cinema  Sociale - Savona - Bellini - Libertà - Savona- Mexico

il cinema nel 1997;
il film in cartellone è The Rocky Horror Picture Show

testo scritto in collaborazione con Marco Ferrari

Al civico 57 di via Savona (una parallela di via Giambellino, nella zona ovest della città) è attivo già nel 1914 il cinema Sociale.
La sala cambia nome intorno al 1925: per alcuni anni a Milano sono attivi due cinema con lo stesso nome in quanto anche il locale di via Garigliano 10 (in seguito cinema Zara) si chiama, in quel periodo, cinema Sociale. La sala posta nelle vicinanze di porta Genova prende poi il nome di cinema Savona.

Il cinema Savona - composto da sola platea (800 posti) - fa parte dei cinema popolari di periferia dove si proiettano spesso due film al giorno. Il locale inizia a comparire sui quotidiani, in modo intermittente, intorno al 1937,
Tra i film proiettati in questo periodo ricordiamo:
nel 1932:
Miraggio del West (t.o. Daniel Boone thru the Wilderness, F. Mattison, 1926), Vendetta còrsa (L. Mathot, 1930),
nel 1933
La cortigiana (t.o. Susan Lenox: her Fall and Rise, R.Z.Leonard, 1931), La rosa del Texas (t.o. The Gay Caballero, A. Werker, 1932);
I demoni dell'aria (Hell Divers, G. Hill, 1932), Africa parla (P. Hoefler, 1930); Mamma (H. King, 1931)
nel 1934:
King Kong (Cooper e Schoedsack, 1933)
nel 1935:
La tavola dei poveri (Blasetti, 1932), Peg del mio cuore (R. Leonard, 1933), Uomini in bianco (t.o. Men in White, R. Boleslawski, 1934 con Clark Gable e Mirna Loy)
nel 1938
Il re dei pellirossa (G. Seitz, 1936), Follie d’inverno (G. Stevens, 1936)
nel 1940
Il treno delle 21.15 (A, Palermi, 1933) in doppia programmazione con Quando la vita è romanzo (t.o. I'll Take Romance, D. Griffith, 1937), Pescatori di spugne (t.o. Sixteen Fathoms Deep, A. Schaefer, 1934) in doppia programmazione con I grandi magazzini (M. Camerini, 1939), La grande luce (Campogalliani, 1939), Ettore Fieramosca (Blasetti, 1938).
Agli inizi del 1942 il cinema cambia il nome in cinema Bellini.
Tra le pellicole più interessanti ospitate in questa fase ricordiamo Rebecca (Hitchcock, 1940) nel 1942, Inquietudine (G. Molander, 1938) nel 1944 e Cenerentola e il signor Bonaventura (Tofano, 1941) nel febbraio 1945.

Nei primi anni del dopoguerra il cinema cambia ancora nome e, a partire dall’autunno 1945, diventa il cinema Libertà.
Tra le pellicole più interessanti ospitate in questa fase ricordiamo Orgoglio e pregiudizio (Leonard, 1940) nel 1946, Delitti senza castigo (Wood, 1942) nel 1947, Il ponte di Waterloo (LeRoy, 1940) e L’onorevole Angelina (Zampa, 1947) nel 1948.

Nei primi mesi del 1949 il locale – accantonata l’euforia postbellica - restaura il vecchio nome di cinema Savona.
Il Savona mantiene la caratteristica di sala popolare per i successivi 50 anni, e ancora il 9 maggio 1970 il Savona  al prezzo di 190-240 lire offre in cartellone l’accoppiata de Il cobra (Sequi, 1967) e Dio come ti amo (Iglesias, 1966).
Tra le pellicole più interessanti ospitate in questa fase ricordiamo Don Camillo (Duvivier, 1952) e Un uomo tranquillo (Ford, 1952) nel 1953, Gli uomini che mascalzoni (Camerini, 1932) nel 1954, L’uomo della torre Eiffel (Meredith, 1954), Il cavaliere della valle solitaria (Stevens, 1952) nel 1955, Stalag 17 (Wilder, 1953) nel 1956, Arianna (Wilder, 1957) e Testimone d’accusa (Wilder, 1957) nel 1959, La maschera del demonio (Bava 1961) nel 1962, La ragazza con la pistola (Monicelli, 1968) nel 1969, Diabolik (Bava , 1968) e La signora nel cemento (Douglas, 1968) nel 1970, Al Capone (Wilson, 1959) e Hollywood Party (Edwards, 1969) nel 1971.

