Il cinema Volta (800 posti tra platea e galleria; a partire dagli anni cinquanta saranno 1250), è
attivo dalla seconda metà del 1937 in
piazza Angiberto II n.1. Siamo nella zona sud est della città, sostanzialmente nella stessa area di piazzale Corvetto e del cinema Roxy(*). Il locale riprende il nome della prestigiosa Sala Volta (*), attiva fino al 1931 tra via Vittorio Emanuele e via Montenapoleone.
Il cinema appartiene alla terza fascia di locali della mappa urbana milanese ossia cinema di terza visione che, sui quotidiani, non ha pressoché mai utilizzato flani e tamburini per pubblicizzare la propria attività. Il
Volta è presente fin dall’inizio sulle pagine dei quotidiani; nei primi anni di attività la gestione utilizza anche manifesti tipografici per informare la clientela rionale. L’attività del cinema subisce uno stop nel periodo
1943-48 (il nome della sala è assente negli elenchi dei quotidiani), probabilmente a causa dei bombardamenti che sconvolsero la città negli ultimi anni del conflitto. La programmazione, di carattere popolare, si incentra
nella primo periodo su film americani, d’avventura o drammatici, su commedie italiane. In seguito compaiono western all’italiana, gialli francesi, pellicole spionistiche e anche qualche vecchio classico. Nel complesso tuttavia
i film d’autore sono pressoché inesistenti nell’attività della sala anche se, a cavallo tra la fine degli anni sessanta e i primi anni settanta (l’epoca d’oro del cinema “impegnato”), è folta la presenza di pellicole di buona
qualità. Nella fase iniziale agli spettatori vengono offerti due film al prezzo di uno mentre nel dopoguerra il locale opta per la programmazione di un singolo film. Dagli anni sessanta si torna alla doppia
programmazione. Il varietà è assente nel periodo 1937-42 mentre compare sporadicamente sulle scene del Volta nel dopoguerra. Tra i film proiettati ricordiamo nel 1937 Una notte d’amore (t.o. One Night for love, V. Schertzinger, 1934) e Vittorio e Vittoria (t.o. Viktor und Viktoria, Schunzel, 1933; B. Edwards ne trarrà un famoso remake nel 1982); Fuggiasca (t.o. Mary Burns, Fugitive, W. Howard, 1935) e Scarpe al sole (M. Elter, 1935); Maria di Scozia (t.o. Mary of Scotland; J. Ford, 1936); Il prigioniero dell’isola degli squali (t.o. The
Prisoner of Shark Island, Ford, 1936) e Sulle ali della canzone (t.o. Love Me Forever, V. Schertzinger, 1935); Ave Maria (t.o. id, J, Riemann, 1936) e La costa dei barbari (t.o. Barbary Coast, H, Hawks, 1935); Il mistero della camera nera (t.o. The Black Room Mystery, R. Neill, 1935) e Roberta (t.o. id, W. Seiter, 1935)
nel 1938 Marta (t.o. Martha, K. Anton, 1936), Sinfonie di cuori (t.o. Du bist mein Gluck, K. Martin, 1936) in doppia programmazione con Coniglio o leone? (t.o. Strike Me Pink, N. Taurog, 1936); Radiofollie (t.o. Sing, Baby, Sing, Lanfield, 1936) in doppia programmazione con Condottieri (t.o. idem; L. Trenker, 1937), Il terrore del circo (t.o. Charlie Chan at the Circus,
H. Lachman, 1936) in doppia programmazione con Desiderio di re (t.o. The King steps out; J. von Sternberg 1936), Scandalo al Grand Hotel (t.o. Thin ice, S. Lanfield, 1937) in doppia programmazione con E’
