testo scritto in collaborazione con Marco Ferrari e Willy Salveghi
Il cinema Arlecchino, situato in via San Pietro all’Orto n. 8 (breve strada di collegamento tra corso Matteotti e corso Vittorio Emanuele), fa parte di quel
nutrito gruppo di centralissimi cinematografi sotterranei di prima visione che aprono nell’immediato dopoguerra. In particolare il cinema Arlecchino viene inaugurato nell’ottobre 1948: nella serata inaugurale si
proietta Follie di New York (Cummings, 1942; con Rita Hayworth). Il nome lo riprende dalla scultura (opera di Lucio Fontana) della maschera del celebre personaggio della commedia dell’arte che si trova nel
soffitto dell’ingresso. Di Fontana è anche il festone sottostante lo schermo della sala, largo circa 12 metri. L’Arlecchino (circa 400 posti) è uno dei più piccoli cinema della zona di corso Vittorio Emanuele e si è sempre
caratterizzato per un’attenta scelta qualitativa dei film posti in programmazione, spesso privilegiando il cinema d’autore europeo; da notare, che , nel corso del 1967 l'Arlecchino appare talvolta nell'elenco dei cinema di
prima visione con la dicitura "Arlecchino d'essai" per sottolineare la scelta dei film di qualità, pur non avendo aderito a questo circuito. Tra gli eventi più rilevanti nella lunga attività del locale va ricordata
la tenitura record (oltre sette mesi) di Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (Petri) tra il febbraio e il settembre 1970 (dopo essere stato smontato dall’Ambasciatori). Inoltre va rilevato che la sala ospita numerosi film di Woody Allen nel periodo 1973 - 89 ovvero Prendi
i soldi e scappa, Il dittatore dello stato libero di Bananas, Manhattan, Stardust Memories, Broadway Danny Rose, La rosa purpurea del Cairo, Radio Days, Un’altra donna;infine nel 2011 ospita Midnight in Paris. Martedì
9 maggio 1978, i cinema milanesi, compreso l'Arlecchino, sospendono le proiezioni in segno di lutto per l'assassinio dell'onorevole Aldo Moro; quel giorno il film in programmazione c’è Flesh (Morrissey, 1968). Nel
settembre 1978, a Roma il prezzo del biglietto delle prime visioni passa da 2.500 a 3.000 lire; gli esercenti milanesi, per fronteggiare la crisi, decidono di mantenerlo invariato almeno fino a fine anno. Eccezion fatta
per Arlecchino e President (*) – il cui esercente è David Quilleri – che introducono una nuova politica dei prezzi: le proiezioni festive e serali passano a 3.000 lire, mentre nelle fasce pomeridiane dei giorni feriali il
prezzo del biglietto scende a 2.000 lire. L’obiettivo è quello di incentivare le presenze nelle fasce orarie di minore frequenza. L’iniziativa va avanti fino al 1980, ma il successo è piuttosto contenuto. L’eleganza del
locale, l’ubicazione centrale e la qualità della programmazione, fanno dell’Arlecchino un cinema piuttosto frequentato, dotato di un ampio pubblico fidelizzato. Nella stagione cinematografica 1986-1987 (dal 1 sett ’86 al 31
maggio ‘87), il cinema Arlecchino si piazza al 14° posto nella classifica degli incassi lordi sulla piazza di Milano con un importo pari a 956.820.000 lire, davanti a sale centrali più grandi quali Cavour (*) e Durini (*);
l’incidenza dei giorni feriali sull’incasso è del 46,76%; solo il cinema President riesce a fare di più (51,31%) tra i primi 45 cinema di Milano. Nell'estate 1979 il cinema è soggetto a ristrutturazione e riapre nell'agosto
dello stesso anno con il film Jonas che avrà 20 anni nel 2000 (Tanner, 1976). Peculiarità della sala sono le poltrone multicolori che richiamano proprio la maschera di Arlecchino. Negli anni ottanta nel salottino al
piano inferiore compare la vetrina di un negozio di valigie. L'Arlecchino è dotato di proiettori Prevost manuali argentati, cui seguiranno macchine semiautomatiche ed infine un impianto con i piatti con una sola macchina.
