testo scritto in collaborazione con Marco Ferrari
Nel 1926 il cinema Palace chiude la sua elegante sede nella centralissima corso Vittorio Emanuele e riapre in periferia. La scelta di via Filzi 5 è certamente da mettere in relazione con la vicinanza della Stazione centrale milanese, situata (fino al 1931) in piazzale Fiume (poi piazza Repubblica). Il quartiere doveva essere estremamente animato a causa dei numerosi viaggiatori in arrivo e in partenza.
Nella primavera 1929 il cinema passa in mano a Mauro Rota, gestore di numerosissime sale milanesi. Tra i film ospitati al cinema Palace ricordiamo: nel 1927: La febbre dell’oro (Chaplin 1925), Il pellegrino (Chaplin, 1923)
nel 1928 Il ballerino di mia moglie (t.o. Die Tanzer meiner Frau, A Korda 1925) nel 1929 Notte di capodanno a New York (t.o. Wolf’s Clothing, R. Del Ruth, 1927), Crisi (t.o. Abwege,
G. Pabst, 1928) nel 1931 Venere moderna (t.o. Venus, L. Mercanton, 1929), La città canora (t.o. Die singende Stadt, C. Gallone, 1930) nel 1938 Desiderio (Borzage, 1936), Avorio nero (Le Roy, 1936),
nel 1939 Morto in fuga (Berthomieu, 1937), L’allegro postiglione (Lamac, 1936), Il destino in tasca (Righelli, 1938) in doppia programmazione con Elena studentessa di chimica (Benoit-Levy, 1936)..
Intorno al 5 marzo 1939
la gestione - in ossequio alla coeva, vivace campagna autarchica, generata dalle sanzioni imposte dall’Europa al regime mussoliniano (a seguito della guerra d’Etiopia) - italianizza il nome del locale che, pertanto, si trasforma in
cinema Palazzo. Tra le pellicole proiettate in questa fase ricordiamo nel 1939 Un marito scomparso (Christian-Jaque, 1936), L’incantesimo (Cukor, 1938) in doppia programmazione con Un grande amore di Beethoven (Gance, 1936); L’ultima modella (Van Der Noss, 1937) in doppia programmazione con L’uomo del giorno (Duvivier, 1936)
Katia (M. Tourneur, 1938) nel 1942 nel 1943 Amanti (Bernard, 1935), L’ombra dell’altra (W. Forst, 1937), La riva del destino (G. Lumprecht, 1939), Il giro del mondo (Cammage, 1939), Femmina del fiume (G. von Bolvary, 1939) La
bisbetica domata (F. Poggioli, 1942), Noi vivi e Addio Kira (Alessandrini, 1942), La maestrina (G. Bianchi, 1942), Avanti c’è posto (Bonnard, 1942) Dall’autunno del 1943
si perdono le tracce della sala, quasi certamente – considerata la vicinanza con la Stazione Centrale (bersaglio strategico dell’aviazione alleata) – danneggiata dai bombardamenti aerei.
Il 17 febbraio 1945, nonostante la città sia allo stremo, al civico 5 di via Fabio Filzi riprende l’attività della sala, ora completamente rinnovata, col nome di
cinema teatro Diamante. Il locale viene inaugurato con alcuni spettacoli teatrali - in particolare Papà Lebonnard (Jean Aicard, 1889; a cura della compagia di Manlio Mannozzi) nei giorni 17/21 febbraio - mentre l’attività cinematografica inizia
il successivo 1 marzo. Si tratta di una sala rionale da 800 posti dotata di platea e galleria, con proiettori Fedi semiautomatici. La programmazione - a partire dall’immediato dopoguerra, fino a metà anni
cinquanta - abbina proiezioni cinematografiche a spettacoli di rivista. In questi anni le pellicole, con alcune eccezioni, sono prevalentemente commedie o drammi popolari; il cinema si colloca tra le terze visioni.
