cinema Verdi - cinema Gorizia - cinema Orchidea

il cinema intorno al 1960

scritto in collaborazione con Marco Ferrari

Nel 1909 – secondo la guida Savallo di Milano e Provincia - in via Terraggio 1 è già presente il cinema Verdi. La sala viene ricavata dalla mensa di un convento preesistente, con una platea di 200 posti, poi ridotti a 150. Il locale offre spettacoli cinematografici per almeno un decennio.

Intorno al 1919, al medesimo numero civico, quasi all’angolo con corso Magenta, la sala si trasforma nel cinema Gorizia, acquisendo il nome della città friulana di cui si è molto parlato durante gli anni della grande guerra e che è definitivamente passata all’Italia nel 1918.
Si tratta di una sala popolare, dotata di sola platea, classificabile tra le sale “rionali” frequentate esclusivamente dagli abitanti del quartiere: la programmazione non viene riportata sui quotidiani milanesi e la promozione avviene attraverso l’affissione di manifesti.
La programmazione è di terza visione, principalmente incentrata su commedie italiane o film d’avventura.
Tra le pellicole più interessanti ricordiamo
nel 1920
Donna Lisa (G. Bellincioni, 1917); Wanda Warenine (R. Tolentino, 1917), L’ultima fatica di Ercole (E. Graziani Walter, 1918); Supremo olocausto (A. Borgato, 1918); La dama misteriosa (R. Bacchini, 1918), I nove milioni di Bonald (serie L’uomo dal domino nero, C. Campogalliani, 1919); Il mistero della villa Mortain (t.o. Le mystere de la ville mortain, R. Bressol 1919), Protea V (J. Renauld, 1919)
nel 1921
Ballo Excelsior (L. Comerio, 1913), Titanic (P. Mazzolotti, 1915), Il mistero di una notte di primavera (B. Negroni, 1916), La menzogna (A. Genina, 1916), La morsa (E. Ghione, 1916), Alla capitale! (G. Righelli, 1916), Per l’imperatrice (t.o. The Empress, L. Blache 1917), Passa la gioventù (A. Consalvi, 1917), Contrasto d’anime (F. Butera, 1918), La legge del cuore (G. Zambuto, 1918),  Il cappello di paglia di Firenze (E. Vidali, 1918), Bouclette (L. Mercanton, 1918), Il diavolo a Parigi (O. Ricci, 1919), Eva (I. Illuminati, 1919), Il bacio di un re (J. Guarino, 1919); Danza sull’abisso (G. Forti, 1920), Il romanzo di un giovane povero (Palermi, 1920), I due crocifissi (A. Genina, 1920), Automobile errante (A. Consalvi, 1921)
nel 1922
Il padrone delle ferriere (E. Perego, 1919); L’orizzontale (G. Righelli, 1919), Gens nova (L. Maggi, 1920), L’uomo che ride (t.o. Das grinsende Gesicht, J. Herska 1921)
nel 1923
Quo Vadis? (E. Guazzoni, 1915), La preda (G. Zorzi, 1921), Il ponte dei sospiri (D. Gaido, 1921), La donna nuda (R.Roberti, 1922)
nel 1929
Il segno di  Zorro (t. o. The Mark of Zorro F. Niblo, 1920), Don X (t. o. Don Q, the Son of Zorro, D. Crisp 1925)

