cinema Splendor - Multisala Splendor

la sala Alpha nel 1998

testo scritto in collaborazione con Marco Ferrari

Nei primi giorni del gennaio 1956, in prossimità di piazza Piola, in viale Gran Sasso al civico numero 28, (con un secondo accesso su via Donatello 37), inizia l’attività il cinema Splendor: si tratta di una sala con una capienza di 1500 posti, costituita da platea e galleria, che si colloca inizialmente tra le terze visioni. Già due anni dopo, nella seconda metà del 1958, la sala viene promossa tra le seconde visioni.
Negli anni cinquanta e sessanta la programmazione dello Splendor si specializza in film italiani e hollywoodiani di grande richiamo, spesso in cartellone in contemporanea con il cinema Tonale.
La gestione non è priva di spirito d’iniziativa: ad esempio, per celebrare al cinema il Capodanno 1960, il 31 dicembre 1959 lo Splendor promuove una proiezione straordinaria de La grande guerra con inizio alle 23:55.
Negli anni settanta lo Splendor passa dalla categoria “seconde visioni” a “proseguimenti prime visioni”; tra fine anni settanta e inizio anni ottanta, con la crescente concorrenza televisiva, la sala - non rientrando tra le tipologie con chiara caratterizzazione (prime visioni, d’essai, luci rosse) – perde progressivamente d’identità per rimanere una sala generalista, dove arrivano pellicole già in buona parte sfruttate commercialmente. Il locale sopravvive solo grazie al deserto di offerta in tutta la zona Città Studi.
Verso la fine degli anni ottanta, lo Splendor, nell’ambito del panorama milanese, è diventato l’archetipo della sala obsoleta: poltrone di legno, schermo grande ma proiezione ridotta da mascherina, sistema di proiezione carente di manutenzione, impianto audio modesto. Tutto fa presagire un’imminente chiusura.
In questi anni la gestione è di Luigi De Pedys, che è anche proprietario dell’immobile.
Si parla di una possibile chiusura il 31 dicembre 1990; poi però gli ottimi incassi fatti registrare da La Sirenetta, mettono a tacere le voci o comunque fanno decidere per una proroga. In quel periodo corrono voci di un interessamento del comune (sindaco Pillitteri) per destinare la sala alla Compagnia Teatrale Piero Mozzarella, ma non se ne fa nulla e il cinema prosegue la sua attività: la presenza in cartellone di alcuni film di successo degli anni Novanta (Jurassik Park, Il Ciclone),
in contemporanea con le sale del centro storico, nonché la tenacia del gestore-proprietario, consentono allo Splendor di sopravvivere lungo quasi tutto il decennio.
Nel 1997 il cinema Splendor chiude per circa un anno e si trasforma in multisala.
Tra le pellicole più interessanti o comunque tra le più note ospitate al cinema Splendor, ricordiamo Il tetto (De Sica, 1956), Quando la moglie è in vacanza (Wilder, 1955) e La signora Omicidi (MacKendrick, 1955) nel 1956, Montecarlo (Lubitsch, 1930) nel 1957, Il sole sorgerà ancora (King, 1957), Padri e figli (Monicelli, 1957), Pal Joey (Sidney, 1957) e Testimone d’accusa (Wilder, 1957) nel 1958, Operazione Cicero (Mankiewicz, 1952) nel 1959, La notte brava (Bolognini, 1959), La grande guerra (Monicelli, 1959), Operazione Sottoveste (Edwards, 1959) nel 1960, Il federale (Salce, 1961), Ombre rosse (Ford, 1939) e Monica e il desiderio (Bergman, 1952) nel 1961,Una vita difficile (Risi, 1961) nel 1962, Va e uccidi (Frankenheimer, 1962) e Il processo (Welles, 1962) nel 1963, A 007 dalla Russia con amore (Young, 1963) nel 1964, Marnie (Hitchcock, 1964), Topkapi (Dassin, 1964) nel 1965, Il colonnello Von Ryan (Robson, 1965), Svegliati e uccidi (Lizzani, 1966), Il dottor Zivago (Lean, 1965) nel 1968, C’era una volta il West (Leone, 1968) e La prima volta di Jennifer (Newman, 1968) nel 1969, Il mucchio selvaggio (Peckinpah, 1969), Il clan dei siciliani (Verneuil, 1969) nel 1970, La grande strage dell’impero del sole (Lerner, 1970), La figlia di Ryan (Lean, 1970) nel 1971, L’adultera (Bergman, 1971) nel 1972, Roma (Fellini, 1972), A Venezia un dicembre rosso shocking (Roeg, 1973) nel 1974, Ultimo tango a Parigi (Bertolucci, 1972) nel 1975, Quattro mosche di velluto grigio (Argento, 1971) nel 1976, Il deserto dei tartari (Zurlini, 1976) e La marchesa von (Rohmer, 1976) nel 1977, Atmosfera zero (Hyams, 1981), La Cosa (Carpenter, 1982) e Soldato Blu (Nelson, 1970; ried.) nel 1983,  Metropolis (Lang, 1926;  ried.1984), La rosa purpurea del Cairo (Allen, 1985) nel 1986, Un ragazzo di Calabria (Comencini, 1987), Lilly e il vagabondo (Disney, 1955) nel 1988, La Sirenetta (Musker-Clements, 1989), Nemici, una storia d’amore (Mazursky, 1989) nel 1990, Jurassik Park (Spielberg, 1993), Il Ciclone (Pieraccioni, 1997).
Il 18 dicembre 1998
, la Multisala Splendor inizia l’attività; i film d’esordio sono Paparazzi (N. Parenti) e Così è la vita (Baglio, Storti, Poretti, Venier).
Il nuovo locale è composta da tre sale: la sala Alpha, ricavata dall’originaria platea, con 550 posti e uno schermo che misura 12,50 x 5,30 metri; la sala Beta e la sala Gamma, entrambe ricavate dalla galleria, con 180 posti. Tutte le sale hanno impianto sonoro Dolby Digital e Dts e sono dotate di comode poltrone con bracciolo snodabile e appoggia-bicchiere. Le scale di accesso alle sale sono dotate di apparecchiature per consentire il percorso ai disabili. La macchina da proiezione è dotata di un sensore elettronico che pulisce la pellicola.
La cassa – che è rimasta la stessa della monosala, ubicata sulla destra dell’ingresso – ora è dotata di vetro antiproiettile.
I lavori di trasformazione in multisala sono costati quattro miliardi di lire.
Gestione e proprietà sono sempre di Luigi De Pedys, distributore ed esercente dell’Arco Film; nel 1998 il circuito De Pedys/Arco Film a Milano consta di ben 11 cinema: Apollo, Manzoni, Mediolanum, Nuovo Arti, Nuovo Orchidea, Orfeo, San Carlo, Splendor, Pasquirolo, Tiffany, Cavour.
La programmazione della Multisala Splendor si focalizza sulle commedie (cinema nazional-popolare per quanto riguarda le produzioni italiane) e sul cinema d’azione americano.
Aderisce, anche se marginalmente, a iniziative quali “Cannes e Dintorni”, l’annuale rassegna di giugno sui film presentati al Festival.
Nel 2005, durante uno spettacolo domenicale pomeridiano, in una delle sale dello Splendor si proietta un film per ragazzi; immediatamente prima della proiezione, sullo schermo viene diffuso il trailer del film The Exorcism of Emily Rose.
Una mamma, che accompagnava la propria figlia, denuncia la sala.
Nell’autunno 2006 l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato condanna la gestione ad una sanzione complessiva di € 58.000 (PI/5086–CINEMA SPLENDOR MILANO; fonte: l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato-Relazione Annuale sull’attività svolta – pagg. 189-190).
Per lo Splendor, in un mercato in contrazione, con margini di guadagno esigui, la sanzione è la classica goccia che fa traboccare il vaso: nel gennaio 2007, al termine del periodo natalizio, la sfortunata multisala, a poco più di nove anni dall’inaugurazione, cessa l’attività..
Tra le pellicole più interessanti ospitate nel secondo periodo ricordiamo Bulworth – Il Senatore (Beatty, 1998; sala Beta) nel 1999, Purely Belter (Herman, 2000; sala Alpha) nell’ambito della rassegna Cannes e Dintorni, Il Sarto di Panama (Boorman, 2001; sala Alpha), Pearl Harbour (Bay, 2001; sala Alpha), Gangs of NewYork (Scorsese, 2002, sala Alpha) nel 2003, Sinbad – la leggenda dei sette mari (Gilmore-Johson, 2003; sala Gamma).

