testo scritto in collaborazione con Marco Ferrari
Intorno al 1905 è già attivo il cineteatro Gustavo Modena in via San Gregorio n. 3 (una perpendicolare di corso Buenos Aires, non lontana da Porta Venezia) dove si alternano film e teatro di rivista. Il locale porta il nome del celebre attore e patriota mazziniano che visse tra il 1803 e il 1861.
Il locale viene costruito nello stesso luogo in cui fu presente il Lazzaretto, luogo deputato ad ospitare gli appestati, che rimase in attività dal 1509 al 1890. Nel primo dopoguerra la sala diviene più semplicemente il
cinema teatro Modena. Nei primi due decenni prevale la programmazione teatrale, con quella cinematografica in abbinamento; dopodiché i ruoli si invertono e il film diventa l’attrazione di maggior richiamo, con il
teatro in subordine. Nelle proiezioni pomeridiane dei giorni feriali, negli anni dieci e nei primi anni venti, la sala è piuttosto mal frequentata: bulli di quartiere, sfaccendati e personaggi legati alla malavita milanese
sono spettatori abituali e non sono infrequenti risse durante le proiezioni. La sala promuove la programmazione attraverso l’affissione di manifesti tipografici nel quartiere; è interessante notare come la gestione del
Modena – a differenza di molte altre - investa particolarmente nella promozione tramite affissi, al punto da introdurre formule promozionali incentrate sulla sala stessa e non sul singolo spettacolo. Ad esempio, a inizio
novembre 1920 per le strade del quartiere sono affissi manifesti con lo slogan tipo “Attenti! da giovedì 4 novembre: Grandiosi Debutti / Grandi Novità” senza alcuna indicazione del programma. Negli anni venti e
trenta, il Modena spesso propone una proiezione cinematografica
abbinata ad uno spettacolo teatrale: non solo varietà, ma anche spettacoli di marionette; il locale spesso ospita la storica compagnia milanese di marionette dei Fratelli Colla, il cui debutto in questa sala avviene l’8 dicembre 1922. La gestione del locale è attenta anche a rassicurare la clientela intorno alla decenza dei suoi spettacoli di rivista; così su umanifesto della primavera 1925, in relazione all’operetta proposta dalla compagnia di Lugi Bianchi si trova scritto in stampatello“arte – bellezza – moralità”.
A partire dalla fine degli anni trenta, il locale punta maggiormente sui film e spesso vengono proposte due pellicole al prezzo di uno. La programmazione cinematografica in questi anni propone frequentemente melodrammi
interpretati da grandi attrici del muto, quali Leda Gys, alias Giselda Lombardi, Pina Menichelli e Greta Garbo, pellicole drammatiche interpretate da Amleto Novelli oppure d’azione con Giovanni Raicevich (1). Il Modena
mantiene nel tempo la connotazione di cinema rionale, tant’è che – pur essendo attivo fin dai primi anni del Novecento – la sala inizia ad apparire nelle pagine degli spettacoli dei quotidiani solo a partire dal 1939: in quegli
anni l’apertura è alle ore 10 del mattino. Il Modena si salva dai terribili nbombardamenti dell’estate 1943: nell’ottobre di quell’anno è tra i pochissimi (una ventina) cinema attivi. Nel dopoguerra, riprende la normale
programmazione da terza visione; la sala in questi anni ha una capienza di 800 posti. Ancora negli anni cinquanta, il Modena si rivolge soprattutto al pubblico del quartiere, con una presenza praticamente nulla di annunci
(tamburini o flani) sui quotidiani. E’ probabile che la gestione del cinema sia di tipo familiare, slegata dai mini-circuiti milanesi costituiti da più sale aventi in comune lo stesso gestore oppure la stessa società che ne
cura la programmazione. Negli anni cinquanta la programmazione è caratterizzata da melodrammi italiani e film d’avventura, a volte anche di serie B, che probabilmente la sala riesce ad avere in tempi più rapidi rispetto ai
film di maggiore richiamo, che hanno un periodo di sfruttamento tra prime e seconde visioni molto più lungo. Nell’aprile 1958 il Modena chiude e l’edificio viene completamente ristrutturato dall’architetto Vico Magistretti.