Il cinema Arlecchino sospende la programmazione nel giugno 2009, apparentemente per necessità di adeguamento della sala alla normativa vigente: si dice che un’ispezione dei vigili del fuoco abbia decretato l’inagibilità della
sala (il problema risiederebbe nella non idoneità della scala di accesso alla cabina di proiezione). Poiché nel luglio 2009 il President cessa l’attività, al momento l’Arlecchino risulta l’ultima monosala nel centro storico
attiva a Milano - le altre rimaste sono Ariosto (*), Gnomo (*), Mexico (*), Palestrina (*). Tuttavia il locale rimane chiuso per oltre un anno senza che alcun intervento venga effettuato e si parla di possibile chiusura
definitiva. Invece nell’estate 2010 vengono avviati i lavori di ristrutturazione e la sala (ridotta a 301 posti) riapre il 22 ottobre 2010: in cartellone, in prima visione il film Uomini di Dio (Xavier Beauvois, 2010), vincitore del gran premio della giuria al festival di Cannes 2010.
Dal piccolo atrio si accede con una scala al piano inferiore, dove ci si trova in un ampio foyer di marmo nero, caratteristica che ritroviamo in quasi tutti i locali nati in quel periodo. Le pareti, in origine policrome in
richiamo al nome del locale, sono state successivamente rivestite in quanto i motivi decorativi si erano deteriorati. La sala è dotata di aria condizionata, biglietteria automatica e posti numerati con possibilità di scelta. La
cabina funziona con proiettori Prevost P55 con obiettivi Optic a 7 lenti ad alta definizione d'immagine, lampade Osram orizzontali 1600 watt, sonoro Dolby Stereo, Dolby Digital e DTS e schermo Cinemeccanica 12x Con la nuova
riapertura è definitivamente chiuso il piccolo bar che si trovava appena scesi le scale sulla sinistra, prima delle toilette; già da alcuni anni non era operativo, ma ora il relativo spazio è stato coperto da una vetrata
colorata attaccata alla parete. La gestione è sempre curata dal gruppo Cin.Cin S.p.A. di David Quilleri facente parte di CCQM - Circuito Cinema Qualità Milano (www.ccqm.it) che segue anche Colosseo (*) ed Eliseo (*) a
Milano, oltre a Moretto, Sociale, Multisala Oz e Multisala Wiz a Brescia e Multisala Portanova a Crema. Tra le pellicole più importanti proiettate nella sala ricordiamo: nel 1949 Il cielo può attendere (Lubitsch, 1943), Il Sig.Belvedere va in collegio (Nugent,
1949; in contemporanea col cinema Astra, con spettacoli continuati dalle 14,30 e ingresso gratuito nei giorni feriali per i bambini accompagnati), Ragazze che sognano (Mamoulian, 1942) nel 1950 Un matrimonio ideale (L.Allen, 1947; con Loretta Young), Taxi di notte (Gallone, 1950)
nel 1951 Il ragazzo dai capelli verdi (Losey, 1948), La rosa di Bagdad (Domenighini, 1949; uno dei primi film d'animazione europei e il primo film italiano in Technicolor -titolo conteso da I fratelli Dinamite di
Nino Pagot, uscito lo stesso anno), I parenti terribili (Cocteau, 1948; in vers. orig. francese sott.italiano), Sangue blu (Hamer, 1949), nel 1952 Rashōmon (Kurosawa, 1950), Giochi proibiti (Clement, 1952),
nel 1953 Il più grande spettacolo del mondo (De Mille, 1952), Carnaval (Verneuil, 1953) nel 1954 Cronache di poveri amanti (Lizzani, 1954), Fronte del porto (Kazan, 1954), Destini di donne (Jaque, Delannoy e Pagliero, 1954)