 

Multisala Splendor - sala Alpha nel 1998
Interno sala (per gentile concessione di Marco Ferrari)                               foto

La Multisala Splendor nel giugno 2008
L’ingresso                                                                                   foto 1foto 2
L’ingresso su via Donatello                                                         
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L’edificio verso piazza Piola                                                         
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L’edificio verso viale Abruzzi                                                      
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I due gruppi di tre teche ciascuno su piazza Piola                          
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La Multisala Splendor nel 2009 (per gentile concessione di Marco Ferrari)
Le porte a vetri d’ingresso (su viale Gran Sasso) e la cassa             foto
Particolare della porta a vetri e della bacheca
porta fotobuste della sala Gamma                                                
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L’ingresso su via Donatello                                                        
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Vista aerea dell’ex cinema Splendor nel 2010                       foto

Articoli da giornali:
“Il cinema Splendor si fa in tre” di Maurizio Porro -
Corriere della Sera 16 dic 1998
(per gentile concess. di Marco Ferrari)     immagine

Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato - Relazione Annuale
sull’attività svolta (
2007-pagg. 189-190)
sanzione Multisala Splendor
(per gentile concessione di Marco Ferrari)       immagine

Annunci pubblicitari su quotidiani
La Signora Omicidi - 31 dic. 1956                                             immagine
Il sole sorgerà ancora – 28 nov. 1957                                      
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Testimone d’accusa   – 24 apr. 1958                                         
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La grande guerra   – 31 dic. 1959                                             
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Monica e il desiderio – nov. 1961                                              
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Il processo – 28 nov. 1963Il processo - 29 nov. 1963                 
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Angelica (Borderie, 1964) - mar. 1965                                       
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Il settimo flagello (Hoffman) – 1974                                          
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Soldato Blu - 28 giu. 1983
(per gentile concessione di Marco Ferrari)       immagine
Jurassik Park – 23 set. 1993 (per gentile concessione di Marco Ferrari)   immagine
Pearl Harbour 15 mag. 2001
(per gentile concessione di Marco Ferrari)   immagine
Collateral (M. Mann)-16 ott. 2004
(per gentile concess. di Willy Salveghi) immagine
Spider-man 2 (Raimi)- 16 ott 2004
(per gentile conces. di Willy Salveghi)  immagine

Biglietti del cinema (per gentile concessione di Marco Ferrari)
                    
Splendor (1976)                                                            immagine
                 Multisala Splendor -  Sala Gamma (2006)                    
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Il timbro del cinema nel 1992 (per gentile conces. di Willy Salveghi)      immagine

Mappa di Milano (zona nord-est) 
Posizione del cinema                                                                    
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