cinema Colosseo

il cinema nel 1927

                                 testo scritto in collaborazione con Marco Ferrari

In via Monte Nero n. 84, praticamente in piazza Cinque Giornate, viene inaugurato l’8 aprile 1927 il cinema Colosseo (2000 posti); la sala è costruita su progetto dell’architetto Rimini in uno stile riecheggiante l’arte romana: una fontana con putto all’ingresso, sempre in funzione, decorazioni mitologiche in galleria, motivi floreali sul soffitto della sala di proiezione. Per la serata inaugurale viene scelto il film La fine di Montecarlo (Etièvant, 1926) con Francesca Bertini.
All'avvento del film parlato, il Colosseo fu il secondo cinema a Milano - subito dopo il Corso - a
dotarsi di impianto sonoro ad effetto stereofonico, grazie al quale nel 1929 programmò un discorso di Mussolini. Danneggiato dai bombrdamenti alleati dell’agosto 1943, il Colosseo chiude per circa un anno.
Il locale era dotato di enormi ventilatori capaci di mantenere in movimento settantamila metri cubi d'aria all'ora ed era una delle sale più confortevoli e capienti della città.
Sala di prima visione fino alla fine della guerra, lo troviamo declassato a seconda visione nel lungo periodo che intercorre tra il 1945 e la metà degli anni Settanta.
Tra le pellicole più interessanti ospitate dalla sala ricordiamo
nel 1927:
Lei e l’altra (Saint Clair, 1926), Casanova (Volkoff, 1926), Il vetturale del Moncenisio (Negroni, 1927)
nel 1928:
Cohen, Kelly & comp. (Pollard, 1926), L’ebreo errante (Luitz-Morat, 1926)
nel 1930:
Adriana Lecouvreur (Niblo, 1928), Sinfonia nuziale (Stroheim, 1928)
nel 1932:
Luci della città
(Chaplin, 1931), Ultima avventura (Camerini, 1932)
Grand Hotel (Goulding, 1932) nel 1933
nel 1934:
King Kong (Shoedsack, 1933), Oggi sposi (Brignone, 1934)
Il cappello a tre punte (Camerini, 1935), Ma non è una cosa seria (Camerini, 1936), Il traditore (Ford, 1935) nel 1936, San Francisco (Van Dyke II, 1936) nel 1937,
nel 1938:
Infedeltà (Wyler, 1936), La calunnia (Wyler, 1936), Furia (Lang, 1937) e Hanno rapito un uomo (Righelli, 1938)
Mille lire al mese (Neufeld, 1938) nel 1939, Antonio Meucci (Guazzoni, 1940), San Giovanni decollato (Palermi, 1940) nel 1941,
nel 1942:
La fuggitiva (Ballerini, 1941), I promessi sposi (Camerini, 1941), Senza volto (Molander, 1938; co Ingrid Bergman) e L’amore canta (Poggioli, 1941)
nel 1943:
La maschera e il volto (Mastrocinque, 1943), Sangue viennese (Forst, 1942), L’angelo bianco (Antamoro, 1943)
Cavalleria leggera (Hochbaum, 1935) nel 1944
nel 1945:
Aeroporto (P. Costa, 1944), Roma città aperta (Rossellini, 1945), La donna della montagna (Castellani, 1944), Tutta la vita in una notte (D’Errico, 1938), Il milione (Clair, 1931), La locandiera (Chiarini, 1944)
nel 1946:
Il grande dittatore (Chaplin, 1940), Fantasmi scatenati o Sim Salà Bim (Werker, 1942; con Stanlio e Ollio) e La vispa Teresa (Mattoli, 1944)
 La strada scarlatta (Lang, 1945) nel 1947, Joe il pilota (Fleming, 1943) nel 1948, Il cielo può attendere (Lubitsch, 1943) e Scarpette rosse (Powell, 1948) nel 1949, La vergine scaltra (Carné, 1949) e I cavalieri del Nord-Ovest (Ford, 1949) nel 1950, Eva contro Eva (Mankiewicz, 1950) e Biancaneve e i 7 nani (Disney, 1937) nel 1951,
nel 1952:
Via col vento (Fleming, 1939; ried.), Un americano a Parigi (Minnelli, 1951), Morte di un commesso viaggiatore (Benedek, 1951) e Operazione Cicero (Mankiewicz, 1952) 
nel 1953
Capitani coraggiosi (Fleming, 1937),  La belva dell’autostrada (Lupino, 1953) e Quo vadis? (LeRoy, 1951; tiene cartellone per oltre un mese dal dicembre 1953)
Questa è la vita (Fabrizi, Pastina, Zampa, 1954) e Femmina contesa (Brooks, 1953) nel 1954,
nel 1955:
E’ nata una stella (Cukor, 1954), L’ultima volta che vidi Parigi (Brooks, 1954) e Scuola elementare (Lattuada, 1954)
nel 1956:
Prima linea. Attack (Aldrich, 1956), Pane, amore e... (Risi, 1955), Casco d’oro (Becker, 1952) e La fortuna di essere donna (Blasetti, 1955)
nel 1957:
Come le foglie al vento (Sirk, 1956), La legge del Signore (Wyler, 1956), Qualcosa che vale (Brooks, 1957) e Baby Doll (Kazan, 1956)
nel 1958:
Les girls (Cukor, 1957), Il gigante (Stevens, 1956), Mariti in città (Comencini, 1957), Ladro lui, ladra lei (Zampa, 1957)
I magliari (Rosi, 1959),
nel 1960:
L’ultima spiaggia (Kramer, 1959), Letto a tre piazze (Steno, 1960), Adua e le compagne (Pietrangeli, 1960), Chi si ferma è perduto (Corbucci, 1960), Rocco e i suoi fratelli (Visconti, 1960)
nel 1961:
La ciociara (De Sica, 1960), Facciamo l’amore (Cukor, 1960), Odissea nuda (Rossi, 1961), Don Camillo monsignore ma non troppo (Gallone, 1961) e I delfini (Maselli, 1960)
nel 1962:
Il riposo del guerriero (Vadim, 1962), Cronaca familiare (Zurlini, 1962)
nel 1963:
Il giorno più lungo (Annakin, 1962), Le quattro verità (Blasetti, Clair 1962), Il buio oltre la siepe (Mulligan, 1962)
nel 1964:
Lawrence d’Arabia (Lean, 1962), La ragazza di Bube (Comencini, 1963), Crisantemi per un delitto (Clement, 1964)
nel 1965:
Vaghe stelle dell’orsa (Visconti, 1965), Uno sparo nel buio (Edwards, 1964), Il grande sentiero (Ford, 1964), Slalom (Salce, 1965)
nel 1966:
Una questione d’onore (Zampa, 1966) e Arabesque (Donen, 1966), Deguejo (G. Vari, 1966)
nel 1967:
Scusi lei è favorevole o contrario? (Sordi, 1966), Il fischio al naso (Tognazzi, 1967), Grand Prix (Frankenheimer, 1966) e Quiller memorandum (M. Anderson, 1966)
nel 1968:
Per un pugno di dollari (Leone, 1964), Il caso Thomas Crown (Jewison, 1967) e Via col vento (Fleming, 1939; ried.),
nel 1969:
Il commissario Pepe (Scola, 1969), Metti una sera a cena (Patroni Griffi, 1969), Serafino (Germi, 1968), Il medico della mutua (Zampa, 1968)
nel 1970:
Tristana (Bunuel, 1970), La caduta degli dei (Visconti, 1969), Il prof. Guido Terzilli... (Salce, 1969), Patton generale d’acciaio (Schaffner, 1970), Metello (Bolognini, 1970), I girasoli (De Sica, 1970), La mia droga si chiama Julie (Truffaut, 1970), Le castagne sono buone (Germi, 1970),  I magnifici sette (Sturger, 1960; ried.), Mash (Altman, 1970)
nel 1971:
Il gatto a nove code
(Argento, 1971; tiene cartellone per circa due mesi), Punto zero (Sarafian, 1971), I diavoli (Russell, 1971), Il provinciale (Salce, 1971), La coda dello scorpione (Martino, 1971), Una squillo per l’ispettore Klute (Pakula, 1971)
nel 1972:
Cane di paglia (Peckinpah, 1972), L’attentato (Boisset, 1972), Ispettore Callaghan, il caso Scorpio è tuo (Siegel, 1971), Mimì metallurgico... (Wertmuller, 1972), Sole rosso (Young, 1971)
Senza famiglia... (Gassman, 1972), Il sindacalista (Salce, 1972) La cagna (Ferreri, 1972), Girolimoni, il mostro di Roma (Damiani, 1972),
nel 1973:
Cabaret (Minnelli, 1972), Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso... (Allen, 1972), L’ultima casa a sinistra (Craven, 1972)
nel 1974:
Bullitt (Yates, 1968; ried.), Il portiere di notte (Cavani, 1974) e Il dormiglione (Allen, 1973)
nel 1975:
L’uomo dalla pistola d’oro (Hamilton, 1974), Assassinio sull’Orient Express (Lumet, 1974), Chinatown (Polancki, 1974), Ultimo tango a Parigi (Bertolucci, 1972), Stringi i denti e vai (R. Brooks, 1975),
nel 1976:
Taxi Driver (Scorsese, 1976; tiene cartellone per oltre un mese), Lo squalo (Spielberg, 1975), Killer elite (Peckinpah, 1975), Il clan dei siciliani (Verneuil, 1969), L’uomo che fuggì dal futuro (Lucas, 1971),
nel 1977:
Cari mostri del mare (Vailati, 1977), Il cinico, l’infame, il violento (Lenzi, 1977), Ben Hur (Wyler, 1960; ried.) e Tora, tora, tora (Fleischer, 1970; ried.)
Casotto (Citti, 1977) nel 1978, Letti selvaggi (Zampa, 1979) e Ogro (Pontecorvo, 1979) nel 1979, La mia brillante carriera (Armstrong, 1979) nel 1980
