cinema Mondial - cinema Centrale

il cinema intorno al 1920

Le due salette del cinema Centrale – ubicate in via Torino n. 30 – posseggono una lunga storia. Il locale infatti ha festeggiato nel dicembre 2007 i suoi cento anni e risale dunque al 1907.
Però non si è sempre chiamato Centrale anche perché di cinema Centrale ce n’era un altro, più ampio e lussuoso, collocato (fin dal 1909) nientemeno che sotto i portici settentrionali di piazza Duomo.
Il locale di via Torino si chiamava Mondial. Il cinema era ubicato in modo leggermente diverso: all’attuale ingresso corrispondeva un semplice portale dal quale si entrava in un piccolo cortile dominato dall’ingresso del locale (vedi foto). Le salette erano già due: ad una si accedeva da via Torino mentre all’altra si entrava dal lato opposto, in via Valpetrosa n.5.La cabina di proiezione era unica, si trovava tra le due salette e proiettava il medesimo film su entrambi gli schermi.
La programmazione della sala non compariva sui quotidiani.
Tra i film proietati nella sala ricordiamo: Jack nell’affare dei diamanti (t.or. Heart and Diamonds, H. King 1918) Le mille e una notte (t.o. Les contes de mille et une nuits, V. Tourjansky, 1921) nel 1925
nel 1927:
L’angelo delle tenebre (Fitzmaurice, 1925), Nantas (Donatien, 1924), La grande sensazione (Marchant, 1925) e L’utimo dei Mohicani (M. Tourneur, 1920).
A partire dal 1942 invece il cinema prende il nome di Centrale, anche perché nel frattempo (per essere precisi dal 1938) l’altro Centrale ha chiuso i battenti.
Nelle due salette (300 posti complessivi) – destinate a una programmazone di terza visione - si proiettava il medesimo film. Il Centrale apriva alle dieci del mattino e in genere proponeva due film al prezzo di uno (ne conseguiva una qualità spesso modesta delle pellicole in programmazione). Negli anni cinquanta la saletta su via Valpetrosa viene chiusa (si trasformerà nella attuale sala conferenze Agorà) e viene creata una seconda sala affiancata alla prima ed autonoma, dotata di una propria cabina di proiezione.
Tra le pellicole di buon livello ospitate nella sala ricordiamo Fanciulle innamorate (Moglia Barth, 1935) nel 1943,
nel 1944:
L’ultimo addio (Cerio, 1942), La vita è bella (Bragaglia, 1943), Delirio (M. Allegret, 1939), Il bravo di Venezia (Campogalliani, 1941), Calafuria (Calzavara, 1943), La maschera e il volto (Mastrocinque, 1943) e Sancta Maria (Faraldo, 1941)
nel 1945:
La volpe azzurra (Tourjansky, 1938), L’imperatrice perduta (Sutherland, 1932) e La voce senza volto (Righelli, 1938)
nel 1946:
Ossessione
(Visconti, 1943), L’orribile verità (McCXaret, 1937) e Miniera misteriosa (Collins, 1937)
La signora acconsente (Leisen, 1942) nel 1947, La famiglia Gibson (Lean, 1944) nel 1948,
nel 1949:
Piccolo mondo antico (Soldati, 1941), Fascino (Vidor, 1944), Boomerang (Kazan, 1947) e Arco di trionfo (Milestone, 1947)
Orgoglio e pregiudizio (Leonard, 1940) e Il valzer dell’imperatore (Wilder, 1948) nel 1950, Ero uno sposo di guerra (Hawks, 1949) e Biancaneve e i sette nani (Disney, 1937) nel 1951, Piccole donne (Le Roy, 1948) e I marciapiedi di New York (Le Roy, 1949) nel 1952, Era lui... sì... sì... (Marchesi, Metz, 1951) e Totò terzo uomo (Mattoli 1951) nel 1953, Lucrezia Borgia (Christian-Jaque, 1953) e Totò le Mokò (Bragaglia, 1949) nel 1954,
nel 1955:
La presidentessa (Germi, 1952), Rio Bravo (Ford, 1950), E’ l’amor che mi rovina (Soldati, 1951), Cinema d’altri tempi (Steno, 1953) e La sposa non può attendere (Franciolini, 1949)
nel 1956:
Il selvaggio (Benedek, 1954), Il bigamo (Emmer, 1955), Rosso e nero (Paolella, 1954) e 12 metri d’amore (Minnelli, 1954)
