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testo scritto in collaborazione con Willy Salveghi
In Corso Vittorio Emanuele II, al civico 22, in pieno centro cittadino, si colloca il cinema Provvisorio, attivo intorno al 1920. La sala, come si deduce dal
nome, fu costruita in fretta e furia entro le mura perimetrali del palazzo in costruzione della “Nuova Galleria” che avrebbe ospitato, di lì a poco, il cinema Corso. Caratteristica unica di questo cinema era quella di
proiettare su uno schermo opaco di vetro smerigliato. Il Provvisorio è certamente un cinema di prima visione (come poi il Corso): lo si deduce dai manifesti nei quali il film in programma viene semplicemente annunciato,
senza indicare le date di tenitura che dovevano, perciò, essere ragionevolmente lunghe. Tra le pellicole ospitate dalla sal ricordiamo: nel 1920: Sua maestà, il re degli straccioni (t.o. Prinz und Bettelknabe, A. Korda, 1920), La
signora delle camelie (G. Serena, 1915), L’istinto (B. Negroni, 1920) nel 1921: La principessa misteriosa (H. Brenon, 1920), Indiana (U. Fracchia, 1920), L’olocausto (t.o. L’holocauste, M. De Marsan, 1920), Marion, artista di café concerto (R. Roberti, 1920), Sans
Gene (t.o. Napoleon und die kleine Wäscherin, A. Gaertner, 1920), Ajax (R. Scotti, 1921), Il filo d’Arianna (M. Caserini, 1921), Lo specchio e la morte (G. Zannin, 1921) nel 1922: Lagrymae Rerum (G. De Liguoro, 1916), Bivio tragico (t.o.The Only Road, F. Reicher, 1918),
Maschietta (A. Ambrosio jr, 1921), Il principe dei dollari (A. Giovannetti, 1922) nel 1923: Ridolini alla segheria (t.o The Sawmill, L. Semon 1922), Sansone e Dalila (t.o. Samson
und Delila, A. Korda, 1922) nel 1924: La sonata a Kreutzer (t.o. Die Kreutzersonate, R. Petersen, 1922) Il cinema Provvisorio scompare intorno al 1925
per lasciare spazio al definitivo e atteso cinema Corso.
All’interno del nuovo, imponente edificio della Galleria del Corso (costruito tra il 1926 e il 1930 da Pier Giulio Magistretti) esattamente al centro di corso Vittorio
Emanuele si situa il cinema Corso. La vasta ed elegante sala (2000 posti tra platea e galleria) viene inaugurata il 3 dicembre 1926
con una serata di gala alla presenza delle autorità cittadine; il film scelto per la serata è Beatrice Cenci (Negroni, 1926). La sala, progettata dall'ing. Mario Berretta, all'epoca è la più grande d'Europa. Si tratta di
un'architettura con stucchi policromi, cariatidi dorate e pitture che simboleggiano il Tempo, opera di Umberto Calosci. Il cinema è dotato di un ampio palcoscenico che può ospitare fino a 36 professori d’orchestra i quali
(ancora per poco) intonano le migliori colonne sonore dei film muti. Il semplice nome, abusato in numerose città italiane, è scelto per meglio identificare questo tipo di sale che si collocano, in genere, nella via
principale della città. Al Corso esordiscono i primi film sonori della storia del cinema ovvero l’hollywoodiano Il cantante di jazz (Crosland, 1927) e La canzone dell’amore (Righelli 1930), prima pellicola sonora del cinema italiano. Già nel 1929 la sala è in grado di proiettare film sonorizzati con il sistema americano Movietone e Vitaphone, come nel caso di Ombre bianche (vedi manifesto).
