testo scritto in collaborazione con Marco Ferrari
Agli inizi del Novecento al n. 33 di corso Buenos Aires apre il Politeama Milanese: all’epoca un’immensa sala disadorna destinata a un pubblico popolare che vi
accedeva per assistere agli spettacoli delle compagnie dialettali (tra le commedie meneghine ricordiamo ad esempio Ona volada de strasc di Giorgio Bolza). Le rappresentazioni avvenivano spesso davanti a platee tumultuose
di 1800 persone e non mancavano neppure spettacoli equestri e incontri di boxe. Il 30 ottobre 1930 la sala, ampiamente ristrutturata, cambia nome in teatro Puccini ed esordisce con La Bohème. In seguito il locale
ospita soprattutto compagnie di rivista; vi si ascoltano anche melodrammi, spesso inseriti in una vera e propria stagione lirica. Nel 1943 il teatro viene danneggiato dai bombardamenti, ma riapre prontamente già nel
febbraio 1944 con la rivista Via delle sette note con Gorni Kramer e Irene D’Astrea; in questo periodo il Puccini offre ospitalità anche ai balletti della Scala, rimasti senza sede. Dal 1946
il locale (circa 1200 posti) affianca al teatro di rivista (Wanda Osiris, Macario, Rascel) regolari proiezioni cinematografiche, collocandosi tra le sale di prima visione; dal 1955 viene invece declassato tra le
seconde visioni. Nell’estate 1953 Buster Keaton si esibisce in Italia all’interno di uno spettacolo di varietà denominato “Il piccolo Naviglio” (tra i partecipanti c’è anche Gino Bramieri); propone, con la giovane
moglie Eleanor Norris, una gag di 16 minuti – rigorosamente “muta” – incentrata sulle peripezie di una coppia di sposi ubriachi che tenta di raggiungere il proprio letto. Lo spettacolo passa nel luglio al teatro Manzoni e viene
replicato al Puccini il mese successivo. Il successo è notevole. L’avanspettacolo continua ad accompagnare l’attività cinematografica fino alla prima metà del 1969. In seguito il Puccini diviene una normale sala
cinematografica che, occasionalmente, sospende le proiezioni filmiche per ospitare spettacoli teatrali. Nel marzo 1971 il cinema cambia genere per dedicarsi agli spogliarelli vietati ai minori, per poi tornare nuovamente
alla programmazione cinematografica. Il Puccini, già situatosi (come si è detto) tra le seconde visioni, torna nel circuito delle prime visioni a partire dalla seconda metà del 1972 e sostanzialmente vi rimane fino alla
chiusura avvenuta nel 1986. E’ in questa veste che ospita qualche film di rilievo come Il clan dei Marsigliesi (Giovanni, 1972). Negli anni ottanta tuttavia l’attività del locale è disordinata: all’inizio del
decennio rientra temporaneamente nel novero delle seconde visioni, poi riprende il suo posto tra le prime; inoltre chiude per un lungo periodo tra la fne del 1984 e l’inizio del 1985.
