cinema Plinius

la sala nel 1950

testo scritto in collaborazione con Marco Ferrari

Nel 1936-37, in viale Abruzzi, in corrispondenza dei civici 28/30, viene costruito il cinema Plinius, che occupa un’area di 1450 metri quadri, ai quali si aggiungono altri 450 metri quadri di galleria. Il cinema è attivo dai primi mesi del 1936.
La sala ha una capienza di 2050 posti ed è dotata di palcoscenico, per la programmazione abbinata di cinema e varietà, alla fine degli anni Trenta si colloca per prezzi e qualità dello spettacolo a metà tra i locali più lussuosi di seconda visione e quelli periferici, dove è possibile vedere, per un costo compreso tra le tre e le quattro lire, pellicole di terza visione insieme a rappresentazioni teatrali di compagnie di buon nome. Si fanno due spettacoli di rivista al giorno (anche nei giorni feriali), uno pomeridiano (alle 17) e uno serale (alle 20.45), cui segue l’ultima proiezione delle ore 22.
Nel novembre 1939 ospita la compagnia dell’allora famoso attore di rivista Angelo Cecchelin, già esibitosi alcuni anni prima  a Milano nei cineteatri più prestigiosi, tra i quali ricordiamo il Dal Verme. Tra i numerosi spettacoli di rivista, in quegli anni il Plinius ne ospita anche uno in cui recita il giovane Aldo Fabrizi e si dice che nel locale si sia esibito, per la prima volta in una città del Nord, lo stesso Totò.
Oltre alle riviste, il Plinius ospita anche commedie e opere liriche.
Nella primavera 1948 l’avanspettacolo scompare dalle abitudini del cineteatro Plinius il quale si limita, d’ora in poi, a una programmazione cinematografica, dapprima di terza visione. A partire dal primi mesi del 1952 il cinema  viene promosso tra i locali di seconda visione per un periodo di tempo abbastanza limitato; pochi anni dopo lo ritroviamo tra le terze visioni, sebbene con una programmazione di qualità: i film sono sempre recenti e vengono scelti tra quelli da poco smontati dalle seconde visioni. Un esempio per tutti: La donna che visse due volte (Hitchcock) esce il 24 dicembre 1958 al Manzoni (vedi); nel febbraio 1959 è già in programmazione al Plinius. E’ opportuno ricordare che questo ambizioso film, oggi celebratissimo (alcuni lo considerano il capolavoro del regista inglese), non incontrò allora il favore del  grande pubblico (sia negli Usa, sia in Italia) e le date di tenitura milanesi lo confermano.
Nel 1967 il Plinius viene completamente rinnovato: il palcoscenico, in disuso da tempo, rimane in parte, ma è inagibile in quanto dietro lo schermo vengono collocati i tubi per l’aria condizionata. I camerini però non vengono demoliti e i relativi spazi saranno riutilizzati nella futura trasformazione in multisala. Il rinnovamento permette al locale di venire promosso (dall’autunno 1967) – questa volta in maniera definitiva - nel più ristretto novero delle sale di seconda visione.
Nel 1980 il Plinius reagisce alla crisi degli esercizi approdando dapprima al circuito dei locali detti  “proseguimenti prime” e nel 1984 diviene un cinema di prima visione.
Tra le pellicole più interessanti ospitate dalla monosala ricordiamo
Musica in piazza (Mattoli, 1936) e Delitto e castigo (Chenal, 1935) nel 1936; Caino e Adele (Bacon, 1936) nel 1937; Il pugnale scomparso (Humberstone, 1936) e Palcoscenico (LaCava, 1937) nel 1938; La casa del peccato (Neufeld, 1938; con A. Nazzari) nel 1939, Centomila dollari (Camerini, 1940), San Giovanni decollato (Palermi, 1940; con Totò) nel 1941
nel 1942:
La fuggitiva (Ballerini, 1941), Fari nella nebbia (Franciolini, 1942), Tragica notte (Soldati, 1942), Fra Diavolo (Zampa, 1942), I tre aquilotti (Mattoli, 1942) e Teresa Venerdì (De Sica, 1941)
La morte civile (Poggioli, 1942) nel 1943,
nel 1944:
Il prigioniero di Santa Cruz (Bragaglia, 1941), Il barone di Munchausen (Baky, 1943) e T’amerò sempre (Camerini, 1943)