L’ombra (Bianchi, 1954) e La signora Omicidi (Mackendrick, 1955) nel 1957,
nel 1958:
Totò, Peppino e i fuorilegge (Mastrocinque, 1956), Siamo uomini o caporali (Mastrocinque, 1955) e Le ragazze di San Frediano (Zurlini, 1954)
Qualcosa che vale (Brooks, 1957) e La sfida all’O.K. Corral (Sturges, 1957) nel 1959, Testimone d’accusa (Wilder, 1958) e Noi siamo due evasi (Simonelli, 1959) nel 1960,
nel 1961:
I magliari (Rosi, 1959), Gastone (Bonnard, 1960), Improvvisamente l’estate scorsa (Mankiewicz, 1959), Psycosissimo (Steno, 1961) e I dieci comandamenti (DeMille, 1956)
Lo sceicco bianco (Fellini, 1952) nel 1962,
nel 1963:
Divorzio all’italiana (1961), Il letto racconta (Gordon, 1959), Il federale (Salce, 1961), Maigret e il caso Saint Fiacre (Delannoy, 1959) e Superspettacoli nel mondo (R. Bianchi Montero, 1962)
Venere imperiale (Delannoy, 1962) nel 1964,
nel 1965:
Divorzio all’italiana (Germi, 1961), Il disprezzo (Godard, 1963) e I due volti della vendetta (Brando, 1961),
Le spie uccidono a Beirut
(M. Loy, 1965) nel 1966, Superseven chiama Cairo (Lenzi, 1965) nel 1967, Il cittadino dello spazio (Newman, 1955) nel 1968,
nel 1969:
I professionisti (R. Brooks, 1966), La morte viene dal pianeta Aytin (Margheriti, 1966; La scogliera dei desideri (Losey, 1968), Il cervello da un miliardo di dollari (Russell, 1967) e Come le foglie al vento (Sirk, 1956)
nel 1970:
Un maledetto imbroglio (Germi, 1959), I 600 di Balaklava (Richardson, 1968), Impiccalo più in alto (Post, 1967), Vera Cruz (Aldrich, 1954), Piombo rovente (Mackendrick, 1957), Gli inesorabili (Huston, 1959) e Il pellegrino (Chaplin, 1923)
nel 1971:
Il bell’Antonio (Bolognini, 1960; ried.), Funny Girl (Wyler, 1968), Colpo da 500 milioni alla National Bank (Hall 1970), Il compagno Don Camillo (Comencini, 1965), Il monaco di Monza (S. Corbucci, 1962), L’invasione (Y. Allegret, 1970), Quella piccola differenza (Tessari, 1969), L’assoluto naturale (Bolognini, 1969)
nel 1972:
Per qualche dollaro in più (Leone, 1965), Per qualche dollaro in più (Leone, 1965), In fondo alla piscina (Martin, 1971), Amore mio aiutami (Sordi, 1969), La moglie del prete (Risi, 1970), Quel freddo giorno nel parco (Altman, 1969), Lassù qualcuno mi ama (Wise, 1956) e Grissom Gang (Aldrich, 1971)
nel 1973:
Fraulein Doktor (Lattuada, 1968), Colpo di grazia (E. Davis, 1969), L’evaso (Granier-Deferre, 1971), Basta guardarla (Salce, 1970), Amore e rabbia (Pasolini, Bertolucci... 1969), Totò, Peppino e la malafemmina (Mastrocinque, 1956), Il gaucho (Risi, 1964),
nel 1974:
Il buio oltre la siepe (Mulligan, 1962), Il seme della violenza (R. Brooks, 1955), Cuori solitari (Giraldi, 1970),
nel 1975:
Antonio Das Mortes (Rocha, 1970), Bisturi la mafia bianca (Zampa 1973), Tre uomini in fuga (Oury, 1966), La notte dei generali (Litvak, 1966)
nel 1976:
Ti ho sposato per allegria (Salce, 1967), Amore e guerra (Allen, 1975), Fango sudore e polvere da sparo (Richards, 1972).
Dopo la ristrutturazione – avvenuta nell’estate 1976 – il locale entra a far parte della allora nutrita schiera dei cinema d’essai proponendo, nelle due nuove piccole sale (120 e 60 posti), ora differenziate anche nella programmazione (Filmstudio 1 e Filmstudio 2 ), film di qualità.
Il doppio cinema viene inaugurato il 5 ottobre 1976 con due pellicole realmente “impegnative”: il film francese Il sorriso verticale (R. Lapoujade, 1973) e il film tedesco Occupazioni occasionali di una  schiava (A. Kluge, 1973). Tra i film ospitati in questa fase ricordiamo:
nel 1976:
La tierra prometida (Littin, 1973), San Michele aveva un gallo (Taviani, 1971), The Rocky Horror Picture Show (Sharman, 1975), Nashville (Altman, 1975), Dillinger è morto (Ferreri, 1969), Uno sparo in fabbrica (Kivikovski, 1973),