scomparsa una donna (t.o. Three Kids and a Queen, E. Ludwig, 1935), Il mercante di schiavi (t.o. Slave Ship, T. Garnett, 1937) in doppia programmazione con Ragazze innamorate (t.o. Ladies in
Love, E. Griffith, 1936), La prigioniera di Sidney (Sirk, 1937), Passaporto rosso (Brignone.1935) e Il pirata del fiume (Kramer, 1932) nel 1939
nel 1940 Papà Lebonnard (J. De Limur, 1939) e Tarzan l’indomabile (R. Hill, 1933); Il vampiro (Strayer, 1933) e Quella certa età (Ludwig, 1938) Le sorprese del divorzio (S. Hill, 1932) e La chiave misteriosa (L. Corrigan, 1937) nel 1941, Tutti
baciarono la sposa (A. Hall, 1942) nel 1949, Femmina incatenata (Di Martino, 1949) e Donne e briganti (Soldati, 1950) nel 1951, Rodolfo Valentino (L. Allen, 1951) e Furore (J. Ford, 1940) nel
1952, Marito per forza (Donen, 1951) e Fantasia (Disney, 1940) nel 1953, Quo vadis? (Leroy, 1951) e Da qui all’eternità (Zinnemann, 1953) nel 1954, Anni facili (Zampa, 1953) ed E’ nata una
stella (Cukor, 1954) nel 1955, Allegri vagabondi (Alten, 1940; con Stanlio e Ollio) nel 1956, Totò, Peppino e la malafemmina (Mastrocinque, 1956), Belle ma povere (D. Risi, 1957) nel 1958, Un
cappello pieno di pioggia (Zinnemann, 1958) nel 1959, La donna che visse due volte (Hitchcock, 1958) e Il corsaro dell’isola verde (Siodmak, 1952) nel 1960, Genitori in blue jeans (Mastrocinque, 1960) nel 1961, Notre Dame (Dieterle, 1946) e Torna a settembre (Mulligan, 1961) nel 1962, Il
pianeta degli uomini spenti (Margheriti, 1961), Gli inesorabili (Huston, 1960) e La mia terra (H. King, 1959) nel 1963, I vagabondi (antologia, 1951; con Stanlio e Ollio) e Soldato sotto la pioggia (Nelson, 1964) nel 1965, Agente S3S operazione uranio (Cardone, 1965) e James
Tont operazione UNO (B. Corbucci, 1965) nel 1966, 100.000 dollari per Ringo (De Martino, 1965) nel 1967, Django (S. Corbucci, 1966) e Requiescant (Lizzani, 1967) nel 1968, nel 1969 Oggi a me... domani a te (Cervi, 1968) in doppia programmazione con Io, due figlie, tre valigie (Molinaro, 1967), L'ultimo killer (Vari, 1968) in doppia programmazione con Crimine a due (R.Ferrara, 1964), Impiccalo più in alto (Post, 1968), Il pianeta delle scimmie (Schaffner, 1968), Il
medico della mutua (Zampa, 1968) e Le scandale – Delitti e champagne (Chabrol, 1967) nel 1970 Le piacevoli notti (Crispino, 1966), La fredda alba del commissario Joss (Lautner, 1968), Indovina
chi viene a cena? (Kramer, 1967), Masquerade (Mankiewicz, 1967), Lo scatenato (Indovina, 1967).
Negli ultimi giorni dell’ottobre 1970 il Volta cambia nome senza interrompere la programmazione: abbandona il riferimento, decisamente fuori moda, all’inventore della pila elettrica e si dota di un più accattivante nome americano diventando il
cinema Boston. La gestione è curata dall’esercente Brovelli -XXII Marzo (*), Minerva (*)e Modena (*). A partire dal 1969 e per tutti gli anni settanta il cinema continua a proporre due film al prezzo di uno, senza
peraltro lasciar troppo scadere la qualità della programmazione. Per un breve periodo nel 1975-76 avviene un deciso cambiamento di rotta: la gestione abbandona la doppia programmazione, migliora la qualità della proposta
filmica e ottiene l’ammissione al più ristretto cerchio delle seconde visioni. Già negli ultimi mesi del 1976 tutto torna come prima: due film al prezzo di uno e pellicole tendenzialmente meno valide.
