testo scritto in collaborazione con Marco Ferrari
Alla fine degli anni Quaranta Giuseppe Grippa, proprietario di un terreno in via Tadino angolo viale Tunisia, decide di costruirci un edificio che includa anche una
sala cinematografica. Giuseppe Grippa muore improvvisamente nel 1949, mentre la costruzione della sala è ancora in corso e la proprietà passa nelle mani del figlio Angelo. Una volta ultimati i lavori, Angelo Grippa affida la
gestione della sala a terzi. Il cinema Arcobaleno inizia l’attività nell’autunno 1955. Si tratta di un locale di seconda visione con una programmazione di film popolari che mantiene questa caratteristica fino alla
fine degli anni Settanta. Saltuariamente la sala ospita prime visioni di film secondari come nel caso di E vennero in quattro per uccidere Sartana (Fidani; 13 dic. 1969), Non c’è scampo per chi tradisce (Zacarias; 11 mag. 1971), La battaglia del talismano verde (Varkonyi; 13 lug.1971) e L’ultimo colpo (Carliez, 1968; 13 nov. 1972). La programmazione degli anni sessanta e
settanta privilegia film d’azione e comici destinati al grande pubblico; il cinema d’autore vi compare sporadicamente, sempre con titoli di sicuro successo. Agli inizi degli anni ottanta la sala cambia di proprietà e di
gestione e, sebbene si collochi
tra i “proseguimenti prime visioni” (a partire dal 1981), deve affrontare un periodo molto difficile: la concorrenza delle tv private fa strage della maggior parte delle sale di seconda visione che, per qualità della struttura e contenuti della programmazione, non siano più competitive. L’Arcobaleno registra un forte calo di spettatori e nel periodo 1982-1983 negli articoli di cronaca milanese viene più volte dato per moribondo. Solo grazie a una massiccia dose di ottimismo da parte della gestione, il cinema viene tenuto in vita.
Nel 1984 la svolta: la sala – ora finalmente classificata tra le prime visioni (dall’autunno 1984) - inizia a recuperare pubblico. In questi anni l’Arcobaleno modifica la propria programmazione, puntando su una più elevata
qualità dell’offerta: oltre a riuscire ad avere in cartellone film in contemporanea con le sale del centro storico, la sala aderisce all’iniziativa “Sound & Motion Picture” (un giorno alla settimana dedicato alla proiezione di film in lingua originale) e alla “Panoramica di Venezia” (rassegna
settembrina nella quale vengono proiettati in versione originale con sottotitoli i film appena presentati al Festival di Venezia).
Tra le pellicole più interessanti proiettate nel locale (negli anni di attività come monosala) ricordiamo La fortuna di essere donna (Blasetti, 1955) nel 1956, Il monello (Chaplin, 1921) nel 1957, Operazione Cicero (Mankiewicz, 1952) e Arianna (Wilder, 1957) nel 1959, La grande guerra (Monicelli, 1959), La notte brava (Bolognini, 1959), Ombre rosse (Ford, 1939) e Monica
e il desiderio (Bergman, 1952) nel 1961, Il federale (Salce, 1961), Una vita difficile (D. Risi, 1961) nel 1962, Quelle due (Wyler, 1962), Mafioso (Lattuada, 1962), Va e uccidi (Frankenheimer, 1962) e Il processo (Welles, 1962) nel 1963, A 007 dalla Russia con amore (Young, 1963) nel 1964, Marnie (Hitchcock, 1964), Topkapi (Dassin, 1964) nel 1965, I magliari (Rosi, 1959) nel 1969, Un
uomo da marciapiede (Schlesinger, 1969), Paranoia (Lenzi, 1970) e Alice nel paese delle meraviglie (Disney, 1951) nel 1970, Città violenta (Sollima, 1970), La resa dei conti (Sollima, 1967) e La
caduta degli dei (Visconti, 1969) nel 1971, Il caso Mattei (Rosi, 1972), Fango, sudore e polvere da sparo (D. Richards), I maghi del terrore (Corman, 1962) nel 1972, La dolce ala della
giovinezza (R. Brooks, 1962) e Trappola per un lupo (Chabrol, 1972) nel 1973, La circostanza (Olmi, 1974), Prima pagina (Wilder, 1974) e Lenny (Fosse, 1974) nel 1975, Rollerball (Jewison,
1975), Una romantica donna inglese (Losey, 1975) nel 1976 I tre giorni del condor (Pollack, 1975), La donna della domenica (Comencini, 1975), Nashville (Altman, 1975), Lo squalo (Spielberg, 1975), Complotto di famiglia (Hitchcock, 1976)
Il maratoneta (Schlesinger, 1976) e Io e Annie (Allen, 1976) nel 1977, Goodbye amore mio! (Ross, 1977), A muso duro (Fleischer, 1979) nel 1980, Angi Vera (Gàbor, 1978) e Vivere alla grande (Brest, 1979) nel 1981, I predatori dell’arca perduta (Spielberg, 1981) nel 1982, Un
sogno lungo un giorno (Coppola, 1982) nel 1983, Tuono Blu (Badham, 1983), Wargames (Badham, 1983) e Una gita scolastica (Avati, 1983) nel 1984, True Stories (Byrne, 1986) e Qualcosa di travolgente (Demme 1986) nel 1987, L’attimo fuggente (Weir, 1989), Libera (Corsicato, 1993), Il fuggitivo (Davis, 1993), Dellamore Dellamorte (Soavi, 1994), Once Were Warriors (Tamahori,
1994; Panoramica di Venezia), Quattro Matrimoni e un Funerale (Newell, 1994) nel 1995, Seven (Fincher, 1995) nel 1996, Fratelli (Abel Ferrara, 1996; Panoramica di Venezia), Jackie Brown (Tarantino, 1997) nel 1998.
