Il cinema Moderno in via Zucchi n. 10, è operativo dai primi mesi del 1930. In quei primi anni trenta i cinema Ponti e Centrale/Kullmann si contendono
il primato cittadino e, pertanto, il Moderno, ubicato in un tratto angusto di via Zucchi, si colloca decisamente come terzo quanto a importanza. Il locale tarda anche a passare al sonoro (rispetto alle due sale concorrenti) ed
infatti solo nel gennaio 1932 è in grado di ospitare film parlati. Tra le pellicole rilevanti proiettate nella sala ricordiamo Siberia (t.o. idem, V.Schertzinger, 1926) nel 1930, La canzone dei lupi (t.o. The Wolf Song, V. Fleming, 1929) nel 1931, Il bazar delle idee (M. Albani, 1941) e Via delle cinque lune (Chiarini, 1942).
Nell’ottobre 1948 il locale cambia nome e diventa il cinema Astoria. La piccolo sala (800 posti)
continua ad essere la “Cenerentola” tra i locali monzesi e perde ulteriormente di importanza al cospetto delle nuove, grandi sale degli anni cinquanta (Manzoni, Metropol e infine Capitol). Rimane tuttavia un cinema di prima
visione nel quale si alternano film modesti accanto a titoli d’autore che, non garantendo incassi importanti, vengono volentieri dirottati in via Zucchi. Altre volte film particolarmente attesi vengono montati nel piccolo
Astoria in contemporanea con un’altra sala di maggiore
prestigio: va infatti ricordato che negli anni sessanta e settanta la sala fa parte del circuito gestito dal sig. Francesco Fichera, circuito di cui fanno parte Astra, Capitol e Centrale.
Tra i film più validi ospitati dal locale ricordiamo Un condannato a morte è fuggito (Bresson, 1956) nel 1959, L’appartamento (Wilder, 1960; in contemporanea con il Capitol), La valle dell’Eden (Kazan, 1955) e L’inchiesta dell’ispettore Morgan (Losey, 1959) nel 1961, Non tirate sul pianista (Truffaut, 1960) e Sapore di miele (Richardson, 1961) nel 1962, Per il re e per la patria (Losey, 1964) nel 1965, C’era una volta il West (Leone, 1968) e Per un pugno di dollari (Leone,
1964; riedizione) nel 1969, Spartacus (Kubrick, 1960 - riedizione) sempre nel 1969, L’ape regina (Ferreri, 1963 - riedizione) e La grande strage nell’imepro del sole (Lerner, 1969) nel 1970, Il caso
“Venere privata” (Boisset, 1970), Il padrone di casa (H. Ashby, 1971), Grand Prix (Frankenheimer, 1966 – riedizione) nel 1971, nel 1972: La moglie più bella (Damiani, 1970), Frank Costello faccia d’angelo (Melville,
1967 – riedizione), La corta notte delle bambole di vetro (Lado, 1971), Controsesso (Ferreri, Rossi e Castellani, 1964 – riedizione), Non tirate il diavolo per la coda (De Broca, 1968), Crepa padrone,
tutto va bene (Godard, 1972), I maghi del terrore (Corman, 1963-riedizione) e Tutti i colori del buio (S. Martino, 1972) L’ultimo spettacolo (Bogdanovich, 1971) nel 1973, Solaris (Tarkovski, 1972) nel 1974, Luna nera (Malle, 1975) e L’adultera (Bergman, 1970 - riedizione) nel 1975.
L’Astoria chiude nel settembre 1977 e i suoi 800 posti vengono utilizzati per la creazione del cinema Maestoso (novembre 1978; vedi).
Dopo adeguata ristrutturazione, lo spazio del cinema viene occupato da un ristorante.
Al momento non sono ancora riuscito a trovare una foto d’epoca del cinema Astoria.
Invito tutti i visitatori del sito, cinefili, storici, milanesi, navigatori, curiosi ad aiutarmi nella ricerca.
Lavori in piazza Trento e Trieste nel 1930 per aprire via del Littorio (poi Passerini) Manifesto pubblicitario del cinema Moderno
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In programmazione c’è il film Siberia (1926) foto
L’ex cinema nel giugno 2010 L’ingresso foto
L’ingresso verso via Carlo Alberto foto
L’ingresso verso piazza S. Paolo foto
L’edificio nel cortile interno foto 1 – foto 2
Annunci pubblicitari su quotidiani Il bazar delle idee; Vendetta (Nigh, 1939) – mar. 1941 immagine L’animo che torna – apr. 1942 immagine Via delle cinque lune – 25 giu. 1942 immagine
Vista aerea dell’ex cinema nel 2010 foto
Mappa di Monza Posizione del cinema immagine
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