cinema Provvisorio - cinema Corso

la facciata del cinema nel dic.1926

testo scritto in collaborazione con Willy Salveghi

In Corso Vittorio Emanuele II, al civico 22, in pieno centro cittadino, si colloca il cinema Provvisorio, attivo intorno al 1920.
La sala, come si deduce dal nome, fu costruita in fretta e furia entro le mura perimetrali del palazzo in costruzione della “Nuova Galleria” che avrebbe ospitato, di lì a poco, il cinema Corso. Caratteristica unica di questo cinema era quella di proiettare su uno schermo opaco di vetro smerigliato.
Il Provvisorio è certamente un cinema di prima visione (come poi il Corso): lo si deduce dai manifesti nei quali il film in programma viene semplicemente annunciato, senza indicare le date di tenitura che dovevano, perciò, essere ragionevolmente lunghe.
Tra le pellicole ospitate dalla sal ricordiamo:
nel 1920:
Sua maestà, il re degli straccioni (t.o. Prinz und Bettelknabe, A. Korda, 1920), La signora delle camelie (G. Serena, 1915), L’istinto (B. Negroni, 1920)
nel 1921:
La principessa misteriosa (H. Brenon, 1920), Indiana (U. Fracchia, 1920), L’olocausto (t.o. L’holocauste, M. De Marsan, 1920), Marion, artista di café concerto (R. Roberti, 1920), Sans Gene (t.o. Napoleon und die kleine Wäscherin, A. Gaertner, 1920), Ajax (R. Scotti, 1921), Il filo d’Arianna (M. Caserini, 1921), Lo specchio e la morte (G. Zannin, 1921)
nel 1922:
Lagrymae Rerum (G. De Liguoro, 1916), Bivio tragico (t.o.The Only Road, F. Reicher, 1918), Maschietta (A. Ambrosio jr, 1921), Il principe dei dollari (A. Giovannetti, 1922)
nel 1923:
Ridolini alla segheria (t.o The Sawmill, L. Semon 1922), Sansone e Dalila (t.o. Samson und Delila, A. Korda, 1922)
nel 1924:
La sonata a Kreutzer (t.o. Die Kreutzersonate, R. Petersen, 1922)
Il cinema Provvisorio scompare intorno al 1925 per lasciare spazio al definitivo e atteso cinema Corso.