La sala riapre nell’agosto 1959. La platea del nuovo Modena presenta una pavimentazione lievemente in salita – in contrapposizione ad altre sale con pavimentazione inclinata, tutte verso il basso, quali Astor (*), Dal Verme
(*) e Capitol (*) - con lo schermo posizionato molto in alto, tanto da consentire una migliore visione dalla galleria rispetto alla platea. Quest’ultima caratteristica è presente anche in altre due sale: XXII Marzo (*) e Eliseo
(*). All'ingresso della sala, sulle porte a vetri sono esposte le locandine del film in programmazione; una volta entrati, sulla destra è presente la cassa. Interessante notare che sulla parete alle spalle della cassa è
presente una locandina d’epoca, risalente agli anni trenta recante l'intestazione “Cinema Teatro Modena”. A partire dagli anni sessanta, nell'atrio è esposto il tabellone retro-illuminato che annuncia la prossima pellicola
in programmazione; tenendo alle spalle l'ingresso, di fronte sono presenti quattro gradini, discesi i quali ci si trova di fronte alla porta di legno d'accesso alla platea. Sulla sinistra dell’atrio si trova una scala che porta
alla galleria. La sala, oltre alle poltrone differenziate, presenta pareti di colore "mattone scuro"; prima dell'inizio del primo spettacolo lo schermo è chiuso da un sipario - il cinema è ancora dotato di piccolo
palcoscenico - che si apre 10 minuti prima della proiezione. Anche dopo i lavori di ammodernamento del 1958-59 il locale rimane una sala di quartiere e viene classificata tra le terze visioni che saltuariamente recupera
titoli di valore. A fine anni sessanta il Modena propone nei giorni feriali la doppia programmazione: spesso pellicole di second’ordine con la possibilità di vedere due film al prezzo di uno. Negli anni settanta il
cinema, sempre classificato tra le terze visioni, è una delle mete preferite dei ragazzi della zona Venezia-Buenos Aires, perché abbina al prezzo accessibile un’accettabile qualità dell’offerta, in rapporto alla tipologia di spettatori, generalmente commedie all’italiana.
Al termine dello spettacolo, è abitudine degli stessi ragazzini fare una sosta alla Pasticceria S. Gregorio attigua al cinema. All’ingresso in sala è presente la maschera, un signore di una sessantina d'anni, abbastanza
corpulento e con i capelli bianchi: abitualmente, all’ingresso di gruppi di ragazzini piuttosto vivaci, la maschera intima loro di non fare confusione, pena venire divisi ed essere costretti ad assistere alla proiezione
separatamente gli uni dagli altri. I prezzi sono differenziati sulla base della qualità delle poltrone: 500 lire per la platea - dotata di sedie di legno - e 600 lire per la galleria, con poltrone in similpelle di colore
blu. La gestione è strettamente collegata al cinema Italia (*) di Piazzale Lodi: il sig.Trapanese è l'intestatario e la signorina Principe cura la programmazione. Nei primi anni ottanta quest'ultima figura al cinema
Maestoso (ex Italia) in qualità di direttrice. In entrambe le sale inoltre operano gli stessi proiettori, Prevost neri a carboni. Tra le pellicole proiettate al Modena ricordiamo: nel 1921 Il forzato n. 21 (noto anche come Il numero 121, E. Ghione, 1917)
nel 1922 Il gioiello di Khama (A. Palermi, 1916; in abbinamento al Teatro delle Marionette dei F.lli Colla); La morte del Duca d’Ofena (E. Graziani-Walter, 1916), Romanticismo (Campogalliani
e Frusta, 1915; dal dramma omonimo, 1901, di Gerolamo Rovetta), La capanna dello zio Tom (t.o. Uncle Tom’s Cabin, J. Dawley, 1918), Giovanna d’Arco (Dillon, 1921; in abbinamento al Teatro delle Marionette dei F.lli Colla), Maddalena al deserto (G. Forti, 1921), Gerusalemme liberata (Guazzoni, 1918), La principessa nera (F. Elvezi, 1920), Il mare di Napoli (C. Gallone, 1919), Il club degli stravaganti (Zambuto, 1921 con Giovanni Raicevich), Monna Vanna (t.o. id, R.Eichberg, 1922), Il derby (t.o. The Kentucky Derby, K. Baggott, 1922) e Il colosso vendicatore (U. Del Colle, 1922),
nel 1923, Alla ventura (regista sconosciuto, 1917; in abbinamento al Teatro delle Marionette dei Fratelli Colla), Il cavalier dal volto lieto (noto anche come Il cavaliere della lieta figura, U.