nel 1977:
Jules e Jim (Truffaut, 1962), L’avventura (Antonioni, 1960), Professione reporter (Antonioni, 1975), Il flauto magico (Bergman, 1974), Il settimo sigillo (Bergman, 1957), L’immagine allo specchio (Bergman, 1976), Sorrisi di una notte d’estate (Bergman, 1955), Minnie e Moskowitz (Cassavetes, 1972), Allosanfan (Taviani, 1974), Tre donne (Altman, 1977), Zabriskie Point (Antonioni, 1970)
nel 1978:
Ma papà ti manda sola? (Bogdanovich, 1972), L’occhio privato (Benton, 1977), Diario di una cameriera (Bunuel, 1962), Quell’oscuro oggetto del desiderio (Bunuel, 1978), Ecce bombo (Moretti, 1978), Psycho (Hitchcock, 1960),
nel 1979:
Sinfonia d’autunno (Bergman, 1978),Ecco l’impero dei sensi (Oshima, 1976), Chi sta bussando alla mia porta? (Scorsese, 1968), Il laureato (Nichols, 1967)
nel 1980:
Le nozze (Wajda, 1972), Immacolata e Concetta (Piscicelli, 1980), Manhattan (Allen, 1980), Salto nel vuoto (Bellocchio, 1980), Fuga di mezzanotte (Parker, 1978), Provaci ancora Sam (Ross, 1972),
nel 1981:
Selvaggina di passo (Fassbinder, 1972), Il padrino (Coppola, 1972), Aguirre furore di Dio (Herzog, 1972), Il portiere di notte (Cavani, 1974), Al di là del bene e del male (Cavani, 1977), Cul-de-sac (Polanski, 1966), L’ultimo metrò (Truffaut, 1980),
nel 1982:
Stalker (Tarkovski, 1979), Il postino suona semre due volte (Rafelson, 1981), Mephisto (Szabo, 1980), Anni di piombo (Von Trotta, 1981), Buddy Buddy (Wilder, 1981), La donna del tenente francese (Reisz, 1981), Le lacrime amare di Petra von Kant (Fassbinder, 1972)
Identificazione di una donna (Antonioni, 1982) nel 1983,
nel 1984:
La vita è un romanzo (Resnais, 1982), La morte di Mario Ricci (Goretta, 1983) e E la nave va (Fellini, 1983)
nel 1985:
Una domenica in campagna (Tavernier, 1984), Partitura incompiuta per pianola meccanica (Mikhalkov, 1976) e Another Country (Kanevska, 1984)
Festa di laurea (Avati, 1985) e Pericolo nella dimora (Deville, 1984) nel 1986,
nel 1987:
Round Midnight (Tavernier, 1986), Ultimo tango a Parigi (Bertolucci, 1982), Dove sognano le formiche verdi (Herzog, 1984), Salvador (Stone, 1986), La famiglia (Scola, 1987), Il raggio verde (Rohmer, 1986), Reinette e Mirabelle (Rohmer, 1987)
nel 1988:
Mississippi Blues (Tavernier, 1984), Good Morning Babilonia (Taviani, 1987), La casa dei giochi (Mamet, 1987)
nel 1989:
Platoon (Stone, 1987), Tucker (Coppola, 1988), Mississippi Burning (Parker, 1988)
Harry ti presento Sally
(Reiner, 1989) e Nuovo cinema Paradiso (Tornatore, 1988) nel 1990,
nel 1991:
La doppia vita di Veronica (Kieslovski, 1990), Verso sera (Archibugi, 1990), Cuore selvaggio (Lynch, 1990) e Mo’ Better Blues (Lee, 1990)
nel 1992:
Riff Raff (Loach, 1991), Barton Fink (Coen, 1991), The Commtiments (Parker, 1991)
Alta fedeltà (Frears, 2000) nel 2000, Malena (Tornatore, 2000) nel 2001, Baaria (Tornatore, 2009) e Francesca (Paunescu, 2009) nel 2009, The Irrational Man (Allen 2015) nel 2015
Nel 1989 un’ulteriore ristrutturazione aggiorna e modernizza l’immagine del locale.
Nei primi mesi del 1990 nella saletta due si proietta per alcuni mesi Nuovo Cinema Paradiso (Tornatore, 1988), anticipando il clamore successivo all’assegnazione dell’oscar (primavera 1990) quale migliore film straniero e il trionfale ritorno della pellicola nelle prime visioni di tutta Italia, dopo il mezzo fiasco dell’anno precedente.
Nel 2000 seguono ulteriori ammodernamenti: quattro nove macchine da proiezione, sonoro indolby e surround, biglietteria informatizzata e sito web www.multisalacentrale.it. Il nome cambia in Centrale Multisala.

