testo scritto in collaborazione con Marco Ferrari e Willy Salveghi
Il cinema Esperia, situato in viale Premuda 46 (all’angolo con via Macedonio Melloni), viene inaugurato
nel 1927.
Il locale milanese, dotato di platea e galleria (2.000 posti), si colloca tra le sale di seconda visione e ospita quotidianamente spettacoli di rivista abbinati alle proiezioni cinematografiche. La proprietà è del sig. Cisotti.
Tra le pellicole importanti, proiettate all’Esperia, ricordiamo nel 1927: Monsieur Beaucaire (S. Olcott, 1924; con Rodolfo Valentino), Viva lo sport! (S. Taylor, 1925; con. H. Lloyd)
nel 1928 La moglie del centauro (t.o. The Wife of the Centaur, K. Vidor 1924), Jolanda (t.o. idem; R. Vignola, 1924) La carne e il diavolo (t.o. Flesh and the Devil, C. Brown, 1926)
nel 1930 Il primo bacio (t.o. Der erste Kuß; Lamac, 1928) nel 1932 Una meravigliosa notte (A. Volkoff, 1927) e Il vampiro del mare (t.o. The sea bat; Ruggles e
Barrymore, 1930) Uomo dalla scure (Wellman, 1931) nel 1933 nel 1934 Io sono un evaso (LeRoy, 1933), Fuggiaschi (t.o. Fluchtlinge, G. Ucicky, 1933) e Lady Lou (Sherman, 1933)
nel 1935 20000 anni a Sing Sing (t.o.20,000 Years in Sing Sing; M. Curtiz, 1932), Abbasso le donne (t.o. Dames, R. Enricht, 1934), La signorina curiosa (t.o. Ladies Should Listen, F. Tuttle, 1934), Marinai all’erta (t.o. Here Comes the Navy, L. Bacon, 1934), Una notte d’amore (V.
Schertzinger, 1934) nel 1936 L’uomo che ritrovò se stesso (J. Cromwell, 1933), I ragazzi della via Paal (t.o. No Greater Glory, F. Borzage, 1934), La donna del mio cuore (E. Waschneck, 1935), L'amato vagabondo (Bernhardt,
1936) nel 1938 La valle della sete (E. Cline, 1935), L’arte e gli amori di Rembrandt (A. Korda, 1936), Avventura a mezzanotte (t.o. It's Love I'm After; A. Mayo, 1937), Sposiamoci in quattro (Thorpe, 1937), La
danza degli elefanti (Flaherty e Korda, 1937), Gli ultimi 4 di Santa Cruz (t.o. Die Letzten Vier von Santa Cruz, W. Klinger, 1936), Il bandito della Casbah (Duvivier, 1936), Femmina dei porti (t.o. Devil’s Playground, E. Kenton, 1937), Milionario su misura (Curtiz, 1937), Piccoli G Men (McGunn, 1937), Regine della notte (G. Wiles, 1937)
nel 1939 Incantesimo (Cukor, 1938), Belle o brutte si sposan tutte (Bragaglia, 1939); Torna caro ideal (Brignone, 1939) nel 1940; Una romantica avventura (Camerini, 1940) e La gerla di papà Martin (Bonnard, 1940), nel 1941
Il nome deriva dal latino hesperia e significa, tra le altre cose, tramonto: un termine decisamente appropriato per una sala cinematografica e tutt’ora utilizzato da alcuni cinema italiani (ad esempio a Padova, Alcamo e
Bastia Umbra). A Castelfranco Veneto ci si spinge fino ad utilizzare il termine latino per la Multisala Hesperia. Va inoltre ricordato che negli anni dieci era ben nota la diva del muto Hesperia (Olga Mambelli, 1885-1959) al
cui nome, quasi certamente, si ispira innanzi tutto il locale di viale Premuda. Infine c’era la lussuosa motonave Esperia (varata nel 1919) la quale venne affondata, a poche miglia dal porto di Tripoli, dai siluri di un
sommergibile inglese: era il 20 agosto 1941. Circa un mese dopo sul Corriere della Sera si annuncia che il nuovo nome del cinema Esperia, in fase di riammodernamento, sarebbe stato quello di cinema Cielo. Può darsi che la
tragedia della motonave abbia convinto i gestori del locale ad abbandonare un nome segnato ora da un grave lutto (anche se i tempi appaiono abbastanza ristretti).