Del Colle,1922 con Giovanni Raicevich), Il cieco (Bencivenga, 1919), Il vinto (t.o. La Double existence du docteur Morart, J. Gretillat, 1919), La figlia del vento (t.o. On with the Dance, G. Fitzmaurice, 1920), Forse che sì forse che no (G. Ravel, 1920), Il giro el mondo di un birichino di Parigi (L. Maggi, 1921), Il figlio del carnevale (t.o. L'enfant du carnaval, I. Mosjoukine, 1921), Incatenata (G. Ricciotti, 1921), Francesca da Rimini (C. Dalbani, 1922), La piccola parrocchia (M. Almirante, 1923), Dalle Cinque Giornate di Milano alla Breccia di Porta Pia (S. Laurenti Rosa, 1923), Il fornaretto di Venezia (M. Almirante, 1923 con Amleto Novelli)
nel 1924 Silvio Pellico (L. Pavanelli, 1915), Assunta Spina (F. Bertini e G. Serena, 1915 con Francesca Bertini), Laude della vita e laude della morte (U.Falena, 1916), La vita, una mascherata (t.o. Das Maskenfest, das Leben, R. Biebrach, 1918), Le figlie del mare (L. Sapelli, 1918), Perfetto amore (G. Brignone, 1918), Il tesoro di Capro (t.o. Captain Kidd Jr., W. Taylor, 1919); La redentrice (noto
anche come La redenzione, C. Gallone, 1919), Il romanzo di un giovane povero (A. Palermi, 1920 con Pina Menichelli), Elevazione (T. Ruggeri, 1920), Treno speciale (t.o. The Love Special, Urson, 1921), La valse ardente (T. Rolli, 1921), L’errante (J. Volnys, 1921), Il romanzo del divorzio (o Il miraggio,
D'Ambra, 1921), Il voto (E. Fontana, 1921 con Amleto Novelli), Le due madri (Rolli, 1922), Dita di fata (N. Giannini, 1921), Il ritorno di Cayenna (t.o. Man to Man, S. Paton, 1922), Fiamma (t.o. Die
Flamme, E. Lubitsch, 1922 con Pola Negri), La fiammata (C. Gallone, 1922), I due foscari (Almirante, 1923), Idillio tragico (G. Ravel, 1922; in abbinamento alla compagnia marionettistica di Giacomo Colla), Theonis, la donna dei faraoni (t.o. Das Weib des Pharao, Lubitsch, 1922), La
dame de Chez Maxim's (A. Palermi, 1923 con Pina Menichelli), Più che il sole (Geymonat, 1921), Primavera nordica (t.o. The trap, Thornby, 1922), Maria Antonietta (t.o. Marie-Antoinette - Das leben einer Königin, R.