nel 1956 Il colosso d’argilla (Robson, 1956), Racconti romani (Franciolini, 1955) nel 1957 Bambi (Algar e Armstrong, 1942; cartoni Disney) nel 1959 Un cappello pieno di pioggia (Zinnemann, 1957),
Mio zio (Tati, 1958) e Il volto (Bergman, 1958) nel 1960 Aleksandr Nevski (Ejsenstein e Vasilyev, 1938), Amanti nelle tenebre (De La Patellière, 1959), Il posto
delle fragole (Bergman, 1957), Un alibi (troppo) perfetto (noto anche come Un alibi, Day, 1960) e il documentario Il giaguaro della giungla (Algar, 1959) nel 1961 La fontana della vergine (Bergman, 1960), L’anno scorso a Marienbad (Resnais, 1961), Silvestro
contro Gonzales (registi vari, 1961; cartoni animati Warner Bros) nel 1962 Porci, geishe e marinai (Imamura, 1961), Mr Hobbs va in vacanza (Koster, 1962; con James Stewart), Solo sotto le stelle (Miller, 1962), Silvestro e Gonzales vincitori e vinti (registi
vari, 1962; selezione di cartoni Warner), Porgy and Bess (Preminger, 1959) nel 1963 La steppa (Lattuada, 1961), Le quattro verità (Blasetti e Bromberger, 1962) nel 1964 La calda vita (Vancini, 1964), Il cielo chiude un occhio (noto anche come Dinamite e simpatia, Mocky, 1963), I malamondo (Cavara, 1964), Crisantemi per un delitto (Clément, 1964), Le calde amanti di Kyoto (Watanabe, 1964), Una vita alla rovescia (Jessua, 1964)
nel 1965 Il momento della verità (Rosi, 1965), Matrimonio alla francese (La Patellière, 1965; con Jean Gabin), Le avventure di Peter Pan (Geronimi,Luske e Jackson, 1953, riediz.; cartoni animati Disney),
nel 1966 Morgan, matto da legare (K. Reisz, 1966), Sette pistole per i Mac Gregor (Giraldi, 1966), L'incredibile avventura (Markle, 1963), Sugar colt (Giraldi, 1967), Notti nude (Fecchi, 1963),
nel 1967 Funerale a Berlino (Hamilton, 1966), La notte dei generali (Litvak, 1967), Privilege (Watkins, 1967), Marat/Sade (P.Brook, 1967) nel 1968 Un uomo chiamato Flintstone (Hanna & Barbera, 1968; cartoni animati), Il giorno della civetta (Damiani, 1968), La ragazza con la pistola (Monicelli, 1968), Bora Bora (Liberatore, 1968)
nel 1969 Dillinger è morto (Ferreri, 1969), Il prof. Dott. Guido Tersilli, primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue (Salce, 1969; con Alberto Sordi), Il nonno surgelato (Molinaro,
1969; con Louis De Funès), Sesso sotto la pelle (Abramson, 1967) nel 1970 Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (Petri, 1970; tiene cartellone per sette mesi), Soldato blu (Nelson, 1970), M.A.S.H. (Altman, 1970)
nel 1971 La classe operaia va in Paradiso (Petri, 1971), Confessione di un commissario di polizia a un procuratore della repubblica (Damiani, 1971), Il gatto a nove code (Argento, 1971), Il ribelle di Algeri (Cavalier, 1964), Addio fratello crudele (Patroni Griffi, 1971), Nella stretta morsa del ragno (A.Margheriti, 1971)
nel 1972 Fratello sole, sorella luna (Zeffirelli, 1972), Luci della città (Chaplin, 1931), Tempi moderni (Chaplin, 1936), Il diavolo nel cervello (Sollima, 1972), Brivido nella notte (Eastwood, 1971), Decameron francese (Franco, 1970),
Il padrino (Coppola, 1972), Le chat - l'implacabile uomo di Saint Germain (Granier-Deferre, 1971; con Jean Gabin) nel 1973 Prendi i soldi e scappa (Allen, 1969), Il dittatore dello stato libero di Bananas (Allen, 1970), L’erede (Labro, 1973), Il serpente (Verneuil, 1973), Bella di giorno (Bunuel, 1967; ried.)
