In prossimità di piazzale Lodi, all’indirizzo Riparto Gamboloita 29 (il nome ricorda quello di una cascina demolita intorno al 1915; la via Gamboloita è ancora oggi
una perpendicolare di corso Lodi, nelle vicinanze di piazzale Corvetto), è attivo fin dal 1920 il cinema Valtellina. L’indirizzo diverrà, in seguito, via Massarani 5 (una corta perpendicolare di corso Lodi).
Il riparto Gamboloita è dominato negli anni venti dalla presenza della Fonderia Milanese dell’Acciaio il cui indirizzo era riparto Gamboloita 15. Il cinema è situato in prossimità dell’enorme fabbrica. Il Valtellina è
una sala rionale assai periferica che utilizza manifesti tipografici per rendere nota la propria programmazione. Tra le pellicole ospitate al Valtellina ricordiamo nel 1921: Lo spettro di mezzanotte (G. Zannini 1915), Voluttà di morte (U. De Simone, 1917),
Quaranta miliardi e una corona (G. Antamoro, 1917) e Oltre l’oceano (R. Molinari, 1918) nel 1922: Un dramma in Wagon Litz (R. Tolentino, 1919). I film presentati nel locale lungo i decenni a
seguire (al di là dei mutamenti di nome e di gestione) sono dapprima prevalentemente italiani, poi in pari proporzione italiani e stranieri; in ogni caso le pellicole giungono dopo un consistente lasso di tempo rispetta alla
loro prima apparizione nella penisola.
Nel 1923 il locale si trasforma nel cinema Stella Tra le pellicole ospitate allo Stella ricordiamo nel 1923: Amore di barbaro (A. Palermi, 1916) e La signora Rebus (E. Rodolfi 1918).
Nel 1924 la sala cambia ancora nome e diviene il cineteatro Lodi (dal vicino corso Lodi).
Tra le pellicole ospitate dal locale ricordiamo: nel 1924: Come le foglie (G. Righelli 1917), La morte civile (E. Bencivenga 1919); nel 1925: Il galeotto (t.o. Galeerenstrafling, P. Wegener 1919); Il cavaliere senza paura (t.o. A
Prisoner for Life, J. Dillon 19), Odio sacro (t.o. Der Heilige Hass, M. Noa 1921), La figlia del pescecane (t.o. Fraullein Raffke, R. Eichberg 1923) nel 1926: Sangue romagnolo (L. Carlucci, 1916) e L’uomo che vendette l’anima al diavolo (t.o. L’homme
qui vendit son ame au diable, P. Caron 1920). Il cinema chiude intorno al 1930. Negli anni cinquanta e sessanta, in piazza Medaglie d’oro (al termine di corso Lodi) sarà invece attiva l’arena estiva Lodi.
Al momento non siamo ancora riusciti a trovare una foto d’epoca del cinema Lodi in attività . Invitiamo tutti i visitatori del sito, cinefili,
storici, milanesi, navigatori, curiosi ad aiutarci nella ricerca.
Medesimo spazio urbano nel novembre 2012 La facciata dell’ex cinema foto
Lo stabile verso via Nervesa foto 1 - foto 2
Lo stabile verso corso Lodi foto
4 manifesti del cinema Valtellina (fonte: Cineteca Italiana
– www.lombardiabeniculturali.it) 1921 Quaranta miliardi e una corona – gen immagine Voluttà di morte – mag immagine Oltre l’oceano; Lo spettro di mezzanotte – ott immagine 1922 Un dramma in Wagon Litz – gen immagine
Manifesti del cinema Stella (fonte: Cineteca Italiana
– www.lombardiabeniculturali.it) 1923 Amore di barbaro; La signora Rebus – apr immagine
6 manifesti del cinema Lodi (fonte: Cineteca Italiana
– www.lombardiabeniculturali.it) 1924 Come le foglie; La morte civile – dic immagine
1925 La figlia del pescecane– gen immagine L’odio sacro – gen immagine Il galeotto - feb immagine Il cavaliere senza paura– feb/mar immagine 1926 L’uomo che vendette l’anima al diavolo; Sangue romagnolo -mar immagine
L’arena estiva Lodi intorno al 1965 L’ingresso
foto
Mappa di Milano (p. Corvetto)
Posizione del cinema immagine
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