testo scritto in collaborazione con Willy Salveghi
A metà di corso Sempione - in una zona piuttosto vitale e animata, in prossimità della Fiera - si trova la perpendicolare via Poliziano: al numero 9 (poi diventerà 11)
è attivo, già nei primi anni venti il cineteatro Poliziano, che alterna spettacoli di varietà a film muti con accompagnamento musicale. Tra i film proiettati in questa fase ricordiamo: nel 1923 Pinocchio (G.Antamoro, 1911), Idolo infranto (E.Ghione, 1913), Maman Poupée (C.Gallone, 1919), La più bella donna del mondo (L.Mele, 1920), Il padrone del rione ossia Il
romanzo di un giovane povero (Palermi, 1920), Angeli e demoni (L.Maggi, 1921), Mara West (A.Rosenfeld, 1921), La liana spezzata (G.S.Bellincioni, 1922), La donna nuda (R.Roberti, 1922), La
piccola parrocchia (M.Almirante, 1923) nel 1924 I 3 moschettieri (t.o. The three Musketeers; J. Searle Dowey, 1911), Suor Teresa (U.Falena, 1916), La nave (M. Roncoroni, 1921; da poema di d’Annunzio), Saetta e il club dei ciuffi
(D.Gambino e M.Roncoroni, 1921) nel 1928 Carmen (J.Feyder, 1926), Il figlio dello sceicco (G.Fitzmaurice, 1926), Siberia (t.o. idem, V.Schertzinger, 1926), Il fantasma del castello (t.o. London after Midnight, T. Browning, 1927)
nel 1929 Il teatro di Minnie (t.o. The Matinee Idol, F.Capra, 1928) nel 1930 Il fantasma dell’Opera (t.o. The Phantom of the Opera, R.Julian, 1925), Orchidea selvaggia (t.o. Wild Orchids, S.Franklyn, 1929)
Il Poliziano inaugura la terza decade del Novecento con diverse novità: è Mauro Rota a curarne la gestione e a cambiare – intorno al 1931
- il nome della sala in cinema Vittoriale, nome di dannunziana memoria che rimanda al regime fascista negli anni del suo massimo consenso. Rota, storico gestore milanese e creatore del cineteatro Nazionale (1924),
controlla anche: Dumont, Patria, Moderno -Via F-Filzi-, Loreto, Mondial, Colombo, Vittoria, Broletto, Parco, Palace, Aurora, Nuovo Cine, Porpora, Roma, Durini, Umbria, Gloria, Augusteo -V.le Vittoria-, Farini, Meravigli,
Commenda e Cantù. Il cinema viene ristrutturato e nel 1932 è ormai atttrezzato per il sonoro; esso apre ogni giorno alle 14 e propone anche matinée e spettacoli di varietà abbinati ai film. Già all’inizio del 1934 la
gestione cambia pur restando "in famiglia" e viene affidata al genero di Rota, Arturo Giacomini. Il locale è quasi del tutto assente dagli elenchi delle sale dei quotidiani milanesi.
Tra le pellicole proiettate in questa seconda fase ricordiamo: nel 1932 La principessa del circo (t.o. Die Zircusprinzessin, V. Janson, 1929), Agente segreto Z1 (t.o. Three Faces East, R.Del Ruth, 1930), Il guerriero (t.o. Doughboys,
E.Sedgwick, 1930, con Buster Keaton), L’appello dell’occidente (t.o. East is West, M. Bell, 1930); Il fantasma di Parigi (t.o. The Phantom of Paris, J. Roberts, 1931), L’eterna vicenda (t.o. My Past, R. Del Ruth, 1931), La
via del male (t.o. Laughing Sinners, H.Beaumont, 1931) nel 1933 Il campione (K.Vidor, 1931), Cortigiana (t.o. Susan Lenox: her Fall and Rise, R.Z.Leonard, 1931) nel 1934 Il coraggio della paura (t.o. Sky Devils, A. E. Sutherland, 1932), Ninì Falpalà (A.Palermi, 1933), La suora bianca (t.o. The White Sister, V.Fleming, 1933), Il presidente della Ba.Ce.Cre.Mi. (G.Righelli, 1933), La grande Caterina (t.o. The Rise of Catherine the Great, P. Czinner, 1934)
nel 1942 E’caduta una donna (Guarini, 1941), Centomila dollari (Camerini, 1940), Rebecca (Hitchcock, 1940) Se io fossi onesto (Bragaglia, 1942) e Verso l’amore (Harlan, 1939)nel 1943
Il locale viene distrutto dai bombardamenti del 13 agosto 1943.