Nell’estate 1971 la sala chiude per restauri e riapre nell’autunno 1972 col nome di cinema Mexico: Sempre collocato tra i locali di terza visione, esso offre ora solo un film al giorno, scelto però con maggiore oculatezza. La nuova politica probabilmente non paga e coì già nella primavera 1972 si torna ai due film quotidiani di qualità modesta.
Nel 1975 il Mexico entra a far parte delle sale di seconda visione e, ovviamente, propone ora un solo film al giorno. Inoltre la gestione propone ora, quasi sempre, film di qualità, avvicinandosi alla proposta tipica di una sala d’essai.
Ciononostante verso la fine degli anni settanta la sala chiude.
Tra le pellicole più interessanti ospitate in questa fase ricordiamo
nel 1971
Z L’orgia del potere (Costa Gavras, 1969), A ciascuno il suo (Petri, 1967) e Ultimo domicilio conosciuto (Giovanni, 1969)
nel 1972
Uomini e cobra (Mankiewicz, 1970), Anonimo veneziano (Salerno, 1970) e L’uomo dagli occhi di ghiaccio (De Martino, 1970)
nel 1973:
Subterfuge (P. Scott, 1968), In nome del popolo italiano (Risi, 1971) e Splendori e miserei di madame Royale (Caprioli, 1970), Il braccio violento della legge (Friedkin, 1971) in doppio spettacolo con Il medico dei pazzi (Mattoli, 1954), I vivi e i morti (Corman, 1960), Ondata di calore (N. Risi, 1969), Il tagliagole (Chabrol, 1970)
Il commissario Pepe (Scola, 1969) e Non torno a casa stasera (Coppola, 1969) nel 1974, L’esorcista (Friedkin, 1973) e Il portiere di notte (Cavani, 1974) nel 1975,
nel 1976
Easy Rider (Hopper, 1969), Un uomo da marciapiede (Schlesinger, 1969), Woodstock (Wadleigh, 1970), Zabriskie Point (Antonioni, 1970), Electra Glide (Guercio, 1970), Il fascino discreto della borghesia (Bunuel, 1972), Un tranquilo weekend di paura (Boorman, 1972), Il fantasma del palcoscenico (De Palma, 1974), Sugarland Express (Spielberg, 1974)
A qualcuno piace caldo (Wilder, 1959) e La rabbia giovane (Malick, 1973) nel 1977.
Papillon (Schaffner, 1973) e Woodstock (Wadleigh, 1970) nel 1978. Il cinema ha tenuto aperto anche per 24 ore consecutive con le rassegne di film musicali come Pink Floyd a Pompei (Maben, 1972).
Nel 1980 il Mexico, in chiusura da fallimento, viene rilevato da Antonio Sancassani; la sala mantiene la capienza da 800 posti e aderisce al circuito d’essai: in tal modo la sala riesce a fronteggiare la temibile concorrenza delle televisioni private, evitando il binario morto delle luci rosse.
Tra le prime pellicole proposte con un discreto successo ci sono i film musicali: Woodstock (Wadleigh, 1970), Hair (Forman, 1979)  e Tommy (Russell, 1975)
La svolta data dalla nuova gestione, è la decisione di recuperare il film The Rocky Horror Picture Show (Sharman, 1975) e farne uno spettacolo interattivo, provando a replicare l’esperimento di una sala newyorkese (il Waverly Theatre, oggi IFC Center), dove il film era in cartellone da anni, con anche proiezione a mezzanotte.
Nel 1981 al Mexico si forma quindi il primo cast amatoriale italiano, formato da appassionati e capitanato da Claudio Bisio, nel ruolo di Brad. 
L’iniziativa riscuote subito un grande successo: la sala è sempre piena; la pellicola viene programmata continuativamente per il successivo anno e mezzo. Dopo trent’anni, il film viene ancora periodicamente proiettato al venerdì sera e il Mexico è diventato una delle cinque Rocky Horror House ufficiali del mondo. Ad oggi più di 250.000 spettatori hanno visto il film al Mexico.
Grazie al successo di The Rocky Horror Picture Show, Sancassani riesce a comprare la sala, conquistandosi così un’indipendenza dalle case distributrici.
Alla fine degli anni ’90 la sala viene ristrutturata: la dotazione attuale prevede 286 posti, uno schermo 10 x 4 metri e un impianto Dolby Surround con casse Bose.
Si avverte la necessità di differenziare l’offerta, per fronteggiare la concorrenza dell’home video e dei nascenti multiplex.
La sala pertanto inizia ad alternare prime visioni di film indipendenti, principalmente italiani (Fame Chimica, Apnea, Fuori Vena) a rassegne tematiche con film e documentari inediti. La programmazione è ricca e articolata: si alternano rassegne annuali (Bicycle Film Festival) a quelle settimanali (Sound & Motion Pictures, film in lingua originale ogni giovedì), prime visioni di film indipendenti e qualche proseguimento di prima visione, relativamente ai film d’autore. Non mancano rassegne di cortometraggi, film a mezzanotte, proiezioni domenicali per i bambini e iniziative come lo sconto sul biglietto al lunedì per chi viene al cinema in bicicletta.