nel 1974 Come eravamo (Pollack, 1973), Esecutore oltre la legge (Lautner, 1974), S*P*Y*S (Kershner, 1974) nel 1975 Il braccio violento della legge N.2 (Frankenheimer, 1975), Emanuelle nera (Albertini, 1975), La
nottata (Cervi, 1974) nel 1976 I racconti immorali di Borowczyk (Borowczyk, 1974), Il gattopardo (Visconti, 1963 - ried.), Cinque pezzi facili (Rafelson, 1970), Novecento (B.Bertolucci, 1976), Una sera c'incontrammo (Schivazappa, 1975), Amici miei (Monicelli, 1975)
nel 1977 Come eravamo (Pollack, 1973), Una giornata particolare (Scola, 1977) nel 1978 Incontri ravvicinati del terzo tipo (Spielberg, 1977), Due vite una svolta (Ross, 1977), Cabaret (Fosse, 1972), Sinfonia d'autunno (Bergman, 1978), Ridendo e scherzando (Sindoni, 1978), Flesh (Morrissey, 1968) e il documentario Le notti porno nel mondo N.2 (Mattei, 1978)
nel 1979 Manhattan (Allen, 1979), Prova d’orchestra (Fellini, 1978), La merlettaia (Goretta, 1976), La sera della prima (Cassavetes, 1977) nel 1980 Arancia meccanica (Kubrick, 1972 – ried.), Piccolo grande uomo (Penn, 1970; ried.), E
io mi gioco la bambina (Bernstein, 1980), Il vizietto (Molinaro, 1978), Frenzy (Hitchcock, 1972; ried.) nel 1981 Da un paese lontano (Zanussi, 1981; in contemporanea col President), La
donna del tenente francese (K. Reisz, 1981; in contemporanea col President), Stardust memories (Allen, 1980) nel 1982 Identificazione di una donna (Antonioni, 1982; presente il regista che, una
mattina, ha voluto visionare privatamente il film per controllare l'esatta scelta del mascherino di proiezione), Possession (Zulawski, 1981), nel 1983 Re per una notte (Scorsese, 1983), Lucida follia (Von Trotta, 1983), Agente 007: mai dire mai (Kershner, 1983; con Sean Connery)
nel 1984 Una domenica in campagna (Tavernier, 1984), Broadway Danny Rose (Allen, 1984), La congiura degli innocenti (Hitchcock, 1955; ried.), La finestra sul cortile (Hitchcock, 1954; ried.), Lucida
follia (Von Trotta, 1983), Benvenuta (Delvaux, 1983; con Vittorio Gassman) nel 1985 Cotton Club (Coppola, 1984), La rosa purpurea del cairo (Allen, 1985), Ginger e Fred (Fellini,
1985), Maccheroni (Scola, 1985), Cercasi Susan disperatamente (Seidelman, 1985) Il bacio della donna ragno (Babenco, 1985) e Diavolo in corpo (Bellocchio, 1986) nel 1986, nel 1987 Full Metal Jacket (Kubrick, 1987; in versione originale sottotitolata), Intervista (Fellini, 1987), Radio Days (Allen, 1987), Arrivederci ragazzi (Malle, 1987), Lunga vita alla signora (Olmi, 1987), Sogno
americano (Magnoli, 1986) nel 1988 Donne sull’orlo di una crisi di nervi (Amodòvar, 1988), Kamikazen ultima notte a Milano (Salvatores, 1987) nel 1989 È stata via (P.Hall, 1989), Betrayed-Tradita (Costa-Gavras, 1988), Un’altra donna (Allen, 1988)
nel 1990 Quei bravi ragazzi (Scorsese, 1990), Scandalo Blaze (Shelton, 1989), Troppo bella per te! (Blier, 1989) nel 1991 Fino alla fine del mondo (Wenders, 1991), Scappatella con il morto (C. Reiner, 1990), Mediterraneo (Salvatores, 1991), Jungle fever (S. Lee, 1991), Tre scapoli e una bimba (Ardolino,
1990) nel 1992 Un cuore in inverno (Sautet, 1992), La città della gioia (Joffé, 1992), Ju dou (Zhang Yimou, 1991), Un medico, un uomo (Haines, 1991) Film blu (Kieslowski, 1993; panoramica di Venezia), Un ragazzo, tre ragazze (Rohmer, 1995), French kiss (Kasdan, 1995), Un amore tutto suo (Turteltaub, 1995)
nel 1996 L'ussaro sul tetto (Rappeneau, 1995), Ritratto di signora (Campion, 1996), Ragione e sentimento (A. Lee, 1995) Alla ricerca di Jimmy (Kass, 1994) nel 1997, Ragazze (Leigh, 1997), Il caso Winslow (Mamet,
1999), Z la formica (Darnell e Johnson, 1998; cartoni animati), Essere John Malkovich (Jonze, 1999) nel 1999, Sai che c'è di nuovo? (Schlesinger, 2000), Together (Moodysson, 2000), Ritorno a casa (De Oliveira, 2001), Monsoon wedding (Nair, 2001), Sotto la sabbia (Ozon, 2000) nel 2001, Buongiorno notte (Bellocchio, 2003; panoramica di Venezia), La finestra di fronte (Ozpetek, 2003), Vodka lemon (Saleem, 2003), I diari della motocicletta (Salles, 2004), Una