Odessa in fiamme (Gallone, 1942) nel 1945, Mio figlio professore (Castellani, 1946) nel 1947, Il padre della sposa (Minnelli, 1950) nel 1951, Il grande cielo (Hawks, 1951) nel 1952, Europa ’51 (Rossellini, 1952) nel 1953, La magnifica preda (Preminger, 1953) e Pane amore e fantasia (Comencini, 1953) nel 1954, Vera Cruz (Aldrich, 1954) nel 1955, L’ultima caccia (R. Brooks, 1956), Eliana e gli uomini (Renoir, 1956) nel 1957, 24 ore a Scotland Yard (Ford, 1958), La donna che visse due volte (Hitchcock, 1958) nel 1959,
nel 1960:
Intrigo internazionale (Hitchcock, 1959), L’impiegato (Puccini, 1959) e Fino all’ultimo respiro (Godard, 1959)
nel 1961:
Maciste contro il vampiro (S. Corbucci, 1961), L’avventura (Antonioni, 1960), Tutti a casa (Comencini, 1960), Il gobbo (Lizzani, 1960), Dalla terrazza (Robson, 1960) e America di notte (Scotese, 1961)
Le italiane e l’amore (Vancini e altri, 1961) nel 1962, Il sorpasso (D.Risi, 1962) e I tre della croce del sud (Ford, 1963) nel 1963,
nel 1964:
Irma la dolce (Wilder, 1963), Contratto per uccidere (Siegel, 1964), Marnie (Hitchcock, 1964), Donne facili (Chabrol, 1960), La pantera rosa (Edwards, 1963)
Castelli di sabbia (Minnelli, 1965), Rita la zanzara (Wertmuller, 1966), Il tigre (Risi, 1967), Avventura a Vallechiara (Blystone, 1938, con Stanlio e Ollio; ried.) nel 1967, Il grande caldo (Lang, 1953) nel 1968,
nel 1969:
Vedo nudo (D. Risi, 1969), Barbagia (Lizzani, 1969), Vergogna schifosi (Severino, 1969)
nel 1970:
Un uono chiamato cavallo (Silverstein, 1969), Città violenta (Sollima, 1970), Un uomo da marciapiede (Schlesinger, 1969), Il clan degli uomini violenti (Granier-Deferre, 1970), Il divorzio, (Guerrieri, 1970), Gli avvoltoi hanno fame (Siegel, 1970)
nel 1971:
Dumbo (Disney, 1941), Sacco e Vanzetti (Montaldo, 1971), Quattro tocchi di campana (L. Johnson, 1971), La ragazza del bagno pubblico (Skolimovski, 1970), Lo chiamavano Trinità (Barboni, 1970)
nel 1972:
Gli aristogatti (Disney, 1970), Il caso Mattei (Rosi, 1972), Alfredo, Alfredo (Germi, 1972), Peter Pan (Disney, 1953), Lo chiameremo Andrea (De Sica, 1972), Taking Off (Forman, 1971), Morte di un professore (Mackenzie, 1972)
nel 1973:
Cari genitori (Salerno, 1972), Che cosa è successo tra mio padre e tua madre? (Wilder, 1972)nel 1973), Agente 007 si vive solo due volte (Gilbert, 1967; ried.), La femme en blue (Deville, 1973), Tom Jones (Richardson, 1964)
Papillon (Schaffner, 1973) e Stavisky il grande truffatore (Resnais, 1973) nel 1974,
nel 1975:
La poliziotta (Steno, 1974), Due cuori, una cappella (Lucidi, 1975), L’affare della sezione speciale (Costa Gavras, 1975) e Finchè c’è guerra c’è speranza (Sordi, 1974),
nel 1976:
L’innocente (Visconti, 1976), Il Gattopardo (Visconti, 1963; ried.), Amici miei (Monicelli, 1975), Caro Michele (Monicelli, 1976), Soldato blu (Nelson, 1970; ried.), Il comune senso del pudore (Sordi, 1976), Bruciati da cocente passione (Capitani, 1976), L’amica (Lattuada, 1969; ried.), Il secondo tragico Fantozzi (Salce, 1976), Marcia trionfale (Bellocchio, 1976), L’anatra all’arancia (Salce, 1976)
nel 1977:
Un borghese piccolo piccolo (Monicelli, 1977), Charleston (Fondato, 1977), Gli ultimi fuochi (Kazan, 1976), Quelle strane occasioni (Comencini, Loy 1976), Oh Serafina (Lattuada, 1976), Il deserto dei tartari (Zurlini, 1976)
nel 1978:
Il portiere di notte (Cavani, 1974), Hi Mom (De Palma, 1969; uscito in Italia nel 1978) e Il gatto (Comencini, 1977)
nel 1979:
Viaggio con Anita (Monicelli, 1979), Uno strano tipo (Fulci, 1963; ried.), Tiro incrociato (Rosenberg, 1979), L’ultima onda (Weir, 1977)
nel 1980:
Amici miei (Monicelli, 1975-ried.),  La collina dei conigli (Rosen, 1978), Fog (Carpenter, 1980),
nel 1982:
I vicini di casa (Avildsen, 1981), Frontiera (Richardson, 1981), Firefox –Volpe di fuoco (Eastwood, 1982),
Agente 007 – Octopussy operazione piovra (Glen, 1983), Il conte Tacchia (S. Corbucci, 1982) nel 1983,
nel 1984:
Una poltrona per due (Landis, 1983), Jesus Christ Superstar (Jewison, 1973 - ried.), C’era una volta in America (Leone, 1984),
Un piedipiatti a Beverly Hills (Brest, 1984) nel 1985, Phenomena (Argento, 1985), Subway (Besson, 1985) nel 1986, Seduzione pericolosa (H. Becker, 1989) nel 1990, Il portaborse (Luchetti, 1991) e J.F.K. (Stone, 1991) nel 1992.

