testo scritto in collaborazione con Marco Ferrari
Intorno al 1940 al civico 19 di via Scipio Slataper – non lontano da piazzale Lagosta - inizia l’attività il cinema Istria: il locale prende il nome dall’omonima piazza, situata nelle immediate vicinanze. Giova ricordare che nel 1940 l’Istria faceva del regno d’Italia.
Il progetto è opera dell’architetto Mario Cavallè: si tratta di una sala da 1100 posti costituita da platea (680 posti su una superficie di 600 metri quadri) e galleria (420 posti su una superficie di 350 metri quadri), con
una volumetria complessiva di 6600 metri cubi e superfici assorbenti che occupano 836 metri quadri. La struttura portante è costituita da una serie di grossi archi in cemento armato; la galleria - alla quale si accede
mediante due scalinate curve secondo il modello del Radio City Music Hall caro a Cavallé e già utilizzato per il cinema Astra - è strutturata a sbalzo ed ha una struttura portante costituita da una serie di travi disposte
parallelamente all’asse maggiore e ad una serie di colonne disposte lungo la parete dell’atrio. La pavimentazione del locale è in marmo. Si tratta di una sala appartenente alla terza fascia di locali della mappa urbana
milanese: cinema-teatri di terza visione che si inseriscono nel bacino dei piccoli locali rionali. Le sale di questo tipo, aperte sul finire degli anni trenta, hanno il vantaggio competitivo, rispetto alle concorrenti già
presenti e operanti da anni, di poter offrire al pubblico ambienti spaziosi, dotati di impianti e arredi nuovi. La programmazione è di carattere popolare, prevalentemente drammi e commedie di produzione italiana: negli anni
quaranta, vengono proiettate soprattutto pellicole di terza visione, uscite diversi mesi prima nelle sale del centro. Sul finire del 1943 il locale sospende la programmazione, per riprenderla nei primi mesi del 1944: la causa
dell’interruzione può essere riconducibile a danni dovuti ai bombardamenti dell’agosto 1943 oppure ad altre conseguenze belliche. Anche nei primi mesi del 1945 la sala sembra inoperante, probabilmente per motivi analoghi. La
programmazione inizia ad apparire nelle pagine dei quotidiani milanesi a partire dal 1942, che riportano come generico indirizzo “viale Zara”. Nel dopoguerra, la programmazione propone prevalentemente commedie italiane e
pellicole d’avventura americane. Nell’autunno del 1954 il locale chiude per un paio di mesi per ammodernamento degli impianti e riapre in dicembre, in tempo per le uscite cinematografiche legate alle festività
natalizie. Ancora negli anni cinquanta, l’Istria si rivolge soprattutto al pubblico del quartiere, con scarsa presenza di annunci (tamburini o flani) sui quotidiani: spesso in quegli anni il locale ha in cartellone lo
stesso film che altre sale di terza visione promuovono attraverso tamburini. E’ probabile che la gestione del cinema sia di tipo familiare, slegata dai mini-circuiti milanesi costituiti da più sale aventi in comune lo stesso
gestore oppure la stessa società che ne cura la programmazione. Nel 1964 il locale è classificato tra le terze visioni. Verso la fine del decennio, la formula del cinema di zona mostra ormai la corda: le terze visioni,
dotate di impianti obsoleti e con una programmazione basata su vecchie pellicole, attirano sempre meno il pubblico. L’emorragia di spettatori - iniziata sul finire del decennio precedente dopo il picco storico del 1955 –
porta a concentrare il pubblico nelle sale di prima e al massimo di seconda visione. Nel 1968, nell’estremo tentativo di recuperare gli incassi di un tempo, l’Istria entra a far parte di uno dei vari mini-circuiti di
sale di seconda visione presenti in città, al quale appartengono anche Arcobaleno, Aurora, La Fenice e Roma. Il locale viene così promosso di categoria. Tuttavia i risultati risultano inferiori alle attese: già a partire
dall’autunno 1969 il locale riprende una programmazione autonoma e viene nuovamente classificato tra le terze visioni. Ma ormai il suo destino è segnato: l’Istria proseguirà la programmazione per qualche mese, per poi chiudere.
