testo scritto in collaborazione con Marco Ferrari e Willy Salveghi
Al civico 15 di corso Vittorio Emanuele, intorno al 1868 in un vecchio magazzino di vendita mobili, viene allestito un caffè-concerto con palco per l’orchestra,
denominato Padiglione Cattaneo; il locale ottiene successo ma diventa anche un ritrovo malfamato, frequentato da entraineuses.. Sul finire del 1869, per volontà dello scrittore Carlo Righetti, meglio noto come Cletto
Arrighi, il locale viene ristrutturato e attrezzato a teatro con un palcoscenico e un sipario, disegnato da Eugenio Perego e Giuseppe Tencalla. Vengono creati anche dei palchi-barcacce e una lobbia. Nel 1870 Arrighi, per
realizzare il suo progetto, affitta per dieci anni il Padiglione Cattaneo e lo ribattezza Teatro Milanese. Si tratta di un progetto oneroso: circa 35.000 lire dell’epoca (indicativamente 350 mila euro attuali, 2011); i fondi
provengono dallo stesso Arrighi che aveva ricevuto una grossa eredità da uno zio, da una sottoscrizione pubblica patrocinata dal sindaco Belinzaghi e da vari prestiti. Il locale è dedicato alla commedia dialettale e vi sono
di casa il suddetto Arrighi e l’attore Edoardo Ferravilla, al quale in seguito verrà dedicato il cineteatro Ferravilla nella piazza omonima, in zona Città Studi. Per entrare nel teatro si deve passare attraverso l’androne della
casa. Il Teatro Milanese viene inaugurato il 19 novembre 1870 con la prima rappresentazione di El barchett de Boffalora, adattamento in milanese della commedia Cagnotte di Labiche.
In quella importante sala, in qualità di spettatori passano, tra gli altri, Giuseppe Verdi e Arrigo Boito. Il 29 marzo 1896 debuttano le prime proiezioni cinematografiche nel capoluogo lombardo: in quella data viene
presentato al Circolo Fotografico di Milano (via Principe Umberto, 30) il “Cinematografo Lumière” che, il giorno dopo (30 marzo 1896) esordisce pubblicamente, tra la generale perplessità, presso il Teatro Milanese. Dalle
ore 20 alle ore 23 gli spettatori fanno la conoscenza di questa nuova forma d’arte con i primi brevi filmati (a volte non superano il minuto) che non mancano di suscitare emozioni e talvolta anche spavento. Le proiezioni
avvengono con apparecchio Lumière Calcina di proprietà di Giuseppe Filippi, un intraprendente fotografo che è il vero organizzatore di queste importanti serate. Nato nel cuneese, Filippi è presente a Parigi al Salon Indien
del Grand Café di Boulevard des Capucines n.14 (la via che collega place de la Madeleine con place de l’Opéra; attualmente tale sala fa parte dell’Hotel Scribe) la sera del 28 dicembre 1895 (sostanzialmente la data di nascita
del cinematografo), allorché i fratelli Lumiére mostrano per la prima volta dieci filmati a poche decine persone (la capienza della saletta era di 100 persone). Questi ultimi danno in prestito alcuni filmati al Filippi con
l’incarico di mostrarli in Italia. Dopo il periodo di proiezioni milanesi, il fotografo piemontese si sposta in altre città italiane quali Brescia, Verona, Padova, La Spezia, Reggio Emilia, Bologna e Firenze. Nel settembre 1896
è nuovamente al Teatro Milanese dove propone anche alcuni filmati propri tra i quali L’inaugurazione del monumento a Vittorio Emanuele (avvenuta a Milano nel 1896), I pompieri in azione e La piazza del Duomo.
Nello stesso mese è alla Villa Reale di Monza dove presenta il proprio spettacolo a re Umberto I. Negli anni seguenti il Teatro Milanese continua a proporre per lunghi periodi alcune antologie di filmati, alcuni dei quali
realizzati a Milano. In definitiva possiamo considerare il Teatro Milanese il primo effettivo cinematografo della città lombarda (e probabilmente il primo in Italia), in grado di ospitare alcuni filmati dei fratelli di
Besancon a soli tre mesi dalla loro prima proiezione parigina. Nel marzo 1902 il locale termina la propria attività
e, poco dopo, viene demolito: al suo posto sorge l’Albergo Corso il cui edificio, situato sempre in corso Vittorio Emanuele n. 15, si caratterizza per la fastosa decorazione liberty (vedi foto datata 1948).