Intorno al 1954 viene abbandonato l’abbinamento alla rivista e anche la qualità della programmazione migliora, con un massiccio inserimento di pellicole hollywoodiane. La gestione della sala mantiene comunque la formula del
doppio spettacolo, anche se in maniera più occasionale e articolata diversamente: l’abbinamento è la proiezione di un film con la diretta di una partita di calcio o di un programma televisivo di grande richiamo. Ad esempio, il
26 aprile 1956 è in cartellone il film Una tigre in cielo (Douglas, 1955) seguito alle 21 dalla trasmissione televisiva Lascia o raddoppia. A partire dalla fine del 1955 e per i successivi due anni, la gestione
del Diamante segue anche il cinema Splendor e le due sale spesso programmano in contemporanea lo stesso film; tra i titoli in contemporanea, ricordiamo: Padri e figli, La sposa troppo bella, Il sole sorgerà ancora. La
sala è sempre classificata tra le terze visioni. Nel 1967 la sala viene promossa tra le seconde visioni e la qualità della programmazione migliora sensibilmente, ospitando anche film d’autore (Petri, Damiani, Argento,
Russell, Renoir, Schlesinger, perfino Chaplin) che all’epoca riscuotevano un notevole successo commerciale; sul finire del 1971 il Diamante viene sottoposto a una mini-ristrutturazione (rinnovo schermo e poltrone) e alla
riapertura il locale viene promosso come “nuovo cinema Diamante”; in seguito il locale passa nei proseguimenti prime visioni, per arrivare nell’autunno del 1974 ad essere classificato tra le prime visioni. In questa fase
tuttavia la qualità media dei film è decisamente modesta: le prime visioni ospitate dal locale di via Filzi sono infatti pellicole di seconda scelta. Tra le pellicole più interessanti ospitate al cinema Diamante
, ricordiamo: Il figlio conteso (Ludwig, 1935) e L’inferno del jazz (Murphy, 1937) nel 1945, La primula Smith (di e con Lesile Howard, 1941) nel 1946, La conquista del West (De Mille, 1936 con Gary Cooper) nel 1947, L’adultera (Coletti, 1945) e Lo sterminatore (Max Nosseck alias Alexander Norris Alexander, 1945) nel 1948, Uomini e topi (Milestone, 1939) nel 1949, Sherlock Holmes (Neill, 1944) nel 1950, Sola
col mio peccato (Rabenalt, 1949) nel 1951, L’uccello del Paradiso (Daves, 1951), Sansone e Dalila (De Mille, 1949) e Damasco ’25 (Bernhardt, 1951 con Humphrey Bogart) nel 1952, Totò a colori (Steno, 1952) nel 1953,
nel 1954: Il mostro della laguna nera (Arnold, 1954), Sarabanda tragica (Dearden, 1948) e Il mago Houdini (Marshall, 1953 con Tony Curtis) nel 1955: Terra lontana (Mann, 1954 con James Stewart), Prigionieri del cielo (Wellman, 1954 con John Wayne), Don Camillo e l’onorevole Peppone (Gallone, 1955),
nel 1956: La lunga linea grigia (Ford, 1955), Il tetto (De Sica, 1956), Eliana e gli uomini (Renoir, 1956) nel 1957: Padri e figli (Monicelli, 1957), La sposa troppo bella (Gaspard-Huit, 1956 con Brigitte Bardot), Il
sole sorgerà ancora (King,1957), La parete di fango (Kramer, 1958), Storia di una monaca (Zinnemann, 1959; con Audrey Hepburn), A qualcuno piace caldo (Wilder, 1959) nel 1960,
nel 1961: La ciociara (De Sica, 1960), Vincitori e vinti (Kramer, 1961), Rocco e i suoi fratelli (Visconti, 1960), Psyco (Hitchcock, 1960), Tototruffa 62 (Mastrocinque, 1961)
Ponte di comando (Gilbert, 1962), Una storia milanese (E. Visconti, 1962), Biancaneve e i sette nani (Hand, 1937), Il giorno più lungo (Annakin, Marton e Wicki, 1962), Le quattro giornate di
Napoli (Loy, 1962) nel 1963, Alle donne ci penso io (Yorkin, 1963; con Frank Sinatra), Che fine ha fatto Totò Baby? (Alessi, 1964) e Per un pugno di dollari (Leone, 1964), Il circo e la sua
grande avventura (Hathaway, 1964) e Week-end a Zuydcoote (Verneuil, 1964) nel 1965, nel 1966: La pattuglia invisibile/Gli eroi del Pacifico (Dmytryk, 1945), Adulterio all'italiana (Festa
Campanile, 1966), Rita la zanzara (Wertmüller, 1966) e I bucanieri (Quinn, 1958) Le 4 giornate di Napoli (Loy, 1962) e I professionisti (Brooks, 1966) nel 1967, La valle delle bambole (Robson, 1967) nel 1968, I due pompieri (Corbucci, 1968), La ragazza con la pistola (Monicelli, 1968 con Monica Vitti) nel 1969, Metti una sera a cena (Patroni Griffi, 1969)
nel 1970: Nell’anno del Signore (Magni, 1969), La prigioniera (Clouzot, 1968), La tenda rossa (Kalatozov, 1969), Nell’anno del Signore (Magni, 1969), I girasoli (De Sica, 1970), Katmandou (Cayatte,
1970), Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (Petri, 1970), Metello (Bolognini, 1970) e Mio zio Beniamino (Molinaro, 1970) nel 1971: Il gatto a nove code