Il 4 ottobre 1941,
il locale, ampiamente ristrutturato, si trasforma nel cinema Cielo: il nuovo nome allude ai numerosi punti luminosi che luccicano nel soffitto, quasi ad evocare un cielo stellato. Nella rinnovata, ampia sala (circa 1200
posti) non compaiono più spettacoli di rivista. L’entrata del cinema è su viale Premuda e si accede all’atrio mediante tre distinti ingressi. La cassa frontale è spostata sul lato sinistro; andando poi verso la sala, si
trovano tre ingressi alla platea. Ai lati dell’ingresso centrale della platea si trovano le scale per l'accesso alla galleria; una terza scala di accesso alla galleria è ubicata già nell’atrio, sul lato destro. Di fronte
alla scala sinistra di accesso alla galleria e all'analogo ingresso laterale della platea, sono presenti i bagni (che servono sia per gli spettatori della platea, sia per quelli della galleria). Entrando in platea
dall'ingresso centrale ci si trova in un piccolo slargo dove sono posizionate, su entrambi i lati, quattro file da quattro/cinque poltrone ciascuna. Se invece si accede alla platea attraverso gli ingressi laterali, ci si
imbatte in una doppia fila di tendoni, separati da un piccolo corridoio. Fino al 1963 (con l’eccezione del biennio 1951-52, durante il quale il Cielo si colloca tra le seconde visioni) la sala rimane confinata nel vasto
numero delle terze visioni; in seguito viene stabilmente promossa nel più ristretto numero delle seconde visioni. La gestione è curata dalla ENIC (poi E.C.I), circuito che curava anche le proiezioni sulle navi da crociera
delle tratte da Genova, Trieste e Venezia; caratteristica delle macchine Cinemeccanica 35mm con testata magnetica del Cielo è infatti quella di provenire proprio da una nave, come testimoniato da una targhetta sui proiettori.
Nei primi anni settanta, l’atrio del Cielo è tinteggiato di azzurro scuro; di fronte all'ingresso è presente una vetrina espositiva con scarpe ortopediche il cui slogan pubblicitario informa che quel tipo di calzature alza
la statura fino a 5cm. Nel 1975 il cinema viene chiuso per rinnovo: il colore delle parti comuni (atrio, salita alla galleria, esterno galleria) viene cambiato da azzurro scuro ad arancione; vengono sostituite le lampade
delle parti comuni; cambiate le poltrone di platea e galleria, ora molto più comode rispetto a quelle precedenti; inoltre, all’esterno del locale, sulla pensilina viene posizionato un cassone, retro illuminato con lampade al
neon, sul quale è presente la scritta nera in corsivo, su fondo arancione, "cinema cielo cinema". Tra le pellicole ospitate dalla sala, ricordiamo: Arrivederci Francesca (Käutner, 1941), Intermezzo (Ratoff, 1939) nel 1941
nel 1942: Teresa Venerdì (De Sica, 1941) e Un garibaldino al convento (De Sica, 1942), Catene invisibili (Mattoli, 1942), Un pilota ritorna (Rossellini, 1942), Albergo Nord (Carné, 1938)
nel 1943: Il porto delle nebbie (Carné, 1938, con Jean Gabin), Colpi di timone (Righelli, 1942) e Malombra (Soldati, 1942) nel 1944: Tristi amori (Gallone, 1943), Campo de’ fiori (Bonnard, 1943), Il barone di Munchausen (Baky, 1943; a colori) e Enrico IV (Pastina, 1943)
Nina, non far la stupida (Malasomma, 1937) nel 1945; nel 1946: Sciuscià (De Sica, 1946), O’ sole mio (Gentilomo, 1946), Noi siamo le colonne (Goulding, 1940; con Stanlio e Ollio) L’ammaliatrice (Clair, 1941) e Il sole sorge ancora (Vergano, 1946) nel 1947, Amleto (Olivier,
1948) e Preferisco la vacca (McLeod, 1946) nel 1948, nel 1949: Allegri gemelli (Lachman, 1936), Arco di trionfo (Milestone, 1947), Nebbie del passato (Fisher, 1948) e I tre caballeros (Ferguson, Geronimi e altri, 1944, cartoni Disney)
Il diritto di uccidere (N. Ray, 1950) nel 1951, nel 1952: Rashômon (Kurosawa, 1950), Totò e i re di Roma (Monicelli, 1952), Mentre Parigi dorme (Carné, 1946) e Sensualità (Fracassi, 1952),
nel 1953: Gli occhi che non sorrisero (Wyler, 1952), Adolescenza torbida (Bunuel, 1950), Il ritorno di Don Camillo (Duvivier, 1953) e Il cavaliere della valle solitaria (Stevens, 1952)
nel 1954: Il grande caldo (Lang, 1953), Casa Ricordi (Gallone, 1954) e Giuseppe Verdi (Matarazzo, 1953) L’oro di Napoli (De Sica, 1954) e L’ultimo Apache (Aldrich, 1954) nel 1955, Quando