Nella seconda metà degli anni Settanta il locale opera dapprima come “proseguimento prime visioni”, poi come vera e propria prima visione. In quest’ultima fase però ospita pellicole di modesta qualità.
Agli inizi del 1981 il Colosseo chiude, per riaprire solo dopo 20 mesi (15 ottobre 1982) con il film Delitto sull’autostrada di Bruno Corbucci. La sala - facente parte del circuito De Pedys - è stata affittata dalla francese Gaumont e promossa da “proseguimento prime visioni” a “prima visione”; la capienza negli anni ottanta è di 1400 posti.
In questi anni si alternano programmazioni in contemporanea con le più blasonate sale del centro storico (The Day After, 1984) a prime visioni di film di secondo livello (I Cacciatori del Cobra d’Oro, 1982).
Tra le altre pellicole ospitate in questa fase ricordiamo La casa dalle lunghe ombre (Walker, 1982) nel 1983, The Day After (N. Meyer, 1984) e Coraggio fatti ammazzare (Eastwood, 1983) nel 1984
Dopo una radicale ristrutturazione durata 13 mesi, che trasforma il locale in multisala (una delle prime nella scena milanese), nel dicembre 1988 il Colosseo riapre con tre sale: Allen (201 posti), Chaplin (203) e Visconti (667), per una capienza complessiva di 1071 posti.
Le due sale piccole, ricavate dalla galleria, sono insonorizzate con 7 strati di materiali isolanti e 3000 chili di piombo. La sala Visconti, la più grande, ha una delle migliori offerte audiovisive in circolazione: uno schermo di 14 metri per 7 e un impianto audio dolby stereo spectral recording da 14.000 watt.
E’ stata mantenuta la struttura originaria del 1927, creando per simmetria una seconda rampa di scale. Anche la famosa fontana del putto e i lampadari nei foyer sono ancora presenti.
Il rinnovato Colosseo - gestito dalla famiglia Quilleri -
si colloca tra i cinema di prima visione della metropoli lombarda.
Dopo la serata inaugurale del 5 dicembre, la programmazione del giorno 6 presenta i seguenti titoli: Arturo 2 (Yorkin), Imagine (Solt) e Donne sull’orlo di una crisi di nervi (Almodovar)
La programmazione offre largo spazio al cinema d’autore europeo.
Tra gli eventi di rilevante importanza culturale, ricordiamo con piacere la programmazione nel 1990 del Decalogo (Kieslowski, 1988; dieci pellicole di un’ora ciascuna, dedicate ai dieci comandamenti) e nel 1993 di Heimat 2 – Cronaca di una giovinezza (E. Reitz, 1992; tredici film di due ore ciascuno, programmati con implacabile cadenza settimanale). Inoltre vengono proiettate nella multisala di via Montenero Black Comedy (A. Egoyan, 1988) nel 1988,
nel 1989:
Betrayed (Costa Gavras, 1988) Salaam Bombay (Nair, 1988) e Le relazioni pericolose (Frears, 1988), Che ora è?(Scola, 1989)
Una fredda mattina di maggio (Sindoni, 1990),
nel 1991:
Homicide (Mamet, 1991), The Commitments (Parker, 1991), Ay Carmela (Saura, 1990) e Alice (Allen, 1990)
nel 1992:
Bob Roberts (Robbins, 1992), Mariti e mogli (Allen, 1992), Doppia personalità (De Palma, 1992)
A morte Hollywood (Waters, 2000) nel 2001.
Nel 2005 le sale divengono cinque (capienza da 60 a 360 posti) e vengono intitolate alle città sedi di noti festival cinematografici ossia Venezia, Cannes, Berlino, Sundance, Locarno.
La modifica principale riguarda la sala Visconti, ridotta a 360 posti e ribattezzata Venezia.
La capienza complessiva però si riduce, passando da 1071 a 900 posti, adeguandosi alla tendenza verso un'offerta allargata e frantumata.
Si punta molto sul confort, poltrone ampie e distanziate e sulla programmazione che continua ad avere un occhio di riguardo per il cinema di qualità.  La fontana con il putto è ancora presente.
I film di esordio sono La tigre e la neve (Benigni; in due sale), Niente da nascondere (Haneke), Good Night, Good Luck (Clooney) e Texas (Paravidino).
La gestione è sempre di David Quilleri e la sala entra a fa parte di CCQM - Circuito Cinema Qualità
Milano.