Nel 1946, nella pagina degli spettacoli dei quotidiani è presente il cinema Orchidea (200 posti); l’indirizzo è ora via Magenta, 29. Il soffitto a volta e un muro esterno farebbero pensare che il locale possa essere stato ricavato da una preesistente cappella o chiesetta
In seguito ai lavori del dopoguerra, intorno al 1950 l’indirizzo cambierà in via Terraggio 3. Si tratta di una sala di seconda visione. Nei primi anni cinquanta il cinema effettua anche proiezioni all’aperto; vista la struttura dell’edificio - su più piani e priva di un tetto apribile - si ipotizza che queste avvengano nel cortile interno dell’edificio. La programmazione, soprattutto a partire dal 1950,  è costituita principalmente da pellicole americane, commedie o film d’avventura.
Nel 1957 la gestione del cinema viene presa in carico dal signor Francesco Pellicani, che la manterrà fino alla fine degli anni Ottanta. Nel 1960 la svolta: la sala passa da una programmazione di film per grandi platee, ad una incentrata sul film d’autore.
A partire dalla seconda metà del 1968 si consolida l’indirizzo intrapreso già da alcuni anni e il locale viene ufficialmente annoverato tra le sale d’essai: inizia l’era del cinema Orchidea d’essai. In questa nuova veste la sala ospita saltuariamente qualche prima visione di film d’autore, dedicati a un pubblico molto ristretto. E’ il caso di Silenzio e grido (Jancsò, 1969) nel novembre 1970, di Così bella così dolce (Bresson, 1969) nell’aprile 1972 e di La piazza vuota (G. Recchia, 1972) nel maggio 1973.
La gestione della sala instaura un rapporto speciale con il cinema di Truffaut e di Jancsò di cui ospita moltissime pellicole, spesso riproponendole a distaza di anni.
Nella stagione cinematografica 1986-1987 (dal 1 settembre ’86 al 31 maggio 1987), il cinema Orchidea d’essai si piazza al 42° posto (su un totale di 78 sale) nella classifica degli incassi lordi sulla piazza di Milano con un importo pari a 212.674.000 lire; l’incidenza dei giorni feriali sull’incasso è del 40,70%, superiore alla media delle prime 42 sale, pari a 36,42%, il che denota una buona distribuzione delle frequenze lungo l’arco della settimana. Prevale comunque la frequenza nel fine settimana anche per l’ubicazione centrale della sala, che la rende meta abituale di un affezionato pubblico, colto e abitante nei quartieri limitrofi.
Nell’estate 1987, in occasione del trentesimo compleanno della gestione Pellicani, viene organizzata una rassegna con una dozzina di titoli provenienti dai più importanti festival europei.
Tra le pellicole più interessanti, ospitate al cinema, ricordiamo Lo specchio della vita (Stahl, 1934) nel 1946, Notte bianca (Hall, 1940) nel 1947, Rigoletto (Gallone, 1947, con Tito Gobbi), Vendetta (Le Roy, 1937) nel 1948, Venere peccatrice (Ulmer, 1946, con Hedy Lamarr) nel 1950, Dopo Waterloo (Waggner, 1949 con John Wayne) nel 1951 con proiezione all’aperto e Duello al sole (Vidor, 1948 con Gregory Peck) sempre nel 1951 (la pellicola sarà nuovamente in cartellone nel 1955),
nel 1952:
Sogni proibiti (McLeod, 1947, con Danny Kaye), Il cielo può attendere (Lubitsch, 1943) e Chiamate Nord 777 (Hathaway, 1948)
Ultimatum alla Terra (Wise, 1951) nel 1953, La casa del corvo (Markle, 1951), Nata ieri (Cukor, 1950) e Moulin Rouge (Huston, 1952) nel 1954, Giulio Cesare (Mankiewicz, 1953 con Marlon Brando) nel 1955,
nel 1956:
Roma città aperta (Rossellini, 1945), Non siamo angeli (Curtiz, 1955 con Humphrey Bogart) e Via col vento (Fleming, 1939)
Ballata Selvaggia (Fregonese, 1953 con Gary Cooper) e E’ nata una stella (Cukor, 1954) nel 1957, Il pianeta proibito (MacLeod Wilcox, 1956) nel 1958, Ossessione (Visconti, 1943) nel 1959, Ballata di un soldato (Cuchraj, 1959) nel 1960, L’avventura (Antonioni, ) e Il settimo sigillo (Bergman, 1956) nel 1961,
nel 1962:
La congiura dei Boiardi (Ejzenštejn, 1944), Il corvo (Clouzot, 1943) e La fontana della vergine (Bergman, 1959)
nel 1963:
Ombre (Cassavetes, 1960), Il volto (Bergman, 1958), Ivan il terribile (Ejzenštejn, 1944) e Sorrisi di una notte d’estate (Bergman, 1955)
La passione di Giovanna d’Arco (Dreyer, 1928) nel 1964, 8 e 1/2 (Fellini, 1963) nel 1964 e nel 1966, I pugni in tasca (Bellocchio, 1965) nel 1966
nel 1967:
Vampyr (Dreyer, 1932) per la prima volta nella versione postsincronizzata, in italiano; I figli della violenza (Bunuel, 1950), Freud passione segreta (Huston, 1963), Il Vangelo secondo Matteo (Pasolini, 1964), Le stagioni del nostro amore (Vancini, 1966)
nel 1968:
Alba tragica (Carné, 1939 con Jean Gabin e Arletty), La Cina è vicina (Bellocchio, 1967),A ciascuno il suo (Petri, 1967)
nel 1969:
Cul de sac (Polanski, 1966), La via lattea (Bunuel, 1968), Bella di giorno (Bunuel, 1967 con Catherine Deneuve), I disperati di Sandor (Jancsò, 1966) e L’angelo sterminatore (Bunuel, 1962)
nel 1970:
Partner (Bertolucci, 1967), Il Dio nero e il diavolo biondo (Rocha, 1964), Marat-Sade (P. Brook, 1967) Signore & signori (Germi, 1966), Il laureato (Nichols, 1967), Madre Giovanna degli Angeli (Kawalerowicz, 1961), Il dottor Stranamore (Kubrick, 1963), Silenzio e grido (Jancsò, 1969; in prima visione), Se... (L. Anderson, 1969), Il seme dell’uomo (Ferreri, 1970)
nel 1971:
La mia droga di chiama Julie (Truffaut, 1970), Non si uccidono così anche i cavalli (Pollack, 1970), Il ladro di Parigi (Malle, 1967), Tutte le sere alle nove (Clayton, 1967), Divorzio all’italiana (Germi, 1961), La congiura dei Boiardi (Eisenstein, 1946), Rocco e i suoi fratelli (Visconti, 1960), La figlia di Ryan (Lean, 1970), La vacanza (Brass, 1971), Piccoli omicidi (Arkin, 1971), Cul de sac (Polanski, 1967)
nel 1972:
Au Hazard Balthazar (Bresson, 1966), Così bella così dolce (Bresson, 1969; in prima visione), Metti una sera a cena (Patroni griffi, 1969), Comma 22 (Nichols, 1971), Jules e Jim (Truffaut, 1962), Non drammatizziamo... è solo questione di corna (Truffaut, 1970), L’ospite (Cavani, 1971),
nel 1973:
Agnus Dei (Jancsò, 1970), La piazza vuota (G. Recchia, 1972; in prima visione), Donne in amore (Russell, 1969), Il Boy Friend (Russell, 1971), Cane di paglia (Peckinpah, 1971), L’ultimo spettacolo (Bogdanovich, 1971), Il sipario strrappato (Hitchcock, 1966), Blow Up (Antonioni, 1967), M.A.S.H. (Altman, 1970), Easy Rider (Hopper, 1969)
nel 1974:
Family Life (Loach, 1971), Arancia meccanica (Kubrick, 1971), Lancillotto e Ginevra (Bresson, 1974), Cognome e nome: Lacombe Lucien (Malle, 1974),
nel 1975:
Gang (Altman, 1974), L’uomo del banco dei pegni (Lumet, 1966), Cul de sac, Per favore non mordermi sul collo, Rosemary’s Baby (Polanski, 1966, 1967,1968), Prendi i soldi e scappa (Allen, 1969), Non toccare la donna bianca (Ferreri, 1975), Alice non abita più qui (Scorsese, 1975)
nel 1976:
Adele H, una storia d’amore (Truffaut, 1975 con Isabelle Adjani), Andrei Rublev (Tarkovski, 1966), Shampoo (Ashby, 1975), Scene da un matrimonio (Bergman, 1975), Elettra amore mio (Jancsò, 1975), Il caso Katharina Blum (Schlondorff, Von Trotta, 1975), Nashville (Altman, 1975)
Maggio 68 (Lawaetz, 1974) e Il fiore delle mille e una notte (Pasolini, 1974) nel 1977
nel 1978:
Un tranquillo week-end di paura (Boorman, 1972), Il diavolo probabilmente (Bresson, 1977) e L’uovo del serpente (Bergman, 1977)
Il matrimonio di Maria Braun (Fassbinder, 1979) e Schiava d’amore (Mikhalkov, 1976) nel 1980,
nel 1981:
Montenegro tango (Makavejev, 1981), Il ladro (Malle, 1967), La morte in diretta (Tavernier, 1978), Un mondo di marionette (Bergman, 1980), Il caso Paradine (Hitchcock, 1947), Minnie e Moskowitz (Cassavetes, 1972), Alice nelle città (Wenders, 1973), L’amico americano (Wenders, 1977), Mosca non crede alle lacrime (Mensov, 1979)
nel 1982:
Il mondo nuovo
(Scola, 1982), Blanche, un amore proibito (Borowczyk, 1971), La barca è piena (Imhoof, 1981), Falso movimento (Wenders, 1974), Roulette cinese, Despair (Fassbinder, 1976, 1977), L’inganno (Schlondorff, 1982)
nel 1983:
Morte a Venezia (Visconti, 1971), Diva (Beineix, 1981), Veronika Voss (Fassbinder, 1982), Re per una nottte (Scorsese, 1983) e Caccia alla strega (Brejen, 1981)
nel 1984:
Perceval le gallois (Rohmer, 1978), Si salvi chi può (la vita) (Godard, 1981), E la nave va (Fellini, 1983), Love Streams (Cassavetes, 1983), Un anno vissuto pericolosamente (Weir, 1983)
Calore e polvere (Ivory, 1982) nel 1985, La messa è finita (Moretti, 1985) nel 1986, Velluto Blu (Lynch, 1986),
nel 1987:
Destino cieco (Kieslowski (1981), La famiglia (Scola, 1987) e Regalo di Natale (1986)
Cronaca di una morte annunciata (Rosi, 1987 con Gian Maria Volonté), Oci Ciornie (Michalkov, 1987) nel 1988,
nel 1989:
Le streghe di Eastwick (Miller, 1988 con Jack Nicholson), Voci lontane sempre presenti (Davies, 1988) e Bagdad Cafè (P.Adlon, 1987)
Non desiderare la donna d’altri (Kieslowski, 1987) e Il tempo dei gitani (Kusturica, 1988) nel 1990, Quei bravi ragazzi (Scorsese, 1990) e Zia Angelina (Chatiliez, 1990) nel 1991.
Nella primavera del 1991 il cinema Orchidea chiude per alcuni mesi per rinnovo locale (poltrone, impianto audio) e dopo l’estate riapre, con il nome lievemente modificato: Nuovo Orchidea.
La sala passa da cinema d’essai a prima visione e la proprietà della sala è ora del Comune di Milano, ma dato in gestione a terzi, con la programmazione curata da Luigi De Pedys; le pellicole sono di prima visione o proseguimenti.
Al cinema si accede da due porte a vetri che danno su un piccolo atrio: di fronte due gradini conducono alla sala; sul muro si trovano i “segnatempi” luminosi; sulla destra si trova la cassa munita di frigorifero ed espositore di caramelle, a fianco una porticina nasconde una scala a chiocciola in ferro che conduce in cabina e nell’ufficio al primo piano. Ai lati della sala due doppie uscite di sicurezza danno su cortili interni: uno su Corso Magenta, l’altro su Via Terraggio con un giardinetto dove oggi si trovano panchine e giochi per i bimbi.
Tra le pellicole più interessanti, ospitate al cinema Nuovo Orchidea, ricordiamo Thelma & Louise (Scott, 1991), I soldi degli altri (Jewison, 1991) e Niente baci sulla bocca (A.Téchiné, 1991) nel 1992, Il grande cocomero (F.Archibugi, 1993), Jurassic Park (S. Spielberg, 1993), Seven (D.Fincher, 1995) nel 1996, Sliding Doors (Howitt, 1997) nel 1998, I cento passi (Giordana, 2001), Vajont (Martinelli, 2001), Dancer in the Dark (Von Trier, 2000) nel 2001, CinquePerDue - Frammenti di vita amorosa (F.Ozon, 2004), Ho ammazzato Berlusconi (Giometto, 2008), Settimo cielo (A.Dresen, 2008) ultimo film proiettato nel giugno 2009 prima della chiusura.
Il cinema è chiuso dal 1 luglio 2009. Attualmente è in attesa di ristrutturazione e riapertura (si parla del 2011).

