In via Vetere 11, a pochi passi da corso di Porta Ticinese e dalle Colonne di San Lorenzo, nell'allora zona chiamata Borgo di Cittadella, l’1 settembre 1864, dopo
circa un anno di lavori di costruzione, viene inaugurato il Nuovo Teatro Re (nuovo per distinguerlo dal centralissimo Teatro Re, attivo nelle vicinanze del Teatro Radegonda) con uno spettacolo della compagnia Papadopoli.
La sala ha forma ovale, possiede tre ordini di logge e può accogliere fino a duemila persone. Il progetto è dell'architetto Concoreggio. Vi si avvicendano spettacoli di lirica e di prosa, operette (ad esempio nella stagione
1872 compaiono, in prima assoluta, I briganti di Achille Panizza e Cesare Ficarra), balletti, rappresentazioni in dialetto milanese e in seguito spettacoli di marionette.
Ristrutturato all’inizio del Novecento, il locale riapre come Teatro Verdi nel 1902 (il grande compositore è morto a Milano nel gennaio 1901): la programmazione risulta prevalentemente lirica. A partire dal 1909 –
secondo la guida Savallo di Milano e Provincia - esiste anche un cinema Verdi in via Terraggio 1, modesta sala esclusivamente cinematografica (nel 1919, diverrà il cinema Gorizia e dal 1946 il cinema Orchidea)(*).
A partire dal 1924 la sala diviene essenzialmente un cinematografo, ripetendo il percorso dei più prestigiosi teatri Dal Verme, Filodrammatici, Fossati, S. Radegonda e Carcano. Come già ampiamente dimostrato, il
cinematografo eredita i luoghi, le storie e il pubblico del glorioso teatro lirico ottocentesco. La sala apre alle 14 proponendo cinema e rivista con spettacoli continuati. Ogni lunedì, inoltre, il prezzo del biglietto è
scontato. La gestione fa capo a Paolo Bosia, esercente anche di altri cinema popolari quali Commenda, Aquila d’Oro, Garibaldi (*), Monforte e Silenzioso (*), nonché titolare della Bosia Films, una società di distribuzione.
Dunque il cineteatro Verdi, situato in via Vetere 11
(una perpendicolare di corso Ticinese) abbina regolarmente teatro di rivista e film: sui manifesti il locale si definisce teatro Verdi anche se, di fatto, la sua eclettica attività non è differente da quella di numerosi altri cineteatri milanesi (il vicinissimo Supercinema, poi Alcione; il Pace, l’Alhambra ecc.). Il sabato e la domenica il varietà si ripete per ben tre volte (alle 15.30, alle 18.30 e alle 21) ed a volte viene addirittura messa in scena un’operetta: ad esempio nell’agosto 1932 è in cartellone Boccaccio (Franz von Suppé, 1879) e nel dicembre 1936 Santarellina (t.o. Mad. Nitouche,
Hervé, 1883). Ciononostante la programmazione cinematografica appare di buona qualità (a differenza di quanto accadrà, ad esempio, al cineteatro Smeraldo negli anni sessanta e settanta, quando i film in cartellone costituiranno
solamente un intermezzo tra uno spettacolo di rivista e l’altro) e, cosa insolita, egemonizzata da pellicole americane e tedesche. La cinematografia italiana è quasi assente. Nella prima metà del secolo oltre al Verdi, sono
attivi a Milano (in fasi differenti) il cinema Puccini (teatro dal 1930; poi cinema negli anni 1946-86), Donizetti (1930ca-2001), Bellini (1941-45) e Rossini, a testimonianza della estesa popolarità del teatro lirico.
