atlas: la sala inizia un progressivo declino che la porterà alla chiusura definitiva a fine 1995. Negli anni successivi l’edificio viene abbattuto e ora al suo posto
sorge un elegante condominio residenziale.
Al momento non siamo ancora riusciti a trovare una foto d’epoca del cinema in attività, né come Abruzzi, né come Atlas . Invitiamo tutti i visitatori del sito,
cinefili, storici, milanesi, navigatori, curiosi ad aiutarci nella ricerca.
Manifesti tipografici del cinema Abruzzi (fonte: Cineteca Italiana www.lombardiabeniculturali.it) nel 1926: Anna Bolena – gen immagine* Cuore nel mondo immagine 1928: Prigioniero di guerra; Odette – ago immagine S.O.S. rimorchiatore Chief – ott immagine La casta Susanna – nov immagine 1930 I quattro diavoli – mar. immagine L’arca di Noé immagine 1932 Il fornaretto di Venezia – feb. immagine Marocco – feb. immagine* La signora del mistero; Mannequin vagabondo - ago immagine L’aquila nera; La canzone del cuore - ago immagine L’angelo della notte - ago immagine Corte d’assise - ago immagine La Wally - ott immagine La casetta sulla spiaggia immagine 1933 Il sergente X - apr immagine Il capitano Craddock - set immagine L’Orloff - dic. immagine 1934 La spia bionda – feb. immagine Le due orfanelle – feb. immagine Questa notte o mai più – apr. immagine Il re di Parigi – apr. immagine Angeli senza paradiso – mag. immagine I balenieri del Viking- giu immagine Aspetto una signora - giu immagine 1935 Giovinezza; L’amante sconosciuta - set immagine Dik Turpin Il bandito gentiluomo; Senza famiglia - ott immagine XX secolo; La donna è mobile - nov immagine Padre; La moglie è un’altra cosa; Il mistero del signor X- dic. immagine Il principe Woronzeff; Febbre di vivere; Il grande Barnum - dic. immagine 1936 Turandot; Scarpe al sole – gen. immagine
Il conte di Montecristo - nov immagine La spia B28; Lo zingaro barone immagine Un certo signor Grant; Zarevich immagine
La donna nell’ombra; Quando si ama immagine 1937 Il terrore del circo; Il mercante di schiavi – nov. immagine
La bambola del diavolo; Vita e amori di Rembrandt - dic . immagine 1940
Volontario del pericolo, Finisce sempre così -giu immagine
1943 Una famiglia terribile; Margherita fra i tre – gen. immagine La fortuna viene dal cielo; L’amante casta – gen. immagine
Medesimo spazio urbano del cinema Atlas nel maggio 2008 Il nuovo edificio verso p.za Piola foto 1 - foto 2
Il nuovo edificio verso vle Abruzzi foto
Medesimo spazio urbano del cinema Atlas nel 2011(per gentile concessione di Willy Salveghi) Il nuovo edificio verso p.za Piola foto
Il nuovo edificio verso viale Abruzzi foto
Annunci pubblicitari su quotidiani - cinema Atlas La ragazza con la pistola - 1 mar. 1969 immagine La matriarca – mar 1969 immagine Porcile – 14 nov. 1969 immagine Io e lui – gen 1974 (per gentile concess. di Willy Salveghi) immagine Io e lui - apr. 1974 immagine Il padrino parte seconda - 31 dic 1975 immagine Un donna chiamata moglie - apr 1976 immagine Per un pugno di dollari – 1 nov. 1976 immagine Dersu Uzala, il piccolo uomo delle grandi pianure - 17 apr. 1977
(per gentile concessione di Marco Ferrari) immagine
Articoli da giornali: Blitz nei cinema “a luci rosse” di Fabrizio Ravelli - Repubblica 4 ago 1985
(per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine
Mappa di Milano (via Sansovino)
Posizione del cinema immagine
(*): vedasi relativa scheda
* l’asterisco segnala foto o materiale di particolare interesse
Si ringrazia la signora Etta Vismara per i ricordi e le informazioni sul cinema Abruzzi
Willy Salveghi per il materiale e le informazioni Raffaele Fioretto per le precisazioni in merito ai porta locandine
Si invitano i numerosi giornalisti e lettori che utilizzano i testi del sito (spesso con semplici copia/incolla) a citare la fonte
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