Meinert, 1922, con Diane Karenne), Una pagina d’amore (T. Ruggeri, 1923 con Pina Menichelli) nel 1925 Il matrimonio di Olimpia (Zambuto, 1918), La peccatrice casta (G. Righelli, 1919 con Diana Karenne), Dora o Le Spie (R. Roberti, 1919); La città degli uomini silenziosi (t.o. The City of the Silent Men,
T. Forman, 1921), Addio musetto (G. Righelli, 1921), Schiava (Monca e Pansini, 1922 con Leda Gys), Salomé (t.o. id, C.Bryant, 1923), La battaglia (t.o. La bataille, E. Violet, 1923), La vergine folle (Righelli, 1920), La danzatrice d’Oriente (A. Palermi, 1921), Germaine (A. Camerini, 1922), Donne viennesi (t.o. Merry-Go.Round, E. von Stroheim, 1923),
nel 1926 Capitan Blood (t.o. Captain Blood, D. Smith, 1925) nel 1928 La fanciulla di Pompei (Antamoro, 1925 con Leda Gys) nel 1929 Il principe del Sahara (t.o. Old loves and new, M. Tourneur, 1926)
nel 1930 Il demone del circo (t.o.Die letzte Galavorstellung des Zirkus Wolfsohn, Gambino, 1928) nel 1931 Danton (t.o. id, D. Buchowetzki, 1921), L’ammaliatrice o La via senza gioia (t.o. Die
freudlose gasse, Pabst, 1925 con Greta Garbo), Il fantasma del castello (t.o London after Midnight, T. Browning, 1927 con Lon Chaney) (2); Fascino biondo (t.o. The Patsy, K. Vidor, 1928) nel 1932
La febbre dell’oro (t.o. The Gold Rush, Chaplin, 1925), La grande prova (t.o. La grande epreuves, A. Duges, 1927), Il clown (t.o. id, W. Craft, 1927), Il bel contrabbandiere (t.o. The magic flame, H.
King 1928), Verso la vita (t.o. Huragan, J. Lejtes, 1928), La collana della regina (t.o. L’Affaire du collier de la reine, G. Ravel, 1929 con Diane Karenne), La sposa del Danubio (t.o. Melodie
des Herzens, H. Schwarz, 1929), Arlecchino Re (t.o.Women Everywhere, A. Korda, 1930), Dirigibile (t.o. id, F. Capra, 1931), Romanzo (t.o. Romance, C. Brown, 1930 con Greta Garbo)
nel 1933 Sangue di martiri (t.o. Le Martyre de Sainte-Maxence, E. Donatien, 1927), Io... e il ciclone (t.o. Steamboat Bill jr, C. Reisner, 1928; con B. Keaton), Il principe consorte (t.o. The Love Parade, E.
Lubitsch, 1929), La veste nuziale (t.o. The Bachelor Girl, R. Thorpe, 1929), Debito d’odio (t.o. Paid, S. Wood, 1931), L’amazzone mascherata (t.o. Riders of the Purple Sage, H. MacFadden, 1931), Diluvio (t.o. The Flood, J.Tinling, 1931), La voce del sangue (v.o. Never the Twain Shall Meet, W. Van Dyke, 1931) Il mercante di sabbia (t.o. Le marchande de sable, A. Hugon 1931)
Folies Bergeres (Del Ruth, 1935) in doppia programmazione con Scarpe al sole (Elter, 1935) nel 1939, Coniglio o leone? (Taurog, 1936), Oriente in rivolta (Mason, 1936), Sei bambine e il Perseo (Forzano,
1939) nel 1940, L’eterna illusione (Capra, 1938) nel 1941, Ultimo ballo (Mastrocinque, 1941) nel 1942, Romanzo d’un medico (Alten, 1939), Un marito per il mese d’aprile (Simonelli, 1941) nel 1943, Fuga
a due voci (Bragaglia, 1943), Il figlio del Corsaro Rosso (Elter, 1942) e Odessa in fiamme (Gallone, 1942) nel 1944, nel 1945 La grande conquista (Trenker, 1937), L’usuraio (Hasso, 1943), Voce nella tempesta (Wyler,
1939 con Merle Oberon), Una storia d’amore (Camerini, 1942) e Ossessione (Visconti, 1943) La leggenda di Robin Hood (Curtiz, 1938) nel 1946, Il cavaliere della città fantasma (Newfield, 1941) e Il cappello da prete (Poggioli, 1944) nel 1947, Venere peccatrice (Ulmer, 1946 con Hedy Lamarr), L’onorevole Angelina (Zampa, 1947) e La figlia del capitano (Camerini, 1947 con Amedeo Nazzari) nel 1948, La tragedia del Silver Queen (Farrow, 1939),
Ladri di biciclette (De Sica, 1948) e Fuga in Francia (Soldati, 1948) nel 1949, Canaglia eroica (Bretherton, 1948), Napoli milionaria (De Filippo, 1950) e Briganti (Taylor, 1947) nel 1950
nel 1951 Corda di sabbia (Dieterle, 1949), Iwo Jima (Dwan, 1949), I fratelli Dinamite (N. & T. Pagot, 1949), Una romantica avventura (Camerini, 1940), Frecce avvelenate (Kane, 1950), Donne e briganti (Soldati, 1950) e Un garibaldino in convento (De Sica, 1942).