La gestione dell’Albergo Corso ripensa lo spazio teatrale che ha incorporato e fonda, nello stesso spazio, il teatro Trianon. Tra le due guerre questo teatro sarà uno
dei principali della metropoli lombarda; alla fine del 1938, in ossequio al furore autarchico del regime, muta nome (di derivazione francese) in Mediolanum. Durante il conflitto mondiale il locale non viene eccessivamente
danneggiato ed è quasi sempre attivo. Nel dopoguerra, a partire dall’autunno 1947, viene inaugurato il cinema Mediolanum
che opera parallelamente al teatro omonimo, utilizzando lo spazio del Pavillon Doré, un tabarin di inizio secolo dalla fama equivoca, posto nello scantinato dell’Albergo Corso. Questo locale, pertanto, fa parte del folto gruppo di sale sotterranee aperte nel centro cittadino nell’immediato dopoguerra.
Così mentre nel teatro continuano ad alternarsi rivista, opera lirica e teatro di prosa, il sottostante cinema offre film in terza visione. Insomma il Mediolanum è l’anti Odeon, dove il cinema sta sopra e il teatro sotto.
Tra le pellicole rilevanti ospitate in questa fase ricordiamo Sua Altezza e il cameriere (R. Thorpe, 1945) nel 1947, L’eterna illusione (Capra, 1938) e Il ragazzo dai capelli verdi (Losey, 1948) nel
1951 nel 1952: Té per due (Butler, 1950), La vita è meravigliosa (Capra, 1946) e Un posto al sole (Stevens, 1951), La presidentessa (Germi, 1952), Altri tempi (Blasetti, 1952) Tamburi lontani (Walsh, 1951) nel 1953
Per alcuni mesi del 1949, il locale cambia nome in Cinebreve: in questa fase la sala programma solo cortometraggi e documentari e sono particolarmente frequentate le proiezioni della domenica mattina. Il locale
continuerà questo tipo di programmazione fino alla primavera 1951, ossia molto tempo dopo aver ristabilito il nome di cinema Mediolanum La sala cinematografica chiude nella primavera 1953.
L’edificio dell’Albergo Corso, nonché Teatro e Cinema Mediolanum, viene demolito per far posto alla Galleria De Cristoforis all’interno della quale troverà posto il cinema Apollo il cui ampio spazio sotterranneo è in parte coincidente con quello del cinema Mediolanum.
La facciata Liberty dell’Albergo Corso viene rimontata su un edificio della vicina piazzetta Liberty. Nel 1971 – a poche decine di metri – verrà inaugurato un secondo cinema Mediolanum, anch’esso sotterraneo; ma questa è
un’altra storia (*).
A partire dagli ultimi mesi del 1947 entra in funzione in via Nirone (dalle parti di palazzo Litta
– corso Magenta) il cinema Apollo. Si tratta di una sala di terza visione nella quale vengono ospitate numerose pellicole interessanti quali Il delitto di Giovanni Episcopo (Lattuada, 1947), Ladri di biciclette (De Sica, 1948) nel 1948, Arriva John Doe (Capra, 1942),
La vita è meravigliosa (Capra, 1946) e Narciso nero (Powell, 1947) nel 1949, La provinciale (Soldati, 1952) nel 1953, Piccolo mondo antico (Soldati, 1941) e Johnny Guitar (N. Ray, 1954) nel 1955 e Il colosso d’argilla (Robson, 1956) nel 1957.
Nel novembre 1956 vi si tiene il burrascoso V congresso del MSI.