Tra le pellicole più significative ospitate dalla sala di corso Buenos Aires ricordiamo I fratelli Karamazoff (Gentilomo, 1947) nel 1948, Proibito rubare (Comencini, 1948) nel 1951, La valle dell’Eden (Kazan, 1955), Gioventù bruciata (N. Ray, 1954) nel 1956, Prima Linea (Aldrich, 1956), Les girls (Cukor, 1957) nel 1958, Un condannato a morte è fuggito (Bresson, 1956) e I
magliari (Rosi, 1958) nel 1959, Adua e le compagne (Pietrangeli, 1960), La ciociara (De Sica, 1960) nel 1961, Il mucchio selvaggio (Peckinpah, 1969), Woodstock (Wadleigh, 1970), Formula 1 nell’inferno del Grand Prix (Malatesta, 1970), Agente 007 una cascata di diamanti (Young, 1971), Il Decameron (Pasolini, 1971) nel 1972, Fiore di carne (Verhoeven, 1973) nel 1974, Gente
di rispetto (Zampa, 1975), Flic Story (Deray, 1975), Zucchero, miele e peperoncino (S. Martino, 1980), Venerdì 13 (Cunningham, 1980), Il bacio della pantera (Schrader, 1982) e E.T (Spielberg,
1982). Di tanto in tanto il Puccini – quando era sala di seconda visione - ospita film minori, in prima visione. E’ il caso del lungometraggo italiano La belva (M. Costa, 1970). Il cinema
chiude il 18 marzo 1986. L’ultimo film proiettato è stato Rocky IV (Stallone). Lo storico teatro viene acquistato dal comune nel marzo 1989 che intende ristrutturarlo per farne un importante polo della vita
teatrale cittadina. Il costoso intervento parte però solo dieci anni dopo. Nel marzo 2010, dopo lunghi lavori di ristrutturazione, il Puccini riapre, ritornando alle sue origini teatrali, come nuova sede del
Teatro dell’Elfo (fino ad oggi ospite nel locale dell’ex X Cine in via Ciro Menotti; vedi): nei suoi spazi sono state ricavate tre sale: la Shakespeare (500 posti), la Fassbinder ((200 posti) e la Pina Bausch (100 posti).
Prima del teatro Puccini L’hotel Luxor alla fine degli anni venti foto
Il cinema intorno nella seconda metà degli anni cinquanta Corso Buenos Aires di notte foto
L’insegna foto
La sala intorno al 1950 (per gentile concessione di Stefano Petrella) foto*
Il cinema in una fotobusta del film L’inferno addosso (Vernuccio 1959) foto
Il cinema intorno nel 1972 (a sinistra, di fronte all’Astor) foto
L’insegna foto
Il cinema nel 1976 (per gentile concessione di Marco Ferrari) In programmazione Il trucido e lo sbirro (Lenzi) foto
Il cinema intorno al 1980 L’ingresso foto
Medesimo spazio urbano nel febbraio 2008 La galleria foto 1 – foto 2
La galleria e corso Buenos Aires (verso Piazzale Loreto) foto
Vista aerea dell’ex cinema nel 2010 foto
Il nuovo Teatro dell’Elfo nel 2010 Interno sala Shakespeare (per gentile concessione di Marco Ferrari) foto
Buster Keaton al teatro Puccini nell’agosto 1953 (per gentile concessione di Stefano Petrella) Articolo di E. Biagi su La Stampa – 18 lug 1953 immagine*
Recensione sul Corriere della Sera – fine luglio 1953 immagine
Tamburino – 29 ago 1953 immagine
Manifesti tipografici I fratelli Karamazoff – 1948 (per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine
Annunci pubblicitari su quotidiani Formula 1 nell’inferno del Grand Prix – 1970 immagine Il clan dei Marsigliesi – 16 nov. 1972 immagine Fiore di carne – 7 apr 1974
(per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine Gente di rispetto - 30 ott. 1975 immagine Flic Story - 4 dic. 1975 immagine Airport 77 (Jameson) – 19 set 1977 (per gentile concessione di Marco Ferrari) immagine No alla violenza (Cimarosa) – nov 1977 immagine Contro quattro bandiere (Lenzi) – 12 apr 1979
(per gentile concessione di Marco Ferrari) immagine Zucchero, miele e peperoncino – ott 1980
(per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine Il bacio della pantera – 18 set 1982 (per gentile concessione di Marco Ferrari) immagine E.T. – 16 dic. 1982 (per gentile concessione di Marco Ferrari) immagine
Biglietto del cinema (1978; per gentile concessione di Marco Ferrari) immagine
Mappa di Milano (corso Buenos Aires)
Posizione del cinema immagine
* segnala foto e materiale di particolare interesse
si invitano i numerosi giornalisti e lettori che utilizzano i testi del sito (spesso con semplici copia/incolla) a citare la fonte
|