All’interno del nuovo, imponente edificio della Galleria del Corso (costruito tra il 1926 e il 1930 da Pier Giulio Magistretti) esattamente al centro di corso Vittorio Emanuele si situa il cinema Corso.
La vasta ed elegante sala (2000 posti tra platea e galleria) viene inaugurata il 3 dicembre 1926 con una serata di gala alla presenza delle autorità cittadine; il film scelto per la serata è Beatrice Cenci (Negroni, 1926). La sala, progettata dall'ing. Mario Berretta, all'epoca è la più grande d'Europa. Si tratta di un'architettura con stucchi policromi, cariatidi dorate e pitture che simboleggiano il Tempo, opera di Umberto Calosci. Il cinema è dotato di un ampio palcoscenico che può ospitare fino a 36 professori d’orchestra i quali (ancora per poco) intonano le migliori colonne sonore dei film muti.
Il semplice nome, abusato in numerose città italiane, è scelto per meglio identificare questo tipo di sale che si collocano, in genere, nella via principale della città. Al Corso esordiscono i primi film sonori della storia del cinema ovvero l’hollywoodiano Il cantante di jazz (Crosland, 1927) e La canzone dell’amore (Righelli 1930), prima pellicola sonora del cinema italiano. Già nel 1929 la sala è in grado di proiettare film sonorizzati con il sistema americano Movietone e Vitaphone, come nel caso di Ombre bianche (vedi manifesto).
Il Corso si colloca stabilmente tra le sale di prima visione milanese.
La sala è gestita dalla SASP – Società Anonima Stefano Pittaluga - Centrale, Kursaal del Parco, Carcano, Odeon, Aurora ecc. -. Alla proprietà subentra il finanziere siciliano Michelangelo Virgillito - già proprietario del cinema Manzoni di via Cimarosa - che, negli anni trenta-quaranta, entra in possesso di vari cinema milanesi (Corso, Principe, Umbria, Susa e Ariston). La sua gestione termina nel 1953, quando il controllo del Corso e dell’adiacente Ariston viene rilevato da un gruppo di imprenditori comprendente il prof. Piero Agostoni, il dott. Mario Cantaluppi, il dott. Edmondo Asperges ed il dott. Mario De Martinis, che seguono anche Pacini, Plinius, Dea, Adriano, Araldo, Alpi, Arcobaleno, Splendor e Roma. A questi, in seguito subentra Ernesto Di Sarro il quale controlla anche Arcobaleno, Ariston, Corallo, Maestoso, Plinius, Centrale, Excelsior e Mignon e poi dall'Aristea, che segue parecchie altre sale milanesi: Plinius, Ariston, Corallo, Rivoli, Zenit, Adriano, Splendo e Lux, mentre la programmazione è curata sempre da Ernesto Di Sarro.
Al cinema Corso passano - spesso con lunghe teniture - le commedie italiane di maggior successo, ma anche film spettacolari e commedie hollywoodiane; talvolta vengono ospitate anche anteprime. Le rassegne e il film d'autore sono quasi del tutto assenti, mentre trovano più spazio al vicino Ariston(*), ricavato nel 1949 dalle cantine del Corso. Nei primi anni di attività al film è saltuariamente abbinato uno spettacolo di rivista o un documentario. La sala inoltre programma molti film della Cineriz, casa produttrice e distributrice italiana attiva dai primi anni cinquanta al 1993.
Il vasto locale si presta alle risate più sfrenate durante le commedie, al rimbombo degli effetti speciali durante le pellicole più spettacolari; inoltre, negli anni in cui era permesso fumare, in sala si forma sempre una gigantesca nuvola di fumo. La cabina è munita di proiettori Cinemeccanica, dapprima a carboni, poi automatici: si tratta di una delle prime sale a Milano, insieme ad Astra ed Excelsior, a dotarsi di questi impianti. Nel 1950 e nell'estate del 1965 il cinema Corso rimane chiuso per lavori di ammodernamento (i posti, con quest'ultimo intervento, vengono ridotti a 1816).
La notorietà della sala e la programmazione commerciale consentono al Corso di ottenere risultati eccellenti: nella stagione cinematografica 1986-1987 (dal 1 settembre 1986 al 31 maggio 1987), la sala si piazza al 2° posto nella classifica degli incassi lordi delle 78 sale della piazza di Milano, con un importo pari a 1.836.189.000 lire, superato solo dall’Excelsior; l’incidenza dei giorni feriali sull’incasso è solo del 27,20%, la più bassa tra le prime venti sale  di Milano. Questo denota una particolare concentrazione del pubblico nei fine settimana, spesso proveniente dalla periferia o dall’hinterland milanese.