Il Corso si colloca stabilmente tra le sale di prima visione milanese. La sala è gestita dalla SASP – Società Anonima Stefano Pittaluga - Centrale, Kursaal del Parco, Carcano, Odeon, Aurora ecc. -. Alla proprietà
subentra il finanziere siciliano Michelangelo Virgillito - già proprietario del cinema Manzoni di via Cimarosa - che, negli anni trenta-quaranta, entra in possesso di vari cinema milanesi (Corso, Principe, Umbria, Susa e
Ariston). La sua gestione termina nel 1953, quando il controllo del Corso e dell’adiacente Ariston viene rilevato da un gruppo di imprenditori comprendente il prof. Piero Agostoni, il dott. Mario Cantaluppi, il dott. Edmondo
Asperges ed il dott. Mario De Martinis, che seguono anche Pacini, Plinius, Dea, Adriano, Araldo, Alpi, Arcobaleno, Splendor e Roma. A questi, in seguito subentra Ernesto Di Sarro il quale controlla anche Arcobaleno, Ariston,
Corallo, Maestoso, Plinius, Centrale, Excelsior e Mignon e poi dall'Aristea, che segue parecchie altre sale milanesi: Plinius, Ariston, Corallo, Rivoli, Zenit, Adriano, Splendo e Lux, mentre la programmazione è curata sempre da
Ernesto Di Sarro. Al cinema Corso passano - spesso con lunghe teniture - le commedie italiane di maggior successo, ma anche film spettacolari e commedie hollywoodiane; talvolta vengono ospitate anche anteprime. Le rassegne e
il film d'autore sono quasi del tutto assenti, mentre trovano più spazio al vicino Ariston(*), ricavato nel 1949 dalle cantine del Corso. Nei primi anni di attività al film è saltuariamente abbinato uno spettacolo di rivista o
un documentario. La sala inoltre programma molti film della Cineriz, casa produttrice e distributrice italiana attiva dai primi anni cinquanta al 1993. Il vasto locale si presta alle risate più sfrenate durante le commedie,
al rimbombo degli effetti speciali durante le pellicole più spettacolari; inoltre, negli anni in cui era permesso fumare, in sala si forma sempre una gigantesca nuvola di fumo. La cabina è munita di proiettori Cinemeccanica,
dapprima a carboni, poi automatici: si tratta di una delle prime sale a Milano, insieme ad Astra ed Excelsior, a dotarsi di questi impianti. Nel 1950 e nell'estate del 1965 il cinema Corso rimane chiuso per lavori di
ammodernamento (i posti, con quest'ultimo intervento, vengono ridotti a 1816). La notorietà della sala e la programmazione commerciale consentono al Corso di ottenere risultati eccellenti: nella stagione cinematografica
1986-1987 (dal 1 settembre 1986 al 31 maggio 1987), la sala si piazza al 2° posto nella classifica degli incassi lordi delle 78 sale della piazza di Milano, con un importo pari a 1.836.189.000 lire, superato solo
dall’Excelsior; l’incidenza dei giorni feriali sull’incasso è solo del 27,20%, la più bassa tra le prime venti sale di Milano. Questo denota una particolare concentrazione del pubblico nei fine settimana, spesso
proveniente dalla periferia o dall’hinterland milanese. Superata una serie di porte a vetri, ci si trova in un vasto atrio con due grandi colonne; la cassa è collocata a destra: ai suoi lati si trovano due porta-fotobuste
sovrastati dalle scritte al neon Corso (a sinistra) e Ariston (a destra). Sulla destra della cassa si trova un'altra serie di porte a vetri utilizzate come uscite, che spesso vengono scambiate per entrate dagli spettatori
provenienti dalla galleria. Nel locale vi sono inoltre numerose pubblicità di negozi o altre attività. L'atrio confina, a sinistra, con il noto bar Le Tre Gazzelle, che però non ha mai fatto parte del cinema (nonostante la
