cinema Cittanova - cinema Pussycat

il cinema intorno al 1955

testo scritto in collaborazione con Marco Ferrari

Il cinema Cittanova (650 posti) – locale situato al termine di via Giambellino (numero civico 153), in prossimità di piazza Tirana - esordisce nel marzo 1949.
Si tratta di un cinema popolare di terza visione, ubicata in un quartiere periferico: è l’evoluzione del modello di sala rionale degli anni Venti e Trenta e la programmazione è di conseguenza incentrata su commedie italiane o su film americani d’avventura, usciti generalmente almeno un anno prima e ormai abbondantemente sfruttati dalle sale del centro storico e di seconda visione.
All’inizio degli anni Settanta, la sala ha in cartellone anche film americani di discreto livello – Il compromesso, La confessione, La pietra che scotta, L’impossibilità di essere normale – tuttavia dal 1974 la programmazione vira verso la commedia erotica all’italiana.
Dal 1966 al 1998 la gestione è a cura della famiglia Rano. Negli anni settanta vengono diffusi a livello rionale piacevoli programmi quindicinali (vedi sotto) che ricordano la folta presenza di film nella sala. Come spesso accadeva in questo geenre di cinema di terza visione la proposta filmica poteva cambiare addirittura giorno per  giorno.
La proposta filmica è legata al cinema di intrattenimento popolare; scarsa la presenza di film di qualità (più alta nel primo periodo della vita della sala) e quasi nulla quella del film d’autore (si segnalano le presenze de I delfini e di Salvatore Giuliano). Perfino negli anni del boom del cinema politico (1968-75), le pellicole “impegnate” scarseggiano.
Tra le pellicole più significative, ospitate dalla sala, ricordiamo
nel 1949
Il bandito (Lattuada, 1946), Fascino (Vidor, 1944), Ultimo orizzonte (Wellman, 1946),
nel 1950:
Sciuscià (De Sica, 1946), Riso amaro (De Santis, 1949), Il cielo può attendere (Lubitsch, 1943), Il mulino del Po (Lattuada, 1949) e Arriva John Doe (Capra, 1941)
nel 1951:
I tre moschettieri del Missouri (Enright, 1941), Il fanciullo del West (Ferroni, 1942) e Solo contro il mondo (Douglas, 1949)
nel 1952:
Stromboli (Rossellini, 1950), Marito e moglie (De Filippo, 1952), Dio ha bisogno degli uomini (Delannoy, 1950) e La bolgia dei vivi (Seiler, 1939)
nel 1953:
L'avventuriero di Macao (Von Sternberg, 1952), Canzoni per le strade (Landi, 1950) e Amo un assassino (Bandini, 1952)
nel 1954:
Totò a colori (Steno, 1952), La cortina del silenzio (Tourneur, 1951) e Meglio un mercoledì da leone (P. Sturges, 1947)
nel 1955:
La belva dell’autostrada (Lupino, 1953), Quando le donne amano (Chistian.Jaque, 1952) e Canzone appassionata (Simonelli, 1953)
nel 1956:
La ragazza del secolo (Cukor, 1953), Sinfonia d’amore - Schubert (Pellegrini, 1952) e La storia del fornaretto di Venezia (Solito, 1952)
nel 1957
La belva (Wellman, 1953), Berlin-Tokyo (Harlan, 1955), Pepote (Vajda, 1955)
nel 1958:
Suor Letizia (Camerini, 1956), Tempo di villeggiatura (Racioppi, 1956) e La bella di Roma (Comencini, 1955),
nel 1959:
La città nuda (Dassin, 1948), La storia del generale Custer (Walsh, 1941), La maschera di Frankenstein (Fisher, 1957)
nel 1960:
Il cielo brucia (Masini, 1957), La fine dell’avventura (Dmytryk, 1954) e Lo sparviero dle mare (Curtiz, 1940)
nel 1961:
La bara del vampiro (Mendez, 1958), Quando l’odio brucia (Calef 1957) e Il cortile (Petrucci, 1955)
nel 1962:
Il testamento del mostro (Renoir, 1961), Pacco a sorpresa (Donen, 1960) e Il vigile (Zampa, 1961)
nel 1963:
La legge (Dassin, 1958), L’urlo della battaglia (Fuller, 1962) e Il vento non sa leggere (R. Thomas, 1958)
nel 1964:
I delfini (Maselli, 1960), Le vergini di Roma (Bragaglia, 1961) e Operazione terrore (Edwards, 1962)
nel 1965:
Salvatore Giuliano
(Rosi, 1961), La nave matta di Mr. Roberts (Ford, 1955) e Il vestito strappato (Arnold, 1957)
nel 1966:
Guerra e pace (Vidor, 1956), Sedotta e abbandonata (Germi, 1964) e Tamburi sul grande fiume (Huntington, 1963)
nel 1967:
Omicron (Gregoretti, 1963), Yankee (Brass, 1966) e Asso di picche (Nostro, 1965)