 

Manifesti tipografici del cinema Gorizia: (fonte: Cineteca Italiana –  www.lombardiabeniculturali.it)
1920
La dama misteriosa; Protea V – gen                                                      
immagine
Il mistero della villa Mortain; Wanda Warenine – ott                            
immagine
Supremo olocausto – ott                                                                         
immagine
Donna Lisa; L’ultima fatica di Ercole- dic                                             
immagine
I nove milioni di Bonald- dic                                                                   
immagine
1921
Titanic – gen                                                                                          
immagine
Contrasto d’anime   – feb.                                                                     
immagine
Bouclette; Per l’imperatrice – mar                                                          
immagine
I due crocifissi – mar                                                                              
immagine
Così va la vita; La legge del cuore – apr                                              
immagine
La menzogna; Passa la gioventù; Il romanzo di un giovane povero-giu 
immagine
Alla capitale!; Il cappello di paglia di Firenze; La morsa – ago             
immagine
Il bacio di un re; Il mistero di una notte di primavera;
Ballo Excelsior
– set                                                                              
immagine
Automobile errante; Il diavolo a Parigi; Danza sull’abisso – dic.           
immagine
1922
Il padrone delle ferriere; Gens nova; L’uomo che ride;
L’orizzontale
– apr                                                                                 
immagine
1923
La preda; Il ponte dei sospiri; La donna nuda; Quo Vadis?  - set         
immagine
1929
Il segno di Zorro; Don X - mag                                                             
immagine