Nel 1996 il cinema Plinius chiude per circa un anno per trasformarsi in multisala: si recuperano gli spazi inutilizzati dei camerini e delle quinte e la proprietà decide di operare una radicale modifica della struttura: nasce l’attuale progetto di multisala, caratterizzata da cinque (poi diventate sei) sale e da un ampio foyer.
L’intento è di creare uno spazio vivibile e gradevole, ove il pubblico abbia il piacere di recarsi non solo per il tempo necessario alla visione del film, ma anche per conversare e incontrarsi nell’attesa delle proiezioni.
Venerdì 28 febbraio 1997 la Multisala Plinius viene inaugurata. In cartellone ci sono due novità assolute Il Paziente Inglese (Minghella, 1997) e Il vestito (van Warmerdam, ) – e tre pellicole già in programmazione in altre sale di prima visione, Riccardo III (Loncraine, 1995), Il club delle prime mogli (Wilson, 1996) e Shine (Hicks, 1996).
L’offerta ora si articola su cinque sale: una da 440 posti (Sala 1), tre da 260 posti (Sala 2, 3, 4) e infine una da 140 (Sala 5). Le tre sale da 260 posti sono sovrapposte e a due a due sincronizzabili, in modo da poter proiettare lo stesso film contemporaneamente su due schermi.
L’area del nuovo Plinius è di 3700 metri quadri, che si sviluppano su tre livelli, terreno, primo e interrato, avendo recuperato durante i lavori di ristrutturazione anche le parti sotterranee originariamente adibite a deposito.
Una volta entrati nel locale e superata la cassa centrale con biglietteria informatizzata, si accede ad un vasto foyer, che sulla sinistra presenta un bar con tavolini  e in fondo, il punto di accesso alle varie sale. Quest’ultimo è ubicato in corrispondenza alla zona centrale della struttura, consistente in un grande spazio conico che si apre dal livello interrato fino al soffitto, dove sfocia in una cupola semicircolare che illumina le zone di accesso alle diverse sale: due al piano terra (da 260 e 140 posti), due al primo piano (da 260 e 440 posti) e una nell’interrato (260 posti).
Per quanto riguarda le attrezzature tecniche, l’impianto di proiezione Cinemeccanica è completamente automatizzato e utilizza in ogni sala due proiettori Victoria 5 e un armadio di automatismi Vector 2000 che permette di controllare, attraverso i monitor presenti in diversi punti della multisala, sia lo svolgimento della proiezione, sia lo svolgimento delle funzioni ausiliarie. L’impianto audio consente a chi ha problemi di udito di ricevere perfettamente il suono attraverso il proprio apparecchio acustico grazie al sistema sonoro Geodyne.
La multisala è di proprietà della Società Gestioni Cinematografiche, che ne affida la gestione a Unicinema, la quale programma quattro delle cinque sale. La Sala 4 (260 posti) invece viene gestita direttamente dall’Istituto Luce.
La programmazione dà spazio a film commerciali riservando uno o due schermi a pellicole d’autore o comunque di qualità. Il Plinius aderisce alle rassegne milanesi di film provenienti dai festival internazionali (Cannes e Venezia).
Nel 2006 viene aggiunta una sesta sala (Sala 6) da 74 posti.
Nel 2008 la Società Gestioni Cinematografiche prende in carico direttamente la gestione.
La multisala è dotata anche di proprio sito web www.multisalaplinius.com attraverso il quale è possibile conoscere la programmazione, prenotare i biglietti, vedere immagini della struttura e conoscerne la storia.
Tra le pellicole più interessanti proiettate in questa seconda fase ricordiamo
nel 1997:
Quando eravamo re (Gast, 1996), Il principe di Homburg (Bellocchio, 1997), Donnie Brasco (Newell, 1997),
La vita è bella
(Benigni, 1997) nel 1998, Festen (Vintemberg, 1998), Tango (Saura, 1998) nel 1999, La fortuna di Cookie (Altman, 1999), Moloch (Sokurov, 1999) e Sonatine (Kitano, 1993) nel 2000, Invincibile (Herzog, 2001;  Panoramica di Venezia), Gosford Park (Altman, 2001), Il nostro Natale (Ferrara, 2002),  L’arca russa (Sokurov, 2002), L’isola di ferro (Rasoulof, 2005; rassegna Cannes e dintorni), La terza madre (Argento, 2007) nel 2007, The Wrestler (Aronofsky, 2008; Panoramica di Venezia), Shutter Island (Scorsese, 2010) nel 2010, Cafè Society (Allen, 2016) nel 2016.