(Argento, 1970), La coda dello scorpione (S. Martino, 1971), Un’anguilla da 300 milioni (Samperi, 1970), L’armata degli eroi (Melville, 1970), Colpo rovente (Zuffi, 1970), Confessione di un commissario di polizia a un procuratore della repubblica (Damiani, 1971)
nel 1972: Luci della città (Chaplin, 1931), Tempi moderni (Chaplin, 1936), Crisantemi per un delitto (Remopir, 1964), Donne in amore (Russell, 1969), Messaggero d’amore
(Losey, 1970), Domenica, maledetta domenica (Schlesinger, 1971), Cane di paglia (Peckinpah, 1972), Er Più: storia d'amore e di coltello (S. Corbucci, 1971), Don Camillo e i giovani d’oggi (Camerini, 1972), Senza
famiglia. Nullatenenti cercano affetto (Gassman, 1972), Cabaret (Fosse, 1972), In nome del popolo italiano (D. Risi, 1972) e Girolimoni il mostro di Roma (Damiani (1972) Giochi d’amore di un’aristocratica (Lemoine, 1973), Giovannona
coscialunga, disonorata con onore (Martino, 1973), nel 1974: Fiore di carne (Verhoeven, 1973), Nuova Guinea: l’isola dei cannibali (Ide, 1974) in prima visione, Il bacio di una morta (Infascelli, 1974), El Topo (Jodorovski, 1970; prima uscita italiana 1974)
nel 1975: La bolognese (Rizzo, 1975), Vieni, vieni amore mio (Caprioli, 1975), Le dolci zie (Imperoli, 1975), Quella età maliziosa (Amadio, 1975) nel 1976: Il compromesso erotico (Bergonzelli, 1976), La padrona è servita (Lanfranchi, 1976), La
campagnola bella (Luca Delli Azzeri alias Mario Siciliano, 1976), Atti impuri all’italiana (O. Brazzi, 1976) Fraulein Kitty (Rumme, 1977), Disposta a tutto (Stegani, 1977; con Eleonora Giorgi).
A partire dalla metà degli anni settanta, la programmazione del Diamante si orienta sempre più verso pellicole di genere erotico: dapprima commedie o drammi erotici, per poi passare a film decisamente più espliciti,
preludio del successivo passaggio a luce rossa. Insieme al Majestic, il cinema di via Filzi può essere considerato una sala milanese a luce rossa “ante litteram”, anche se si differenzia dagli altri locali del genere per le
modalità di gestione: la sala - gestita fin dai primi anni settanta dall’Italcine di Raffaele Guadagno (Maestoso, President, Tonale, Eliseo) - pur proiettando film erotici, mantiene i controlli in sala e il visto di
censura, caso più unico che raro.
Tuttavia, sul finire del decennio la richiesta del mercato si orienta per film sempre più spinti e il genere erotico/porno soft risulta ormai inadeguato. L’Italcine non intende però percorrere questa strada e nel 1980 il
Diamante viene ceduto ad altra gestione che opta per la definitiva conversione a luce rossa. In breve tempo il cinema acquista la fama di essere una delle sale milanesi che proietta i film più spinti, con una
particolare specializzazione per le pellicole di genere "animal". Il locale - che fino a questo momento aveva mantenuto un certo decoro nel suo genere - peggiora, per diventare dai primi anni novanta luogo di
incontri e di prostituzione maschile. Nel 1983 l’introduzione delle nuove norme di sicurezza, in seguito all’incendio del cinema Statuto di Torino, impatta pesantemente su molte sale milanesi; alcune cessano l’attività,
altre chiudono per un certo periodo, per far fronte agli investimenti infrastrutturali necessari (modifica uscite di sicurezza e/o riduzione della capienza). Il Diamante è tra queste ultime e resta chiuso per alcuni mesi nel
1984. La notorietà della sala e la peculiarità della programmazione, consentono al Diamante di ottenere significativi risultati commerciali lungo tutti gli anni ottanta: si tratta di un cinema piuttosto frequentato, dotato
di un ampio pubblico fidelizzato, al punto che nella stagione cinematografica 1986-87 (dal 1 settembre 1986 al 31 maggio 1987), la sala si piazza al 37° posto nella classifica degli incassi lordi delle 78 sale della piazza di
Milano, con un importo pari a 371.911.000 lire, davanti a sale quali Orchidea e le sale 6, 7 e 8 della centralissima Multisala Odeon; l’incidenza dei giorni feriali sull’incasso è del 58,07%, la più alta in assoluto tra i primi
45 cinema di Milano. Tuttavia questo non deve indurre a pensare che il Diamante sia più frequentato nei giorni feriali rispetto ai festivi: fatti i dovuti calcoli, si nota che, mentre l’incasso medio di un giorno feriale è pari
a 862.834 lire, quello dei giorni festivi è pari a 1.358.284 lire. Tra i titoli del periodo erotico: Innocenza erotica (Graver), La calda bestia (Bourriquet) e Rotte a tutte le esperienze (G. Maria) nel 1977.
