Il De Amicis (550 posti) è un piccolo cinema di seconda visione che opera in via De Amicis n. 34 (non lontano dalla basilica di San Lorenzo)
a partire dal marzo 1960.
L’ingresso più rappresentativo è però quello sulla parallela via Caminadella al n. 15 (vedi foto) mentre la sala è ricavata da uno spazio sotterraneo. La programmazione ha privilegiato il cinema di qualità e d’autore, soprattutto a partire dagli anni settanta.
Tra le pellicole di valore proiettate al De Amicis ricordiamo nel 1960: Il posto delle fragole (Bergman, 1958), La dolce vita (Fellini, 1960), La passione di Giovanna D’Arco (Dreyer, 1937), La scala a chiocciola (Siodmak, 1946)
Il posto (Olmi, 1961), Il presidente (Verneuil, 1961) nel 1961, Uno sguardo dal ponte (Lumet, 1961) e La dolce ala della giovinezza (R. Brooks, 1962) nel 1962, nel 1963: L’ape regina (Ferreri, 1963), La marcia su Roma (Risi, 1962), Gli ammutinati del Bounty (Milestone, 1962)
nel 1964: La ragazza di Bube (Comencini, 1963), Alta infedeltà (autori vari, 1964), 6 donne per l’assassino (Bava, 1964), Crisantemi per un delitto (R. Clement, 1964),
Una moglie americana (Polidoro, 1965), La caccia (Penn, 1966), La signora omicidi (Mackendrick, 1955) nel 1966, nel 1967: L’estate (Spinola, 1966), Il fischio al naso (Tognazzi, 1967), Le dolci signore (Zampa, 1967) e Totò
e la dolce vita (S. Corbucci, 1961), nel 1968: L’investigatore (Douglas, 1967), La ragazza con la pistola (Monicelli, 1968) e Les biches (Chabrol, 1968) nel 1969: Dove vai tutta nuda? (Festa Campanile, 1969), L’uomo illustrato (Snmight, 1969), Un certo giorno (Olmi, 1969)
nel 1970: Crimen (Camerini, 1960), A ciascuno il suo (Petri, 1967), Medea (Pasolini, 1970), La prigioniera (Clouzot, 1968), Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto
(Petri, 1970), Uomini contro (Rosi, 1970), Nell’anno del Signore (Magni, 1969), La mia droga si chiama Julie (Truffaut, 1969), Metello (Bolognini, 1970), Ucciderò un uomo (Chabrol, 1970), L’amante (Sautet, 1969), A
ciascuno il suo (Petri, 1967) nel 1971: La califfa (Bevilacqua, 1970), Cinque pezzi facili (Rafelson, 1970), Il gatto a nove code (Argento, 1971), Confessione di un commissario di polizia… (Damiani, 1971), Venga
a prendere il caffè da noi (Lattuada, 1970), La coda dello scorpione (Martino, 1971) nel 1972: Donne in amore (Russell, 1969), Conoscenza carnale (Nichols, 1971), Luci della città (Chaplin, 1931), Tempi moderni (Chaplin, 1936), La polizia ringrazia (Steno, 1972), La cagna (Ferreri, 1972), Nel nome del padre (Bellocchio, 1972), La pantera rosa (Edwards, 1963), Crisantemi
per un delitto (R. Clement, 1964- ried.), nel 1973: E’ simpatico ma gli romperei il muso (Sautet, 1972), L’amerikano (Costa Gavras, 1972), Film d’amore e d’anarchia (Wetmuller, 1973), Il fascino discreto della borghesia (Bunuel, 1972), Riflessi in un occhio d’oro (Lumet, 1973), Bella di giorno (Biunuel, 1967), Il
dittatore delo stato libero di Bananas (Allen, 1970) Il sorriso del grande tentatore (Damiani, 1974) nel 1974 nel 1975: Romanzo popolare (Monicelli, 1974), Sweet movie (Makajevic, 1974), Morte
sospetta di una minorenne (Martino, 1975), Cabaret (Fosse, 1972), Profezia di un delitto (Chabrol, 1975), La smagliatura (Fleischmann, 1975), Il padrino parte seconda (Coppola, 1974)
nel 1976: Morte a Venezia (Visconti, 1971), Mean streets (Scorsese, 1973), La caduta degli dei (Visconti, 1969), La prima notte di quiete (Zurlini, 1972), L’eredità Ferramonti (Bolognini, 1976), Immagine
allo specchio (Bergman, 1976), Breezy (Eastwood, 1973), Cattivi pensieri (Tognazzi, 1976) nel 1977: L’ultima donna (Ferreri, 1976), Barry Lyndon (Kubrick, 1975), Casanova (Fellini, 1976), La presidentessa (Salce, 1976)
nel 1978: Telefon (Siegel, 1977), Una moglie (Cassavetes, 1974),Amarcord (Fellini, 1973), Zombie (Romero, 1978) nel 1979: Un matrimonio (Altman, 1978), Dimenticare Venezia (Brusati, 1979), Poliziotto o canaglia (Lautner, 1979)
