Sala Edison - Novo Cine - cinema Cantù

gli spazi dell’ex cinema Cantù

Nel 1904, nella centralissima via Cesare Cantù (non lontano dal Duomo) al civico 2, viene inaugurata la Sala Edison, il primo locale della città lombarda nato con l’esclusivo compito di proiettare film. Fino a quel momento le pellicole erano state ospitate da alcuni teatri (Teatro Milanese, Dal Verme, Filodrammatici, Gerolamo). Nel 1904 Milano contava già 6 sale, diventate 24 l'anno seguente. Nel 1908 le sale erano ben 70 (55 per l'Annuario Statistico del Comune).
Il nome del cinema richiama l'americano Thomas Alva Edison, reso celebre dall'invenzione della lampadina elettrica, ideatore, tra l'altro, del kinetoscopio, un precursore del proiettore cinematografico, che contende ai fratelli Lumière l'invenzione del cinema. Da sottolineare, che, mentre l'apparecchio di Edison consentiva la visione ad uno spettatore per volta, le proiezioni dei fratelli francesi erano concepite per la visione collettiva.
Si tratta di una sala decorosa e familiare, dotata di sola platea che propone anche spettacoli riservati ai bambini, e dove si tengono proiezioni durante i giorni feriali dalle 15,00 alle 18,30 e la sera dalle 20,30 alle 23. Nei festivi l'orario va invece dalle 10 alle 12, dalle 14,00 alle 18,30 e dalle 20,00 alle 23,30. La proprietà è di Ercole Pettini.
Tra i film ospitati ricordiamo La dannazione di Faust (Melies, 1903) e L’esecuzione capitale di una spia cinese nel 1904.
Già intorno al 1909 il locale muta nome in Novo Cine. Si trattava, allora, di una sala di una certa importanza nella quale, già nel 1910, avvennero anche interessanti esperimenti di sincronizzazione del sonoro. La gestione è affidata a Mauro Rota, storico gestore milanese e creatore del cineteatro Nazionale (1924) che controlla anche Dumont, Patria, Moderno (Via F.Filzi), Loreto, Mondial, Colombo, Vittoria, Broletto, Poliziano, Parco, Palace, Aurora, Porpora, Roma (Via Torino), Durini, Umbria, Gloria, Augusteo (V.le Vittoria), Farini, Meravigli e Commenda.
Negli primi anni dieci il Novo Cine è l’unica sala cittadina di cui il Corriere della sera pubblica con regolarità la ricca programmazione.
In seguito (negli anni quaranta e cinquanta) il cinema andò perdendo importanza per diventare una modesta e un poco trasandata sala di terza visione. Ciò spiega anche la totale assenza di flani e tamburini pubblicitari suoi quotidiani.
Tra le pellicole proiettate al Novo Cine ricordiamo
nel 1909:
Nerone (Maggi, 1909), Gli ultimi giorni di Mozart (t. or.La mort de Mozart, E. Arnaud, L. Fouillade, 1909) accompagnati da assolo violinistici ispirati alle musiche del salisburgehse, L’evasione del conte La Vallette (t. or. L’Evasion de Mr de La Valette, Pathè freres, 1909), Suor Angelica (M. Carrè, 1909), Le sorprese dell’amore (M. Linder, 1909), Il capolavoro infranto (M. Carrè, 1909), Resurrezione (Griffith, 1909)
nel 1910:
Mimì Pinson (Monca, 1910), Ines de Castro (Pathè Freres, 1910), Il carnevale di Nizza 1910 (documentario italiano, 1910), Lisistrata (L. Feuillade, 1910), Salomé (Falena, 1910)
L’onore del banchiere (regista sconosciuto, 1913) nel 1913
La vita è un charleston (t.o. So This is Paris, Lubitsch, 1926) e Napoli è una canzone (Perego, 1927)
nel 1928:
Occupati di Amalia (R. Ceder, 1927), Florette e Patapon (Palermi, 1927), Uomini e maschere (H. Piel, 1923), Genoveffa (L.Poirier, 1923)
Follie di primavera (J. Guter, 1927) e Waterloo (K. Grune, 1928) nel 1930.