Nella prima metà del 1959 il cinema Apollo di via Nirone chiude (l’edificio viene demolito di lì a poco e sostituito da un piccolo giardinetto e
da un nuovo condominio residenziale) per riaprire come elegante sala di prima visione in centro, nel sito occupato fino a qualche anno prima dal cinema Mediolanum. Si tratta di una delle ultime sale sotterranee create nel
periodo 1945-60 lungo il tracciato di corso Vittorio Emanuele. Sfruttando le voragini aperte dalle bombe degli Alleati nel 1943-45 nasce una vasta zona sotterranea tra via San Pietro al’Orto (dove si trova il sotterraneo
cinema Arlecchino, tutt’ora operante) e corso Vittorio Emanuele (in prossimità della Galleria del Corso). In essa viene a collocarsi l’imponente, nuova sala dell’Apollo (Galleria De Cristoforis 2; 1230 posti) inaugurata, come
si è detto, nel 1959 all’interno della nuova “torre” edificata in piazzetta Liberty da Erminio ed Ermenegildo Soncini (l’edificio era terminato già nel 1957), cinema che va ad aggiungersi all’ormai ragguardevole numero di sale
di prima visione collocate tra piazza San Babila e piazza Duomo. L'Apollo è progettato dall’architetto Lodigiani, la cui moglie è la proprietaria. Al cinema si accede da una serie di porte a vetri poste ad angolo che danno
su un piccolo atrio con di fronte la cassa e una statua del dio Apollo di Veio, tuttora presente. Alla destra della cassa si trova uno spazio dove vengono affisse le fotobuste. Sulla sinistra una scala e un piccolo ascensore
conducono in un atrio sotterraneo dove si trovano un piccolo bar e gli accessi alla sala, dotata di platea e galleria. Il Cinema Apollo è collegato, con gallerie sotterranee, al cinema Astra e le uscite di sicurezza portano
alla Piazzetta Liberty e in un parcheggio sotterraneo, dove, in alcuni casi, gli spettatori più sprovveduti si sono avventurati, perdendosi. La sala è inizialmente gestita dalla E.C.I. (che segue molte sale milanesi tra cui
Odeon, Puccini, Dal Verme, Manzoni, Missori, Impero, Cielo, Giardini e Las Vegas) a cui subentra la direzione di Luigi De Pedys dagli anni ottanta, privilegiando spesso film più commerciali. La cabina funziona con proiettori
Cinemeccanica Vittoria 8 manuali, poi sostituiti da Vittoria 5 con sonoro Dolby Digital. L’Apollo viene inaugurato il 18 marzo 1959 con la proiezione del film Policarpo ufficiale di scrittura (Soldati; con R. Rascel). Tra le pellicole più importanti proiettate nella sala adiacente alla piazzetta Liberty ricordiamo:
nel 1959: La statua che urla (Oswald, 1958), A qualcuno piace caldo (Wilder, 1959), Un maledetto imbroglio (Germi, 1959), Soldati a cavallo (Ford, 1959) nel 1960:
Il bell’Antonio (Bolognini, 1960), Asfalto che scotta (Sautet, 1960), L’appartamento (Wilder, 1960), Psycho (Hitchcock, 1960), nel 1961: L’arpa birmana (Ichikawa, 1956), L’assassino (Petri, 1961),
Accattone (Pasolini, 1961), Uno, due, tre (Wilder, 1961) e Colazione da Tiffany (Edwards, 1961) nel 1962, Lolita (Kubrick, 1962), Lawrence d’Arabia (Lean, 1962) nel 1963, Il Gattopardo (Visconti, 1963),
nel 1964: L’immortale (Robbe-Grillet, 1962), Il silenzio (Bergman, 1963), L’uomo di Rio (De Broca, 1963), Baciami stupido (Wilder, 1964), Tutti per uno (ovvero A Hard Day’s Night, Lester,
1964; la modesta tenitura di una sola settimana indica che la Beatlesmania, in Italia, non è ancora esplosa) La congiuntura (Scola, 1964) nel 1965, Come rubare un milione di dollari e vivere felici (Wyler,
1966), Adulterio all’italiana (Festa Campanile, 1966), Il dottor Zivago (Lean, 1966; tiene cartellone per oltre 5 mesi, dal novembre 1966 alla primavera 1967), A piedi nudi nel parco (Saks, 1967), Il