vetrata in comune). Percorrendo un lungo e largo corridoio sulla sinistra, si giunge alla platea, mentre uno scalone centrale porta alla galleria. Le uscite di sicurezza della platea sfociano nella Galleria del Corso, mentre
quelle della galleria conducono nella retrostante piazza Beccaria. Caratteristica unica dei cinema Corso e Ariston, è quella di avere due forniture separate di energia (Enel e Aem), così se mancava l’una, si poteva
utilizzare l’energia dell’altra! Le ultime quattro file in fondo erano le peggiori: la visuale permetteva a malapena di vedere metà della proiezione sullo schermo! Quando si proiettavano film estremamente popolari, come
i cosiddetti "cinepanettoni natalizi" il pubblico in coda era spesso indisciplinato, si creavano saltuariamente risse e poteva capitare che
le porte a vetri venissero mandate in frantumi, cosicché alle maschere e agli operatori toccava ripulire l’atrio. Tra le pellicole più rilevanti ospitate nel locale di corso Vittorio Emanuele ricordiamo: nel 1927:
Vissi d’arte... vissi d’amore (antologia di Charlot, 1927), Napoli è una canzone (E. Perego, 1927), Il pellegrino (Chaplin, 1923; 1° uscita italiana nel 1927) nel 1928: Nozze bianche (G. Fitzmaurice, 1927)
nel 1929: Ombre bianche (t.o. White Shadows in the South Seas, W. Van Dyke II, 1928) nel 1930 Il destino (Brown, 1928 con Greta Garbo), Il cantante pazzo (Bacon, 1928), Le quattro piume (Cooper, Mendes e Schoedsack, 1929), Le sette aquile (Fitzmaurice, 1928 con Gary Cooper), Trafalgar (Lloyd, 1929)
nel 1932 Il ventaglio della Pompadour (Neufeld, 1931) e La segretaria privata (Alessandrini, 1931), Il fascino dello spazio (Behrendt, 1931) nel 1934 1860 (Blasetti, 1934), Aspetto una signora (J. May, 1933), Il trattato scomparso (Bonnard, 1933)
Il bimbo rapito (Hall, 1934) e Apoteosi (Comerio, 1934) nel 1935, Giovanna D'Arco (Ucicky, 1935) e I milioni della manicure (M. Leisen, 1935) nel 1936, Teresa Confalonieri (Brignone, 1937) e Le
vie della gloria (Hawks, 1936) nel 1937 nel 1938 Il giuramento dei quattro (Ford, 1938), Mezzanotte a Broadway (Forde, 1937), C'è sotto una donna! (Hall, 1938) nel 1939
il documentario L'incoronazione del Sommo Pontefice Pio XII (1939; in contemporanea con il cinema Ambasciatori), Ultimatum (Wiene, 1938), La resa del Sebastopoli (Anton, 1937), Penitenziario (Brahm, 1938), La casa del peccato (Neufeld, 1938), Il caso del giurato Morestan (Allégret, 1937)
Sergente Berry (Selpin, 1938) e Hotel Sacher (Engel, 1939) nel 1940, Luce nelle tenebre (Mattoli, 1941) nel 1942: Una storia d’amore (Camerini, 1942), I diavoli volanti (A. Sutherland, 1939; con Stanlio e Ollio), I
Rothschild (E. Waschneck, 1940), Fari nella nebbia (Franciolini, 1942) nel 1943: La città d'oro (Harlan, 1942; il film resta in programmazione oltre un mese), Tempesta sul golfo (Righelli, 1943) e Anuschka (Käutner, 1942)
nel 1944: Pattuglia d'amore (Hamza, 1941), L’ultima carrozzella (Mattoli, 1943), Ho tanta voglia di cantare (Mattoli, 1943) e Il barone di Munchhausen (Von Báky, 1943) Eravamo nove celibi (Guitry, 1939) nel 1945,
Casablanca (Curtiz, 1942 con Humphrey Bogart) el 1946, Scarface (Hawks, 1932) nel 1947, Ciao amici! (Banks, 1941 con Stan Laurel e Oliver Hardy) e Boomerang - L'arma che uccide (Kazan, 1947) nel 1948,
nel 1949 In nome della legge (Germi, 1949), Il mulino del Po (Lattuada, 1949), Due marinai e una ragazza (Sidney, 1945) nel 1950 Il cammino della speranza (Germi, 1950), La favorita del maresciallo (Levin, 1948), Tototarzan (Mattoli, 1950)
