testo scritto in collaborazione con Marco Ferrari e Willy Salveghi
Al civico numero 25 di via Galeno, traversa di viale Monza in zona Villa San Giovanni/Precotto, nell’autunno del 1958 inizia l’attività il cinema Giada.
Si tratta di una sala da 1000 posti, dotata di platea e galleria con una particolarità nella struttura dell’edificio: è presente una scala esterna in ferro per l’accesso alla cabina di proiezione, dotata di macchine Prevost
manuali a carboni. Il nome scelto, semplice e diretto, richiama la pietra minerale verde usata spesso come ornamento, a cui alcuni popoli attribuivano qualità magiche e terapeutiche. Il Giada completa il quadro delle sale di
viale Monza che, partendo dal Loreto (*) nell’omonimo piazzale, prosegue con Argo (*) e ABC (*) per arrivare ai locali di Sesto San Giovanni. Il cinema fa
parte dell’ondata tardiva di sale rionali che – dopo il boom tra il 1921 e il 1945 – si aprono ancora in città: sono cinema periferici di terza visione, ubicati oltre la circonvallazione esterna, con una programmazione di pellicole minori di carattere popolare.
Il Giada si rivolge soprattutto al pubblico del quartiere, senza alcuna presenza di annunci (tamburini o flani) sui quotidiani. Nei primi anni di attività, la programmazione alterna pellicole d’avventura e commedie
americane – numerosi i film interpretati da Tony Curtis - a commedie e film drammatici italiani. Sul finire degli anni sessanta, la qualità della programmazione migliora e il cinema mette in cartellone anche pellicole d’autore,
uscite negli anni precedenti, spesso già ampiamente sfruttate sia dalle sale del centro, sia dalle cosiddette sale di “seconda fascia”. Nei primi anni settanta la programmazione del locale offre spesso film western, sia
americani, sia italiani alternati a pellicole di serie B di vario genere, tra le quali abbondano i film con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Le locandine relative alla programmazione settimanale del Giada sono esposte nei bar
da Precotto fino a Sesto S. Giovanni. Come altre sale di terza visione, nell’atrio del Giada è presente un tabellone retro-illuminato che riporta la programmazione settimanale del locale: un riquadro piccolo è destinato al
giorno della settimana, mentre il riquadro principale contiene il titolo del film in programmazione quel giorno e gli attori principali. Non essendo disponibile apposita cartellonistica, i titoli dei film all’interno del
tabellone sono tutti scritti a mano. In linea con l’attività, fin dall’inizio il locale viene classificato tra le terze visioni e tale rimarrà negli anni seguenti fino al passaggio a sala d’essai. Nell’autunno del 1977
avviene un cambio di gestione e il cinema rimane chiuso per ristrutturazione alcuni mesi. A partire dall’ottobre 1978, la gestione è a cura di Raul Della Cecca che, oltre a curarne la programmazione insieme a quella del Porpora
(*), si occupa della preparazione dei volantini con i programmi delle rassegne, tutti realizzati personalmente a mano. Con l’arrivo di Della Cecca, la programmazione del Giada ha un salto di qualità: il locale nel 1981
aderisce al circuito d’essai, modifica il nome in Giada - Musica e Spettacolo
e si specializza in film musicali, con apertura solo serale, alternata a concerti dal vivo; infatti proprio in quel periodo avviene l'apposita costruzione di un palco teatrale fisso in legno, che prima non esisteva nonostante la grandezza della sala e la creazione di camerini sul retro, ricavati da spazi inutilizzati, nonchè il rinnovo del'impianto di diffusione sonora.
Così rinnovato il Giada avvia una regolare attività concertistica mentre al mattino il locale viene spesso utilizzato da cantanti celebri per le prove teatrali o musicali prima dell’avvio della tournée. Tra gli altri, il
Giada ospita Gaber, Battiato, i Pooh, Claudio Lolli. Nell’aprile 1981 vi si tiene il 1° Festival Milano Rock. Nel 1982 il Giada riscontra un discreto successo con il film 1941 – Allarme a Hollywood (Spielberg, 1979 con John Belushi) che rimane in cartellone per alcuni mesi.