D’estate la gestione avvisa la clientela che “il teatro è completamente scoperto e in caso di pioggia si chiude automaticamente” (vedi manifesto dell’agosto 1924). I prezzi sono differenziati anche tra diurni e serali. Sui
manifesti tipografici viene dato risalto alla possibilità di parcheggiare la bicicletta presso il cinema, oltre ad un adeguato riscaldamento o arieggiamento a seconda della stagione. La sala passa al sonoro agli inizi del
1931: su un manifesto del febbraio 1931 troviamo scritto “spettacoli cinematografici sonori - parlati - cantati” mentre su alcuni manifesti del 1932 si ricorda che il film è “interamente parlato in italiano”. Nel 1933
il locale viene radicalmente ristrutturato e sui manifesti del novembre di quell’anno la nuova intestazione è “cinema teatro Verdi” (compare inoltre l’avviso “locale completamente rimesso a nuovo”). Molto presto però si tornerà
alla vecchia intestazione di “Teatro Verdi”. La programmazione del cinema appare sui consueti manifesti tipografici rivolti soprattutto al pubblico rionale; inoltre essa inizia ad apparire regolarmente sul Corriere della
Sera dal 1933. Tra le pellicole ospitate dalla sala ricordiamo: nel 1924 Il forzato della gloria (t.o. Sturmflut des lebens, P. Stein, 1921), nel 1927: Vita da cani (t.o. A Dog’s Life, Chaplin, 1918), Il romanzo di un giovane povero (Palermi, 1920), Il lupo dei boschi (Van Dyke II, 1925), Il cosacco della guardia (Bukowetzky, 1926)
nel 1928 Il leone dei Mongoli (t.o. Le lion des Mogols, J. Epstein 1924), Enrico IV (t.o. Die Flucht in die Nacht, A. Palermi, 1926) nel 1930 Karakiri (t.o. Harakiri, F. Lang, 1919)
nel 1931 Don Giovanni e Lucrezia Borgia (t.o. Don Juan, A. Crosland 1926) nel 1932 L’amore vince l’odio (t.o. Hazardous Valley, A. James, 1927), L’inferno nero (t.o. White
Flannels, L. Bacon, 1927), La sfinge dei tropici (t.o. After the Virdict, Galeen, 1928) in programmazione con l’operetta Boccaccio (von Suppé, 1879), All’ombra di Napoleone (t.o. Glorious Betsy, A. Crosland, 1928), Valanga umana (Molander, 1929), Marocco (t.o. Morocco,
J.von Sternberg, 1930 con Gary Cooper e Marlene Dietrich), Trader Horn (Van Dyke II, 1931), La Venere dei porti (t.o. Fifty Fathoms Deep, R. Neill, 1931), L’accusatore (t.o. Der Staatsanwalt klagt
an, T. Sparkuhl 1928); Lo Zeppelin perduto (t.o. The Lost Zeppelin, E. Sloman, 1929), La ragazza del porto (t.o. The Girl of the Port, B. Glennon 1930), La segretaria per tutti (A. Palermi, 1932)
nel 1933 La prima notte (t.o. Honeymoon, R. Golden, 1928), L’allegro autista (t.o. Taxi 13, M. Neilan, 1928), Stranieri (W. Lang, 1930), Il cavaliere solitario (t.o. The Lone Rider, L. King, 1930), La legge della montagna alias L'uomo e la bestia (t.o. Tol'able David, J. Blystone, 1930), Mezzanotte (t.o. Va banque, E. Waschneck, 1930), L’ultimo eroe (t.o. The Last of the Duanes,
A. Werker, 1930), Dirigibile (F. Capra, 1931), Lotteria del diavolo (S. Taylor, 1932), La sperduta del Panama (t.o. Panama Flo, R. Murphy 1932); La rosa del Texas (t.o. The Gay Caballero, A. Werker, 1932);
nel 1934 Igloo (E. Scott, 1932) in doppia programmazione con Evviva la birra! (E. Sedwick, 1933; con Buster Keaton); Quo Vadis (G, Jacoby, 1924; vers. sonorizzata), Inafferrabile (W. Nigh, 1930), Ospite
inatteso (W. Menzies, 1932), King Kong (E. B. Schoedsack, 1933), La suora bianca (t.o. The White Sister, V. Fleming, 1933 con Clark Gable) nel 1935 Il grande gioco (F. Niblo, 1931);
nel 1936 20000 anni a Sing Sing (t.o.20000 Years in Sing Sing; M. Curtiz, 1932), Paprika (C. Boese, 1932), Un certo sig. Grant (G. Lamprecht, 1933), Milizia territoriale (M. Bonnard, 1935), Tutto il mondo ride (G. Aleksandrov, 1934), Il
principe Woronzeff (A. Robison, 1934), Compagni d’allegria (W. Beaudine, 134); Stingari (Wellamnn, 1934), Casta diva (Gallone, 1935), Diavoli in paradiso (L. Bacon, 1935), Il segreto di Nora Moran (P. Goldstone, 1935), Il grande nemico (W. Keighley, 1935), Darò un milione (Camerini, 1935), Il ponte (F. Borzage, 1935), Umanità (W. Cabanne, 1932) e l’operetta Santarellina (t.o. Mad. Nitouche, Hervé, 1883)
nel 1937 Colpo proibito (L. Bacon, 1935) nel 1938 Dopo l’uomo ombra (Van Dyke II, 1936); Milionario su misura (M. Curtiz, 1937) Aurora sul deserto (W. Dieterle, 1937), S.O.S. apparecchio 107 (Roth, 1936)
nel 1939 Tempi moderni (C. Chaplin, 1936), Le sorprese del divorzio (S. Hill, 1932), Orizzonte perduto (Capra, 1937), Troika (Dréville, 1937), Un affare misterioso (Oswald, 1932) in doppia
programmazione con Mani in alto! (Mac Rae, 1933 con Tom Mix), Nitchevo (De Baroncelli, 1936), Il segreto del giurato (Sloman, 1938) nel 1940 Il vendicatore (A. Hall, 1938), Carmen tra i rossi (E. Neville, 1939), La moglie di Frankenstein (J.
