testo scritto in collaborazione con Willy Salveghi
Il cinema Vip (450 posti), situato in via Torino 21 (stesso numero civico del contiguo cinema Ritz), è una sala di prima visione collocata in uno spazio sotterraneo
(come tutti i cinema moderni, posti nel centro di Milano) che viene inaugurata nel settembre 1973. Si tratta di una sala a gradinata dotata di macchine Cinemeccanica automatiche; la cabina di proiezione è laterale,
come quella del Palestrina prima dell'ultima ristrutturazione. Attigui al cinema trovano spazio un bar e una sala giochi omonimi. Come film d’apertura viene scelto nientemeno che La febbre dell’oro (Chaplin,
1925), ovvero un capolavoro dell’era del muto, per indicare fin d’ora che la programmazione del locale intende privilegiare il cinema di qualità, in sintonia con il vicino cinema Ritz. La gestione del Vip è dapprima curata
dalla ditta genovese M.E.C. (Marchesi/Incisa/Mela) che a Milano segue anche anche Capitol e Ritz, in seguito dalla GEICI (Augusteo). L’ubicazione della sala e la programmazione di qualità, consentono al Vip di ottenere
significativi risultati commerciali per buona parte degli anni ottanta: ad esempio, nella stagione cinematografica 1986-1987 (dal 1 settembre 1986 al 31 maggio 1987), la sala si piazza al 34° posto nella classifica degli
incassi lordi delle 78 sale della piazza di Milano, con un importo pari a 495.084.000 lire, davanti a sale quali Splendor, Orchidea e le sale 6, 7 e 8 della centralissima Multisala Odeon. L’incidenza dei giorni feriali
sull’incasso è del 38,79%, segno di una maggiore frequenza nei fine settimana, caratteristica della maggior parte delle sale del centro storico in quegli anni.
La sala ospita numerosi film d’autore italiani ed europei, tra i quali ricordiamo Amarcord (Fellini, 1973; vi tiene cartellone per oltre cinque mesi tra l’autunno 1973 e la primavera 1974) nel 1975: Il prigioniero della Seconda Strada (Frank, 1975), California Poker (Altman, 1974), Rosemary’s
baby (Polanski, 1968; ried.), Pasqualino Settebellezze (Wertmuller, 1975) nel 1976: Quel pomeriggio di un giorno da cani (Lumet, 1975, con Al Pacino), Shampoo (Ashby, 1975), Cadaveri eccellenti (Rosi, 1976), Salon Kitty (Brass, 1976), Nina (Minnelli, 1976), Le due sorelle (De Palma, 1972), Complotto di famiglia (Hitchcock, 1976),
Casanova (Fellini, 1976) nel 1977: Allosanfan (Taviani, 1974; ried.), Il maratoneta (Schlesinger, 1976), Carrie lo sguardo di Satana (De Palma, 1976) e Il portiere di notte (Cavani, 1974);
L'albero degli zoccoli (Olmi, 1978), Gli aquiloni non muoiono in cielo (C. Miller, 1977) nel 1978 nel 1979: La camera verde (Truffaut, 1979), Moliere (Mouchkine, 1978), Film d’amore e d’anarchia (Wertnuller, 1973; ried.)