Nella seconda metà degli anni quaranta il locale viene ristrutturato, rispettando il perimetro precedente e gli edifici sovrastanti abitati; viene corretta solo la parte anteriore della platea raccordando gli angoli di fianco al boccascena. La nuova sala, riscaldata a termosifone, misura 26 m. di lunghezza per 18 di larghezza e occupa un'area di 450 mq e un volume di 4500 mc. Viene accantonato il vecchio nome - in qualche modo legato al clima del ventennio - e ritorna a chiamarsi cinema Poliziano
(1100 posti: 750 in platea e 350 in galleria). La nuova sala riprende dunque il nome della via omonima, dedicata ad Angelo Ambrogini detto Poliziano, considerato il maggiore umanista del quattrocento italiano e
viene inaugurata nel 1950. Si tratta sempre di un locale di terza visione. Dalla seconda metà del 1968 il Poliziano entra a far parte del circuito di seconda visione. La progammazione privilegia il cinema
d’avventure americano, con titoli decisamente minori. I film di qualità compaiono di tanto in tanto mentre il cinema d’arte è pressoché assente (fanno eccezione le presenze di Tempi moderni, La dolce vita, Allosanfan, Bersaglio di notte e La classe morta)
Tra i film più rilevanti ospitati dalla sala, negli ultimi decenni di vita, ricordiamo nel 1950 Arcipelago in fiamme (H.Hawks, 1943), La tragedia di Harlem (Werker, 1949), Il bacio di una morta (Brignone, 1949), Accadde in settembre (Dieterle, 1950), La corona di ferro (Blasetti, 1941), L'incendio di Chicago (H. King, 1937), Il ventaglio (Preminger, 1949), Il ritratto di Jennie (Dieterle, 1948), L'avventura impossibile (Walsh, 1942) e Fiori nella polvere (LeRoy, 1941), San
Giovanni decollato (Palermi, 1940) e L’inafferrabile 12 (Mattoli, 1950), nel 1951 I promessi sposi (Camerini, 1941) e Marco Visconti (Bonnard, 1941) nel 1952 Anna (Lattuada, 1951), I sette peccati capitali (Allégret e Autant-Lara, 1952), I diavoli alati (N.Ray, 1951 con John Wayne), Il ponte di Waterloo (LeRoy, 1940), Cirano di Bergerac (Gordon,
1950), Papà diventa mamma (Fabrizi, 1952) e Eva contro Eva (Mankiewicz, 1950) nel 1954 I vinti (Antonioni, 1953), Moulin Rouge (Huston, 1952), Le jene di Chicago (Fleischer, 1952) e Forte Algeri (di S.Selander, 1953)
Da qui all’eternità (Zinnemann, 1954), Giorno maledetto (Sturges, 1955) e Tempi moderni (Chaplin, 1936) nel 1956, nel 1957 Arianna (Wilder, 1957), Oklahoma (Zinnemann, 1955) e La città nuda (Dassin, 1948)
Lo specchio della vita (Sirk, 1958) nel 1959, I celebri amori di Enrico IV (Autant -Lara, 1961), L’uomo che uccise Liberty Valace (Ford, 1962), nel 1963 Un dollaro d’onore (Hawks, 1959), Winchester 73 (A. Mann, 1950) e No pasaran! (di J.J.Vierne, 1961), L’ape regina (Ferreri, 1963), La dolce vita
(Fellini, 1960) e Il buio oltre la siepe (Mulligan, 1962) nel 1964, Questa volta parliamo di uomini (Wetmuller, 1965), L’armata Brancaleone (Monicelli, 1966), Dalla terrazza (M.Robson, 1960) nel 1966, Delitto quasi perfetto (Camerini, 1966) nel 1967
nel 1969: Ben Hur (Wyler, 1959), Barbagia (Lizzani, 1969), Doppia immagine nello spazio (Parrish, 1969), La morte bussa due volte (Philipp, 1969), I due invincibili (McLaglen, 1969)
nel 1970 Cuori solitari (Giraldi, 1969), Un colpo all’italiana (Collinson, 1969), Simon Bolivar (Blasetti, 1969), Colpo rovente (P. Zuffi, 1970), Satyricon (Polidoro, 1969), L’altra faccia del paneta delle scimmie (Post, 1970), Dramma della gelosia (Scola, 1970), Colpo da 500 milioni alla National Bank (Hall, 1970), L’uomo venuto dalla pioggia (Clement, 1970), La morte bussa due volte (Philipp, 1969), Queimada (Pontecorvo, 1970)
nel 1971 La figlia di Ryan (Lean, 1970), La moglie del prete (Risi, 1970), L’uomo dagli occhi di ghiaccio (De Martino, 1970), Una farfalla con le ali insanguinate (Tessari, 1971)
nel 1972 Piccolo grande uomo (A.Penn, 1970), Agente 007 una cascata di diamanti (Young, 1971) nel 1972, La corsa della lepre attraverso i campi (R. Clement, 1972), Gli scassinatori (Verneuil, 1971), Milano calibro 9 (Di Leo, 1971), Il caso Carey (Edwards, 1972)
nel 1973 Corvo Rosso non avrai il mio scalpo (di S.Pollack, 1972), Bella di giorno (Bunuel, 1967) e Serafino (Germi, 1968) nel 1974 I 3 dell’operazione drago (R.Clouse, 1973), Paolo il caldo (Vicario, 1973) e La stangata (G. R. Hill, 1973)
nel 1975 Allosanfan (Taviani, 1974), Bersaglio di notte (Penn, 1975), Il colpo della metropolitana (Sargent,
1974) nel 1976 Africa express (Lupo, 1976), Fratello mare (Quilici, 1975), Banditi a Milano (Lizzani, 1968), La classe morta (A.Wajda, presente il regista, 1976). Di tanto in tanto il
Poliziano – come numerose altre sale di seconda visione - ospita film minori in prima visione. E’ il caso della pellicola americana L’uomo che doveva uccidere il suo assassino (E. Davis, 1969) nel maggio 1972.