Il cinema Orchidea nel 1960
L’ingresso                                                                                             foto*

Il cinema Orchidea nel 1991(per gentile concessione di Willy Salveghi)
L’ingresso                                                                                              
foto

Il cinema Nuovo Orchidea nel dicembre 2007
in programmazione c’è Lo spaccacuori (B. Farrelly)
La facciata e l’ingresso                                                                
foto 1foto 2 - foto 3
L’edificio verso corso Magenta                                                                
foto 1 foto 2

Il cinema Nuovo Orchidea nel 2009 (per gentile concessione di Willy Salveghi)
La sala                                                                                                  
foto
La cabina di proiezione                                                                             
foto
Le uscite di sicurezza nel cortile verso corso Magenta                                
foto
L’insegna su corso Magenta                                                                     
foto

Il cinema Nuovo Orchidea nel dicembre 2009 (per gentile concessione di Marco Ferrari)
La cassa e l’accesso in sala                                                                       foto 1 - foto 2   
L’atrio                                                                                                    
foto 
Il cartello indicante il lavori di ristrutturazione                                              
foto

Il cinema Nuovo Orchidea nel luglio 2010 (per gentile concessione di Willy Salveghi)
L’ingresso - visione frontale                                                                     
immagine

Vista aerea del cinema nel 2010                                                           
immagine

Piantina illustrativa della struttura del cinema Nuovo Orchidea
(ricostruzione a cura di Marco Ferrari – ottobre 2010)                              immagine

Nuovo Orchidea – materiale di sala (per gentile concessione di Willy Salveghi)
Foglio quotidiano degli incassi (2000)                                                         
foto

Articoli da giornali (per gentile concessione di Marco Ferrari):
Da cinema d’essai a prima visione. Sta sbocciando una nuova Orchidea” –
Corriere della Sera, 29 giugno 1991                                                           
immagine
Schema sulla situazione delle sale nel centro storico (estratto dall’articolo:
Buio in sala, il futuro è incerto. I cinema abbandonati di Milano
di Ilaria Cerra - Repubblica 29 set. 2009)                                                 
immagine

Manifesti tipografici del cinema Orchidea: (fonte: Cineteca Italiana –  www.lombardiabeniculturali.it)
1946
Madonna delle 7 lune (A. Crabtree, 1944)                                               
immagine

Annunci pubblicitari su quotidiani:
Orchidea:
I pugni in tasca – 1 apr. 1966 (per gentile concessione di Willy Salveghi)                 immagine
8 e 1/2
– ott. 1966
(per gentile concessione di Willy Salveghi)                                   immagine
Vampyr - 4 mar. 1967,
in contemporanea con il cinema Rubino                             immagine
Family Life – 30 apr. 1974                                                                        
immagine
Morte a Venezia  – 19 feb. 1983
(per gentile concessione di Marco Ferrari)            immagine
Montenegro tango – 26 feb. 1983
(per gentile concessione di Marco Ferrari)          immagine
Veronika Voss – 2 mar. 1983
(per gentile concessione di Marco Ferrari)                   immagine
Caccia alla strega - 30 ott. 1983
(per gentile concessione di Marco Ferrari)            immagine
Nuovo Orchidea:
Cinque per due – 16 ott. 2004
(per gentile concessione di Willy Salveghi)               immagine
Postal (Boll) - 29 ago. 2008
(per gentile concessione di Willy Salveghi)                   immagine

Biglietto del cinema Nuovo Orchidea (per gentile concessione di Marco Ferrari) 
             (2004)                                                                                       
immagine

Mappa di Milano
Posizione del cinema                                                                                 immagine

Si ringrazia Willy Salveghi per le informazioni e il materiale fornito

* l’asterisco segnala foto e materiale di particolare interesse

 

 

si invitano i numerosi giornalisti e lettori che utilizzano i testi del  sito (spesso con semplici copia/incolla) a citare la fonte