nel 1952 Richiamo d’ottobre (Lewis, 1948), Rodolfo Valentino (L. Allen, 1951), Il segreto del lago (Gordon, 1951), David e Betsabea (H. King, 1951), Il pescatore della Louisiana (Taurog, 1950), Parrucchiere per signora (J.Boyer, 1952) e Mia moglie si sposa (Sale, 1951).
nel 1953 Il brigante di Tacca del Lupo (Germi, 1952), Don Lorenzo (Bragaglia, 1952), Là dove scende il fiume (A. Mann, 1951), Il quarto uomo (Karlson, 1952), L’oro dei Caraibi (Ludwig, 1952), La cavalcata dei diavoli rossi (Enright, 1951)
nel 1954 Il principe di Scozia (Keighley, 1953), Modelle di lusso (LeRoy, 1952), Sangaree (Ludwig, 1953), Ti ho sempre amato! (Costa, 1953), Teresa Raquin (Carné, 1953), Sfida alla morte (Fröhlich, 1951), Mogambo (Ford, 1953)
nel 1955 L’assedio delle sette frecce (Sturges, 1953) in cartellone anche nel 1963, L’isola nel cielo (Wellman, 1953), Un pizzico di follia (M. Frank, 1953), La bestia umana (Lang, 1954), Il conquistatore del Messico (Dieterle, 1939) e Senso (Visconti, 1954)
nel 1956 Alba di fuoco (Sherman, 1954), Torna! (Matarazzo, 1954), L’angelo bianco (Matarazzo, 1955), La rosa tatuata (D. Mann, 1955), Io piaccio (Bianchi, 1955) nel 1957
Gli amanti dei 5 mari (Farrow, 1955), Una tigre in cielo (Douglas, 1955), Addio sogni di gloria (G. Vari, 1955), Piccola santa (Bianchi Montero, 1954), I rapinatori del Passo (Sears, 1956)
Il pilota del razzo e la bella siberiana (Josef von Stenberg, 1957) nel 1958, nel 1959 Le 8 celle della morte (Koch, 1959), Omicidio a pagamento (Régamey, 1957), Intrigo internazionale (Hitchcock, 1959), Rififi tra le donne (A. Joffé, 1959) e I Vichinghi (Fleischer, 1958)
Sexy Girl (Boisrond, 1959), Duello all’ultimo sangue (noto anche come Il suo onore gridava vendetta, Walsh, 1953), Il risveglio della mummia (Portillo, 1957) nel 1960, Texas John (Keller,
1960) nel 1961, nel 1962 Le svedesi (G.L. Polidoro, 1960), A casa dopo l’uragano (Minnelli, 1959), Ercole alla conquista di Atlantide (Cottafavi, 1961), I masnadieri (Bonnard, 1961), Diciottenni al sole (Mastrocinque, 1962), Il
figlio di Spartacus (S. Corbucci, 1962) Un generale e mezzo (Shavelson, 1961), I sette peccati capitali (Chabrol, Molinaro, Godard, Demy, Vadim, Broca, Dhomme, 1961), I nomadi (Zinnemann, 1960) nel 1963,
nel 1964 Anno 79 la distruzione di Ercolano (Parolini, 1962), L’uomo del Texas (Landres, 1959), La leggenda di Fra Diavolo (Savona, 1962), La valle della vendetta (Thorpe, 1951), Il mistero del tempio indiano (Camerini, 1963), Le veneri proibite (M. Loy, 1963), Gli sterminatori dei Comanches (R.