Tra le pellicole più interessanti proiettate al Giada ricordiamo Le fatiche di Ercole (Francisci, 1958 con Steeve Reeves e Sylvia Koscina) e La vera storia di Jess il bandito (Ray, 1957) nel 1958, Mezzanotte a San Francisco (Pevney, 1957 con Tony Curtis), Un certo sorriso (Negulesco, 1958), La palude maledetta (Cornfield, 1957), Contrabbandieri a Macao (Maté, 1953 con Tony Curtis), Il
grido (Antonioni, 1957), A Parigi in vacanza (Lacombe, 1957), I vampiri (Freda, 1957) e La nonna Sabella (Risi, 1957) nel 1959, I cacciatori (Powell, 1958, con Robert Mitchum) nel 1960, La
morte viene dallo spazio (Heusch, 1958) e Il segno della legge (Mann, 1957 con Henry Fonda, Anthony Perkins) nel 1960, Il cavaliere del castello maledetto (Costa, 1959), La ragazza sotto il lenzuolo (Girolami, 1961) e Le cameriere (Bragaglia, 1959) nel 1961, Odissea nuda (Rossi, 1961 con Enrico Maria Salerno), Gerarchi si muore (Simonelli, 1962), Le frontiere dei Sioux (Sears, 1953) e Io
bacio, tu baci (Vivarelli, 1961) nel 1962, Paris blues (Ritt, 1961 con Paul Newman), La squadra infernale (Coleman, 1961), Lo smemorato di Collegno (Corbucci, 1962 con Totò) e Sotto la minaccia (Keller, 1957) nel 1963, Amore ritorna (D. Mann, 1961), Il circo degli orrori (Hayers, 1960), Il traditore di Fort Alamo (Boetticher, 1953 con Glenn Ford), La valle dei lunghi coltelli (Reinl, 1963), Il boia aspetterà (Vernay, 1960), Il rifugio dei dannati (Francio, 1963) e I tre spietati (Marchent, 1963) nel 1964, La legge del fuorilegge (Claxon, 1963), Gli
artigli invisibili del dottor Mabuse (Reinl, 1962), Sfida a Rio Bravo (Demicheli, 1964), Topkapi (Dassin, 1964) e Ulisse (Camerini, 1954 con Kirk Douglas e Silvana Mangano) nel 1965, I cinque volti dell’assassino (Huston, 1963), I quattro inesorabili (Zeglio, 1965), Casanova 70 (Monicelli, 1965 con Marcello Mastroianni),
Per qualche dollaro in più (Leone, 1965) e Sotto l’albero yum yum (Swift, 1963) nel 1966, I due toreri (Simonelli, 1964 con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia), Quando l’amore se n’è andato (Dmytryk, 1964) e Bolide rosso (Sherman, 1954 con Tony Curtis) nel 1967, Johnny Yuma (Guerrieri, 1966), Il padre di famiglia (Loy, 1967 con Nino Manfredi), Un uomo, una donna (Lelouch, 1966 con Anouk Aimée e Jean Louis Trintignant), Banditi a Milano (Lizzani, 1968 con Gian Maria Volonté) e La calda notte dell’ispettore Tibbs (Jewison, 1967 con Sidney Poitier e Rod Steiger) nel 1968, Teorema (Pasolini, 1968), Scusi, facciamo l’amore? (Caprioli, 1968),
Il buono, il brutto e il cattivo (Leone, 1966 con Clint Eastwood) nel 1969, nel 1970 Nevada Smith (Hathaway, 1966 con Steve McQueen), Il Prof. Dott. Guido Tersilli primario della clinica
Villa Celeste convenzionata con le mutue (Salce, 1969 con Alberto Sordi), Satiricosissimo (Laurenti, 1970 con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia), Natascia – l’incendio di Mosca (Bondarciuk, 1965), Il cervello da un miliardo di dollari (Russell, 1967 con Michael Caine), Joe
Bass l’implacabile (Pollack, 1968 con Burt Lancaster), Io sono perversa (March, 1969), L’arcidiavolo (Scola, 1966 con Vittorio Gassman), Don Franco e Don Ciccio nell’anno della contestazione (Girolami, 1970 con Lino Banfi, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia), La parmigiana (Pietrangeli, 1963), Quarta parete (Bolzoni, 1968)
nel 1971 Wanted (Calvin Jackson Padget alias Giorgio Ferroni, 1967 con Giuliano Gemma), La caccia (Penn, 1966 con Marlon Brando e Jane Fonda), La stella del Sud (Hayers, 1968 con Orson Welles e Ursula Andress), Contratto per uccidere (Siegel, 1964 con Lee Marvin, John Cassavetes), La
rossa maschera del terrore (Hessler, 1968 con Vincent Price e Christopher Lee), La casa degli amori particolari (Masumura, 1964), Sartana nella valle degli avvoltoi (Roberto Mauri alias Robert Morris, 1970), Dio perdona…io no! (Giuseppe Colizzi, 1967 con Terence Hill e Bud Spencer)