Nel 2007 il Mexico è l’unica sala milanese ad ospitare il film Il vento fa il suo giro dell’esordiente Giorgio Diritti: un grande successo di pubblico, al punto che il film rimane in programmazione per oltre due anni, spesso con spettatori provenienti da altre città.
La lunga permanenza in cartellone del film e le presenze (oltre 60.000 spettatori) sono straordinarie e consentono al regista di acquisire quella notorietà - che altrimenti non avrebbe raggiunto con i brevi passaggi avvenuti nelle altre sale italiane – e di trovare i finanziamenti anche per il secondo film, L’uomo che verrà (2009), che il regista stesso pretenderà che a Milano esca in prima visione al Mexico.
Il 7 dicembre 2011 il Comune di Milano – sindaco Giuliano Pisapia – assegna alla sala l’ambrogino d’oro: si tratta del primo caso nella storia dell’esercizio milanese in cui un cinema vince l’ambito riconoscimento ambrosiano.
Il lunedì successivo, 12 dicembre, Sancassani organizza al Mexico una serata di festeggiamenti, ad ingresso libero, per celebrare l’evento insieme al suo pubblico: l’iniziativa riscuote molto successo tra i milanesi e la sala rimane piena fino all’ultima proiezione, oltre la mezzanotte.
Tra le pellicole più interessanti ospitate dal Mexico nel periodo 1980-2012  ricordiamo Fuga di mezzanotte (Parker, 1978) nel  1980, The Rocky Horror Picture Show (Sharman, 1975) dal 1980 in avanti, Easy Rider (Hopper, 1969), All'inseguimento della pietra verde (Zemeckis, 1984 in lingua originale), Scuola di polizia (Wilson, 1984 in lingua originale) e The Blues Brothers (Landis, 1980) nel 1984, Blade runner (R.Scott, 1982) nel 1985 e 2012, Shining (Kubrick, 1980) nel 1986, Il raggio verde (Rohmer, 1986) nel 1987, Platoon (Stone, 1987) nel 1988, Gorilla nella nebbia (Apted, 1988) nel 1989, Giochi nell’acqua (Greenaway, 1988) e Paris Texas (Wenders, 1984) nel 1990, Sotto shock (Craven, 1989), Barry Lyndon (Kubrick, 1975), Mr & Mrs Bridge (Ivory, 1990) e Arancia meccanica (Kubrick, 1971) nel 1991, Sogno di una notte d'estate (Salvatores, 1983) nel 1992, Il demone nero (Curtis, 1974) nel 1993, Wyatt Earp (Kasdan, 1994; in lingua originale) nel 1995, Die hard - Duri a morire (Mc Tiernan, 1995 in lingua originale) nel 1996, Nuvole in viaggio (Kaurismäki, 1996) nel 1997, Gatto nero, gatto bianco (Kusturica, 1998) nel 1999, Vanilla sky (Crowe, 2001 in lingua originale) e Viaggio a Kandahar (Makhmalbaf, 2001) nel 2002
nel 2003
Fame chimica (Bocola e Vari), Gangs of New York (Scorsese, 2002 in lingua originale), A snake of june (Tsukamoto, 2002)
nel 2005
Stalker (Tarkovskij, 1979), Fahrenheit 451 (Truffaut, 1966), Fluido mortale (Yeaworth, 1958), 2001 odissea nello spazio (Kubrick, 1968), Il pianeta proibito (Wilcox, 1956), Cocoon (R.Howard, 1985), L'uomo che cadde sulla Terra (Roeg, 1976)
il documentario Neil Young: Heart of Gold (Demme, 2006), Zodiac (Fincher, 2007; in lingua originale), The Good Shepherd - L'ombra del potere (di e con R.De Niro, 2006) nel 2007
nel 2009
Puccini e la fanciulla (P. Benvenuti, 2008), L’uomo che verrà (Diritti, 2009), Nemico pubblico (Mann, 2009; in lingua originale), Il primo giorno d'inverno (Locatelli, 2008; il film resta in cartellone per un mese) e il documentario Di me cosa ne sai (Jalongo, 2009)
nel 2010
Mangia prega ama (Murphy, 2010 in lingua originale), Séraphine (Provost, 2008), La scuola è finita (Jalongo, 2010), Totem blue (Fersini, 2010), Giustizia privata (Gray, 2009), L'uomo nell'ombra (Polanski, 2010), Avatar (Cameron, 2009 in lingua originale), Il nastro bianco (Haneke, 2009)
nel 2011
Fughe e approdi (G. Taviani, 2011), Il primo incarico (Cecere, 2011), A qualcuno piace caldo (Wilder, 1959), Un giorno della vita (Papasso, 2011), Priscilla la regina del deserto (Elliott, 1994)
nel 2012
Hugo Cabret (Scorsese, 2011), Maledimiele (Pozzi; presenti il regista e l'interprete Gianmarco Tognazzi), La talpa (Alfredson, 2011), Paradiso amaro (Payne, 2011), The raven (Mc Teigue), Hysteria (Wexler, 2011; in lingua originale), Sulla strada di casa (Corapi, 2011; presente il regista), Ainom (Ceva Valla e Garofalo, 2011; presenti i registi), Hunger (Mc Queen, 2008; in lingua originale), L'intervallo (Di Costanzo, 2012; presente il regista), Cosmopolis (Cronenberg, 2012; in lingua originale), il documentario Cave of forgotten dreams (Herzog, 2010), Singolarità di una ragazza bionda (De Oliveira, 2009; la pellicola, programmata al solo Mexico, ottiene uno straordinario ed inatteso successo, piazzandosi tra i primi dieci film del periodo - vedi
tabella degli incassi milanesi - lug. 2012) nel 2012.