canzone per Bobby Long (Gabel, 2004), 20 centimetri (Salazar, 2005), Me and you and everyone we know (July, 2005), L'amore non basta mai (Blom, 2004) nel 2005, Shortbus - Dove tutto è permesso (Mitchell, 2006), A est di Bucarest (Porumboiu, 2006), Thank you for smoking (Reitman, 2005) nel 2006
nel 2007 Il grande capo (Von Trier, 2006), Quattro minuti (Kraus, 2006), XXY – Uomini, donne o tutti e due? (Puenzo, 2007), Inland empire (Lynch, 2006) e il documentario Frank
Gehry-Creatore di sogni (Pollack, 2005) nel 2008 Home-Casa dolce casa (Meier, 2008), Caramel (Labaki, 2007), Eldorado Road (Lanners, 2008) L'onda (Gansel, 2008) nel 2009, Settimo cielo (Dresen,
2008; ultimo film proiettato nel giugno 2009 prima della chiusura). Tra i film proiettati nell'ultima fase, ricordiamo: nel 2011 La donna che canta (Villeneuve, 2010), Emotivi anonimi (Améris, 2010), Almanya
- La mia famiglia va in Germania (Samdereli, 2011), This is England (Meadows, 2006), Into paradiso (Randi, 2010), Il ragazzo con la bicicletta (J.P. e L. Dardenne, 2011; panoramica di Cannes), Jane
Eyre (Fukunaga, 2011), Hereafter (Eastwood, 2010), La fine è il mio inizio (Baier, 2010), Notizie dagli scavi (Greco, 2010), Ruggine (Gaglianone, 2011), Le donne del 6º piano (Le Guay, 2010), Faust (Sokurov, 2011), Niente da dichiarare? (Boon, 2010), Offside (Panahi, 2006), Una
separazione (Farhadi, 2011), Il cigno nero (Aronofsky, 2011) nel 2012 Midnight in Paris (Allen, 2011), La talpa (Alfredson, 2011), Marigold Hotel (Madden, 2011), Hunger (Mc Queen, 2008), Il pescatore di sogni (Hallström, 2011), Paradiso amaro (Payne, 2011), Quasi amici (Nakache e Toledano, 2011), C'era una volta in Anatolia (Ceylan, 2011), Reality (Garrone, 2012), W.E.-Edward e Wallis (Madonna, 2011) e il documentario Cesare deve morire (P.e
V.Taviani, 2012).
Il cinema Arlecchino nel 1948 Interno sala (per gentile concessione di Marco Ferrari) foto*
Cinema Arlecchino negli anni cinquanta L’insegna su corso Vittorio Emanuele foto
Il cinema Arlecchino nel dicembre 1972 in programmazione c’è Il padrino foto*
Il cinema Arlecchino nel 1975 in programmazione c’è Il braccio violento della legge n. 2 (J. Frankenheimer) foto*
L’Arlecchino chiuso per lutto per l'assassinio di Aldo Moro (9 mag. 1978) in programmazione c’è Flesh (per gentile concessione di Willy Salveghi) foto*
Il cinema Arlecchino nel 2003 L’ingresso foto Il fregio di Fontana (per gentile concessione di Marco Ferrari) foto
Il cinema Arlecchino nel 2006-07(dal sito www.fanaticaboutcinema.com su segnalaz. di Marco Ferrari) La cassa foto
L’atrio e le scale per la discesa verso la sala foto
Il salotto al piano inferiore e le scale di ingresso alla sala foto 1 - foto 2
Il cinema Arlecchino nel gennaio 2008 Ingresso foto 1 – foto 2 – foto 3
Verso corso Matteotti foto 1 – foto 2 – foto 3
Verso corso Vittorio Emanuele foto
Il cinema Arlecchino chiuso nel novembre 2009 Ingresso (per gentile concessione di Marco Ferrari) foto
I lavori di ristrutturazione nel cinema Arlecchino - agosto 2010 Ingresso (per gentile concessione di Marco Ferrari) foto 1 – foto 2
Il portalocandine con l'Arlecchino di Fontana (per gentile conces. di Willy Salveghi) foto La scritta sopra l'ingresso; l'insegna a bandiera (per gentile conces. di Willy Salveghi) foto 1 – foto 2
Il cinema Arlecchino nell’ottobre 2010 (per gentile concessione di Marco Ferrari)
Interno sala foto 1 – foto 2
Scale e losanghe a pastello sul pavimento foto 1 - foto 2
Il cinema Arlecchino nel 2011 sala (per gentile concessione di Marco Ferrari)
Vetrofanie di dive nell’ammezzato foto
Vetrata colorata a copertura dell’ex-bar foto
Articoli da giornali (per gentile concessione di Marco Ferrari)