 

Piazza Cinque Giornate intorno al 1905
la piazza verso il Duomo                                                           foto

Il cinema Colosseo nel 1927
La facciata                                                                                  foto
La sala                                                                                       
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Piazza Cinque Giornate intorno al 1930
Si noti il differente basso edificio contiguo al cinema Colosseo         foto
Stessa inquadratura del nuovissimo cinema                                   
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Piazza Cinque Giornate intorno al 1940
In alto a destra il cinema Colosseo                                                foto 1foto 2
L’edifico del cinema. In programmazione c’è il film americano
La casa delle fanciulle (H. Roach, 1939)                                    
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L’edificio del cinema                                                                   
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Cartellone pubblicitario del Colosseo a Porta Venezia nel 1950
Il film citato è Musica maestro! (Disney, 1946)                             foto 1 - foto 2

Piazza Cinque Giornate intorno al 1975
In alto a destra il cinema Colosseo                                                foto 1 - foto 2
Dettaglio della cartolina                                                               
foto 1 - foto 2

Il cinema Colosseo nell’agosto 1986
La facciata con le impalcature (per gentile concessione di Marco Ferrari)   foto

Il cinema Colosseo nel novembre 1988
Ingresso (per gentile concessione di Marco Ferrari)                                 foto
Interno sala Visconti
(per gentile concessione di Marco Ferrari)               foto

Il cinema Colosseo il 5 dicembre 1988
L’ingresso – serata inaugurale (per gentile concessione di Marco Ferrari)   foto

Il cinema Colosseo nel dicembre 2007      
Il Colosseo da Piazza Cinque Giornate                                          foto 1- foto 2
Il Colosseo da via Monte Nero                                                     
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Ingresso                                                                                    
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Vista aerea del cinema nel 2010                                              foto

La sala Cannes nel 2010 (per gentile concessione di Marco Ferrari)         immagine

Annunci pubblicitari su quotidiani
Il grande sentiero – mar. 1965                                                       immagine
Deguejo – 1 apr 1966                                                                
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MASH - 1970                                                                            
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I diavoli– 1971                                                                          
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Cari mostri del mare – 25 Feb 1977
(per gentile concessione di Marco Ferrari)                                               immagine
I cacciatori del Cobra d’Oro – 12 Dic 1982
(per gentile concessione di Marco Ferrari) )                                               immagine
La casa dalle lunghe ombre - 15 ott 1983
(per gentile concessione di Marco Ferrari)                                               immagine
The Day After - 8 feb 1984 
(per gentile concessione di Marco Ferrari)                                                 immagine
Black Comedy – 24 dic. 1988
(per gentile concessione di Marco Ferrari)                                                 immagine
Betrayed –26 gen 1989
(per gentile concessione di Marco Ferrari)                                                                 immagine
Salaam Bombay 3 feb.1989
(per gentile concessione di Marco Ferrari)                                                               immagine
Che ora è? – 29 set 1989 (per gentile concessione di Marco Ferrari)             immagine
A morte Hollywood - giu. 2001 (per gentile concess. di Stefano Petrella)   immagine

Programma Colosseo Multisala serata inaugurale 5 dic. 1988
(per gentile concessione di Marco Ferrari)                                               imm. 1imm. 2

Locandina Colosseo Multisala serata inaugurale 5 dic. 1988
(per gentile concessione di Marco Ferrari)                                               immagine

Biglietti del cinema
                 anni cinquanta
(per gentile concessione di Giuseppe Tonna)   immagine
                 anni sessanta
(per gentile concessione di Giuseppe Tonna)     immagine
                 1980
(per gentile concessione di Marco Ferrari)                     immagine
                 Multisala
(sala Allen, 1989)
                
(per gentile concessione di Marco Ferrari)                             immagine
                 Multisala (sala Visconti, 1991; sala Chaplin, 1991; sala Allen, 1995)
                
(per gentile concessione di Marco Ferrari)                               imm. 1imm. 2 imm. 3
                 Multisala (sala Cannes, 2010)
                
(per gentile concessione di Marco Ferrari)                             immagine

Mappa di Milano (zona est)
Posizione del cinema                                                                  
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scheda creata nel mag. 2008; ultimo aggiornamento: mar.2016

 

 

si invitano i numerosi giornalisti e lettori che utilizzano i testi del sito (spesso con semplici copia/incolla) a citare la fonte