Gordon, 1950) nel 1965 Compagnia di codardi (Marshall, 1963), 24 ore di terrore (Grandi, 1964), Che fine ha fatto Totò Baby? (Alessi, 1964), I due sergenti del generale Custer (Simonelli, 1965)
nel 1966 Due marines e un generale (Scattini, 1965), Sansone contro il Corsaro Nero (Capitani, 1964), Mirage (Dmytryk, 1964), L’affare Blinfold (Dunne, 1965), Rapina al sole (Deray, 1965)
nel 1967 La meravigliosa Angelica (Bordèrie, 1965), I lunghi capelli della morte (A. Margheriti, 1964), La vera storia di Jess il bandito (Ray, 1957), Orizzonti di Gloria (Kubrick, 1957), Ore rubate (D. Petrie, 1963)
nel 1968 I cacciatori del lago d’argento (Tokar, 1965), Agente 007 – Operazione Goldfinger (Hamilton, 1964), Arriva Dorellik (S. Vanzina, 1967), I 4 figli di Katie Elder (Hathaway, 1965 con John Wayne), Agente 007 – Operazione Tuono (Young, 1965)
nel 1969 Camelot (Logan, 1967), Deserto Rosso (Antonioni, 1964), Svezia inferno e paradiso (Scattini, 1968), Professionisti per un massacro (Cicero, 1967), Cimitero senza croci (Hossein, 1969), Io non perdono...uccido (Romero Marchent, 1968) in doppia programmazione con L’immorale (P.
Germi, 1967) nel 1970 Il buono, il brutto, il cattivo (Leone, 1966), Medea (Pasolini, 1969), La stella del sud (Hayers, 1968 con Ursula Andress), Lo sbarco di Anzio (Dmytryk, 1968), Il leone d’inverno (Harvey, 1968), Una
notte per cinque rapine (A. Cavalier, 1967), Satiricosissimo (Laurenti, 1970), Nick mano fredda (Rosenberg, 1967), Sfida negli abissi (Graham, 1967), La maschera di cera (De Toth, 1953 con
Vincent Price), Yellow Submarine (Dunning, 1968), La collina degli stivali (Colizzi, 1969) nel 1971 Ultimo domicilio conosciuto (Giovanni, 1970), Tutto per tutto (Lenzi, 1968), Lacrime d’amore (Amendola, 1970), Io, Emmanuelle (Canevari, 1969), Per te nuda mi vendo l’anima (Hendel, 1968),
Testa o croce (Pierotti, 1969), Un tranquillo posto di campagna (Petri, 1968) nel 1972 Il commissario Pelissier (Sautet, 1971), Gli fumavano le colt...lo chiamavano Camposanto (Carmineo, 1971), Sei già cadavere amico…ti cerca Garringo (Bosch, 1971), Contronatura (A.M.
Dawson aliaa Antonio Margheriti, 1969), Qualcuno dietro la porta (Gessner, 1971), Chisum (McLaglen, 1970), Senza movente (Labro, 1971), Il mucchio selvaggio (Peckinpah, 1969), La
classe operaia va in Paradiso (Petri, 1971) nel 1973 L’uomo illustrato (Smight, 1969), I diavoli (Russell, 1970), Mattatoio 5 (Roy Hill, 1972), Un uomo senza scampo (Frankenheimer, 1970), Due contro la città (J. Giovanni , 1973 con Alain Delon), …E tutto in biglietti di piccolo taglio (Colla, 1972) nel 1974, Il colpo della metropolitana (Sargent, 1974), Agente 007 l’uomo dalla pistola d’oro (Hamilton, 1974) e Romanzo popolare (Monicelli, 1975) nel 1975
nel 1976 La pupa del gangster (Capitani, 1975), L’accusa è violenza carnale e omicidio (Cayatte, 1974), Buona fortuna maggiore Bradbury (Annakin, 1974), Mark il poliziotto (Massi, 1975), Yakuza (Pollack, 1975)
Il padrone e l’operaio (Steno alias Stefano Vanzina, 1975), Django, (B. Corbucci, 1966 con Franco Nero), La gang dell’Anno Santo (Giraud, 1976 con Jean Gabin) nel 1977, Amore grande, amore libero (Perelli, 1976) nel 1978, Saint Jack (Bogdanovich, 1979) e I contrabbandieri di Santa Lucia (Brescia, 1979 con Mario Merola) nel 1980, L’inferno di cristallo (Guillermin, 1974) nel 1981, La valle dell’Eden (Kazan, 1955) e Cristiana F. (Edel, 1981) nel 1982.