Il cinema chiude nel maggio 1976. Interessato a due anni di lavori di ristrutturazione, su progetto dell’architetto Angelo Ortalli, il locale si trasforma nel teatro Poliziano, ottenendo una certa notorietà; la proprietà passa alla società immobiliare CO.JA.CO. srl spinta dall’Associazione
Produzioni Artistiche Culturali, che gestisce il teatro, inaugurato il 25 settembre 1979 dalla compagnia di Victoria Chaplin e Jean Baptiste Thierrée, ideatori di “Le cirque Imaginaire”. Il palco è di m.9 per 14, dotato di otto
camerini doppi con servizi, platea e galleria per un totale di 800 posti e un’acustica di prim’ordine che porta nella sala, oltre a spettacoli teatrali, anche diversi concerti. Nel dicembre del 1980 il teatro Poliziano passa
alla gestione del CRT, che cerca nuovi spazi; in questa fase il locale diviene il teatro CRT – Poliziano. Oltre a numerosi spettacoli teatrali, la sala ospita anche le marionette della Compagnia Colla.
Nonostante i consensi di critica e pubblico, alla fine della stagione 1983, la sala viene dichiarata inagibile dalla Commissione Provinciale di Vigilanza. Impossibilitati a creare nuove uscite di sicurezza, i gestori decidono
di lasciare, e il teatro CRT - Poliziano chiude definitivamente per far posto a un albergo che ne ha mantenuto il nome.
Da Mario Cavallé, "Tecnica delle costruzioni di cinema e teatri" (su gentile segnalazione di Willy Salveghi):
Il cinema Poliziano ricostruito nella seconda metà degli anni '40
Le piante della sala: platea, galleria e sezione longitudinale imm.1 – imm. 2 – imm. 3*
Il Poliziano intorno al 1950 (per gentile concessione di Raffaele Fioretto) foto 1 - foto 2*
Il teatro Poliziano intorno al 1980 (per gentile concessione di Willy Salveghi) L’atrio foto
Il palco e la sala foto 1 - foto 2
Medesimo spazio urbano nel 2000 (per gentile concessione di Willy Salveghi)
Ingresso dell’albergo foto
Medesimo spazio urbano nel maggio 2008 Ingresso dell’albergo foto
L’albergo verso corso Sempione foto
L’albergo verso via Cenisio foto
Manifesti tipografici del cinema Poliziano: (fonte: Cineteca Italiana – www.lombardiabeniculturali.it) 1923 Angeli e demoni, Mara West, La liana spezzata, La piccola parrocchia, Il padrone del rione (ossia Il romanzo di un giovane povero) – ott. immagine Pinocchio, La donna nuda, Un avventuriero, Mistero svelato, Maman Poupée - nov. immagine Il giaguaro, La più bella donna del mondo Idolo infranto, O monaciello – nov immagine
1924 La nave – gen. immagine Avventure di un imperatore; L’uomo dal cavallo pezzato – gen. immagine Suor Teresa,Fra le belve del deserto, I 3 moschettieri – gen. immagine
Saetta e il club dei ciuffi, La gabbia di ferro, Max e la miliardaria – feb. immagine 1928 Carmen – ott. immagine Siberia – ott. immagine Il fantasma del castello - nov. immagine 1929 Il teatro di Minnie – feb. immagine 1930 Orchidea selvaggia immagine Il fantasma dell’Opera - giu. immagine
Manifesti tipografici del cinema Vittoriale: (fonte: Cineteca Italiana – www.lombardiabeniculturali.it) 1932 Agente segreto Z1 – mag immagine Il fantasma di Parigi - sett. immagine Il guerriero – dic immagine La principessa del circo, La via del male – dic. immagine
L’appello dell’Occidente, L’eterna vicenda – dic. immagine 1933
Cortigiana - feb immagine Il campione – mag. immagine 1934 Il coraggio della paura – apr. immagine Ninì Falpalà – apr. immagine La suora bianca – mag. immagine La grande Caterina – giu. immagine Il presidente della Ba.Ce.Cre.Mi. immagine
Annunci pubblicitari su quotidiani Barbagia – nov. 1969 immagine I due invincibili – dic. 1970 (per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine La morte bussa due volte nel 1970 immagine Colpo rovente – mag. 1970 (per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine
Mappa di Milano (corso Sempione)
Posizione del cinema immagine
* l’asterisco segnala foto e materiale di particolare interesse
si invitano i numerosi giornalisti e lettori che utilizzano i testi del sito (spesso con semplici copia/incolla) a citare la fonte
|