nel 1968:
Tempo di masacro (Fulci, 1966), Colpo maestro al servizio di sua maestà britannica (Lupo, 1967) e L’avventuriero della Tortuga (Capuano, 1965)
nel 1969:
La volpe (Rydell, 1967), La rivoluzione sessuale (Ghione, 1968) e Le piacevoli notti (Crispino, 1966)
nel 1970
Faustina (Magni, 1968), Distruggete Frankenstein (Fisher, 1969), Violenza al sole (Vancni, 1969) e Nuda sotto la pelle (J.Cardiff, 1968)
nel 1971
Il compromesso (Kazan, 1969), Il medico della mutua (Zampa, 1968), La confessione (Costa Gavras, 1970) e San Giovanni decollato (Palermi 1941)
nel 1972
Il sasso in bocca (Ferrara, 1970), L’impossibilità di essere normale (Rush, 1970), San Giovanni decollato (Palermi 1941), Al soldo di tutte le bandiere (Collinson, 1970)
n el 1973:
Taras il magnifico (J. Lee Thompson, 1962), Sbatti il mostro in prima pèagina (Bellocchio, 1972), Mercoledì delle ceneri (Peerce, 1973), Forza G (Tessari, 1972), La mortadella (Monicelli, 1971)
nel 1974
Trappola per un lupo (Chabrol, 1972), Il consigliori (De Martino, 1973) e La pietra che scotta (Yates, 1972)
nel 1975
Un amore così fragile così violento (Pittoni, 1973), Il sindacalista (Salce, 1973), Cinque bambole per la luna d’agosto (Bava, 1970), I nuovi centurioni (Fleischer, 1972)
nel 1976
Il Dio Serpente (Vivarelli, 1970), Arabella (Lattuada, 1967; ried.), Milano violenta (Caiano, 1976), Il giustiziere sfida la città (Lenzi, 1975) e L’anatra all’arancia (Salce, 1975)
nel 1977
Quant’è bella la Bernarda, tutta nera tutta calda (Dandolo, 1975), Mezzogiorno e mezzo di fuoco (M. Brooks, 1974), La orca (E. Visconti, 1976), La fine del’innocenza (Dallamano, 1976) e Emanuele l’antivergine (Giacobetti, 1975),
nel 1978:
Quel motel vicino alla palude (Hooper, 1977), Bestialità (Skerl, 1976), Sole sesso e pastorizia (Rothemund, 1973)
nel 1979
Grazie tante arrivederci (Ivaldi, 1977), La ragazza dal pigiama giallo (Mogherini, 1977) e Malizia (Samperi, 1973)
nel 1980
La dottoressa del distretto militare (Cicero, 1976 con Edwige Fenech), Zombi 2 (Fulci, 1979) e Aragosta a colazione (Capitani, 1979)
All’inizio degli anni ottanta gli incassi di una sala di seconda/terza visione precipitano drasticamente e il Cittanova non fa eccezione: nel gennaio 1981 la sala apre al film porno che in quegli anni (tale produzione viene liberalizzata, di fatto, nel 1979) garantisce ottimi incassi; tuttavia la sala non si specializza ancora nel genere e nella pagina degli spettacoli rimane al di fuori dalla colonna delle sale a luce rossa.
Fino al 1987 il Cittanova porta avanti una programmazione mista, alternando film a luce rossa (prevalenti) e film normali; in quest’ultimo caso, la sala si specializza in film di kung-fu, proiettando i film di Bruce Lee e dei suoi emuli. Nei racconti di un abitante della zona troviamo sia la descrizione del mitico Biagio Rano il quale si occupava di tutto, spesso da solo: dalla cassa alla proiezione, alla vendita in sala dei gelati, sia il ricordo di un’affollata e caotica proiezione mattutina di Dalla Cina con furore (W. Lo, 1972) nel 1973, che sembra radunasse un pubblico realmente stravagante.
Ancora in data giovedì 26 febbraio 1987 la sala ha in cartellone Grandi Magazzini (Castellano e Pipolo, 1986). Le presenze però continuano a rimanere scarse e nell’estate 1987 viene decisa la definitiva conversione a luce rossa. Si legga al riguardo la sconsolata dichiarazione del gestore nell’articolo del Corriere della Sera (set. 1989).
Sul finire degli anni novanta, in corrispondenza con il cambio di gestione, curato dalla Duomo Film,  il Cittanova cambia nome in Pussycat, il che non lascia dubbi sul tipo di programmazione.
Per quanto riguarda le pellicole a luce rossa, a titolo di cronaca ricordiamo gli erotici  Innocenza impudica (J. Rollin, 1975) e Capriccio di Barbara (P.B.Reinhard, 1983) tutti nel dicembre 1984, e gli hardcore Transexual Yoyane nel dicembre 1991, Gocce profonde nel febbraio 1996 e Bologna serata libidinosa nel febbraio 2011.
Il locale chiude nel dicembre 2018.