la moglie è in vacanza (Wilder, 1955) nel 1956, L’uomo che sapeva troppo (Hitchcock, 1956), Sfida all'O.K.Corral (Sturges, 1957), nel 1958: I miserabili (Le Chanois, 1958), Il commissario Maigret (Delannoy, 1958), Belle ma povere (Risi,
1957) Un dollaro d’onore (Hawks, 1959), Il vedovo (Risi, 1959), nel 1960: Adorabile infedele (King, 1959), Il terzo uomo (Reed, 1949) e Gli strangolatori di Bombay (Fisher, 1959)
nel 1961: Cenerentola (Geronimi, Jackson e Luske, 1950, cartoni Disney), Rocco e i suoi fratelli (Visconti, 1960), Tutti a casa (Comencini, 1960) e Exodus (Preminger, 1960), Totòtruffa ‘62 (Mastrocinque, 1961), Cavalcarono insieme (Ford, 1961)
Vincitori e vinti (Kramer, 1961) e Tempesta su Washington (Preminger, 1962) nel 1962, nel 1963: La grande fuga (Sturges, 1963), L’amore difficile (Lucignani, Manfredi, 1962), I
cinque volti dell'assassino (Huston, 1963), nel 1964: Tom Jones (Richardson, 1963), Liolà (Blasetti, 1964), Sedotta e abbandonata (Germi, 1964), Italiani brava gente (De Santis, 1964), L’idolo di Acapulco (Thorpe, 1963)
nel 1965: Agente 007 licenza di uccidere (Young, 1962), Il compagno Don Camillo (Comencini, 1965) nel 1966: Una splendida canaglia (Kershner, 1966), Il volo della fenice (Aldrich, 1965, con James Stewart), Missione speciale Lady Chaplin (De Martino, 1966), Viaggio allucinante (Fleischer, 1966), Un
uomo, una donna (Lelouch, 1966), Mi vedrai tornare (Fizzarotti, 1966) nel 1967: La Bibbia (Huston, 1966), L’arcidiavolo (Scola, 1966), L’immorale (Germi, 1967) e Incompreso (Comencini, 1966)
Chimera (Fizzarotti, 1968), I giorni dell’ira (Valerii, 1967) nel 1968 nel 1969: I due invincibili (Mc Laglen, 1969), Doppia immagine nello spazio (Parrish, 1969), Barbagia - La società del malessere (Lizzani, 1969), La battaglia di El Alamein (Ferroni, 1969), Diabolicamente
tua (Duvivier, 1968) e Ben Hur (Wyler, 1959), nel 1970 L'altra faccia del pianeta delle scimmie (Post, 1969), Cuori solitari (Giraldi, 1969), I girasoli (De Sica, 1970), Colpo rovente (P. Zuffi), La morte bussa due volte (Philipp, 1969), Splendori
e miserie di Madame Royale (Caprioli, 1970), , L’uomo venuto dalla pioggia (Clement, 1970) nel 1971 Cromwell-Nel suo pugno la forza di un popolo (Hughes, 1970), Comma 22 (Nichols, 1971), L’uomo dalle due ombre (Young, 1971), Grand Prix (Frankenheimer, 1966; ried.) e Il
prigioniero di Zenda (Thorpe, 1952) nel 1972 Quattro mosche di velluto grigio (Argento, 1971), King Kong (Cooper e Schoedsack, 1933), La mala ordina (Di Leo, 1972), Milano calibro 9 (Di Leo, 1972), Il piccolo grande uomo (Penn,
1970), Corvo rosso, non avrai il mio scalpo (Pollack, 1972), Il dottor Zivago (Lean, 1965; ried.) e Dio perdona... io no! (Colizzi, 1967) nel 1973 Il richiamo della foresta (Annakin, 1972, con Charlton Heston), Il terrore con gli occhi storti (Steno, 1972) e
Arancia meccanica (Kubrick, 1971) Sessomatto (Risi, 1973) e Il bacio di una morta (Infascelli, 1974) nel 1974, nel 1975 Storie di vita e malavita (Lizzani, 1975), L’arrivista (Granier-Deferre, 1974), Romanzo popolare (Monicelli, 1974), C’eravamo tanto amati (Scola, 1974), L’esorcista (Friedkin, 1973), La tigre di Eschnapur (Lang, 1958), Il texano dagli occhi di ghiaccio (Eastwood, 1975)
nel 1976 Il padrone e l’operaio (Steno), C’era una volta il West (Leone, 1968; ried.), La prima notte di quiete (Zurlini, 1972), Il gatto mammone (Cicero, 1975), Cattivi pensieri (Tognazzi, 1976), L’eredità
Ferramonti (Bolognini, 1976) e Un genio, due compari e un pollo (Damiani, 1975) nel 1977 Signore e signori buonanotte (Monicelli, Loy, Magni, 1976), Tutti gli uomini del presidente (Pakula, 1976), L’ultima donna (Ferreri, 1976), Al piacere di rivederla (Leto, 1977),
Barry Lyndon (Kubrick, 1975), Professione assassino (Winner, 1972) nel 1978 Amarcord (Fellini, 1973), Un uomo chiamato cavallo (Silverstein, 1970) e La grande corsa (Edwards, 1965)
nel 1979 Sinfonia d’autunno (Bergman, 1978), Il vizietto (Molinaro, 1978), Oggi a me domani a te (Cervi, 1968) nel 1980 Sesso nero (D'Amato, 1978), Pollice da scasso (Friedkin, 1978).