 

Manifesti tipografici del cinema Savona (fonte: Cineteca Italiana www.lombardiabeniculturali.it)
1932
Caccia al milione, Miraggio del West, Vendetta còrsa - ago                         
immagine
1933
Africa parla; Mamma- feb.                                                                           
immagine
La rosa del Texas; I demoni dell’aria; La cortigiana - nov.                          
immagine
1934
King Kong - apr                                                                                            
immagine
1935
La tavola dei poveri; Peg del mio cuore; Uomini in bianco - mag                 
immagine
1940
I grandi magazzini; Pescatori di spugne; Quando la vita è romanzo;
Il treno delle 21.15
– giu                                                                             
immagine

Il cinema Mexico nel 1997
L’ingresso (per gentile concessione di Marco Ferrari)                                                 immagine*

Il cinema Mexico nel 2007-2008
L’ingresso (dal www.flickr.com su segnalazione di Willy Salveghi)                             imm. 1 imm. 2
L’ingresso (dal www.cinemamexico.it – su segnalazione di Marco Ferrari)                   imm. 1 imm. 2
Interno sala (dal www.cinemamexico.it – su segnalazione di Marco Ferrari)                 imm. 1imm. 2
Interno sala (dal www.flickr.com su segnalazione di Willy Salveghi)                         immagine
Il proiettore del Mexico con il gestore Sancassani
(dal www.flickr.com su segnalazione di Willy Salveghi)                               imm. 1imm. 2 - imm. 3

Il cinema Mexico nel luglio 2008
Visione frontale; in programmazione Il vento fa il suo giro (G. Diritti)            foto
Il cinema verso Porta Genova                                                                      
foto 1 - foto 2
Il cinema verso la periferia                                                                            
foto 1 - foto 2

Il cinema Mexico nel 2010
Interno sala (per gentile concessione di Marco Ferrari)                                               foto 1 - foto 2

Festeggiamenti per l’assegnazione dell’Ambrogino d’oro (12 dic.2011)
(per gentile concessione di Marco Ferrari)
Discorso di Sancassani                                                                                 foto
Motivazione dell’attestato proiettata su schermo                                            
foto
L’attestato appeso nell’atrio                                                                         
foto
Programma sella serata                                                                                
immagine

Annunci pubblicitari su quotidiani
The Rocky Horror Picture Show – 2° anno di programmazione29 nov. 1981
(per gentile concessione di Marco Ferrari)                                                                   immagine
Il nastro bianco – 20 dic 2009 (per gentile concess. di Marco Ferrari)                                immagine

Volantino per The filth and the fury
(per gentile concessione di Willy Salveghi)                                                                  immagine

Articoli da giornali (per gentile concessione di Willy Salveghi)
Que viva il cinema Mexico! (Il Manifesto, 22 sett. 2007)                                   immagine

Mappa di Milano (piazza Napoli)
Posizione del cinema                                                                                    
immagine

si ringrazia il signor Antonio Sancassani per la disponibilità e le informazioni fornite

si ringraziano inoltre Stefano Petrella e Willy Salveghi per le informazioni fornite

* l’asterisco segnala foto e materiale di particolare interesse

 

 

Si invitano i numerosi giornalisti e lettori che utilizzano i testi del sito
(spesso con semplici copia/incolla) a citare la fonte