Il Modena è tra le sale di zona che più a lungo resiste all’onda della concorrenza televisiva, grazie anche ad un pubblico di quartiere fidelizzatosi nel tempo. Tuttavia la lotta è impari: nel 1982 la sala, passata nel
frattempo alla gestione Brovelli -Boston (*), XXII Marzo (*) e Minerva(*) - colpita pesantemente dalla contrazione del mercato decide per una programmazione mista: film di carattere porno-erotico nei giorni feriali e film
tradizionali nel fine settimana. Tuttavia questa soluzione è di breve respiro: la sala perde la sua identità di cinema di quartiere senza peraltro acquisire il pubblico dei cinema a luce rossa, che preferisce optare per i
locali specializzati. Alla fine anche la gestione del Modena è costretta a gettare la spugna: il locale chiude nel 1985. Al suo posto subentra un piccolo supermercato.
Il cinema Modena intorno al 1950 In programmazione Passaggio a Nord-Ovest (K. Vidor, 1940) foto*
Il cinema Modena alla fine degli anni sessanta. In programmazione c’è il film inglese Il grande inquisitore (M. Reeves, 1968) foto*
Il cinema Modena nel 1972 In programmazione c’è il film Il mucchio selvaggio foto*
Il supermercato nel dicembre 2007 Supermercato e chiesa ortodossa foto
Visione frontale foto
Lo stabile verso corso Buenos Aires foto 1 – foto 2
Edificio intero foto
Vista aerea dell’ex cinema nel 2010 foto
Manifesti tipografici (fonte: Cineteca Italiana www.lombardiabeniculturali.it) 1920 Zena (spettacolo di danza) – il 30 ott. immagine manif. con slogan Grandiosi Debutti/Grandi Novità – nov. immagine 1921 Il signor Gill (spettacolo teatrale) – il 15 gen. immagine Les Brits (spettacolo teatrale) – il 18 e 19 giu. immagine Onofri (spettacolo teatrale) – il 1 apr. immagine Il forzato n. 21 – il 22 nov. immagine 1922 4 Maier
(spettacolo teatrale) – il 5 feb. immagine Gerusalemme liberata – dal 29 al 30 apr. immagine Il club degli stravaganti – dal 14 al 16 ago. immagine La principessa nera – il 21 e 22 ago. immagine Il mare di Napoli – il 16 e 17 set. immagine Maddalena al deserto – il 18 e 19 set. immagine Romanticismo – il 20 e 21 set. immagine La morte del Duca d’Ofena - il 30 set. e 1 ott. immagine La capanna dello zio Tom; Il colosso vendicatore - 4-8 dic. immagine Il gioiello di Khama – 11 dic. immagine 1923 Alla ventura – il 29 e 30 gen. immagine Il figlio del carnevale – il 25 e 26 apr. immagine Il cavalier dal volto lieto - il 16 e 17 giu. immagine Il giro el mondo di un birichino di Parigi; La piccola parrocchia – giu. immagine Il vinto - 15 lug immagine Forse che sì forse che no - 20-22 lug. immagine Il cieco – 3 e 4 set. immagine Il derby – dal 7 al 9 set. immagine 5 comiche di Ridolini - il 26 e 27 set. immagine
Dalle Cinque Giornate di Milano alla Breccia di Porta Pia – 1 nov. immagine Incatenata; Francesca da Rimini – 14-17 nov. immagine Il fornaretto di Venezia; La figlia del vento – 28-30 nov. immagine 1924 Fiamma – il 19 e 20 gen. immagine La dame de Chez Maxim's – il 26 e 27 gen. immagine L’errante – il 28 e 29 gen. . immagine Più che il sole e Primavera nordica – 4-5 e 6-7 feb. immagine
Maria Antonietta – 29 feb. e 1-2- mar. immagine Il ritorno di Cayenna – il 5 e 6 mar. immagine La redentrice – l’8 e 9 mar. immagine La vita, una mascherata; Elevazione – dal 23 al 27 mar. immagine
La fiammata – dal 9 al 11 mag. immagine I due Foscari – dal 6 al 8 giu. immagine Treno speciale; Laude della vita e laude della morte – dal 9 al 12 giu. immagine Monna Vanna – dal 21 al 24 lug. immagine Le figlie del mare – il 25 e 26 ago. immagine La valse ardente – il 6 e 7 set. immagine Assunta Spina; Il tesoro di Capro – 22-25 set. immagine Dita di fata – dal 3 al 5 ott. immagine Le due madri – dal 14 al 16 ott. immagine Il voto – dal 21 al 23 nov. immagine Idillio tragico; Perfetto amore – dal 24 e 27 nov . immagine Il romanzo del divorzio – dal 28 al 30 nov. immagine Una pagina d’amore – il 3 e 4 dic. immagine Theonis; Silvio Pellico – il 15 e 16 dic. immagine
Il romanzo di un giovane povero – dal 19 al 21 dic. immagine 1925 Salomé – il 3 e 4 gen. immagine Il matrimonio di Olimpia – dal 30 gen. al 4 feb. immagine La peccatrice casta; Addio Musetto – 16-19 feb.