La sala nel biennio 1979-80 inizia a proporre film sexy-erotici, per poi entrare a far parte, nella seconda metà del 1980, del circuito a luce rossa con la gestione GE.AD. - che segue anche altri cinema hard:
Giardini, Impero e Tiziano. Nei pomeriggi dei primi anni ottanta, era consuetudine dei ragazzi liceali, non sempre maggiorenni, andare a vedere un film porno al Cielo, ben sapendo che la cassiera spesso chiudeva un occhio e
non pretendeva l’esibizione di un documento d’identità. Negli ultimi anni di attività la galleria rimane aperta al pubblico, contrariamente a quanto accadeva in molte sale a luci rosse, poiché gli spettatori erano più radi
che in passato e in questo modo si risparmiava sulla pulizia e soprattutto sui controlli, essendo più facile, in galleria, non essere visti in atteggiamenti oltre limite della decenza. Inoltre viene aperto un ulteriore ingresso
su via Melloni, utilizzato dagli spettatori che non vogliono dare nell'occhio entrando e uscendo; in seguito tale ingresso viene però chiuso e ne viene ricavata una piccola direzione. Ulteriori lavori di ammodernamento portano
alla creazione di una toilette finora assente in galleria al posto della vecchia direzione, spostata nell'atrio. Con gli anni novanta, l’home video e le televisioni private mettono in ginocchio il consumo di film porno al
cinema e, pure resistendo più a lungo di altre sale, alla fine anche il Cielo si arrende. Tra i film proiettati in quest'ultima fase ricordiamo: Mia moglie l'eroticissima e Sex erotic libido nel 1981, Peccato carnale nel 1984, Ragazze roventi a Beverly Hills e Super
maschi per mogli viziose nel 1987, Sogni indecenti nel 1988, La palestra dei piaceri particolari nel 1991, Le magnifiche porcelline e Annie erotic nel 1996. Il cinema
chiude nella seconda metà del 1997; inizia allora un lento disfacimento denunciato per anni sulle pagine dei giornaletti di quartiere. Curiosamente, alla chiusura del cinema, le pagine degli spettacoli indicano il cinema
Cielo come "chiuso per restauri", forse perchè non è ancora ben delineato il futuro della sala. Intanto iniziano ad apparire dei foglietti pubblicitari sui portalocandine della facciata che invitano gli spettatori a
recarsi in altre sale hardcore in provincia, probabilmente facenti parte dell'ultimo circuito. Al posto del cinema Cielo sorge un edificio residenziale, ultimato nel 2009 Nel 2004 la compagnia ERT dedica al cinema Cielo -
e ai suoi frequentatori dell'ultimo periodo a luci rosse - un inconsueto spettacolo teatrale che rende il ricordo di questa sala ancora "viva". La commedia è denominata appunto "Cinema Cielo" - autore Danio
Manfredini - che vince il Premio UBU per la miglior regia e viene rappresentata nel 2006 al Teatro dell' Elfo di Via C.Menotti (ex X-Cine)(*), poi in diverse città italiane e francesi. Nell'autunno 2011 la rappresentazone
teatrale è nuovamente in cartellone a Milano, al Teatro Franco Parenti (ex Ars-Continental-Pier Lombardo).