Superata una serie di porte a vetri, ci si trova in un vasto atrio con due grandi colonne; la cassa è collocata a destra: ai suoi lati si trovano due porta-fotobuste sovrastati dalle scritte al neon Corso (a sinistra) e Ariston (a destra). Sulla destra della cassa si trova un'altra serie di porte a vetri utilizzate come uscite, che spesso vengono scambiate per entrate dagli spettatori provenienti dalla galleria. Nel locale vi sono inoltre numerose pubblicità di negozi o altre attività. L'atrio confina, a sinistra, con il noto bar Le Tre Gazzelle, che però non ha mai fatto parte del cinema (nonostante la vetrata in comune). Percorrendo un lungo e largo corridoio sulla sinistra, si giunge alla platea, mentre uno scalone centrale porta alla galleria. Le uscite di sicurezza della platea sfociano nella Galleria del Corso, mentre quelle della galleria conducono nella retrostante piazza Beccaria.
Caratteristica unica dei cinema Corso e Ariston, è quella di avere due forniture separate di energia (Enel e Aem), così se mancava l’una, si poteva utilizzare l’energia dell’altra!
Le ultime quattro file in fondo erano le peggiori: la visuale permetteva a malapena di vedere metà della proiezione sullo schermo!
Quando si proiettavano film estremamente popolari, come i cosiddetti "cinepanettoni natalizi" il pubblico in coda era spesso indisciplinato, si creavano saltuariamente risse e poteva capitare che le porte a vetri venissero mandate in frantumi, cosicché alle maschere e agli operatori toccava ripulire l’atrio.
Tra le pellicole più rilevanti ospitate nel locale di corso Vittorio Emanuele ricordiamo:
nel 1927:
Vissi d’arte... vissi d’amore  (antologia di Charlot, 1927), Napoli è una canzone (E. Perego, 1927), Il pellegrino (Chaplin, 1923; 1° uscita italiana nel 1927)
nel 1928:
Nozze bianche (G. Fitzmaurice, 1927)
nel 1929:
Ombre bianche (t.o. White Shadows in the South Seas, W. Van Dyke II, 1928)
nel 1930
Il destino (Brown, 1928 con Greta Garbo), Il cantante pazzo (Bacon, 1928), Le quattro piume (Cooper, Mendes e Schoedsack, 1929), Le sette aquile (Fitzmaurice, 1928 con Gary Cooper), Trafalgar (Lloyd, 1929)
nel 1932
Il ventaglio della Pompadour (Neufeld, 1931) e La segretaria privata (Alessandrini, 1931), Il fascino dello spazio (Behrendt, 1931)
nel 1934
1860 (Blasetti, 1934), Aspetto una signora (J. May, 1933), Il trattato scomparso (Bonnard, 1933)
Il bimbo rapito (Hall, 1934) e Apoteosi (Comerio, 1934) nel 1935, Giovanna D'Arco (Ucicky, 1935) e I milioni della manicure (M. Leisen, 1935) nel 1936, Teresa Confalonieri (Brignone, 1937) e Le vie della gloria (Hawks, 1936) nel 1937
nel 1938
Il giuramento dei quattro (Ford, 1938), Mezzanotte a Broadway (Forde, 1937), C'è sotto una donna! (Hall, 1938)
nel 1939
il documentario L'incoronazione del Sommo Pontefice Pio XII (1939; in contemporanea con il cinema Ambasciatori), Ultimatum (Wiene, 1938), La resa del Sebastopoli (Anton, 1937), Penitenziario (Brahm, 1938), La casa del peccato (Neufeld, 1938), Il caso del giurato Morestan (Allégret, 1937)
Sergente Berry (Selpin, 1938) e Hotel Sacher (Engel, 1939) nel 1940, Luce nelle tenebre (Mattoli, 1941)
nel 1942:
Una storia d’amore (Camerini, 1942), I diavoli volanti (A. Sutherland, 1939; con Stanlio e Ollio), I Rothschild (E. Waschneck, 1940), Fari nella nebbia (Franciolini, 1942)
nel 1943:
La città d'oro (Harlan, 1942; il film resta in programmazione oltre un mese), Tempesta sul golfo (Righelli, 1943) e Anuschka (Käutner, 1942)
nel 1944:
Pattuglia d'amore (Hamza, 1941), L’ultima carrozzella (Mattoli, 1943), Ho tanta voglia di cantare (Mattoli, 1943) e Il barone di Munchhausen (Von Báky, 1943)
Eravamo nove celibi (Guitry, 1939) nel 1945, Casablanca (Curtiz, 1942 con Humphrey Bogart) el 1946, Scarface (Hawks, 1932) nel 1947, Ciao amici! (Banks, 1941 con Stan Laurel e Oliver Hardy) e Boomerang - L'arma che uccide (Kazan, 1947) nel 1948,
nel 1949
In nome della legge (Germi, 1949), Il mulino del Po (Lattuada, 1949), Due marinai e una ragazza (Sidney, 1945)