nel 1980: L'assassinio di un allibratore cinese (Cassavetes, 1976), Uomini e no (Orsini, 1980), Corpo a cuore (Vecchiali, 1979) e Il recinto (Kovács, 1978) Fata Morgana (Herzog 1971) e Al di là del bene e del male (Cavani, 1977) nel 1981, La notte di San Lorenzo (P.e V.Taviani, 1982), E.T.-L'extraterrestre (Spielberg, 1982; in versione originale), Danton (Wajda, 1982) e Quadrophenia (Roddam, 1979) nel 1983,
C'era una volta in America (Leone, 1984, con Robert De Niro) e Il gregge (Güney, 1979) nel 1984, Maccheroni (Scola, 1985; in versione originale), La tristezza e la bellezza (Fleury, 1985) e Senza tetto, nè legge (Vardà,
1985) nel 1986, L’amico della mia amica (Rohmer, 1987) e Il nome della rosa (Annaud, 1986) nel 1987, La leggenda del santo bevitore (Olmi, 1988), l’intensa trilogia della regista ungherese Marta Mészàros Diario per i miei figli (1984), Diario per i miei amori (1987) e Diario
per mio padre e mia madre (1990) nel 1990, nel 1991: Europa (Von Trier, 1991), Taxi blues (Lungin, 1990) e Il mistero Von Bulow (Schroeder, 1990) Americani (Foley, 1992) e Toto le heros (Van Dormael, 1991) nel 1992, La morte e la fanciulla (Polanski, 1994) nel 1995, Smoke (Wang, 1995, con Harvey Keitel e William Hurt) e La
dea dell'amore (Allen, 1995) nel 1996, Canone inverso (R.Tognazzi, 2000). Caratteristica frequente al Vip è quella di riprendere film di grande successo, usciti in sale più centrali e di tenerli in cartellone per
diversi mesi; così accade, ad esempio, con Pretty Woman (Marshall, 1990) nel 1991 o La vita è bella (Benigni, 1997), pellicola che, sulla scia della clamorosa vittoria ai premi Oscar, rimane in programmazione per
oltre un anno, nel corso del 1999-2000, causando la “disperazione” del personale, costretto a sentire continuamente l'audio dello stesso film! Va segnalato che per un breve periodo (negli anni 1981-82) il cinema Vip
abbandona la programmazione di qualità e aderisce al circuito dei cinema a luci rosse. Il Vip chiude nel 2000. Al suo posto compare un negozio di abbigliamento.
Cinema Vip nel settembre 1973 L’ingresso - In programmazone c’è La febbre dell’oro (Chaplin, 1925) foto*
La sala foto 1 – foto 2*
La stravagante cassa foto
La scalinata interna foto
Il Vip e il Ritz nella seconda metà degli anni settanta Il film in programmazione è Zabriskie Point (Antonioni, 1970) foto*
Il Vip e il Ritz nel 1982 (per gentile concessione di Maurizio Colombini) foto*
Il cinema Vip nel dicembre 1983 Il film in programmazione è Danton foto
Medesimo spazio urbano nel febbraio 2008 L’ingresso del negozio foto
La scalinata interna foto 1 – foto 2
L’edificio verso piazza Duomo foto 1 – foto 2
L’edificio verso il Carrobbio foto
Annunci pubblicitari su quotidiani Amarcord –tamb., 4° mese di tenitura (per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine Gola profonda (Deep Throat II; Sarno, 1974) - 6 dic. 1975 immagine Pasqualino Settebellezze - 28 dic. 1975 immagine Cadaveri eccellenti - mar 1976 immagine La nuora (Mocky, 1973) – 29 apr. 1977 immagine Allonsanfan - set. 1977 (per gentile concessione di Stefano Petrella) immagine Fata morgana – 7 feb. 1981 (per gentile concessione di Marco Ferrari) immagine E.T. - dic. 1982 (per gentile concessione di Marco Ferrari) immagine Quadrophenia – set. 1983 (per gentile concessione di Marco Ferrari) immagine Pretty Woman - gen. 1991, 6° mese di tenitura
(per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine
Biglietti del cinema (1982; per gentile concessione di Marco Ferrari) immagine
(1995) immagine
Biglietti di alcuni cinema genovesi gestiti dalla società Incisa&Mela (per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine
Mappa di Milano (Duomo)
La posizione del cinema immagine
(*)l’asterisco segnala foto e materiale di particolare importanza
Si ringrazia Marco Ferrari per le notizie fornite
scheda creata nel giu.2008; ultimo aggiornamento dic.2014
si invitano i numerosi giornalisti e lettori che utilizzano i testi del sito (spesso con semplici copia/incolla) a citare la fonte
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