laureato (Nichols, 1967) nel 1968, La prima volta di Jennifer (Newman, 1968), Teorema (Pasolini, 1968), nel 1969: Bullitt (Yates, 1968), Butch Cassidy (Roy Hill, 1969), Addio Jeff (Herman, 1969)
nel 1970: La stirpe degli dei (Daniel Mann, 1969), Temps des loups, tempo di violenza (Gobbi, 1970), Splendori e miserie di Madame Royale (Caprioli, 1970), Contestazione generale (Zampa, 1970),
Quel giorno Dio non c’era (Civirani, 1970), Anonimo veneziano (Salerno, 1970), Ninì Tirabusciò - La donna che inventò la mossa (Fondato, 1970) nel 1971: L’evaso (Granier-Deferre, 1971), Grissom Gang (Aldrich, 1971), Per grazia ricevuta (Manfredi, 1971), E venne il giorno dei limoni neri (C. Bazzoni, 1971), Gli sposi dell’anno secondo (Rappeneau), Trastevere (Tozzi, 1971), Continuavano a chiamarlo Trinità (Clucher, 1971)
nel 1972: Roma (Fellini, 1972), Lo scopone scientifico (L. Comencini, 1972), La corsa della lepre attraverso i campi (R. Clement, 1972), Un apprezzato professionista di sicuro avvenire (De Santis, 1972), Il commissario Leguen e il caso Gassot (De La Patelliere, 1972), Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata (Zampa, 1972), Abuso di potere (C. Bazzoni, 1972), Un mondo maledetto fatto di bambole (Campus, 1972), Barbablù (Sacripanti, 1972)
nel 1973: Ludwig (Visconti, 1973) nel 1974: Romanzo popolare (Monicelli, 1974), Appassionata (Cervi, 1974), Simona (Longchamps, 1974) nel 1975: Divina creatura (Patroni griffi, 1975), Il padrone e l’operaio (Mogherini, 1975)
nel 1976: Telefoni bianchi (D. Risi, 1976), Tutti gli uomini del presidente (Pakula, 1976), L'ultima donna (Ferreri, 1976), Todo modo (Petri, 1976), Ballata macabra (Curtis, 1976)
Airport 77 (Jameson, 1977), Grease (Kleiser, 1978), La febbre del sabato sera (Badham, 1978), Oltre il giardino (Ashby, 1979) nel 1980, Mon oncle d’Amerique
(Resnais, 1980) nel 1981, La notte di San Lorenzo (Taviani, 1982), Un lupo mannaro americano a Londra (Landis, 1981) nel 1982, 48 ore (W. Hill, 1982) nel 1983, nel 1985: Terminator (Cameron, 1984), Pink Floyd The Wall (Parker, 1982; ried.), Le
due vite di Mattia Pascal (Monicelli, 1985), Amadeus (Forman, 1984), Maccheroni (Scola 1985), Un complicato intrigo di vicoli e delitti (Wertmuller, 1986), La mia Africa (Pollack, 1985) nel 1986,
nel 1987: Il colore dei soldi (Scorsese, 1987), Angel Heart (Parker, 1987), L’inchiesta (Damiani, 1987) Il serpente e l'arcobaleno (Craven, 1988), Cocktail (Donaldson, 1988) e Un’arida stagione bianca (Palcy, 1989) nel 1989, Valmont (Forman, 1989) nel 1990,
nel 1991: A proposito di Henry (Nichols, 1991), La casa Russia (Schepisi, 1990), La casa nera (Craven, 1991), La recluta (Eastwood, 1990) Jurassic Park (Spielberg, 1993), Il quinto elemento (Besson, 1997), Star Wars: Episodio I - La minaccia fantasma (Lucas, 1999), Avviso di chiamata (Keaton, 2000).
Il 25 gennaio 2004 il cinema chiude (ultimo film programmato dall’Apollo monosala è Master &
Commander, Weir) e viene radicalmente ristrutturato per poter competere con la sfida dei Multiplex. Dalla grande sala sotterranea vengono ricavate ben cinque salette – la più grande di 300 posti, le due più piccole di 130
posti – intitolate a figure della cultura mitologica quali Gea, Fedra, Elettra, Dafne e Urania. La nuova multisala, rinominata Apollo spazioCinema (nonché imparentata con l'Anteo spazioCinema),
viene inaugurata nei primi mesi del 2005 e offre una programmazione cinematografica di qualità, talvolta proponendo rassegne tematiche e festival (Rivediamoli, Sabaoth Film Festival, Telefilm Festival, Cinesofia, ecc).