nel 1950
Il cammino della speranza (Germi, 1950), La favorita del maresciallo (Levin, 1948), Tototarzan (Mattoli, 1950)
Le foglie d'oro (Curtiz, 1950) e I guerriglieri delle Filippine (Lang, 1950) nel 1951, Un uomo tranquillo (Ford, 1952), Pane, amore e fantasia (Comencini, 1953)
nel 1954
Da qui all’eternità (Zinnemann, 1953), Pane, amore e gelosia (Comencini, 1954), Ulisse (Camerini, 1954), Stella dell'India (Lubin, 1954), La marea della morte (Sturges, 1953), Mizar (De Robertis, 1954)
Sabrina (Wilder, 1954) e Controspionaggio (Reinhardt, 1954 con Clark Gable) nel 1955, Fermata d'autobus (Logan, 1956 con Marilyn Monroe) e Corte marziale (Preminger, 1955 con Gary Cooper) nel 1956, Il sole sorgerà ancora (King, 1957), Anastasia (Litvak, 1956) e La Terra contro i dischi volanti (Sears, 1956) nel 1957
nel 1958
Nata di marzo (Pietrangeli, 1958), Il marito (Loy, 1958), I giovani leoni (Dmytryk, 1957)
nel 1959
La grande guerra (Monicelli, 1959), Tipi da spiaggia (Mattoli, 1959) e Vento di terre lontane (Daves, 1956)
I magnifici sette (Sturges, 1960) e Improvvisamente l'estate scorsa (Mankiewicz, 1959) nel 1960
nel 1961
Splendore nell'erba (Kazan, 1961), Il federale (Salce, 1961 con Ugo Tognazzi), I cannoni di Navarone (Thompson, 1961)
nel 1962
Taras il magnifico (Lee Thompson, 1962), Mafioso (Lattuada, 1962), La guerra dei bottoni (Robert, 1962), Il grande spettacolo (Clark, 1961), Il sorpasso (Risi, 1962), Tre contro tutti (Sturges, 1962)
nel 1963
L’omicida (Autant-Lara, 1963), A 007 licenza di uccidere (Young, 1962), 55 giorni a Pechino (Ray, 1963), Va e uccidi (Frankenheimer, 1962 con Frank Sinatra)
nel 1964
Il giovedì (D. Risi, 1964), Marnie (Hitchcock, 1964) e A 007, dalla Russia con amore (Young, 1963)
nel 1965
I tre volti (Antonioni, Bolognini e Indovina, 1965), La decima vittima (Petri, 1965), I quattro di Chicago (Douglas, 1964)
nel 1966
Spara forte, più forte, non capisco (De Filippo, 1966), El Rojo (Savona, 1966), Rancho Bravo (McLaglen, 1966 con James Stewart)
Parigi brucia? (Clément, 1966) e Il tigre (Risi, 1967) nel 1967, Barbarella (Vadim, 1968) e A sangue freddo (R. Brooks, 1967) nel 1968,
nel 1969
Vedo nudo (Risi, 1969), Vivi o preferibilmente morti (Tessari, 1969 con Giuliano Gemma), Boon il saccheggiatore (Rydell, 1969 con Steve McQueen), Un detective (Guerrieri, 1969), Quei temerari sulle loro pazze, scalcinate carriole (Annakin, 1969)
nel 1970
Borsalino (J. Deray, 1970), Città violenta (Sollima, 1970), Lo chiamavano Trinità (Barboni, 1970), Il divorzio (Guerrieri, 1970), Lassù qualcuno mi ama (Wise, 1956 con Paul Newman; ried.), Furia selvaggia (noto anche come Billy Kid, Penn, Penn, 1958), Gli avvoltoi hanno fame (Siegel, 1969), Ultima notte a Warlock (Dmytryk, 1959; ried.), Un uomo chiamato cavallo (Silverstein, 1970)
nel 1971
Quattro tocchi di campana (Johnson, 1971), Giù la testa (Leone, 1971), La tarantola dal ventre nero (Cavara, 1971), Il solitario di Rio Grande (Hathaway, 1971 con Gregory Peck)
nel 1972
Il caso Mattei
(Rosi, 1972), L’assassinio di Trotsky (Losey, 1972), Lo chiameremo Andrea (De Sica, 1972), Gli aristogatti (Reitherman, 1970 cartoni Disney), Mania di grandezza (Oury, 1971), Quando le donne persero la coda (Festa Campanile, 1972), I 4 figli di Katie Elder (Hathaway, 1965 con John Wayne), La spia che vide il suo cadavere (L.Johnson, 1972), Joe Valachi (T. Young, 1972), La casa che grondava sangue (Duffell, 1970)
Malizia (Samperi, 1973; tiene cartellone per sei mesi, da aprile a settembre)
nel 1974
Un uomo, una città (Guerrieri, 1974), Le farò da padre (Lattuada, 1974), Peccato veniale (Samperi, 1974),
nel 1975
Due cuori una cappella (Lucidi, 1975), Soldato blu (Nelson, 1970; ried.), A mezzanotte va la ronda del piacere (Fondato, 1975)
nel 1976
Marcia trionfale (Bellocchio, 1976), Il secondo tragico Fantozzi (Salce, 1976), Oh Serafina! (Lattuada, 1976 con Renato Pozzetto), L'anatra all'arancia (Salce, 1975), Il comune senso del pudore (Sordi, 1976), I quattro dell'Ave Maria (Colizzi, 1968; ried.), Colpo da un miliardo di dollari (Golan, 1975)
nel 1977