Intorno al 1935 il locale cambia nome per l’ultima volta e diventa il cinema Cantù (il civico muta in n.4; attualmente, invece, si tratta del n. 3) prendendo il nome dall'omonima via. La piccola sala (solo 350 posti), situata a pochi passi dal Modernissimo (poi Ritz) e dal Meravigli, ospita pellicole in seconda visione. Solo dal 1942 il cinema compare stabilmente sul Corriere della Sera. Nella programmazione, basata su film in larga parte secondari, prevalgono i film italiani (soprattutto commedie); non mancano tuttavia pellicole di valore ed addirittura veri capolavori. Accanto a film di qualità firmati Germi, Renoir, Comencini, Wilder risaltano le presenze di Kubrick (Orizzonti di gloria), Bergman (Monica e il desiderio) e Bresson (Un condannato a morte è fuggito).
Il cinema è tra i pochissimi a non venire danneggiato dai terribili bombardamenti alleati dell’estate 1943.
La sala possiede un piccolo schermo quadrato cosicché quando sono in programma film in cinemascope l’immagine si allarga sui muri intorno allo schermo e sulle sottostanti porte di accesso ai servizi per uomini e donne.
All'interno, per riscaldare la sala, vi era una stufa: siccome il cinema aveva prezzi estremamente popolari, molte persone "poco abbienti" al posto di vagare al freddo per le strade si sistemavano nel cinema e sulla stufa mettevano a scaldare le "schiscette".
Tra i lavori proiettati nella sala ricordiamo: Vivere (Brignone, 1936) nel 1938, Primo amore (Gallone, 1941) e Pia de’ Tolomei (Pratelli, 1941) nel 1942, Signorinette (Zampa, 1942) nel 1943,
nel 1944:
Melodia segreta (Orval, 1942), Giorni felici (Franciolini, 1942), Spie tra le eliche (Ferronetti, 1943), Miliardi, che follia! (Brignone, 1942) e La vita è bella (Bragaglia, 1943),
Il conte di Brechard (Bonnard, 1937 con A. Nazzari) e L'uomo scambiato (Gertler, 1938) nel 1945, Il figlio della furia (Cromwell, 1941) e Catene invisibili (Mattoli, 1942) nel 1946, La famiglia Stoddard (Ratoff, 1941) e Vanità (Pastina, 1947 con W. Chiari)  nel 1947, Sotto il cielo delle Haway (Cline, 1938), Incontro nel buio (Lamac, 1943 con James Mason) e Agente nemico (Launder, 1946) nel 1948, Vivere in pace (Zampa, 1947) nel 1949, Pinky la negra bianca (Kazan, 1949), Ero uno sposo di guerra (Hawks, 1949) e Il corriere del re (Righelli, 1947) nel 1950, Proibito rubare (Comencini, 1948) nel 1951,
nel 1952:
Arrivano i nostri (Mattoli 1951), L’inafferrabile 12 (Mattoli, 1950) e Cuori sul mare (Bianchi, 1950)
Le avventure di Mandrin (Soldati, 1952) nel 1953
nel 1954:
Il corsaro dell’isola verde (Siodmak, 1952), La fiammata (Blasetti, 1952), Puccini (Gallone, 1953), Fango (Davison, 1950) e L’uomo in nero (Dell, 1951)
nel 1955:
Casablanca (Curtiz, 1942), Una di quelle (Fabrizi, 1953), Il cavaliere della valle solitaria (Stevens, 1952), Un americano a Roma (Steno, 1954) e Accadde al commissariato (Simonelli, 1955)
La grande rinuncia (Vergano, 1950) nel 1956, La bella di Roma (Comencini, 1955) e La contessa scalza (Mankiewicz, 1954) nel 1957
nel 1958:
Il ferroviere (Germi, 1956), Eliana e gli uomini (Renoir, 1956), I sogni nel cassetto (Castellani, 1957), Arianna (Wilder, 1957) e Madame Dubarry (Dieterle, 1934)
nel 1959:
L’invasione degli ultracorpi (Siegel, 1956), Orizzonti di gloria (Kubrick, 1957), La grande razzia (Decoin, 1954) e Maruzzella (Capuano, 1956)
nel 1960:
Tototarzan (Mattoli, 1950), La parete di fango (Kramer, 1958) e Mogli pericolose (Comencini, 1958)
nel 1961:
Un condannato a morte è fuggito (Bresson, 1956), La ballata di un soldato (Cuchraj, 1959), Ombre rosse (Ford, 1939; ried.), Il coraggio (Paolella, 1955) e La banda del drago verde (Heard, 1960)
La legge di guerra (Paolinelli, 1961) e La garçonniere (De Santis, 1960) nel 1962, Monica e il desiderio (Bergman, 1952; pellicola uscita in Italia nel 1961) e Occhio alla penna (registi vari, 1960 cartoni animati) nel 1963, I Don Giovanni della costa azzurra (Sala, 1962) nel 1964,
nel 1965:
La battaglia dei sessi (C. Crichton, 1959), Se permette parliamo di donne (Scola, 1964), La calda vita (Vancini, 1964) ed Edgar Wallace a Scotland Yard (Vohrer, 1963)
Murieta John (Sherman, 1965) nell’aprile 1966.
Il cinema chiude nell’estate 1966. Al suo posto subentra una gastronomia

 


Al momento non siamo ancora riusciti a trovare una foto d’epoca del cinema Cantù in attività.
Invitiamo tutti i visitatori del sito, cinefili, storici, milanesi, navigatori, curiosi ad aiutarci nella ricerca
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Medesimo spazio urbano nel settembre 2012
L’edificio complessivo e la facciata dell’ex cinema                            foto 1foto 2
Lo stabile verso via Orefici                                                             
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Vista aerea dell’ex cinema Cantù nel 2010                                foto

Elenco delle prime proiezioni a Milano
(da R. De Berti, Un secolo di cinema a Milano; su gentile segnalazione di Willy Salveghi)    immagine

Thomas Edison nel 1878 (per gentile concessione di Willy Salveghi)         foto

Mappa di Milano (centro nel 1930)
Posizione del Novo Cine                                                                 
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Mappa di Milano (centro)
Posizione del cinema  Cantù                                                           
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scheda creata nel set. 2012; ultimo aggiornamento: mar. 2016

Si ringraziano Carlo Avani, Marco Ferrari, Raffaele Fioretto e Willy Salveghi per le notizie fornite
 

 

Si invitano i numerosi giornalisti e lettori che utilizzano i testi del sito
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