Tra le pellicole più interessanti proiettate nel locale ricordiamo: Vertigine (Brignone, 1941 con Beniamino Gigli) nel 1942, Centomila dollari (Camerini, 1940 con Amedeo Nazzari) e Ritorno all’alba (Decoin, 1938) nel 1943, Birichino di papà (Matarazzo, 1943), L’ispiratrice (W.A. Wellman, 1942 con Barbara Stanwick) nel 1945, La fornarina (Guazzoni, 1943) nel 1946, Beau
Geste (Wellman, 1939 con Gary Cooper) nel 1947, La stirpe del drago (Conway, 1944 con Katherine Hepburn) nel 1948, Arco di trionfo (Milestone, 1948 con Ingrid Bergman), L’inafferrabile 12 (Mattoli, 1950 con Walter Chiari) e La forza del destino (Gallone, 1950, con Tito Gobbi; decimo posto tra i maggiori incassi della stagione cinematografica 1949-‘50), Accadde in settembre (Dieterle, 1950), Il Trovatore (Gallone, 1949) e La sua donna (Negulesco, 1950) nel 1951, Il segreto del lago (Gordon, 1951) nel 1952, Processo alla città (Germi, 1952), Fanfan la Tulipe (Jacques, 1952), Viva
Zapata! (Kazan 1952, con Marlon Brando), Il brigante di tacca del lupo (Germi, 1952 con Amedeo Nazzari), Il corsaro dell’isola verde (Siodmak, 1952 con Burt Lancaster) e Il cappotto (Lattuada, 1952) nel 1953, Un turco napoletano (Mattoli 1953, con Totò), Quo Vadis? (LeRoy, 1951) nel 1954, Giulio Cesare (Mankiewicz, 1953 con Marlon Brando), I cavalieri della tavola rotonda (Thorpe, 1953), Giorni d’amore (De Santis, 1954) e Sinhue l’egiziano (Curtiz, 1954) nel 1955, L’amore
è una cosa meravigliosa (King, 1955) nel 1956, Alessandro il Grande (Rossen, 1956), Sangue misto (Cukor, 1956 con Ava Gardner) e L’invasione degli ultracorpi (Siegel, 1956) nel 1957, Il principe e la
ballerina (Olivier, 1957) nel 1958, Un pugno di polvere (Dunne, 1958 con Gary Cooper), Totò a Parigi (Mastrocinque, 1958), Un tram che si chiama Desiderio (Kazan, 1951 con Marlon Brando e Vivien Leigh), Sogni proibiti (McLeod, 1947), Agguato sul fondo (Mayo, 1943) e I
dieci Comandamenti (De Mille, 1956) nel 1959, A qualcuno piace caldo (Wilder, 1959, con Marilyn Monroe) e Un’estate violenta (Zurlini, 1959) nel 1960, Chi si ferma è perduto (Corbucci, 1960) nel 1961, Ben Hur (Wyler, 1959) nel 1962, L’uomo di Alcatraz (Frankenheimer 1962, con Burt Lancaster), Biancaneve e i sette nani (Hand, 1937), La marcia su Roma (Risi, 1962) e
Il sorpasso (Risi, 1962, con Vittorio Gassman, Jean-Louis Trintignant, Catherine Spaak) nel 1963, 55 giorni a Pechino (Ray, 1963) e La guerra dei mondi (Haskin, 1953) nel 1964, Sette uomini d’oro (Vicario, 1965), I complessi (D’Amico, Risi, Rossi, 1965), I quattro figli di Katie Elder (Hathaway, 1965 con John Wayne), Un maledetto imbroglio (Germi, 1960) e Gli eroi di Telemark (Mann, 1965 con Kirk Douglas) nel 1966, La caccia (Penn, 1966), Operazione San Gennaro (Risi, 1966) e Lo spaccone (Rossen, 1961) nel 1967, Poor Cow (Loach 1967) nel 1968, Poker di sangue (Hathaway, 1968), Viaggio al centro della Terra (Levin, 1959) e La guerra dei sei giorni (Nussbaum, 1968) nel 1969, La notte dell’agguato (Mulligan, 1969), Butch Cassidy (Hill, 1969, con Paul Newman e Robert Redford), Il prof. Guido Terzilli... (Salce, 1969) e Nell’anno del Signore (Magni, 1969 con Ugo Tognazzi e Nino Manfredi) nel 1970.
Il cinema Istria termina la propria attività nel giugno 1970 Dopo la chiusura, il locale subisce varie destinazioni d’uso, tra le quali anche quella di autosalone e officina, senza che la struttura principale
venga snaturata. Nel 2007, l’ex-cinema viene acquistato dalla Comvert - azienda milanese specializzata in abbigliamento per skateboard e snowboard con il marchio Bastard – la quale affida il progetto di ristrutturazione allo
studio milanese Studiometrico. All’ingresso viene posto il negozio; il vecchio foyer ospita l'amministrazione, collocata tra le due scalinate curve che conducono alla galleria e collegata da una serie di aperture alla
vecchia platea, , Nella parte alta della volumetria della platea, con accesso dalla galleria, è stata creata anche la Bastard Bowl, una struttura a forma di catino di 200 mq, sospesa a sei metri d'altezza, in cui è
possibile esercitarsi con gli skateboard. Dove c'era la platea oggi invece c'è il magazzino.
Il cinema Istria nel 1940 (da Mario Cavallé, "Tecnica delle costruzioni di cinema e teatri" -
su gentile segnalazione di Marco Ferrari):
Platea e galleria (prospettiva dal boccascena) immagine
La galleria immagine L’atrio
immagine
La sala e lo schermo (prospettiva dalla galleria) immagine
Il sottogalleria (porzione della platea sotto la galleria) immagine
Pianta della platea immagine
Pianta della galleria immagine
Sezione longitudinale
immagine
Pianta orditura della galleria immagine Pianta con particolari delle travi imm.1 – imm.2
L’ex cinema Istria nel giugno 2008 La facciata e l’ingresso foto 1 – foto 2
L’ex cinema verso via Arbe foto 1 – foto 2
L’ex cinema verso viale Zara foto 1 – foto 2
L’ex cinema Istria nel 2011(per gentile concessione di Willy Salveghi)
: La facciata foto 1 – foto 2
Le uscite di sicurezza
foto
L’ex cinema Istria nel 2011 – l’interno (dal sito www.archinfo.it - su gentile segnalazione di Marco Ferrari): Lo Spazio Comvert foto Il Bastard Bowl foto 1 – foto 2 Le scale foto 1 – foto 2 La galleria foto
Vista aerea dell’ex cinema Istria nel 2010 foto
Annunci pubblicitari su quotidiani: Il pescatore della Louisiana (Taurog, 1950) – tamb. 1 nov. 1952 immagine I cavalieri della tavola rotonda (Thorpe, 1953) – tamb. 2 apr. 1955 immagine La cortigiana di Babilonia (Bragaglia, 1955) – tamb. 4 nov. 1955 immagine I complessi in contemporanea con Argentina, Delle Stelle, Italia, Vox - 3 dic. 1965 immagine Poker di sangue in contemporanea con Aurora e La Fenice - tamb. 1 mar 1969 immagine
Mappa di Milano (Piazzale Istria)
Posizione del cinema immagine
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