Le foglie d'oro (Curtiz, 1950) e I guerriglieri delle Filippine (Lang, 1950) nel 1951, Un uomo tranquillo (Ford, 1952), Pane, amore e fantasia (Comencini, 1953) nel 1954 Da qui all’eternità (Zinnemann, 1953), Pane, amore e gelosia (Comencini, 1954), Ulisse (Camerini,
1954), Stella dell'India (Lubin, 1954), La marea della morte (Sturges, 1953), Mizar (De Robertis, 1954) Sabrina (Wilder, 1954) e Controspionaggio (Reinhardt, 1954 con Clark Gable) nel 1955, Fermata
d'autobus (Logan, 1956 con Marilyn Monroe) e Corte marziale (Preminger, 1955 con Gary Cooper) nel 1956, Il sole sorgerà ancora (King, 1957), Anastasia (Litvak, 1956) e La Terra contro i dischi volanti (Sears, 1956) nel 1957
nel 1958 Nata di marzo (Pietrangeli, 1958), Il marito (Loy, 1958), I giovani leoni (Dmytryk, 1957) nel 1959 La grande guerra (Monicelli, 1959), Tipi da spiaggia (Mattoli, 1959) e Vento
di terre lontane (Daves, 1956) I magnifici sette (Sturges, 1960) e Improvvisamente l'estate scorsa (Mankiewicz, 1959) nel 1960 nel 1961 Splendore nell'erba (Kazan, 1961), Il federale (Salce, 1961 con Ugo Tognazzi), I
cannoni di Navarone (Thompson, 1961) nel 1962 Taras il magnifico (Lee Thompson, 1962), Mafioso (Lattuada, 1962), La guerra dei bottoni (Robert, 1962), Il grande spettacolo (Clark, 1961),
Il sorpasso (Risi, 1962), Tre contro tutti (Sturges, 1962) nel 1963 L’omicida (Autant-Lara, 1963), A 007 licenza di uccidere (Young, 1962), 55 giorni a Pechino (Ray, 1963), Va e uccidi (Frankenheimer, 1962 con Frank Sinatra)
nel 1964 Il giovedì (D. Risi, 1964), Marnie (Hitchcock, 1964) e A 007, dalla Russia con amore (Young, 1963) nel 1965 I tre volti (Antonioni, Bolognini e Indovina, 1965), La decima vittima (Petri, 1965), I
quattro di Chicago (Douglas, 1964) nel 1966 Spara forte, più forte, non capisco (De Filippo, 1966), El Rojo (Savona, 1966), Rancho Bravo (McLaglen, 1966 con James Stewart) Parigi brucia? (Clément, 1966) e Il tigre (Risi, 1967) nel 1967, Barbarella (Vadim, 1968) e A sangue freddo (R. Brooks, 1967) nel 1968,
nel 1969 Vedo nudo (Risi, 1969), Vivi o preferibilmente morti (Tessari, 1969 con Giuliano Gemma), Boon il saccheggiatore (Rydell, 1969 con Steve McQueen), Un detective (Guerrieri, 1969), Quei
temerari sulle loro pazze, scalcinate carriole (Annakin, 1969) nel 1970 Borsalino (J. Deray, 1970), Città violenta (Sollima, 1970), Lo chiamavano Trinità (Barboni, 1970), Il divorzio (Guerrieri, 1970), Lassù qualcuno mi ama (Wise, 1956 con Paul Newman; ried.), Furia selvaggia (noto anche come Billy Kid, Penn, Penn, 1958), Gli avvoltoi hanno fame (Siegel, 1969), Ultima notte a Warlock (Dmytryk, 1959; ried.), Un uomo chiamato cavallo (Silverstein, 1970)
nel 1971 Quattro tocchi di campana (Johnson, 1971), Giù la testa (Leone, 1971), La tarantola dal ventre nero (Cavara, 1971), Il solitario di Rio Grande (Hathaway, 1971 con Gregory Peck)
nel 1972 Il caso Mattei (Rosi, 1972), L’assassinio di Trotsky (Losey, 1972), Lo chiameremo Andrea (De Sica, 1972), Gli aristogatti (Reitherman, 1970 cartoni Disney), Mania di grandezza (Oury, 1971), Quando le donne persero la coda (Festa Campanile, 1972), I 4 figli di Katie Elder (Hathaway,
1965 con John Wayne), La spia che vide il suo cadavere (L.Johnson, 1972), Joe Valachi (T. Young, 1972), La casa che grondava sangue (Duffell, 1970) Malizia (Samperi, 1973; tiene cartellone per sei mesi, da aprile a settembre)