La stanza del vescovo (D. Risi, 1977), Casotto (Citti, 1977), Guerre stellari (Lucas, 1977; in 70mm), Charleston (Fondato, 1977), Quell'ultimo ponte (Attenborough, 1977), Conoscenza carnale (Nichils, 1971; ried. Cineriz)
nel 1978
La mazzetta (Corbucci, 1978 con Ugo Tognazzi e Nino Manfredi), Lo chiamavano Bulldozer (Lupo, 1978 con Bud Spencer), La montagna del dio cannibale (Martino, 1978), Coma profondo (Chrichton, 1978), Ritratto di borghesia in nero (T. Cervi, 1978) 
nel 1979
Tiro incrociato (Rosenberg, 1979, con Charles Bronson), Moonraker (Gilbert, 1979)
nel 1980
L'avvertimento (Damiani, 1980), Non ti conosco più amore (Corbucci, 1980), Quella sporca dozzina (Aldrich, 1967; riediz.), Mi faccio la barca (Corbucci, 1980), Fog (Carpenter, 1980)
Asso (Castellano e Pipolo, 1981), Solo per i tuoi occhi (Glen, 1981), Grand Hotel Excelsior (Castellano e Pipolo, 1982), Vieni avanti cretino (Salce, 1982 con Lino Banfi),
nel 1983
Il ritorno dello Jedi (Marquand, 1983), Agente 007 Octopussy (Glen, 1983), Nati con la camicia (E.B. Clucher alias Enzo Barboni, 1983)
nel 1984
C’era una volta in America
(Leone, 1984), College (Castellano e Pipolo, 1984), Sotto tiro (Spottiswoode, 1984), Due come noi (Herzfeld, 1983; riproposto anche nel 1986)
nel 1986
Troppo forte (Verdone, 1986), L'aquila d'acciaio (Furie, 1986), Ritorno al futuro (Zemeckis, 1985), Scuola di medicina (Holcomb e Smithee, 1985), Joan Lui - Ma un giorno nel paese arrivo io di lunedì (Celentano, 1985)
nel 1987
Robocop (Verhoeven, 1987), Noi uomini duri (Ponzi, 1987), Arma letale (Donner, 1987), Blade Runner (R. Scott, ried.)
nel 1988
Una donna in carriera (Nichols, 1988; il film resta in programmazione tre mesi), Il piccolo diavolo (Benigni, 1988); Colors (Hopper, 1988) 
nel 1989
Johnny il bello (W.Hill, 1989), Ammazzavampiri 2 (Lee Wallace, 1988), Moonwalker (Kramer, 1988), Young guns - Giovani pistole (Cain, 1988), Gorilla nella nebbia (Apted, 1988), Fratelli d'Italia (Parenti, 1989)
nel 1990
Robocop 2 (Kershner, 1990), Senti chi parla (Heckerling, 1989), Le comiche (Parenti, 1990), Dimenticare Palermo (Rosi, 1990), Arma letale 2 (Donner, 1989)
nel 1991
Senti chi parla 2 (Heckerling, 1990), Rocky V (Avildsen, 1990), Paprika (Brass, 1991), Point Break (Bigelow, 1991), Miliardi (C.Vanzina, 1991), Il grande inganno (Nicholson, 1990)
nel 1992
 J. F. K. (Stone, 1991), 1492-La scoperta del paradiso (R.Scott, 1992 con Gérard Depardieu), Le comiche 2 (Parenti, 1992), Come essere donna senza lasciarci la pelle (Belen, 1991), Terminator 2 - Il giorno del giudizio (Cameron, 1991)
nel 1993
Arte mortale (Salles, 1991), Blade runner (R. Scott, 1982; riediz.), Trauma (Argento, 1993), Arma letale 3 (Donner, 1992)
Il corvo (Proyas, 1994), Ace Ventura-L'acchiappanimali (Shadyac, 1994 con Jim Carrey),
nel 1995
Nightmare-Nuovo incubo (Craven, 1994), Scemo & più scemo (Farrelly, 1994), Viaggi di nozze (Verdone, 1995), Sostiene Pereira (Faenza, 1995 con Marcello Mastroianni), Il seme della follia (Carpenter, 1994)
nel 1996
Heat-La sfida (Mann, 1995 con Al Pacino e Robert De Niro), Il ciclone (Pieraccioni, 1996), Mission: impossible (De Palma, 1996), Ferie d'agosto (Virzì, 1996), Nixon (Stone, 1995)
Fuochi d'artificio (Pieraccioni, 1997), Nirvana (Salvatores, 1997), L'isola perduta (Frankenheimer, 1996 con Marlon Brando)
Scream (Craven, 1996) nel 1998, Giorni contati (Hyams, 1999), Romance (Breillat, 1999), L'amico del cuore (Salemme, 1998) nel 1999, Matrix (A.e L.Wachowski, 1999) nel 2000.
Con l'avvento del nuovo millennio il contratto d'affitto scade e il progetto di un rinnovo con la creazione di una multisala con Corso e Ariston più un ristorante non si concretizza. Come è purtroppo successo con altri cinema, ancora una volta la proprietà preferisce monetizzare vendendo la grande struttura e il cinema Corso chiude il 28 gennaio 2001. L’ultimo film proiettato è Body Guards (Parenti, 2000).
Nel suo ampio spazio subentra un negozio di abbigliamento, che ingloba anche i vasti sotterranei, alcuni piccoli negozi e il vicino cinema Ariston (*), mentre una parte dei locali rimasti vuoti vengono recuperati dalle Messaggerie Musicali (oggi Mondadori) e dall'Hotel Ambasciatori).