Attualmente alcune sale sono state digitalizzate e adattate alla proiezione in 3D. Tra le pellicole più importanti, proiettate nella multisala Apollo spazioCinema ricordiamo nel 2005: La seconda notte di nozze (Avati, 2005), Se mi lasci ti cancello (Gondry, 2005), Il castello errante di Howl (Myazaki, 2005), Rassegna completa Clint Eastwood regista, da Brivido nella notte (1971)
a Million Dollar Baby (2004), Mary (A. Ferrara, 2005) Le rose del deserto (Monicelli, 2006), Mille miglia... lontano (Z. Ymou, 2006), Babel (Inarritu, 2006) e Death of a President - Morte di un presidente (Range, 2006) nel 2007,
nel 2008: Gomorra (Garrone, 2008), Operazione Valchiria (Singer, 2008, con Tom Cruise), Miracolo a Sant’Anna (S. Lee, 2008), nel 2009 Gran Torino (Eastwood, 2009), Segreti in famiglia (Coppola, 2009) e Bastardi senza gloria (Tarantino, 2009) nel 2009,
nel 2010: L’uomo nell’ombra (Polanski, 2010), Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni (Allen, 2010), Porco rosso (Miyazaki, 1992), Avatar (Cameron, 2009), Invictus (Eastwood, 2010) e Bright Star (Campion,
2010) nel 2011: Habemus papam (Moretti, 2011), Super 8 (Abrams, 2011), The Ward (Carpenter, 2010) e Policeman (Lapid; nell'ambito della rassegna "Le vie del cinema - I pardi di Locarno")
Moliere in bicicletta (Le Guay, 2013) e Philomena (Frears, 2013) nel 2013; A proposito di Davis (Coen, 2013) nel 2014. ILa Multisala Apollo chiude il 15 gennaio 2017
Hotel Scribe in Boulevard des Capucines (Parigi) negli anni novanta Ospita l’ex Salon Indien del Grand Café
foto
Mappa di Parigi (l’Opéra)
Posizione dell’Hotel Scribe immagine
Il fotografo e operatore Giuseppe Filippi
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Il Teatro Milanese in un dipinto di fine Ottocento (per gentile concessione di Willy Salveghi) foto
Fogli illustrativi dell’attività cinematografica del T. Milanese (1896) imm.1 – imm 2
Il Teatro Milanese in demolizione nel 1902 foto
Il teatro Trianon intorno al 1930
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La sala (per gentile concessione di Willy Salveghi) foto
Il teatro Mediolanum - 26 lug. 1943 (per gentile concessione di Stefano Petrella) Corso Vitt. Emanuele verso p. S. Babila foto*
Il cinema Mediolanum intorno al 1948 – La facciata dell’edificio,
in stile liberty, verrà riciclata come decorazione di un edificio
nella vicina piazzetta Liberty foto
L’ingresso foto
Annunci pubblicitari del cinema Mediolanum su quotidiani La stirpe del drago (Conway) – tamburino, gen. 1948 immagne
Via Nirone nel febbraio 2008 Luogo dove sorgeva il primo cinema Apollo foto 1 – foto 2
Il cinema Apollo nel 1959 La scala interna foto*
La sala foto 1 – foto 2*
Piazza Liberty nel 1960 La piazza foto 1 – foto 2
L’insegna del cinema foto
Piazza Liberty nel 1965
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La cassa negli anni novanta (da www.milanoweb.com; su segnalazione di Marco Ferrari)
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La sala negli anni novanta (per gentile concessione di Willy Salveghi) foto
Il cinema Apollo nel 1992
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Il cinema Apollo nel 2001 (immagini dal sito Anteospaziocinema.it) L’ingresso. In programmazione c’è Il patto dei lupi (C. Gans) foto*
La biglietteria e la sala foto 1 – foto 2* Il Foyer (su gentile segnalazione di Willy Salveghi) foto*
Ingresso del cinema Apollo nel gennaio 2004 (per gentile concessione di Marco Ferrari) In programmazione Master & Commander (Weir, 2003) foto