nel 1974 Un uomo, una città (Guerrieri, 1974), Le farò da padre (Lattuada, 1974), Peccato veniale (Samperi, 1974), nel 1975 Due cuori una cappella (Lucidi, 1975), Soldato blu (Nelson, 1970; ried.), A
mezzanotte va la ronda del piacere (Fondato, 1975) nel 1976 Marcia trionfale (Bellocchio, 1976), Il secondo tragico Fantozzi (Salce, 1976), Oh Serafina! (Lattuada, 1976 con Renato Pozzetto), L'anatra all'arancia (Salce, 1975), Il
comune senso del pudore (Sordi, 1976), I quattro dell'Ave Maria (Colizzi, 1968; ried.), Colpo da un miliardo di dollari (Golan, 1975) nel 1977 La stanza del vescovo (D. Risi, 1977), Casotto (Citti, 1977), Guerre stellari (Lucas, 1977; in 70mm), Charleston (Fondato, 1977), Quell'ultimo ponte (Attenborough, 1977), Conoscenza carnale (Nichils, 1971; ried. Cineriz)
nel 1978 La mazzetta (Corbucci, 1978 con Ugo Tognazzi e Nino Manfredi), Lo chiamavano Bulldozer (Lupo, 1978 con Bud Spencer), La montagna del dio cannibale (Martino, 1978), Coma profondo (Chrichton, 1978), Ritratto di borghesia in nero (T. Cervi, 1978)
nel 1979 Tiro incrociato (Rosenberg, 1979, con Charles Bronson), Moonraker (Gilbert, 1979) nel 1980 L'avvertimento (Damiani, 1980), Non ti conosco più amore (Corbucci, 1980), Quella
sporca dozzina (Aldrich, 1967; riediz.), Mi faccio la barca (Corbucci, 1980), Fog (Carpenter, 1980) Asso (Castellano e Pipolo, 1981), Solo per i tuoi occhi (Glen, 1981), Grand Hotel Excelsior (Castellano e Pipolo, 1982), Vieni avanti cretino (Salce, 1982 con Lino Banfi),
nel 1983 Il ritorno dello Jedi (Marquand, 1983), Agente 007 Octopussy (Glen, 1983), Nati con la camicia (E.B. Clucher alias Enzo Barboni, 1983) nel 1984 C’era una volta in America
(Leone, 1984), College (Castellano e Pipolo, 1984), Sotto tiro (Spottiswoode, 1984), Due come noi (Herzfeld, 1983; riproposto anche nel 1986) nel 1986 Troppo forte (Verdone, 1986), L'aquila d'acciaio (Furie, 1986), Ritorno al futuro (Zemeckis,
1985), Scuola di medicina (Holcomb e Smithee, 1985), Joan Lui - Ma un giorno nel paese arrivo io di lunedì (Celentano, 1985) nel 1987 Robocop (Verhoeven, 1987), Noi uomini duri (Ponzi, 1987), Arma letale (Donner, 1987), Blade
Runner (R. Scott, ried.) nel 1988 Una donna in carriera (Nichols, 1988; il film resta in programmazione tre mesi), Il piccolo diavolo (Benigni, 1988); Colors (Hopper, 1988)
nel 1989 Johnny il bello (W.Hill, 1989), Ammazzavampiri 2 (Lee Wallace, 1988), Moonwalker (Kramer, 1988), Young guns - Giovani pistole (Cain, 1988), Gorilla nella nebbia (Apted, 1988), Fratelli d'Italia (Parenti, 1989)
nel 1990 Robocop 2 (Kershner, 1990), Senti chi parla (Heckerling, 1989), Le comiche (Parenti, 1990), Dimenticare Palermo (Rosi, 1990), Arma letale 2 (Donner, 1989) nel 1991
Senti chi parla 2 (Heckerling, 1990), Rocky V (Avildsen, 1990), Paprika (Brass, 1991), Point Break (Bigelow, 1991), Miliardi (C.Vanzina, 1991), Il grande inganno (Nicholson, 1990)
nel 1992 J. F. K. (Stone, 1991), 1492-La scoperta del paradiso (R.Scott, 1992 con Gérard Depardieu), Le comiche 2 (Parenti, 1992), Come essere donna senza lasciarci la pelle (Belen, 1991), Terminator
2 - Il giorno del giudizio (Cameron, 1991) nel 1993 Arte mortale (Salles, 1991), Blade runner (R. Scott, 1982; riediz.), Trauma (Argento, 1993), Arma letale 3 (Donner, 1992) Il corvo (Proyas, 1994), Ace Ventura-L'acchiappanimali (Shadyac, 1994 con Jim Carrey),
nel 1995 Nightmare-Nuovo incubo (Craven, 1994), Scemo & più scemo (Farrelly, 1994), Viaggi di nozze (Verdone, 1995), Sostiene Pereira (Faenza, 1995 con Marcello Mastroianni), Il seme della follia (Carpenter, 1994)