 

18 manifesti pubblicitari del cinema Provvisorio
(fonte: Cineteca Italiana – www.lombardiabeniculturali.it)
1920:
Sua maestà, il re degli straccioni                                                  
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La signora delle camelie                                                                
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L’istinto                                                                                         
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1921:
Indiana                                                                                           
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Marion, artista di café concerto                                                      
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La principessa misteriosa                                                               
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Ajax                                                                                                
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Il filo d’Arianna                                                                             
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L’olocausto                                                                                     
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Lo specchio e la morte                                                                    
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Sans Gene                                                                                       
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1922:
Bivio tragico                                                                                   
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Il principe dei dollari                                                                     
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Lagrymae Rerum                                                                            
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Maschietta                                                                                    
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1923:
Sansone e Dalila                                                                          
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Ridolini alla segheria                                                                    
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1924:
La sonata a Kreutzer                                                                      
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Il cinema Corso nel 1927(su gentile segnalazione di Stefano Petrella)
La facciata, l’atrio e le sale d’aspetto                         foto 1 - foto 2 - foto 3 - foto 4*

Il cinema Corso nel 1927
La sala                                                                                              foto*

Corso Vittorio Emanuele intorno al 1930 (
su gentile segnalazione di Willy Salveghi)
(da skyscrapercity)                                                                   
                            foto
L’edificio del cinema                                                                       
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Corso Vittorio Emanuele nei primi anni sessanta
Si notano le insegne dei cinema Ambasciatori e Corso                         foto 1foto 2*
Dettaglio della zona dove sorgerà il moderno complesso di BBPR        
foto 1foto 2

Il cinema Corso intorno al 1963(su gentile segnalazione di Stefano Petrella)
in programmazione Crimen (Camerini, 1960)                                         foto

Il cinema Ariston nel gennaio 1973 (su gentile segnalazione di Davide Bassi)
in programmazione c’è Ma che razza di amici (O. Preminger, 1971)
sulla destra le uscite di sicurezza dell’adiacente cinema Corso             
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Corso Vitt. Emanuele nel febbraio 1974, ancora percorribile dalle auto
L’insegna del cinema Corso domina il paesaggio urbano                     
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Insegna del cinema Corso nell’estate 1975                                  foto

Il cinema Corso nel 1977                                                               foto

Il cinema Corso nel marzo 1978
In programmazione Ritratto di borghesia in nero (T. Cervi)             
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Il cinema Corso negli anni ottanta
L’ingresso                                                                                         foto*
L’insegna (si notano le insegne di Mignon, Pasquirolo e Mediolanum)   
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Ingresso del cinema Corso nel giugno 1988 (per gentile concessione di Marco Ferrari)
In programmazione Colors (Hopper)                                                 
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Ingresso del cinema Corso nell’aprile 1990 (per gentile concessione di Marco Ferrari)
In programmazione Senti chi parla (Heckerling)                                 
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L’atrio con i dipendenti del cinema Corso nel 1991
(per gentile concessione di Willy Salveghi)                                                        foto