Il cinema Apollo nel febbraio 2008 La piazza Liberty e la galleria del cinema foto 1 – foto 2
L’ingresso foto 1 – foto 2
Il cinema da corso Vittorio Emanuele foto
Il cinema verso corso Vittorio Emanuele foto
Sala Elettra nel set 2009 (per gentile concessione di Marco Ferrari) foto Sala Gea nel set. 2009 (per gentile concessione di Marco Ferrari) foto
Sala Urania nel nov. 2009 (per gentile concessione di Marco Ferrari) foto
Logo della Multisala Spaziocinema Apollo (per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine
Annunci pubblicitari su quotidiani Il bell’Antonio – 4 mar. 1960 immagine* Asfalto che scotta – 31 mar. 1960 immagine L’assassino – 31 mar. 1961 immagine Lolita – 20 dic. 1962 immagine* L’immortale - 19 ago 1964 immagine Tutti per uno - 21 ago 1964 immagine L’uomo di Rio - 27 ago 1964 immagine Come rubare un milione di dollari e vivere felici - ott. 1966
(per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine La prima volta di Jennifer – 29 nov. 1968 immagine Bullitt – mar. 1969 immagine Addio Jeff – nov. 1969 immagine Temps des loups, tempo di violenza – apr. 1970 immagine La stirpe degli dei - 2 giu 1970 immagine Quel giorno Dio non c’era – ago. 1970 immagine Grissom Gang - 1971 immagine* Per grazia ricevuta – 19 mar. 1971 immagine* E venne il giorno dei limoni neri – 20 mag 1971 immagine Gli sposi dell’anno secondo – 28 set 1971 immagine Trastevere – 13 nov 1971 immagine* L’evaso – 2 dic. 1971 immagine* Roma – 16 mar. 1972 immagine* Un apprezzato professionista di sicuro avvenire – apr. 1972 immagine* Abuso di potere – 4 lug 1972 immagine* Un mondo maledetto fatto di bambole – 13 ago 1972 immagine Il commissario Leguen e il caso Gassot – 29 ago 1972 immagine Lo scopone scientifico – 7 ott. 1972 immagine* Barbablù – 25 nov 1972 immagine Bello, onesto, emigrato Australia… – 22 dic. 1972 immagine* Ludwig – 5 mar. 1973 immagine* Simona - 7 apr 1974 (per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine Appassionata – 18 apr 1974 immagine Divini creatura - ott. 1975 immagine Todo modo – apr. 1976 immagine* Airport 77 – 19 set 1977 (per gentile concessione di Marco Ferrari) immagine Jurassic Park – 23 set. 1993 (per gentile concess. di Marco Ferrari ) immagine Il castello errante di Howl - 9 set. 2005 (per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine Non bussare alla mia porta - 12 ott. 2005
(per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine The Ward - 31 mar 2011 (per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine
Scheda di presentazione del film Cosa voglio di più (2010) (per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine
Biglietti del cinema Apollo (anni sessanta; per gentile concess. di Giuseppe Tonna) immagine*
(1965; per gentile concess. di Anna Maria Fiocchi) immagine
(1981 - 1982) imm.1 – imm. 2
sala Urania (2009; per gentile concessione di Marco Ferrari) immagine
sala Elettra (2010;per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine
Biglietto omaggio del cinema Apollo (per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine
Mappa di Milano (1883)
Posizione del Teatro Milanese immagine
Mappa di Milano (centro)
Posizione del Mediolanum immagine
Mappa di Milano (centro)
Posizione del cinema immagine
* l’asterisco segnala foto o materiale di particolare interesse
scheda creata nel lug. 2008; ultimo aggiornamento feb. 2016
Si invitano i numerosi giornalisti e lettori che utilizzano i testi del sito (spesso con semplici copia/incolla) a citare la fonte
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