: “L’Arlecchino di Fontana ritorna in prima visione” di Chiara Gatti -
Repubblica 3 feb 2010 immagine
"Riapre l'Arlecchino" - Box Office N.21,15 ott. 2010 (per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine
“Nuovo Cinema Arlecchino” di Filippo Mazzarella –
Corriere della Sera 21 ott. 2010 immagine
“Di solo shopping si muore” di Maurizio Porro –
Corriere della Sera 21 ott. 2010 immagine
Annunci pubblicitari su quotidiani Follie di New York - ott. 1948 - inaugurazione (per gentile conces. di Willy Salveghi) immagine* Taxi di notte – 15 nov. 1950 immagine Il ragazzo dai capelli verdi – 4 gen. 1951 immagine Fronte del porto – 25 nov 1954 immagine Amanti nelle tenebre - ago 1960 (per gentile conces. di Willy Salveghi) immagine Porgy and Bess – 30 mar 1962 immagine I Malamondo – 30 apr 1964 immagine Crisantemi per un delitto – 6 nov. 1964 immagine Una vita alla rovescia - 18 nov. 1964 immagine Morgan matto da legare - 21 ott. 1966 (per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine Bora Bora – nov. 1968 immagine Il nonno surgelato - 5 nov. 1969 (per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto - feb.1970
(per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine Soldato blu – 1970 immagine La classe operaia va in Paradiso - 1971 immagine Brivido nella notte – 8 apr. 1972 immagine Il padrino – dic. 1972 immagine Il serpente - 18 mag. 1973 immagine Come eravamo - 7 apr. 1974 (per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine Le lunghe notti della Gestapo (De Agostini) – 16 apr. 1977 immagine Incontri ravvicinati del terzo tipo - 3 sett. 1978
(per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine La sera della prima -22 mar 1979 immagine* La merlettaia - 5 ott 1979 immagine* Possession - 18 apr. 1982 (per gentile concessione di Marco Ferrari) immagine Lucida follia – 2 febbraio 1984 immagine Cotton Club – gen.1985 (per gentile concessione di Marco Ferrari) immagine La rosa purpurea del cairo – giu. 1985 (per gentile concessione di Marco Ferrari) immagine Intervista – 2 ott. 1987 immagine Full Metal Jacket – 10 ott. 1987 immagine Donne sull’orlo di una crisi di nervi – 2 nov 1988 immagine Betrayed –26 gen 1989 (per gentile concessione di Marco Ferrari) immagine Tre scapoli e una bimba - 17 gen. 1991 (per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine Uomini di Dio – 22 ott 2010 (giorno di riapertura della sala) (per gentile concessione di Marco Ferrari) immagine Il cigno nero - 19 feb. 2011 (per gentile concess. di Willy Salveghi) immagine Cesare deve morire - 2 mar. 2012 (per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine
Targa del cinema Arlecchino - anni '60 (per gentile concessione di Marco Ferrari) immagine
Programmi rassegne (per gentile concessione di Marco Ferrari): Le Vie del Cinema, Il Decalogo di K.Kieslowski – 16-25 settembre 1989 immagine
Biglietti del cinema (per gentile concessione di Willy Salveghi)
anni sessanta
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Biglietti del cinema (per gentile concessione di Marco Ferrari)
1978
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1979
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1981
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1982
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1983
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1997
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2002
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2011
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Mappa di Milano (centro)
Posizione del cinema immagine
* l’asterisco segnala foto e materiale di particolare interesse
Si invitano i numerosi giornalisti e lettori che utilizzano i testi del sito (spesso con semplici copia/incolla) a citare la fonte
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