Tra i titoli del periodo a luce rossa: Superporno girls in un college svedese (Dietrich, 1979) nel 1980, Le porno cameriere (Billiant) nel 1981, Fanny la calda matrigna e Funny sexy girls nel
1984, Caraibi sapore di sesso nel 1988, Provocazione (Vivarelli, 1988, con Moana Pozzi) e La signora e la bestia nel 1989, Tutte le perversioni di Moana (con Moana Pozzi) nel 1990, Mani tra le
gambe nel 1996 e Joy perversa trilogia sessuale nel 1997. Nel 2002 il cinema viene chiuso
su intervento della magistratura, dopo che le forze dell’ordine – in seguito ad un sopralluogo in orario di proiezione - scoprono un giro di prostituzione con ragazzi dell’Europa orientale. Dopo questo episodio, il locale non riapre più e poco tempo dopo vengono avviati i lavori di riconversione dello stabile.
Nello spazio dell’ex-cinema oggi c’è un negozio di abbigliamento.
Manifesti tipografici del cinema Palace: (fonte: Cineteca Italiana – www.lombardiabeniculturali.it) nel 1928 Il ballerino di mia moglie – set immagine nel 1929 Crisi – mag immagine Notte di capodanno a New York – set immagine 1931 Venere moderna – gen immagine La città canora – apr immagine
Vista aerea di via Filzi nel 1958 (per gentile concessione di Marco Ferrari)
Si vedono gli stabili del Pellico e del Diamante foto
Il cinema Diamante negli anni novanta L’ingresso foto* L’insegna a luce rossa (per gentile concessione di Willy Salveghi) foto* La polizia sequestra un film (archivio Corriere della Serai) foto
L’ex cinema Diamante nel maggio 2008: La facciata e l’ingresso
foto 1 – foto 2
Lo stabile verso la Stazione Centrale foto
Lo stabile verso piazza Repubblica foto
L’ex cinema Diamante nell’aprile 2010: La facciata e l’ingresso
foto
Lo stabile verso la Stazione Centrale foto
Lo stabile verso piazza Repubblica foto
Vista aerea dell’ex cinema Diamante (e dell’ex cinema Pellico) nel 2010
Nonostante la ristrutturazione, è ancora visibile lo spazio occupato dal locale foto
Annunci pubblicitari su quotidiani: La primula Smith abbinato a rivista e a documentario sulla fine di Mussolini e Petacci –
tamb. 26 mag. 1946 immagine Terra lontana – tamb. 5 mar. 1955 immagine Il tetto - in contemporanea con lo Splendor –tamb. 1 dic. 1956 immagine A qualcuno piace caldo – tamb. 4 mar 1960 immagine Alle donne ci penso io – 29 nov. 1963 immagine I due pompieri - 22 nov 68 immagine Patton generale d’acciaio – in contemp.con Augusteo, Nazionale e X Cine - 1971 immagine Giovannona coscialunga, disonorata con onore - mag 1973 immagine Donne sopra femmine sotto (Draskovic, 1971) - 20 ott. 1973
(per gentile concess. di Willy Salveghi) immagine Il bacio di una morta in contemporanea con La Fenice - 7 apr. 1974 (per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine El Topo- 30 mag. 1974 (su gentile segnalazione di Stefano Petrella) immagine Quella età maliziosa – 29 mar. 1975 immagine Le dolci zie – 2 dic. 1975 immagine La bolognese – dic 1975 immagine La padrona è servita – 13 mar. 1976 immagine Atti impuri all’italiana – nov. 1976 immagine Fraulein Kitty
- 1 apr. 1977 immagine Rotte a tutte le esperienze (G. Maria) - 23 nov. 1977 immagine Immagini d’amore (Efstradiatis, 1970) – 3 set. 1978
(per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine
Biglietti del cinema 1996 (per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine
Mappa di Milano (via Filzi)
Posizione del cinema immagine
Si ringrazia Willy Salveghi per la collaborazione e il materiale fornito
* l’asterisco segnala foto o materiale di particolare interesse
scheda creata nell’apr.2011; ultimo aggiornamento: lug. 2018
si invitano i numerosi giornalisti e lettori che utilizzano i testi del sito (spesso con semplici copia/incolla) a citare la fonte
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