nel 1996 Heat-La sfida (Mann, 1995 con Al Pacino e Robert De Niro), Il ciclone (Pieraccioni, 1996), Mission: impossible (De Palma, 1996), Ferie d'agosto (Virzì, 1996), Nixon (Stone, 1995)
Fuochi d'artificio (Pieraccioni, 1997), Nirvana (Salvatores, 1997), L'isola perduta (Frankenheimer, 1996 con Marlon Brando) Scream (Craven, 1996) nel 1998, Giorni contati (Hyams, 1999), Romance (Breillat, 1999), L'amico
del cuore (Salemme, 1998) nel 1999, Matrix (A.e L.Wachowski, 1999) nel 2000. Con l'avvento del nuovo millennio il contratto d'affitto scade e il progetto di un rinnovo con la creazione di una multisala con Corso e
Ariston più un ristorante non si concretizza. Come è purtroppo successo con altri cinema, ancora una volta la proprietà preferisce monetizzare vendendo la grande struttura e il cinema Corso chiude il 28 gennaio 2001.
L’ultimo film proiettato è Body Guards (Parenti, 2000). Nel suo ampio spazio subentra un negozio di abbigliamento, che ingloba anche i vasti sotterranei, alcuni piccoli negozi e il vicino cinema Ariston (*), mentre
una parte dei locali rimasti vuoti vengono recuperati dalle Messaggerie Musicali (oggi Mondadori) e dall'Hotel Ambasciatori).
18 manifesti pubblicitari del cinema Provvisorio (fonte: Cineteca Italiana – www.lombardiabeniculturali.it) 1920: Sua maestà, il re degli straccioni immagine La signora delle camelie immagine L’istinto immagine 1921: Indiana immagine Marion, artista di café concerto immagine La principessa misteriosa immagine Ajax immagine Il filo d’Arianna immagine L’olocausto immagine Lo specchio e la morte immagine Sans Gene immagine 1922:
Bivio tragico immagine Il principe dei dollari immagine Lagrymae Rerum immagine Maschietta immagine 1923: Sansone e Dalila immagine Ridolini alla segheria immagine 1924: La sonata a Kreutzer immagine
Il cinema Corso nel 1927(su gentile segnalazione di Stefano Petrella)
La facciata, l’atrio e le sale d’aspetto foto 1 - foto 2 - foto 3 - foto 4*
Il cinema Corso nel 1927 La sala foto*
Corso Vittorio Emanuele intorno al 1930 (su gentile segnalazione di Willy Salveghi)
(da skyscrapercity) foto
L’edificio del cinema foto
Corso Vittorio Emanuele nei primi anni sessanta Si notano le insegne dei cinema Ambasciatori e Corso foto 1 – foto 2*
Dettaglio della zona dove sorgerà il moderno complesso di BBPR foto 1 – foto 2
Il cinema Corso intorno al 1963(su gentile segnalazione di Stefano Petrella)
in programmazione Crimen (Camerini, 1960) foto
Il cinema Ariston nel gennaio 1973 (su gentile segnalazione di Davide Bassi)
in programmazione c’è Ma che razza di amici (O. Preminger, 1971)
sulla destra le uscite di sicurezza dell’adiacente cinema Corso foto
Corso Vitt. Emanuele nel febbraio 1974, ancora percorribile dalle auto
L’insegna del cinema Corso domina il paesaggio urbano foto 1 – foto 2
Insegna del cinema Corso nell’estate 1975
foto
Il cinema Corso nel 1977
foto
Il cinema Corso nel marzo 1978 In programmazione Ritratto di borghesia in nero (T. Cervi) foto 1 - foto 2 - foto 3
Il cinema Corso negli anni ottanta L’ingresso foto*
L’insegna (si notano le insegne di Mignon, Pasquirolo e Mediolanum) foto
Ingresso del cinema Corso nel giugno 1988
(per gentile concessione di Marco Ferrari) In programmazione Colors (Hopper) foto
Ingresso del cinema Corso nell’aprile 1990 (per gentile concessione di Marco Ferrari) In programmazione Senti chi parla (Heckerling) foto
L’atrio con i dipendenti del cinema Corso nel 1991 (per gentile concessione di Willy Salveghi) foto