 

Lo stabile del cinema Cittanova intorno al 1950 (per gentile concessione di Marco Ferrari)
Piazza Tirana e dettaglio dell’edificio                                                          foto 1 - foto 2

Il cinema Cittanova intorno al 1955 (per gentile conces. di Willy Salveghi)         foto 1 - foto 2

Il progetto del cinema Cittanova - dic.1946
(per gentile concessione di Biagio Rano)                                                                                    
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La cassa del cinema Cittanova nel 1976
(per gentile concessione di Biagio Rano)                                                                                    
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Programma rionale del Cittanova nell’ott. 1972
(per gentile concessione di Biagio Rano)                                                                                    
foto 1 - foto 2

Biagio Rano (per gentile concessione di B. Rano)                                                                 foto

Il cinema Pussycat nell’ottobre 2009 (per gentile concessione di Marco Ferrari)
La facciata                                                                                              foto
Vista aerea di via Giambellino e dello stabile                                              
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Il cinema Pussycat nel luglio 2010
La facciata                                                                                              foto
Il cinema verso piazza Tirana                                                                   
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Il cinema verso piazza Napoli                                                                   
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Il cinema Pussycat nel 2011 (per gentile concessione di Willy Salveghi)
Il retro dell’edificio                                                                                   foto

Il cinema Pussycat intorno al 2020
(per gentile segnalazione di Raffaele Fioretto)
La sala e la cabina di proiezione                                                                foto 1 - foto 2

Vista aerea del cinema nel 2010                                                          foto

Biglietto del cinema (2011; per gentile concessione di Willy Salveghi)                 immagine

Articoli su quotidiani (per gentile concessione di Marco Ferrari)
Le sale rosse contrattano la redenzione di A. Trivulzio – Corsera, set. 1989 immagine

Mappa di Milano (via Giambellino)
Posizione del cinema                                                                                
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Si ringrazia per la collaborazione Biagio Rano Willy Salveghi

scheda creata nel giu. 2011; ultimo aggiornamento mar. 2021

 

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