 

Il cinema Plinius intorno al 1950
La sala  (per gentile concessione di Marco Ferrari)                                               foto*

Multisala Plinius nel 2003
La facciata di sera (per gentile concessione di Willy Salveghi)                                      foto

Multisala Plinius nel 2007
L’atrio (per gentile concessione di Willy Salveghi)                                                   foto 1 foto 2

Multisala Plinius nel giugno 2009
L’ingresso                                                                                   foto 1foto 2 - foto 3
Il cinema verso piazzale Loreto                                                                 
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Il cinema verso viale dei Mille                                                                   
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Multisala Plinius nel 2009 (dal sito www.multisalaplinius.com, su segnalazione di Marco Ferrari)
Atrio                                                                                                       
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La cassa centrale                                                                                     
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Parte dell’atrio a sinistra della cassa                                                         
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Lo spazio conico                                                                                    
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Il bar                                                                                                      
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La Sala 2                                                                                   
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La Sala 6                                                                                                 
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Annunci pubblicitari su quotidiani
Avviso di un “grande spettacolo di varietà” – feb. 1945                            immagine
Il conformista – 25 mar. 1971
(per gentile concessione di Willy Salveghi)             immagine
L’innocente  - ott 1976                                                                            
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Frontiera - 4 set 1982
(per gentile concessione di Marco Ferrari)                         immagine
Firefox –Volpe di fuoco - 24 ott 1982
(per gentile concessione di Marco Ferrari)                                                                             immagine
007 – Octopussy Operazione Piovra 8 nov 1983
(per gentile concessione di Marco Ferrari)                                                           immagine
Una poltrona per due –  mar 1984
(per gentile concessione di Marco Ferrari)     immagine
Phenomena  – 22 feb. 1985
(per gentile concessione di Marco Ferrari)                 immagine
La terza madre – 30 ott. 2007
(per gentile concessione di Willy Salveghi)               immagine
Shutter Island – 7 mar. 2010
(per gentile concessione di Willy Salveghi)                 immagine
Cafè Society – 1 ott. 2016
(per gentile concessione di Willy Salveghi)                   immagine

Biglietti del cinema (1970ca )                                                              immagine
                                 (1977)
(per gentile concessione di Marco Ferrari)                     immagine
                               (1983)
(per gentile concessione di Marco Ferrari)                     immagine
                                 (1990)
(per gentile concessione di Marco Ferrari)               immagine
   Multisala – Sala 1 (1998)
                                
(per gentile concessione di Marco Ferrari)                                   immagine

Il timbro del cinema nel 1987 (per gentile concessione di Willy Salveghi)         immagine

Mappa di Milano (zona nord-est)
Posizione del cinema                                                                                
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* l’asterisco segnala foto e materiale di particolare interesse

scheda creata nel mar. 2010; ultimo aggiornamento gen 2017