Whale, 1935) nel 1941 I forzati della rocca nera (H. Webb. 1935), Cento lettere d’amore (M. Neufeld, 1940), La gloriosa avventura (H. Hathaway, 1939; con Gary Cooper), La grande avventura (R. Bradbury, 1936)
nel 1942 Tragica notte (Soldati, 1942) nel 1943 Canto d’amore (A. Green, 1935), Il bandito (Caviglia, 1939) Il Verdi scompare durante l’estate del 1943 a causa dei
violenti bombardamenti aerei che misero in ginocchio la città. Il cineteatro viene distrutto durante l’incursione aerea della notte del 14 agosto (vedi mappa degli stabili distrutti) e non viene ricostruito. Ancora oggi il lato
“dispari” di via Vetere termina con il numero civico 9 (vedi foto). Nel luogo dove sorgeva il Verdi, nel 1958 viene allestito il Teatro Carlo Porta, un modesto teatro smontabile dove si svolgevano spettacoli
dialettali; dura circa sei mesi e viene distrutto nel mese di agosto dello stesso anno da un violento nubifragio.
Il cineteatro Verdi intorno al 1930 (da http://www.flickr.com, Milano l’era inscì) foto*
Manifesti tipografici del cineteatro Verdi: (fonte: Cineteca It. – www.lombardiabeniculturali.it) nel 1924 Il forzato della gloria - ago immagine 1928 Il leone dei Mongoli - set immagine Enrico IV - ott immagine 1930 Karakiri - dic immagine 1931 Don Giovanni e Lucrezia Borgia - feb immagine 1932 Marocco - gen immagine Trader Horn - feb immagine L’inferno nero- lug immagine Valanga umana - lug immagine L’amore vince l’odio - ago immagine La sfinge dei tropici e l’operetta Boccaccio - ago immagine All’ombra di Napoleone - set immagine La segretaria per tutti - dic immagine Lo Zeppelin perduto - dic immagine L’accusatore; La ragazza del porto- dic immagine 1933 L’allegro autista - feb immagine La Venere dei porti- feb immagine Stranieri - apr immagine Dirigibile - apr immagine L’ultimo eroe - apr immagine La prima notte; La sperduta del Panama - mag immagine La rosa del Texas - set immagine L'uomo e la bestia; Il cavaliere solitario - set immagine Mezzanotte- set immagine Lotteria del diavolo- nov immagine 1934 Igloo; Evviva la birra! immagine Inafferrabile; Ospite inatteso - feb immagine La suora bianca - mag immagine 1935 Il grande gioco - feb immagine 1936 Darò un milione - gen immagine Il principe Woronzeff - gen immagine Paprika - apr immagine 20.000 anni a Sing Sing; Paprika -ago immagine Casta diva; Un certo sig. Grant - ago immagine Diavoli in paradiso - set immagine Il segreto di Nora Moran - set immagine Il ponte - set immagine Il grande nemico - set immagine Compagni d’allegria; Stingari - nov immagine Umanità e l’operetta Santarellina - dic immagine 1937 Colpo proibito - ott immagine 1938 Aurora sul deserto immagine 1941 La grande avventura; I forzati della rocca nera - mar immagine
Mappa degli stabili distrutti dai bombardamenti del 1943-45 Cerchiato in rosso si nota l’edificio del cinema immagine
Tessera del cinema Verdi (1941) (per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine*
Medesimo spazio urbano nel luglio 2012 Lo spazio vuoto lasciato dallo stabile demolito, frontale foto Idem, verso il Parco delle Basiliche foto Idem, verso corso Ticinese foto
Mappa di Milano del 1925 Posizione del cinema immagine
Mappa di Milano Posizione del cinema immagine
si ringrazia Willy Salveghi per le informazioni fornite
Si invitano i numerosi giornalisti e lettori che utilizzano i testi del sito (spesso con semplici copia/incolla) a citare la fonte
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