immagine La schiava – dal 20 al 22 feb. immagine Il piccolo angelo – il 22 e 22 mar. immagine Donne viennesi – dal 7 al 10 apr. immagine La battaglia – dal 11 al 14 apr. immagine La città degli uomini silenziosi - il 15 e 16 apr . immagine La vergine folle – dal 1 al 3 mag. immagine Germaine; Dora o le spie - dall’11 al 14 mag. immagine La danzatrice d’Oriente – 26 e 27 mag. immagine 1926 Capitan Blood – dal 24 al 26 dic. immagine 1928 La fanciulla di Pompei - dal 10 al 13 dic. immagine 1929 Il principe del Sahara – il 18 e 19 nov. immagine 1930 Il demone del circo – il 19 e 20 mag. immagine
1931 Il fantasma del castello; Fascino biondo – 24-28 apr. immagine Danton; L’ammaliatrice o La via senza gioia –dal 18 al 20 set. immagine 1932
Il bel contrabbandiere; La febbre dell’oro; Arlecchino Re – 27-31 ago. immagine La sposa del Danubio; Verso la vita – 1-4 set. immagine La collana della regina; Dirigibile - dall’11 al 14 ott. immagine La grande prova; Romanzo; Il clown – dal 10 al 15 dic. immagine 1933 La voce del sangue; Principe consorte; Debito d’odio; Io... e il ciclone – 8-16 mar. immagine Sangue di martiri; Il mercante di stoffe; Diluvio – 14-18 apr. immagine La veste nuziale; L’amazzone mascherata – il 22 apr. immagine
Annunci pubblicitari su quotidiani: Intrigo internazionale - tamb. 31 dic. 1959 immagine Cristiana F. – tamb. 15 mag. 1982 (per gentile concessione di Marco Ferrari) immagine
Biglietto del cinema (1978; per gentile concessione di Marco Ferrari) immagine
Mappa di Milano (corso Buenos Aires)
Posizione del cinema immagine
*l’asterisco segnala foto e materiale di particolare interesse
(*): vedasi relativa scheda
si ringraziano i signori Raffaele Fioretto, Willy Salveghi e Massimo Cecconi per le
informazioni fornite
Note: (1) Giovanni Raicevich fu campione di lotta greco-romana nel 1907 diventò per la seconda volta Campione del Mondo battendo il francese Paul Pons, uno dei migliori lottatori di ogni tempo il 16 fennraio 1909, presso il Teatro Dal Verme di Milano (*)
(2) Vale la pena ricordare che Il fantasma del castello (t.o. London After Midnight), è considerato un film perduto, ovvero un film di cui non esista più nessuna copia. L'ultima copia conosciuta andò
distrutta nel 1965 nel corso di un incendio ad un archivio della casa produttrice, la MGM
Si invitano i numerosi giornalisti e lettori che utilizzano i testi del sito (spesso con semplici copia/incolla) a citare la fonte
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