Nel 2000 il cinema Arcobaleno chiude per circa un anno e si trasforma in multisala. L’offerta ora si articola su tre sale: la Sala 1 (318 posti) occupa l’area della platea di un tempo, i cui colori
dominanti sono l’azzurro intenso delle poltrone e il nero delle pareti; lo schermo è di 10 metri per 5,40. Al primo piano, al quale si accede tramite scalinata o ascensore, vi sono la Sala 2 e la Sala 3: si tratta di sale
gemelle, entrambe da 108 posti, con poltrone rosse e schermo 7,40 x 3,15 metri.Sempre al primo piano, si trova una caffetteria con tavolini.
Il progetto è dello Studio Gentilizi-Tedeschi-Calzà-Savio e la gestione è del Gruppo Unicinema. Per quanto riguarda le attrezzature tecniche, sistemate in due sole cabine, l’Arcobaleno ha installato impianti di proiezione
Cinemeccanica (Consolle per Virginia 5CC 7040H, automazione Vector 1000), processore Dolby Digitale CP 650 e casse acustiche JBL/THX. La multisala è da subito attrezzata per la proiezione digitale e dal 2009 inizia ad
ospitare anche proiezioni di film in 3D nella Sala 1. Tra le pellicole più interessanti proiettate nella multisala, ricordiamo Io non ho paura (Salvatores, 2003; sala 1), L’Avversario (Garcia, 2002) nel 2003 (sala 2), Coraline in 3D (T. Burton, 2008) nel 2009 (sala 1), Donne senza uomini (Neshat, 2009; sala 1 - Panoramica di Venezia) e Lourdes (Hausner, 2009; sala 1 - Panoramica di Venezia).
Nella seconda metà del 2010 la programmazione della multisala Arcobaleno presenta diverse proposte in digitale cinematografiche e non: tra le prime, abbiamo la rassegna settimanale Legend Film Festival, che ripropone
capolavori dagli anni quaranta ai primi anni novanta; tra le seconde, due concerti (Don Pasquale e La Betulia Liberata) e un’opera (La Betulia Liberata) diretti da Riccardo Muti.
Stralcio inventario delle proprietà del sig. Grippa (atto notarile 10 gen 1950) Il terreno in via Tadino 11, la costruzione e l’arredamento del cinema
(per gentile concessione di Fabrizio Giori) immagine
Il cinema Arcobaleno nel 1955 (da Mario Cavallé, "Tecnica delle costruzioni di cinema e teatri" -
su gentile segnalazione di Willy Salveghi): La sala vista dal palcoscenico foto*
La platea foto*
La galleria foto 1 - foto 2*
Pianta platea immagine
Pianta galleria immagine
Sezione longitudinale immagine*
Il progetto di trasformazione in multisala nel 2000 (dal www.andreasavio.it su segnalaz. di M. Ferrari) Pianta piano terra immagine
Pianta primo piano immagine
Pianta secondo piano immagine
Sezione longitudinale imm. 1 – imm. 2*
Il cinema Arcobaleno nel 2001 (dal sito www.andreasavio.it su segnalazione di Marco Ferrari)
Il corridoi di ingresso foto
La Sala 1 foto
La Sala 2 foto
Scale di accesso alle sale 2 e 3 foto
La caffetteria al primo piano foto
Il cinema Arcobaleno nel 2003 Interno atrio (per gentile concessione di Willy Salveghi) foto
Il cinema Arcobaleno nel giugno 2008 L’ingresso foto 1 - foto 2
Il lato su via Tadino foto
Il cinema verso piazza Repubblica foto
Il cinema verso corso Buenos Aires foto
Il cinema Arcobaleno nel 2009 La Sala 1 (per gentile concessione di Marco Ferrari) foto
Vista aerea del cinema Arcobaleno (e del Giardini) nel 2010 foto
Programmi rassegne Anime Giapponesi - 8 mar 2007 (per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine
Legend Film Festival – ott. 2010/feb. 2011 (per gentile concess. di Marco Ferrari) imm. 1 – imm. 2
Annunci pubblicitari su quotidiani Monica e il desiderio – nov. 1961 immagine Il processo - 29 nov. 1963 immagine Angelica (Borderie, 1964) - mar. 1965 immagine E vennero in quattro per uccidere Sartana (Fidani) – 13 dic. 1969 immagine Wargames-Giochi di guerra - 5 gen. 1984 (per gentile concess. di Marco Ferrari) immagine Spider-man 2 (Raimi)- 16 ott 2004 (per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine Avatar -3D (Cameron, 2009) – 30 gen. 2010 (per g. concess. di Willy Salveghi) immagine Invictus (Eastwood, 2009) – 28 feb. 2010 (per gentile concess. di Marco Ferrari) immagine
Biglietti del cinema (1977) (per gentile concessione di Marco Ferrari) immagine (1982) (per gentile concessione di Marco Ferrari) immagine
(1990) (per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine
Mappa di Milano (corso Buenos Aires)
Posizione del cinema immagine
* segnala foto e materiale di particolare interesse
si ringrazia il sig. Fabrizio Giori per il contributo alla ricostruzione storica delle origini della sala e per il materiale fornito
si invitano i numerosi giornalisti e lettori che utilizzano i testi del sito (spesso con semplici copia/incolla) a citare la fonte
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