Ingresso del cinema Corso nel gennaio 2001 (per gentile concessione di Marco Ferrari) In programmazione Body Guards (Parenti, 2000) foto
Cinema Corso e Ariston chiusi nel 2002 (per gentile concessione di Willy Salveghi) foto
Il medesimo spazio urbano nel gennaio 2008 L’edificio foto
L’entrata del negozio foto 1 – foto 2
L’entrata laterale e la fiancata del negozio fino all’ex cinema Ariston foto 1 – foto 2
L’insegna Corso si è trasformata in Lince foto
Uscite di sicurezza del cinema su piazza Beccaria nel 2010 (per gentile concessione di Willy Salveghi) foto
Vista aerea dell’ex Corso e dell’ex Astra nel 2010 foto
3 manifesti pubblicitari del cinema Corso (fonte: Cineteca Italiana – www.lombardiabeniculturali.it) 1929: Ombre bianche immagine 1934:
Aspetto una signora immagine 1936: I milioni della manicure immagine
Annunci pubblicitari su quotidiani Tempesta sul golfo - 26 mag. 1943 immagine In nome della legge – 8 apr. 1949 imm. 1 – imm. 2* Il mulino del Po – 21 ott. 1949 immagine Tototarzan – 8 nov. 1950 immagine Il camino della speranza – 23 nov. 1950 immagine Ulisse – 18 nov. 1954 immagine I giovani leoni - 5 apr. 1958 immagine Tipi da spiaggia - 31 dic. 1959 immagine I magnifici sette - 1960 immagine I cannoni di Navarone - 1 nov 1961 immagine L’omicida - mar. 1963 immagine 55 giorni a Pechino – 1 nov. 1963 immagine Il giovedì – 1 mar. 1964 immagine La decima vittima – 3 dic. 1965 immagine Spara più forte... non capisco - 31 ott. 1966
(per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine El Rojo (Savona) – 13 nov 1966 immagine Ammazzali tutti e torna solo – 22 mar. 1969 immagine Vedo nudo – aprile 1969 immagine Quei temerari sulle loro pazze, scalcinate carriole
(per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine I diavoli del mare (Wendkos) – ago. 1970 immagine Città violenta – 22 set. 1970 immagine* Borsalino – nov. 1970 immagine Lo chiamavano Trinità – dic. 1970 immagine Quattro colpi di campana – 28 ago 1971 immagine Giù la testa – 29 ott. 1971 immagine* Mania di grandezza – 4 gen 1972 immagine Il caso Mattei – 22 gen. 1972 immagine* L’assassinio di Trotsky – 24 apr. 1972 immagine* La casa che grondava sangue – 7 lug. 1972 immagine La spia che vide il suo cadavere – 31 ago 1972 immagine Joe Kidd – 19 sett 1972 immagine Lo chiameremo Andrea – 14 ott. 1972 immagine Malizia – 12 apr. 1973 immagine* Un uomo, una città – nov. 1974 immagine Peccato veniale - 7 apr. 1974 (per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine Conoscenza carnale (ried. Cineriz) - 26 gen 1977 immagine La stanza del vescovo – apr. 1977 immagine Nixon - 18 apr. 1996 (per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine
Cartello segnalatore del cinema (per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine
Biglietto del cinema - anni settanta(per gentile concess. di Giuseppe Tonna) immagine (1982)
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(1992) (per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine
Mappa di Milano nel 1930 (centro)
Posizione del cinema Corso immagine
Mappa di Milano (centro)
Posizione del cinema Corso immagine
si ringraziano Marco Dello Russo, Marco Ferrari e Stefano Petrella per le
informazioni fornite
* l’asterisco segnala foto e materiale di particolare interesse
scheda creata nell’ott. 2009; ultimo aggiornamento gen. 2017
si invitano i numerosi giornalisti e lettori che utilizzano i testi del sito (spesso con semplici copia/incolla) a citare la fonte
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