Il cinema Esperia nel 1927 (su gentile segnalazione di Stefano Petrella)
La sala foto*
Manifesti pubblicitari del cinema Esperia (fonte: Cineteca Italiana – www.lombardiabeniculturali.it) nel 1928 Jolanda – ago immagine La moglie del centauro – ott immagine La carne e il diavolo immagine 1934 Fuggiaschi - dic immagine nel 1935 Abbasso le donne – 28 mar immagine Marinai all’erta – apr immagine Una notte d’amore - apr immagine 20.000 anni a Sing Sing immagine La signorina curiosa immagine 1936 L’uomo che ritrovò se stesso immagine I ragazzi della via Paal immagine 1937 La donna del mio cuore immagine 1938 Piccoli G Men– gen immagine La valle della sete– gen immagine Regine della notte– 3-6 giu. immagine Avventura a mezzanotte – 16-19 giu. immagine L’arte e gli amori di Rembrandt – 20-22 giu. immagine Femmina dei porti – 23-26 giu. immagine Milionario su misura – 27-29 giu. immagine Gli ultimi 4 di Santa Cruz immagine
Il cinema Esperia negli anni trenta (per gentile concessione di Marco Ferrari)
Viale Premuda verso piazza Tricolore e dettaglio dello stabile foto 1 - foto 2
Il cinema Cielo a luci rosse negli anni ottanta (per gentile segnalazione di Willy Salveghi)
L’ingresso foto*
Cinema Cielo nel 2000 (per gentile concessione di Willy Salveghi)
Lo stabile in rovina e l’insegna foto 1 – foto 2*
Piantina illustrativa della struttura del cinema (ricostruzione a cura di Marco Ferrari; ottobre 2011) immagine*
Medesimo spazio urbano nell’agosto 2008 Il cantiere verso porta Venezia foto
Il cantiere verso piazza Cinque Giornate foto 1 – foto 2
Vista aerea del medesimo spazio urbano (2008) foto
Nuovo condominio nel gennaio 2010 L’edificio residenziale verso porta Venezia foto 1 – foto 2
L’edificio residenziale verso p. Cinque Giornate foto
Nuovo condominio nell'ottobre 2011 (per gentile concessione di Willy Salveghi)
La facciata e il lato su via Melloni foto 1 - foto 2
Imminente apertura del cinema Cielo Annuncio sul Corriere della sera – 26 set. 1941 immagine
Articolo sul cinema Cielo in demolizione (2006) (per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine
Annunci pubblicitari su quotidiani 'O sole mio- tamb. 26 mag.1946 immagine I cinque volti dell’assassino – 29 nov. 1963 immagine Liolà - 1 mar. 1964 immagine L’idolo di Acapulco (Thorpe, 1963) - 17 apr. 1964 immagine Italiani brava gente - 19 nov. 1964 immagine Mi vedrai tornare – apr. 1966 immagine Missione speciale Lady Chaplin - 21 ott.1966
(per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine Una splendida canaglia -30 ott.1966
(per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine Viaggio allucinante – nov. 1966 immagine Chimera – nov. 1968 immagine Diabolicamente tua – mar. 1969 immagine La straordinaria fuga dal campo 7a - 1969 immagine Barbagia – nov. 1969 immagine I due invincibili - 29 dic. 1969 (per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine La morte bussa due volte nel 1970 immagine Colpo rovente – mag. 1970 (per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine Finalmente le mille e una notte - 3 gen 1973
(per gentile concessione di Stefano Petrella) immagine Blue Obsession (Mathot) - mag. 1981(per gentile conc. di Marco Ferrari) immagine
Biglietti del cinema - anni settanta (per gentile concess. di Giuseppe Tonna) immagine
Timbri del cinema -feb. 1985 e ott.1990 (per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine
La diva Hesperia (Olga Mombelli) foto
La motonave Esperia
foto
Aggredito per rapina il cassiere del Cielo (su gentile segnalazione di Willy Salveghi) Articolo Corriere della Sera, 31 gen. 1997 immagine
Spettacolo teatrale "Cinema Cielo" Cinema Cielo di Danio Manfredini (su gentile segnalazione di Raffaele Fioretto) Articolo dal sito www.nonsolocinema.com immagine Immagini dallo spettacolo Cinema Cielo, 2009 (su gentile segnalazione di Willy Salveghi) imm. 1 - imm. 2
Volantino dello spettacolo al Teatro Franco Parenti - 15-18 dic.2011 (per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine
Mappa di Milano (c. XXII marzo)
Posizione del cinema immagine
scheda creata nel mag. 2010; ultimo aggiornamento: lug.2018
Si ringrazia il signor Raffaele Fioretto per le informazioni fornite
* l’asterisco segnala foto e materiale di particolare interesse
si invitano i numerosi giornalisti e lettori che utilizzano i testi del sito (spesso con semplici copia/incolla) a citare la fonte
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