nel 1972 Il furto è l’anima del commercio (B. Corbucci, 1971), La città degli acquanauti (I. Allen, 1971), La spina dorsale del diavolo (Fulgozi e Kennedy, 1970), Se incontri Sartana, prega per la tua morte (Gianfranco Parolini, alias Frank Kramer, 1968), Senza movente (Labro, 1971 con Jean-Louis Trintignant e Dominique Sanda), L’altra faccia del pianeta delle scimmie (Post, 1970), I
tre della croce del Sud (Ford, 1963 con John Wayne), A.A.A. Ragazza affittasi per fare bambino (Bridges, 1970), Supponiamo che dichiarino la guerra e che nessuno ci vada (Averback, 1970 con Tony Curtis), Faccia a faccia (Sollima, 1967 con Tomas Milian, Gian Maria Volonté), Morire d’amore (Cayatte, 1971 con Annie Girardot), 1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra (Sagal, 1971 con Charlton Heston), Conoscenza carnale (Nichols, 1971 con Jack Nicholson)
Via col vento (Fleming, 1939) nel 1973, Decameron proibitissimo (Martinelli, 1972), Operazione San Pietro (Fulci, 1967), Korang la terrificante bestia umana (Cardona, 1974) nel 1974, Agente
007 – L’uomo dalla pistola d’oro (Hamilton, 1974) nel 1975, Giubbe rosse (Joe D'Amato alias Aristide Massaccesi, 1975 con Fabio Testi), Detective’s Story (Smight, 1966 con Paul Newman), Contratto marsigliese (Parrish, 1973 con Michael Caine), Agente
007 - Thunderball: Operazione tuono (Young, 1965) nel 1976, Una 44 Magnum per l’ispettore Callaghan (Post, 1973 con Clint Eastwood), Alfredo, Alfredo (Germi, 1972 con Dustin Hoffman e Stefania Sandrelli) e L'ultimo
treno della notte (Lado, 1975) nel 1976, Peccati sul letto di famiglia (Gerard, 1975) e L’ultima donna (Ferreri, 1976 con Ornella Muti e Gerard Depardieu) nel 1977.
Tra le pellicole più interessanti proiettate al Giada - Musica e Spettacolo ricordiamo: il documentario C'era una volta Hollywood (Haley jr, 1974) nel 1978, Ratataplan (Nichetti, 1979), Inferno (Argento, 1980) e Il dittatore dello stato libero di Bananas (Allen, 1971) nel 1980, 1941
– Allarme a Hollywood (Spielberg, 1979 con John Belushi) nel 1981 e ripreso anche nel 1982, La pazza storia del mondo (Brooks, 1981), L’ultimo spettacolo (Bogdanovich, 1971) e Tess (Polanski, 1979) nel 1982.
La prima metà degli anni ottanta, caratterizzati dalla devastante e selvaggia concorrenza delle televisioni private e dall’introduzione nel 1983 di nuove e onerose norme di sicurezza in seguito all’incendio del cinema
Statuto di Torino, è fatale per molte sale milanesi decentrate. Il Giada non fa eccezione e cessa l’attività nell’autunno 1983.
L'ex Cinema Giada, opportunamente ristrutturato, diviene una chiesa chiamata Iglesia Ni Cristo, frequentata dalla comunità filippina. Curiosamente, proprio di fronte al Giada (Via Galeno 32), in quegli stessi anni è in
attività il cinema parrocchiale Cristo Re (oggi Teatro Villa), facente parte della chiesa omonima
Al momento non siamo ancora riusciti a trovare una foto d’epoca del cinema Giada in attività.
Invitiamo tutti i visitatori del sito, cinefili, storici, milanesi, navigatori, curiosi ad aiutarci nella ricerca.
L’ex cinema Giada – mar. 2008/set. 2011: La facciata foto
L’edificio verso viale Monza foto 1 – foto 2
L’edificio verso via Breda foto 1 – foto 2
Vista aerea dell’ex cinema nel 2010 foto
Materiale promozionale Cartone originale, disegnato da Raul Della Cecca, utilizzato
per il logo e per l'insegna (ott 1978) (per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine
Articoli da giornali: “Specializzazione delle sale a Milano” – Il Giornale dello Spettacolo
15 marzo 1982 (per gentile concessione di Marco Ferrari) immagine
Biglietto del cinema Giada (per gentile concessione di Marco Ferrari)
(1982)
immagine
Mappa di Milano (zona Precotto)
Posizione del cinema immagine
(*): vedasi relativa scheda
Si ringrazia il signor Raul Della Cecca per la consulenza, il materiale e le notizie fornite
Si ringrazia il signor Raffaele Fioretto per le informazioni integrative fornite
|