1941 (Spielberg, 1979) nel 1980, nel 1981: Kagemusha (Kurosawa, 1980), Tre fratelli (Rosi, 1981), La pelle (Cavani, 1981), Storie di ordinaria foillia (Ferreri, 1981) e Competition (Olianski, 1980)
nel 1982: Arancia meccanica (Kubrick, 1971; ried.), Apocalypse Now (Coppola, 1979), Irma la dolce (Wilder, 1963; ried.), La guerra del fuoco (Annaud, 1981)
nel 1983: Barry Lyndon (Kubrick, 1975) Una commedia sexy in una notte di mezza estate (Allen, 1982), Tootsie (Pollack, 1982), Monty Python (Gilliam, 1974) Zelig (Allen, 1983) nel 1984,
nel 1985: Due vite in gioco (Hackford, 1984), Indiana Jones e il tempio maledetto (Spielberg, 1984) e C’era una volta in America (Leone, 1984) L’argent (Bresson, 1982) nel 1986
nel 1987: Rosa Luxenbourg (Von Trotta, 1986), L’ultimo metrò (Truffaut, 1980) e Therese (Cavalier, 1986) Una ragazza di nome Xiao Xiao (Xie Fei, 1986), nel 1988, La ballata di Narayama (Imamura,
1983) nel 1989, Il Decalogo (Kielowski, 1989) e Il sole anche di notte (Taviani, 1990) nel 1990 nel 1992: Terminator (Cameron, 1984), Aliens (Cameron, 1986), Atto di forza (Verhoeven, 1990), Il
ventre dell’architetto (Greenaway, 1987), Gli dei della peste (Fassbinder, 1969), Katzelmacher (Fassbinder, 1969), Accattone (Pasolini, 1961), Metropolis (Lang, 1926) nel 1993: Gang (Altman, 1974), Images (Altman, 1972),
Nashville (Altman, 1995), Buffalo Bill e gli indiani (Altman, 1976) nel 1996: Pulp Fiction (Tarantino, 1994), Assassini nati (Stone, 1994), Una vita al massimo (T. Scott, 1993)
nel 1997: C’era una volta un merlo canterino (Ioseliani, 1971), Amico tra nemici, nemico tra gli amici (Mikhalkov, 1974), Schiava d’amore (Mikhalkov, 1975) nel 2001: Il raggio verde (Rohmer, 1986), La mia notte con Maud (Rohmer, 1969), La collezionista (Rohmer, 1968), Un ragazzo... tre ragazze (Rohmer, 1996), Racconto d’autunno (Rohmer, 1998)
A partire dal 1986 il cinema De Amicis, da sempre attento alla programmazione di qualità, aderisce al circuito d’essai e, dopo l’uscita di scena dell’Obraz Cinestudio (1990; vedi), tende a prenderne il posto con rassegne e
retrospettive di grande interesse culturale. Nel giugno 1992 Peter Greenaway tiene al De Amicis una conferenza intorno al proprio cinema. La sala chiude nell’aprile 2002.
L’ultima rassegna è dedicata al cinema del regista svizzero Alain Tanner.
Il cinema nel 1960 – ingresso di via dei Fabbri (per gentile concessione di Marco Ferrari) In programmazione il film La dolce vita foto
Il cinema nell’aprile 2002 (per gentile concessione di Willy Salveghi) In programmazione c’è l’ultima rassegna dedicata ad Alain Tanner
L’ingresso in via Caminadella foto 1 - foto 2
L’atrio foto
Il proiezionista Melchiade e il proiettore Cinemeccanica foto
Il cinema nell’agosto 2008 L’ingresso in via Caminadella foto
L’edificio verso la basilica di San Lorenzo foto
L’edificio verso la basilica di Sant’Ambrogio foto
Annunci pubblicitari su quotidiani I 4 tassisti (G. Bianchi, 1963) - 17 apr. 1964 immagine Le schiave esistono ancora (R. Malenotti, 1963) - 13 nov. 1964 immagine Tutti insieme appassionatamente (Wise, 1965) – 29 apr 1966 immagine La matriarca (Festa Campanile, 1968) – mar. 1969 immagine
Rassegna E il leone non volò (giu. 1987 – in collab. con Obraz Cinestudio) (per gentile concessione di Marco Ferrari) imm.1 – imm.2– imm.3 – imm.4 – imm.5
Rassegna Mezzogiorno – Mezzanotte (apr. 1988) (per gentile concessione di Marco Ferrari) imm.1 – imm.2
Rassegna Naja: soldati in pace e in guerra (nov.1988) (per gentile concessione di Marco Ferrari) immagine
Rassegna Il cinema della speranza: 8 film sulla situazione palestinese (nov.1988) (per gentile concessione di Marco Ferrari) imm.1 – imm.2
Biglietti del cinema (1980; per gentile concessione di Marco Ferrari) immagine
Tessera del cinema (per gentile concessione di Marco Ferrari) immagine
Mappa di Milano (sud ovest)
Posizione del cinema immagine
scheda creata nel set. 2008; ultimo aggiornamento giu.2016
si invitano i numerosi giornalisti e lettori che utilizzano i testi del sito (spesso con semplici copia/incolla) a citare la fonte
|