Tra i principale film programmati in questa seconda fase ricordiamo Il cervello da un miliardo di dollari (Russell, 1968), C’era una volta il West (Leone, 1968) e Gli imbroglioni (Fulci, 1963) negli ultimi mesi del 1970
nel 1971 Estate violenta (Zurlini, 1959), Chiamata per il morto (Lumet, 1967), Certo certissimo anzi... probabile (Fondato, 1969), E venne il giorno dei limoni neri (C. Bazzoni, 1970), Il
clan dei siciliani (Verneuil, 1969), nel 1972 Colpo di grazia (E. Davis, 1969), Per qualche dollaro in più (Leone, 1965), Il grande silenzio (S. Corbucci) in doppia programmazione con Giochi particolari (Indovina, 1970),
Il circo (Chaplin, 1928), Fino a farti male (Simon, 1968), La mia droga si chiama Julie (Truffaut, 1969), L’assoluto naturale (Bolognini, 1969), Il provinciale (Salce, 1971), L’evaso (Granier-Deferre, 1971)
L’imperatore di Capri (Comencini, 1949; con Totò), Matrimonio all’italiana (De Sica, 1964) Corvo rosso non avrai il mio scalpo (Pollack, 1972) e Uno sparo nel buio (Edwards, 1964) nel 1974, Agente 007 – Dalla Russia con amore (Young, 1963) e il documentario Rapporto
sul comportamento sessuale delle studentesse (Hofbauer, 1970) nel 1975 nel 1976 Il pozzo e il pendolo (Corman, 1961), I professionisti (Aldrich, 1966), Un tranquillo week end di paura (Boorman, 1971), M.A.S.H. (Altman, 1970), L’ultima corvé (Ashby, 1973) e Soldato blu (Nelson, 1970)
Peccato veniale (Samperi, 1974) in doppia programmazione con Thriller (Vibenius, 1974) nel 1977 Il Boston chiude già nell’autunno 1977,
alcuni anni prima che si scateni la spietata concorrenza delle televisioni private e senza cedere al cinema delle luci rosse. Peraltro la presenza di film erotici è sempre stata piuttosto circoscritta al Volta-Boston. Lo
stabile consosce una sorte decisamente curiosa, quasi unica: la facciata su piazza Angiberto II viene “cancellata” da un nuovo condominio che viene costruito a ridosso del vecchio stabile. Così oggi (2011) la sagoma dell’ex
cinema è appena intuibile, incassata com’è in una cortina compatta anche se assai poco omogenea di edifici. Gli spazi della platea sono inizialmente occupati da un garage con esposizione auto, mentre la galleria viene
lasciata intatta. Attualmente al posto del cinema troviamo un istituto bancario e un ampio negozio di abbigliamento.
Il cinema Volta intorno al 1940 (per gentile concessione di Andrea Martinenghi)
Piazza Angiberto II e il cinema
foto 1 - foto 2*
L’ex cinema Boston trasformato in sede bancaria nel settembre 2008
L’edificio complessivo
foto
L’edificio verso piazza Angiberto II foto L’edificio verso via Ripamonti foto
Vista aerea dell’ex cinema nel 2010 foto
Manifesti tipografici del cinema Volta: (fonte: Cineteca Italiana – www.lombardiabeniculturali.it) 1937 Il prigioniero dell’isola degli squali; Sulle ali della canzone; Ave Maria;
La costa dei barbari; Il misetero della camera nera; Roberta –ott immagine Fuggiasca; Scarpe al sole;Una notte d’amore; Vittorio e Vittoria - nov immagine 1938 Marta; Sinfonie di cuori; Coniglio o leone? – gen. immagine Scandalo al Grand Hotel; E’ scomparsa una donna;Il mercante di schiavi; Ragazze innamorate – giu immagine Condottieri; Radiofollie; Il terrore del circo; Desiderio di re – giu immagine
Mappa di Milano (zona Corvetto)
Posizione del cinema immagine
si ringrazia Andrea Martinenghi e Willy Salveghi per il contributo fornito
*l’asterisco segnala foto e materiale di particolare interesse
(*) vedi scheda
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