 

Il cinema Mondial intorno al 1920
In programmazione I miserabili – Cosette (A. Capellani, 1913)                       foto 1 foto 2

Planimetria del cinema Mondial del 1910
(dal volumetto di Alberto Massirone sui 100 anni del cinema, edito nel 2007)
Si notano i due ingressi (via Torino e via Valpetrosa)                                       foto

L’ex ingresso su via Valpetrosa intorno al 2010
Ora ingresso della sala Agorà                                                              foto 1 - foto 2

2 manifesti del Mondial
1921
Il canto nella notte, Sirena, La staffilata - ott                                               immagine
1925
Jack nell’affare dei diamanti; Le mille e una notte - feb  
(per gentile concessione di Willy Salveghi)                                                                  immagine

Cinema Centrale negli anni sessanta
L’ingresso nel 1962                                                                                        foto
L’ingresso nel 1963: sono in programma Divorzio all’italiana (1961) e
Superspettacoli nel mondo
(R. Bianchi Montero, 1962)                                 
foto

Cinema Centrale d’Essai nella seconda metà degli anni settanta
Ingresso                                                                                                         foto
Interno sala 1 e sala 2                                                                       
foto 1 - foto 2

Cinema Centrale d’Essai intorno al 1980 (per gentile concessione di Willy Salveghi)
In programmazione Il matrimonio di Maria Braun (Fassbinder, 1979)            foto
Altra immagine dello stesso periodo                                                               
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Nuova facciata dopo la ristrutturazione del 1989                                       foto
Ingresso negli anni novanta                                                                            
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Centrale Multisala nel novembre 2003 (per gentile concessione di Willy Salveghi)
In programmazione Il fuggiasco (A. Manni, 2002)                                            foto

Centrale Multisala nel dicembre 2007
Ingresso ritratto da via Torino                                                            foto 1foto 2
L’ingresso                                                                                                    
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Centrale Multisala nel dicembre 2009 (per gentile concessione di Marco Ferrari)
Interno sala 1                                                                                                 foto

Annunci pubblicitari su quotidiani del Centrale
Another Country e Partitura incompiuta per pianola meccanica - set. 1985
(per gentile concessione di Marco Ferrari)
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Manifesti e programmi di sala del Centrale
Il sorriso verticale (R. Lapoujade, 1973) – 5 ott. 1976                                     immagine
Occupazioni occasionali di una schiava  - 5 ott. 1976                                  
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Baaria, Francesca - 2009
(per gentile concess. di M. Ferrari)                                               immagine

Biglietto (2009; per gentile concessione di Marco Ferrari)                                                    immagine

Mappa di Milano (piazza Missori)
Posizione del cinema                                                                                    
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scheda creata nel set.2008; ultimo aggiornamento: dic. 2015

 

 

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