Ingresso del cinema Corso nel gennaio 2001 (per gentile concessione di Marco Ferrari)
In programmazione Body Guards (Parenti, 2000)                              
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Cinema Corso e Ariston chiusi nel 2002
(per gentile concessione di Willy Salveghi)                                                   foto    

Il medesimo spazio urbano nel gennaio 2008
L’edificio                                                                                           foto
L’entrata del negozio                                                                       
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L’entrata laterale e la fiancata del negozio fino all’ex cinema Ariston   
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L’insegna Corso si è trasformata in Lince                                           
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Uscite di sicurezza del cinema su piazza Beccaria nel 2010
(per gentile concessione di Willy Salveghi)                                                   foto

Vista aerea dell’ex Corso e dell’ex Astra nel 2010                   foto

3 manifesti pubblicitari del cinema Corso
(fonte: Cineteca Italiana – www.lombardiabeniculturali.it)
1929:
Ombre bianche                                                                             
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1934:
Aspetto una signora                                                                     
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1936:
I milioni della manicure                                                                
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Annunci pubblicitari su quotidiani
Tempesta sul golfo - 26 mag. 1943                                                 immagine
In nome della legge – 8 apr. 1949                                                    
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Il mulino del Po – 21 ott. 1949                                                        
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Tototarzan – 8 nov. 1950                                                              
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Il camino della speranza – 23 nov. 1950                                          
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Ulisse – 18 nov. 1954                                                                    
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I giovani leoni - 5 apr. 1958                                                            
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Tipi da spiaggia - 31 dic. 1959                                                       
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I magnifici sette - 1960                                                                   
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I cannoni di Navarone - 1 nov 1961                                                
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L’omicida - mar. 1963                                                                     
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55 giorni a Pechino – 1 nov. 1963                                                
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Il giovedì – 1 mar. 1964                                                                    
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La decima vittima – 3 dic. 1965                                                          
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Spara più forte... non capisco - 31 ott. 1966
(per gentile concessione di Willy Salveghi)                                                     immagine
El Rojo (Savona) – 13 nov 1966                                                         immagine
Ammazzali tutti e torna solo – 22 mar. 1969                                      
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Vedo nudo – aprile 1969                                                                   
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Quei temerari sulle loro pazze, scalcinate carriole
(per gentile concessione di Willy Salveghi)                                                    immagine
I diavoli del mare (Wendkos) – ago. 1970                                        
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Città violenta – 22 set. 1970                                                            
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Borsalino – nov. 1970                                                                     
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Lo chiamavano Trinità – dic. 1970                                                   
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Quattro colpi di campana – 28 ago 1971                                          
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Giù la testa – 29 ott. 1971                                                                
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Mania di grandezza – 4 gen 1972                                                   
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Il caso Mattei – 22 gen. 1972                                                          
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L’assassinio di Trotsky – 24 apr. 1972                                             
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La casa che grondava sangue  – 7 lug. 1972                                 
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La spia che vide il suo cadavere – 31 ago 1972                               
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Joe Kidd – 19 sett 1972                                                                   
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Lo chiameremo Andrea – 14 ott. 1972                                             
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Malizia – 12 apr. 1973                                                                     
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Un uomo, una città – nov. 1974                                                      
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Peccato veniale - 7 apr. 1974
(per gentile concessione di Willy Salveghi)       immagine
Conoscenza carnale (ried. Cineriz) - 26 gen 1977                              
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La stanza del vescovo – apr. 1977                                                   immagine
Nixon - 18 apr. 1996
(per gentile concessione di Willy Salveghi)                      immagine

Cartello segnalatore del cinema
(per gentile concessione di Willy Salveghi)                                                      immagine

Biglietto del cinema - anni settanta(per gentile concess. di Giuseppe Tonna) immagine
                                   (1982)                                                            
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                                   (1992)
(per gentile concessione di Willy Salveghi)        immagine

Mappa di Milano nel 1930 (centro)
Posizione del cinema Corso                                                                
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Mappa di Milano (centro)
Posizione del cinema Corso                                                                  
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si ringraziano Marco Dello Russo, Marco Ferrari e Stefano Petrella per le informazioni fornite 

* l’asterisco segnala foto e materiale di particolare interesse

scheda creata nell’ott. 2009; ultimo aggiornamento gen. 2017

 

 

si invitano i numerosi giornalisti e lettori che utilizzano i testi del sito (spesso con semplici copia/incolla) a citare la fonte